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Autore: Mikayla    28/11/2007    6 recensioni
Molti sono i casi della vita, forse anche troppi. Ma siamo sicuri che siano casi? Siamo sicuri che invece tutto questo non sia successo perchè qualcuno ci ha messo qualcosa di suo?
Forse solo indagando si può restituire ad ognuno la propria vita, la propria dignità, o forse siamo destinati a vagare per sempre in quel tunnel buio che chiamiamo vita.
Genere: Romantico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny , Inner Senshi
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Casi della Vita


Vacanze al Mare

Cinque giorni dopo la festa era tutto pronto e pianificato.
Sarebbero andati con due macchine, dato che Chibiusa aveva insistito e scalpitato per portare con loro Momoko e Hotaru.
Sembrava proprio che tre settimane senza di loro l'avrebbero uccisa.
Ma la cosa andava a vantaggio di Usagi: avrebbe alleggerito qualsivoglia tensione che sarebbe potuta crearsi tra loro. Tre bimbe scatenate erano un toccasana per questo tipo di situazioni!
Così, in mattinata, fatte armi e bagagli, partirono per il loro viaggio.
Il paesaggio, durante il viaggio, era favoloso e in macchina non si soffriva neppure troppo il caldo per via dell'aria condizionata. Le macchine scivolavano placidamente sull’asfalto mentre le chiacchiere e la musica riempivano quietamente l’abitacolo della vettura.
Si respirava aria di vacanza in ogni gesto, in ogni momento.
Si fermarono solo verso l'ora di pranzo, in un boschetto al lato della strada, per fare un pic-nick e riposarsi un po'.
Era una bella scampagnata, la loro.
Le bimbe si sgranchirono le gambe, mentre le due coppie preparavano i panini per tutti e stendevano il telo sull'erba per potersi riposare con calma.
Il viaggio era lungo, e sarebbero arrivati a destinazione solo per cena, quindi tanto valeva riposarsi un poco.
Quando ripartirono le bimbe si scambiarono di macchina, cosicché Chibiusa potesse stare con ambo i genitori, e almeno una delle due coppie godesse un po' di meritato silenzio.
Solo verso le sei del pomeriggio riuscirono ad avvistare il mare, in lontananza; era appena uno spicchio d’acqua illuminata dal riflesso del sole, che s’intravedeva tra due montagne verdeggianti.
Setsuna si voltò per farlo notare alle bambine, ma vi rinunciò guardandole dormire placidamente mentre un tenero sorriso le increspava le labbra.
Effettivamente c'era fin troppo silenzio perché quelle piccole pesti potessero essere ancora sveglie, constatò la donna.
Ammiccò in silenzio verso le tre figurine, sfiorando con dolcezza i loro capelli per poi voltarsi verso Mamoru e schioccargli un bacio sulla guancia.
Circa un'ora dopo arrivarono alla villa.
- È proprio come me la ricordavo! - disse Usagi stiracchiandosi e trattenendo a forza uno sbadiglio.
- La tenuta Chiba è sempre uguale. - confermò Mamoru ammirandola dopo così tanto tempo che non la vedeva.
La grande villa vantava una trentina di stanze -tra cui un'inutile salone da ballo, una sala da musica, un piano bar, una palestra e una sauna-, tre verande, una mansarda abitabile, una confortevole taverna, una piscina interna ed una esterna, un giardino gigantesco, una bella pineta sul lato destro della villa ed una spiaggetta privata, sotto la scogliera, dalla finissima sabbia bianca.
Quella era la casa al mare dei Chiba.
- Usako, sei sicura che sia proprio questa? - domandò stupito Seiya guardando le villa con tant'occhi.
La giovane annuì pacatamente andando a svegliare le bambine in auto.
- Ma questa non si può chiamare casa! - continuò ostinato il giovane, cercando di far ragionare la fidanzata - Non trovi anche tu, Setsuna-san?
L'interpellata si voltò verso di lui facendo un cenno d'assenso - Seiya-san ha ragione. Mamo-chan, sei sicuro che sia questa la casa al mare? Perché sembra più un castello. La casa in cui abitate adesso, a confronto, sembra una casupola da nulla.
Mamoru ridacchiò abbracciandola teneramente, per poi mostrarle la buca delle lettere accanto al campanello.
In bella vista spiccava una targhetta d'oro con scritto sopra Chiba.
- Non c'è dubbio. - s'arrese la ragazza, rilassando le spalle.
- Yuppi, siamo arrivate! – gridò con voce squillante Chibiusa appena vide la villa bianca davanti a sé.
Aveva aspettato quel momento da tanto tempo! Era riuscita ad andare lì solo un paio di volte prima d’allora, ma se ne era subito innamorata.
Non per la sala giochi completamente attrezzata, non per le piscine, e neppure per le mille stanze da scoprire. Quell’amore a prima vista era nato quando era sgattaiolata in silenzio nel salottino da tè invernale.
Sì, nella villa al mare dei Chiba c’era un salotto per il tè, munito di confortevoli divani e un caminetto con un paio di ceppi pronti per essere usati.
Ed era lì che la piccola Chiba aveva trovato una foto sbiadita dalla polvere che ritraeva suo padre a cinque anni, vestito di tutto punto con giacca e cravatta, che sedeva proprio in quella stanza con Usagi in braccio. Lei era appena nata, paffutella e pigra, Kyoko l’aveva vestita come una bambola, e le aveva pure messo una coroncina sui radi capelli che aveva la bimba.
Così Mamoru si era ritrovato quella bambolina sonnecchiare sul suo grembo -messa lì a tradimento, come amava tanto raccontarle la nonna- mentre tutti gli adulti attorno a lui la ammiravano e si complimentavano con i genitori.
Ma a dispetto di quello che poteva sembrare, Mamoru non la guardava con astio. Anzi, un tenero sorriso si era aperto sul suo viso, rivolto solo alla sorellina, quasi fosse il suo gioiello più prezioso.
E Chibiusa aveva amato quella foto fin dall’inizio, e con quella foto l’intera casa, nella quale poteva scorgere la vita felice e spensierata dei genitori, insieme.
- Io voglio dormire sul letto a castello! - esclamò all’improvviso la piccola Chiba precipitandosi dentro casa trascinandosi dietro le amiche con il suo impeto.
Ma rimase bloccata davanti al cancello chiuso.
Rossa in viso per l’imbarazzo si voltò verso i genitori torturando la ghiaia con il piede - Hem - bisbigliò schiarendosi la voce - la porta è chiusa…
Ridendo Mamoru sciolse l’abbraccio con Setsuna ed andò ad aprire la porta alla figlia.
- E’ tutta per voi, Principessa. - le disse galante facendole segno d’entrare.
Chibiusa non se lo fece ripetere due volte.

Sistemarsi nelle stanze non fu un problema: quella casa aveva abbastanza letti per una trentina di persone, fatto che faceva già pregustare loro l’idea di invitare qualcun’altro lì.
Usagi pretese senza sentir ragione di avere la stanza nella mansarda, puntò i piedi frignando come una bambina sostenendo che lei non avrebbe dormito in altro posto se non lì.
Mamoru rise di gusto, dicendole che era abbastanza cresciuto per non mettersi a litigare per una stanza, e le lasciò la camera che preferiva.
Lui optò per sé e Setsuna una matrimoniale con salottino e bagno privato, nello stesso corridoio della stanza delle bambine.
Alla fine le tre bimbe avevano visto che nella stanza prescelta per loro c’erano tre letti sul soppalco, così riuscirono a non litigarsi il letto a castello.
- Per me cosa avete pensato? - chiese Seiya mentre chiudeva la macchina finalmente svuotata.
La fidanzata lo guardò con tanto d’occhi - Ma che domande! - esclamò prendendogli la mano libera dai bagagli per stringergliela forte - Dormi con me nella mansarda!
Il ragazzo fece spallucce, non del tutto convinto che in una mansarda ci si sarebbe trovato bene.
Cambiò idea appena vide quella mansarda.
Aveva un bellissimo salottino, un bagno più grande di una sala da ballo, un letto matrimoniale a tre piazze circa e… una vista favolosa sul mare.
Appena Usagi arrivò lì gettò le borse sul letto saltellandoci sopra per un momento e si diresse di filata alla finestra; era estasiata.
Guardava il mare che si iniziava a tingere di rosso con il capo posato blandamente sulla mano, sospirava ammirata e quasi le venivano le lacrime agli occhi per l’emozione.
Seiya la abbracciò da dietro con dolcezza, stringendosela forte al petto, rimanendo con lei a guardare affascinato la vista.
Usagi si voltò appena verso di lui, sfiorandogli le labbra con le proprie.
- Ti amo. - sussurrò guardandolo dritto negli occhi, e si accorse di quanto fosse vero.
Quel panorama aveva scavato nel suo cuore, mostrandole che l’affetto per il fratello non era sparito, ma che era differente, completamente differente, da quello per Seiya.
L’affetto per Seiya era amore, e glielo disse per la prima volta. Gli confessò che l’amava, dal profondo del cuore.
Lui le prese il viso tra le mani, carezzandole delicatamente le guance - Ti amo anch’io. - le rispose specchiandosi nei suoi occhi azzurri, leggermente sfumati d’arancio per via del tramonto.
Poi la baciò, e fu un bacio, quello, che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato in tutta la loro vita.
La cena fu veloce perché erano tutti provati dal viaggio, così mandarono presto a letto le bimbe che sbadigliavano vistosamente e i quattro si goderono un po’ di pace in veranda.
Se ne stavano seduti sui dondoli, godendosi il fresco della sera.
Mamoru percorreva con le dita lunghe il braccio di Setsuna, mentre lei poggiava il capo sul suo petto, Seiya, invece, abbracciava dolcemente Usagi, che sedeva tra le sue gambe.
- Domani mattina c’è il mercato, in paese. - disse la padrona di casa, trattenendo a stento uno sbadiglio - Ti va di farci un giro con me, Setsuna-san?
La donna sorrise annuendo - Mi piace fare un giro tra i mercati locali, sono molto pittoreschi. - rispose accettando di buon grado la proposta di Usagi.
- Immagino che non vorrete uomini tra i piedi, vero? - domandò Mamoru carezzando i capelli della fidanzata.
A rispondere fu Usagi: storse molto vistosamente il naso e represse uno sbadiglio imbronciato.
Seiya non si riuscì a trattenere dal ridere, ma si zittì prima di venir ripreso dalla ragazza. Si rivolse, invece, al padrone di casa - Usako mi ha detto che qui si pesca bene. - affermò chiedendo conferma a lui, dato che di Usagi non ci si poteva fidare troppo.
- È vero. - asserì lui - Con mio padre ci andavo spesso quando ero piccolo. - disse, sorridendo a quei bei ricordi - Se vuoi potremmo andarci domani, tanto la barca è sempre nella rimessa in paese! Usagi squittì allegramente - Perfetto, così potete portare noi giù in macchina! - affermò con sicurezza, impedendo loro un qualsiasi moto di rifiuto.
- Ma, le bambine? - domandò Setsuna all’improvviso.
I due genitori si fecero pensierosi - Conoscendo Chibiusa non vorrà venire al mercato, in mattinata. - disse Mamoru.
- Già - confermò Usagi - la prima mattina vorrà passarla in spiaggia, a fare un bel bagno con le amiche…
Seiya si fece pensoso - E se noi accompagnassimo le ragazze giù e tornassimo su con la barca? - propose a Mamoru - Ho visto che avete un moletto giù alla baia, si può ancorarsi là e stare con le bimbe, poi quando tornano loro noi andiamo a pesca.
Calò il silenzio mentre la proposta veniva attentamente valutata, poi Mamoru gli sorrise - Sì, si può fare. - accettò, stiracchiandosi.
Usagi si alzò di scatto - Io sto morendo di sonno. - proclamò porgendo la mano a Seiya, cosicché potessero coricarsi assieme.
Lui accettò di buon grado l’invito e la seguì - Buonanotte! - esclamò la donna mandando un bacio al fratello con la mano e salutando Setsuna - A domani!
Poi si addentrarono nei corridoi bui della casa.
Mamoru baciò piano Setsuna - Andiamo anche noi? - le chiese attirandola di più a sé.
Lei gli cinse il collo con le braccia e annuì piano - Il viaggio è stato davvero spossante.
- Allora andiamo! - disse con una nota giocosa nella voce, e la prese tra le braccia sollevandola di peso.
- Mamo-chan! Mettimi giù! - esclamò Setsuna, aggrappandosi di più a lui per paura di cadere.
Ma si vedeva che in realtà non voleva essere lasciata e, d’altra parte, lui non la lasciò finché non furono in salotto, subito aprì un cassetto e ne estrasse un foglio che diede alla fidanzata con aria seria.
Lei lo guardò con curiosità, prendendo il foglio in mano.
- E’ una mappa. - spiegò serio - Usagi riesce sempre ed immancabilmente a perdersi, in paese.
I due scoppiarono a ridere, senza cattiveria, e s’infilarono nella loro stanza mano nella mano.





Note dell’autrice:
Uffffffffaaaaaaa!! Voglio andarci anch’io, voglio andarci anch’io in quella villaaaaaa!><
*Mikayla si mette a frignare come una poppante* Portatemi alla casa sul mare dei Chibaaaaaaaa!!! ><
Hem… rassettiamoci, và! ^^’’’
Beh, di questo capitolo non ho molto da dire, semplicemente mi sono divertita con la fantasia a fare stra, stra, stra-ricchi i Chiba XD mi piaceva troppo l’idea, anche perché i Chiba -per quanto rammento- sono sempre stati ricchi anche nel manga originale!

Ora l’angolo dei ringraziamenti e delle risposte!

Usagi_84 Come vedi alla fine al mare sono andati in sette… il che può davvero avvantaggiare la convivenza. Sarebbe stato più difficile se Chibiusa avesse obbligato Mamoru e Usagi a stare insieme a lei trascurando gli altri due, ma con tre bimbe intorno la cosa si può fare!
Per quanto riguarda Rei ed Usagi… a dire la verità ho semplicemente messo Rei Tsukino, figlia di Ikuko e Kenji (di qui l’interessamento per la festa delle tre) e sorella di Shimbo ^^ Poi, all’interno della storia, tutte le supposizioni sono possibili: Rei in realtà è la sorella di Usagi, o chissà cosa, ovvio! XD Lascio a voi le indagini ^^ Baci! :*

valepigia a dirti la verità è sembrato strano pure a me far chiamare Ikuko-kun da Usagi! xD Spero di non averti confusa troppo, ad ogni modo! Per la fine della storia… credo che arriverà verso dicembre, se continuerò a postare con regolarità. Ti ringrazio per il sostengo ^^

sailormoon81 diciamo che aggiorno più “velocemente” per farmi perdonare dei Quattro mesi di completa assenza ^^ è un regalo per chi è affezzionato a questa fic e vuole scoprire come finisce ^^
Quel capitoletto è stato un vero nodo per I lettori, sembra O.o e dire che a me sembrava così carino e semplice! XD Comunque tutte le supposizioni sono possibili e la voglia di trovare ad ogni costo qualcosa è il modo giusto per indagare, credimi ^.=
Ti ingrazio tantissimo per I complimenti, mi scaldano il cuore, davvero. E arrossisco in silenzio ^//^ Baci

dinny la “casa” al mare a fatto il suo ingresso, e direi che iniziano già ad andar bene le cose, non trovi? ^^ La serenità potrebbe anche perpetuare…

merwen è un piacere risentirti! ^^ La tua impotesi è tutt’altro che insensata! Anzi, fila che è un piacere! Effettivamente ho sempre pensato che Rei fosse più simile a Mamo che Usa… comunque un dubbio posso sciogliertelo senza alcun problema: Ikuko, in questa storia, è la madre di Rei, per questo hanno lo stesso cognome ^^

fighterdory anche tu dell’idea dello scambio di culle? Bene, vedo che non vi lasciate ingannare dai capitoletti di transizione e continuate ad indagare… siete delle ottime investigatrici!! Continuate così e scoprirete tutto, ne sono convintissima!

Al prossimo capitolo!

Mikayla




   
 
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