Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Stregatta    01/12/2007    3 recensioni
"Matthew Bellamy era agitato.
Cioè,non che fosse mai stato di natura particolarmente tranquilla,ma quella sera era letteralmente elettrico.
Si guardò attorno ansiosamente,controllando che ogni più piccolo dettaglio della scenografia fosse al suo posto,tartassando chiunque gli capitasse a tiro con i suoi dubbi a proposito praticamente di ogni cosa."
Quando i brutti presentimenti si rivelano essere terribilmente giustificati...Fic fantasy,scema,romantica e anche (si spera!) lol!
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CQA 6

Capitolo 6

Brian vs Hugh






Dopo quel tragico e imbarazzante pic-nic al lago,Brian sembrò semplicemente dissolversi nel nulla.
Non rispondeva alle telefonate compulsive di Matt,né si faceva trovare allo studio discografico o in casa.
Più che lasciargli messaggi sulla segreteria telefonica,che viravano dall’offeso allo scherzoso,passando per il supplichevole e più che cercarlo ovunque fino allo sfinimento il povero Matthew non sapeva cosa fare.
Nemmeno i suoi compagni di band sapevano dirgli qualcosa  riguardo a ciò che stava combinando il loro leader : Brian era fatto così,gli avevano detto.
Quando aveva voglia di staccare un po’ dal lavoro si rendeva irreperibile,per poi tornare qualche giorno dopo,più fresco ed energico di prima… Si trattava solo di aspettare.
Un lusso che Matt non poteva certo permettersi.
Il terzo giorno era arrivato,e il tempo galoppava velocemente e inesorabilmente,portandolo sempre più sull’orlo del disastro totale.
Le sue chitarre,la loro voce,la loro preziosa aura magica… Svanite,scomparse,perdute per sempre.
Per colpa di un odioso,indisponente,egocentrico… Affascinante,intelligente e persino dolce,alla sua maniera,ometto.
Sdraiato sul letto della sua stanza d’albergo,sfinito dalle ricerche,troppo stanco persino per piangere dalla frustrazione,Matt si sorprese a pensare che… Bè,forse non si trattava più solo delle chitarre.
Ma si rifiutava anche solo di formulare il concetto in maniera più chiara,sentendosi improvvisamente irritato nel provare un’indefinita ma sgradevole sensazione di vuoto,di mancanza ricordando i momenti passati con Brian nei giorni precedenti.
No,decisamente non aveva voglia di dare un nome a quel sentimento.
Non con una condanna sospesa sulla sua testa che si avvicinava a spron battuto col passare di ogni singolo minuto.

Sentì qualcuno bussare alla porta,e per un attimo contemplò l’idea di mandarlo al diavolo.
Non era in vena di visite,quel giorno.
Si sentì una voce attraversare attutita lo spessore del legno dell’uscio : - Matthew James!-
Matt si alzò con indolenza per andare ad accogliere il suo amico Hugh,che con la sua solita calma rassicurante e irritante al tempo stesso gli disse : - Allora…Siamo arrivati all’ultimo giorno.-
Un tic nervoso sollevò un angolo della bocca di Matt,prima che quest’ultimo parlasse : - Già.-
- Mhm…Deduco che la tua fiamma ti sta dando qualche grattacapo…- sorrise comprensivo Manson,e per un istante Matthew avrebbe voluto afferrarlo per la barba,facendolo roteare come un martello ad una finale olimpica per poi defenestrarlo con un urlo disumano.
Di quel proposito ovviamente mise in atto solo la parte riguardante l’urlo.
- Grattacapo? Grattacapo??- proruppe selvaggiamente.- Quel dannato mostriciattolo mi ha preso per i fondelli tutto il tempo!Adesso si sarà rintanato in qualche angolo di paradiso tropicale,ridendo con quella sua risata cattiva e ripensando a quanto sia stato divertente far impazzire quel povero cretinetto di Matthew Bellamy con le sue maschere e i suoi giochetti,mentre fra qualche ora io starò qui a recitare il De Profundis per le mie chitarre e per la mia carriera musicale!-
Si nascose gli occhi lucidi di lacrime fra le dita,coprendo anche il resto del suo viso paonazzo,dandogli le spalle.
Hugh rimase immobile ad osservare il ragazzo sconvolto e disperato,e una terribile morsa lo aggredì all’altezza dello stomaco…L’effetto fisico del senso di colpa.
- Mi dispiace,amico mio… Se non fosse stato per me tutto ciò non sarebbe successo…- mormorò il vecchio alla schiena tremante di Matt,che si voltò stupito verso di lui.
- Cosa?-
- Bè,il fatto che tu sia legato a me e di conseguenza al mondo della magia ti ha portato a ciò… Mi rincresce davvero tanto.-
Matt addolcì lo sguardo e il tono di voce,avvicinandosi all’amico : - Hugh,non è colpa tua,tranquillo… Sul serio. Io…Io ci farò l’abitudine. Troverò delle altre chitarre a cui affezionarmi e con cui suonare e…-
- Non sarebbe la stessa cosa,lo sai.- lo interruppe Manson cupamente.
L’altro sospirò,afflosciando le spalle in segno di sconfitta.
-E’ vero.-
Il vecchio non sopportava di vedere il suo pupillo così abbattuto,e così un’idea cominciò ad affacciarsi alla sua mente.
Battè una mano sulla schiena di Matt,ritrovando la giovialità persa in precedenza,salutandolo sbrigativamente,prima di uscire dalla camera a passo svelto : - Animo,figliolo. Le cose si riaggiusteranno presto… Ne sono sicuro.-

Mentre Matt passava il tempo a crogiolarsi nell’apatia e nel dolore,gettando qualche riga per il commento funebre da recitare al funerale delle sue Manson,Brian era comodamente seduto sul morbido divanetto di un locale chic della città,ascoltando la musica lounge ed elegante che ben si intonava con l’ambiente lussuoso e discreto che lo circondava.
Immerse appena le labbra nel calice contenente un Chianti violaceo assolutamente perfetto,assaporandone il gusto a fondo,e in un flash la sua mente tornò ad un altro divano,un altro bicchiere riempito di vino rosso,ad una goccia malandrina… E ad un paio di occhi azzurri talmente profondi da affogarci il mare.
Infastidito,arricciò le labbra,ed un cameriere sollecito gli si avvicinò e gli chiese : - Va tutto bene,signore?-
- Ehm… Sì,va tutto benissimo.- rispose Brian sorridendo appena.
- Comunque volevo dirle che il signore laggiù ha chiesto cortesemente se intende raggiungerlo.-
Il cameriere indicò un uomo seduto poco più in là,di cui Brian riconobbe subito le fattezze : si trattava di Hugh Manson.
Cosa diavolo vorrà da me? Ah,se è venuto dietro incarico di Matt gli darò quello che cerca,questo è poco ma sicuro!
- Messer Brian Molko,immagino…- lo salutò affabilmente Hugh,riappropriandosi del suo linguaggio “forbito”.-  Alfine mi è stato concesso di venire a conoscenza della vostra illustre persona…-
- Ma certo…- rispose Brian con un sorriso affascinante,che nascondeva la sua perplessità di fronte ai paroloni dell’uomo dinanzi a sé,anche se quell’”illustre persona” non gli dispiaceva affatto.
- Si sieda,la prego.- lo invitò Hugh,e Brian si sedette al tavolo di fronte a lui.
- Gradisce un altro bicchiere di buon Chianti?- lo interrogò Hugh.
- No,grazie. Se non le dispiace preferirei sapere il motivo per cui mi ha invitato al suo tavolo.- tagliò corto Brian,che non aveva voglia di intrattenere una sciarada con Manson.
- Oh,vedo che a lei piace andare dritto al sodo quasi quanto io amo l’utilizzo dei più disparati convenevoli…- sogghignò Hugh.- …mi sforzerò di seguire il suo esempio.-
Brian tacque,aspettando una spiegazione.
- Sarò breve… Lei è innamorato di Matthew James Bellamy.-
Brian impallidì,e poi di colpo il sangue riaffluì ai suoi zigomi,arrossandoli violentemente.
- Cosa…Ma non è ve…-
- Oh,certo che è vero,messer Molko. E’ scritto nel destino. Lei e Matthew James siete anime gemelle,lo Yin e lo Yang,le due metà di una mela,o se preferisce,del cielo… Insomma,in breve,il Fato ha stabilito che questa è la vostra sorte. E lei,mio caro,non potrà passare il tempo in eterno fuggendo da essa. Il suo uomo ci ha provato,e ciò gli si è ritorto contro.-
- Il mio uomo? Senta,mi creda,sta prendendo un abbaglio…Io ho solo giocato un po’,e se Matt si è illuso che fra noi potesse esserci qualcosa non sono affari miei!-
Dopo quest’ultima frase Brian cercò di alzarsi,dichiarando così conclusa la discussione,ma Hugh fece pressione con una mano su una spalla dell’uomo,riportandolo sulla sedia.
- Qui non si parla di giochi e schermaglie,messere… Si parla di disegni occulti,e di magia… E anche di sentimenti. Lei,nel suo piccolo cuore di odalisca puerile e priva di scrupoli,sa che Matthew James è una parte importante della sua vita…-
-…”odalisca”?...-
- Mi creda,non le piacerebbe sapere quale parola avrei preferito usare…-
- Bè,comunque… Mi spiace,ma io non ho alcuna intenzione di darle retta!- esclamò Brian,alzandosi senza intralci,stavolta.
- Non ha intenzione neanche di dar retta al suo cuore,allora…- disse sommessamente ma in tono fermo Hugh,guardandolo intensamente.
Brian rimase imbambolato per qualche secondo a riflettere su quelle parole,prima di andarsene via frettolosamente.

Hugh non era sconvolto da quell’uscita di scena.
Sorbì lentamente un po’ del suo succo di rabarbaro,e poi diede un’occhiata all’orologio.
Mancavano due ore scarse allo scoccare dell’ora X.
Sorrise,soddisfatto.
Sarebbero bastate.

Note dell’autrice:Uff,questo capitolo è stato un po’ difficile da buttar giù,perché dopo quello del pic-nic la mia creatività ha deciso di entrare in sciopero…Ma poi grazie al cielo è tornata più pimpante e contorta che mai XD! Comunque,morivo dalla voglia di far interagire Nonno Manson e BriBri… Anche se breve,credo sia stato un dialogo decisamente intenso XD!Arrivederci all’ultimo capitolo,signori e signore!

Per Stefydlv:La spiegazione al tuo quesito l’ho messa fra le recensioni del primo capitolo,da brava cogliona quale sono XD….
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Stregatta