Rose Weasley non esisteva.


Rose Weasley non esisteva.
Era "qualcuno" per tutti, ma allo stesso tempo non era nessuno.

Rose Weasley non esisteva.
Esisteva sua madre, Hermione Granger, la ragazza più intelligente che Hogwarts avesse mai ospitato.
Esisteva suo padre, Ronald Weasley, famoso giocatore di Quidditch che da ragazzo aveva aiutato il Prescelto a sconfiggere Lord Voldemort.
Esisteva suo zio, Harry Potter, Ministro della Magia e sopracitato Prescelto.
Esistevano tutti, tranne lei.

Fin da piccola non importava cosa facesse,veniva comunque paragonata ai suoi genitori.
Se era in grado di fare qualcosa di particolarmente impegnativo, ci riusciva solo perché era figlia di Hermione Granger.
Se giocava bene a Quidditch, era merito solo dei geni che gli aveva trasmesso suo padre.
Rose Weasley come persona, non contava niente.

Era una ragazza bella e intelligente, Rose.
Qualcosa però l'aveva schiacciata.
Il cognome che portava era diventato troppo pesante per lei, la fama dei suoi genitori opprimente.
Quella luce che Albus aveva sempre amato in lei si era spenta.

Nemmeno Albus esisteva.
Eppure appena erano insieme diventavano qualcuno.
Si ritiravano in un mondo tutto loro, da cui nessuno riusciva a tirarli fuori.
Albus e Rose erano complementari, tutto qua.

Presi singolarmente erano solo i figli di Hermione e Ron e di Ginny e Harry, ma quando passeggiavano mano nella mano, finalmente tornavano ad essere sè stessi.
Albus e Rose, Rose e Albus.
Tornavano ad essere qualcuno, e niente li poteva rendere più felici di questo.



Angolo Autrice:
Fa un po' ribrezzo, non è scritta tanto bene.
E' tutto molto confuso, lo so, ma non riuscivo ad esprimere bene ciò che penso di loro, questo è il massimo che ho saputo fare, sorry :c
Baci, Noemi.