Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: musicaddict    30/11/2007    2 recensioni
Aleksanteri è il leader di una giovane band locale, gli Snow Butterfly, ma non riesce a scrivere i testi che servono alle loro canzoni per venire al mondo. Servirà l'avvento di una ragazza per introdurlo al mondo della poesia e fargli capire ciò che vuole, permettendo così al gruppo di sfondare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ertv

CAPITOLO 2

[Il Concorso]

 

Il concorso si teneva al chiuso, nella palestra della scuola superiore frequentata da Aleksanteri e i suoi amici. Nonostante fosse bella grande, era talmente piena di ragazzi tra quelli dei gruppi concorrenti e quelli venuti in qualità di supporter che ci si stava stretti. Aleksanteri era già claustrofobico di suo, in più aveva l’agitazione a mille e tutto ciò lo faceva stare male. L’agitazione era dovuta più al fatto di avere scritto i due testi il giorno prima e di non saperli ancora a memoria più che al fatto di doversi esibire in pubblico, cosa che non gli aveva mai creato molta agitazione. Incapace di stare dentro alla palestra mentre aspettava il loro turno, decise di uscire a fumarsi una sigaretta… magari anche due.

Fuori si congelava, aveva nevicato tutta la mattina e le strade erano ancora da spalare. Nell’uscire dal luogo chiuso, Aleksanteri sentì tutta l’aria fredda invadergli i polmoni facendolo quasi soffocare; decisamente una sigaretta era quello che gli ci voleva per calmarsi e riscaldarsi un po’. Era talmente nervoso che fece fatica anche a tenere la mano ferma per accendere la cicca, il che non fece altro che aumentare il suo nervosismo.

- Tocca al tuo gruppo fra poco? -. La domanda era giunta da una ragazza appena uscita dalla palestra, non particolarmente alta, capelli neri, occhi azzurri, infagottata nel suo cappotto invernale e nella sua sciarpa.

Aleksanteri annuì guardandola confuso.

- Scusa, avrei dovuto presentarmi prima. Mi chiamo Monika. - disse la ragazza con un sorriso, allungando una mano guantata.

- Aleksanteri. - si presentò a sua volta il ragazzo dopo aver sbuffato il fumo. - Non mi sembra di averti mai vista prima in giro. -

- No, infatti. Sono nuova di qui, vengo da Jokela. Sono arrivata qui a luglio, non è molto che sono in circolazione. - disse Monika mantenendo il sorriso.

- Beh, non ti sei mossa di molto: sempre nell’Uusimaa sei rimasta. - le fece notare Aleksanteri facendo un altro tiro.

- No, non mi sono mossa di molto, ma almeno qui c’è un po’ più di vita. - rispose la ragazza.

- Suoni anche tu? Al concorso, intendo… - chiese Aleksanteri.

- Io?! Oh, no! Ho il terrore del palcoscenico, non potrei mai! No, sono qui per accompagnare una mia amica che è venuta a vedere il suo ragazzo. -

- E la tua amica adesso dov’è? - chiese nuovamente Aleksanteri. Era uscito per stare calmo e tranquillo e invece gli era toccata una conversazione da sostenere controvoglia.

- E’ a sostenere il suo ragazzo che sta per salire sul palco. Francamente non avevo molta voglia di vedere gente sbaciucchiarsi a due centimetri dal mio naso… e non è un modo di dire considerando che la distanza massima che si può ottenere lì dentro è appunto quella di due centimetri. - rispose Monika prendendo un bel respiro, come se solo là fuori si fosse in grado di respirare.

Aleksanteri annuì distrattamente. Monika lo guardò indagatrice prima di dire - Ok, ho capito, tolgo il disturbo. -

- Perché? - chiese sorpreso Aleksanteri.

- E’ evidente che eri venuto qui per rilassarti e che invece il parlare con un’estranea ti infastidisce e ti rende ancora più nervoso, quindi torno dentro e ti lascio fumare in santa pace. - rispose Monika voltandosi per tornare dentro. La schiettezza con la quale quella ragazza l’aveva smascherato lasciò Aleksanteri stupefatto e muto, con la sigaretta ormai al filtro fumante nella sua mano destra. - Buona fortuna. - disse la ragazza ed entrò.

Già, fortuna… Gliene sarebbe servita tantissima allo stato in cui era messo. Sapeva che non sarebbe riuscito a ricordarsi tutti i testi che aveva scritto e la cosa lo mandava in crisi. Con che faccia si sarebbe ripresentato alle prove il giovedì dopo? Agli altri aveva detto di sapere bene i testi per non aggiungere altre preoccupazioni alle loro, già presenti in grande quantità. Controllando l’ora decise di rientrare pure lui, vedendo che non mancava molto al loro turno; gettò via il mozzicone di sigaretta che gli era rimasto in mano e prese un profondo respiro prima di rifondarsi a capofitto nell’apnea dell’interno palestra.

- Ah, eccoti! Pensavamo ti fossi dato alla fuga! - disse Mikko vedendolo arrivare.

- L’idea mi ha attraversato la mente ad un certo punto, ma poi ho pensato che non mi avreste mai perdonato e quindi sono rimasto. - rispose Aleksanteri con una smorfia che doveva apparire come un sorriso sdrammatizzante, ma che non ci andava nemmeno vicino.

- Li sai i testi, vero, amico mio? - chiese Julius prendendo l’amico per le spalle.

Aleksanteri lo guardò disperato, prima di dire flebilmente sì. Fortunatamente Julius era troppo teso per accorgersi della bugia colossale che gli era appena stata detta.

Il gruppo precedente al loro, quello del ragazzo dell’amica di quella Monika che aveva appena conosciuta, era ormai all’ultima canzone, loro. Aleksanteri non poté fare a meno di notare che nonostante il testo fosse del tipo di I want to party on your pussy dei RHCP era molto meglio articolato dei suoi, ed era tutto dire visto che lui non amava molto i testi dei RHCP.

- E ora è il turno degli Snow Butterfly! - comunicò la voce squillante della presentatrice del concorso.

- Coraggio, ragazzi. Al massimo non vinciamo i 300 €… - disse Ole imbracciando la sua chitarra.

- Ma ci rimettiamo la faccia. - disse Antto, dando voce ai pensieri di tutti gli altri membri della band.

Aleksanteri cercava vivamente di non pensare mentre saliva sul palco e regolava la sbarra del microfono alla sua altezza, ma ogni volta che vedeva uno dei vari cartelloni appesi lungo le pareti della palestra si ricordava di non poter usare né i suoi appunti né un ipotetico gobbo, il che gli faceva ricordare che non ricordava abbastanza bene i testi. Sconforto totale.

- Ehm, buon giorno a tutti… Noi siamo gli Snow Butterfly e inizieremo con una canzone di nostra composizione che si intitola My heart. - annunciò al pubblico. Quel titolo gli era sempre sembrato idiota, ma l’eco del microfono sembrava aumentarne l’idiozia. Aveva supplicato Ole e Julius di mettere come prima canzone una cover, ma loro avevano deciso che era meglio far sentire subito qualcosa di originale. L’intro di Ole era fortunatamente abbastanza lungo da permettere a Aleksanteri di ricordarsi almeno la prima strofa, e il primo ritornello venne in seguito abbastanza naturalmente grazie al fatto di non avere molte varianti della frase It’s my heart that’s bleeding, baby. I guai iniziarono ad arrivare con la seconda strofa. Com’era? Non se la ricordava che a pezzi… Era qualcosa che aveva a che fare con delle lacrime e il colore rosso… O si stava confondendo con quell’altra?

Julius lanciò un’occhiata inquisitoria a Mikko il quale non poté fare altro che alzare le spalle senza sapere cosa dire. La prima canzone si rivelò un vero disastro: Aleksanteri si era dimenticato completamente il testo e aveva lasciato che gli altri continuassero a suonare senza cantare. L’atmosfera si sciolse un po’ con la prima delle loro cover, Enjoy the silence dei Depeche Mode, che era il pezzo forte di Mikko e Ole, i quali riuscirono a far passare un po’ in secondo piano Aleksanteri che stava andando in crisi, nonostante fosse riuscito a ricordarsi le parole almeno di questa canzone. Il resto del repertorio non andò un gran che invece: la loro seconda canzone fece la stessa figura della prima mentre le altre due cover presentarono anche un errore di Julius alle tastiere e uno di Ole nell’affrontare un bending.

Avevano fallito in pieno. E Aleksanteri si sentiva un merda per aver illuso i suoi compagni di non avere problemi e per aver cannato in pieno tutti i testi. Non osava guardare in faccia nemmeno Mikko.

- L’avevo detto io che la parola di Giovane Marmotta non era valida con te! - disse Julius battendo una mano sulla schiena dell’amico con un sorriso confortante. Non era arrabbiato, anche se naturalmente la figura che avevano fatto e la delusione non gliela toglieva nessuno.

- Sono una merda. Qualcuno sia sincero e me lo dica, per favore. - implorò Aleksanteri alzando lo sguardo verso i suoi compagni di sventura.

- Sei una merda, ma una merda che può essere sopportata. - disse Mikko scompigliando i capelli al ragazzo che sorrise sollevato.

- Grazie, ora mi sento meglio. - disse Aleksanteri.

- Usciamo, dai… Tanto lo sappiamo quale sarà il verdetto: ultimi su 50. - decretò Antto infilandosi la giacca a vento.

- Già, meglio non esserci quando leggeranno la classifica. - asserì Ole issandosi la chitarra in spalla.

Mentre i ragazzi uscivano Aleksanteri si voltò un attimo a guardare dentro la palestra e incrociò lo sguardo di Monika.

ringrazio LaTuM per il commento meraviglioso! ^^ sai che amo i commenti lunghi, soprattutto i tuoi. suukko! keep on enjoying me!

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: musicaddict