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Autore: wdolcemurty    01/12/2007    2 recensioni
"Ero innamorata allo stesso modo sia di Eragon che di Murtagh, entrambi amavano me, entrambi erano stati con me. E l’ultima, ma non peggiore, cosa era che entrambi pensavano di stare con me."
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7

La dura e insensibile Adelaid si era innamorata.

 

Il mattino seguente mi svegliai, sopra il suo petto, felice, come non succedeva da moltissimo tempo, forse non mi era mai successo.

Murtagh era già sveglio e mi guardava con un largo sorriso.

-Buongiorno- disse accarezzandomi i capelli. –Buongiorno- risposi io dandogli un dolce bacio sulle labbra.

Mi alzai e andai a vestirmi. Il pavimento era piuttosto sporco di sangue secco per la rissa di Murtagh con il biondo. Presi uno straccio e lo pulii. Murtagh mi guardava curioso, sempre sorridente.

Quando ebbi finito, il ragazzo si alzò e indossò gli abiti della sera precedente. Mentre si metteva la camicia notai una lunga cicatrice sulla schiena. Andai verso di lui e la accarezzai, facendogli venire un brivido.

-Come te la sei fatta questa?- chiesi inorridita da quel solco profondo. Doveva avergli procurato un gran dolore.

Il suo sguardo si oscurò, poi mi fece segno di sedersi accanto a lui.

-E’ una storia piuttosto lunga, ma non te la nasconderò- lo abbracciai per confortarlo, per fargli capire che gli volevo bene.

-Mi è stata inflitta da mio padre, Morzan, quando avevo tre anni, con la stessa spada che io uso, Zar’roc-

Un enorme disgusto mi invase l’animo. Come poteva un uomo colpire con tanta crudeltà il suo bambino di appena tre anni?

-Mi dispiace- dissi soltanto, poi gli diedi un bacio sulle labbra. Lui mi ricambiò per un attimo, poi si staccò.

-Andiamo, Castigo ci aspetta- mi disse, così uscì di casa.

 

Passò un mese, nel quale gli allenamenti con Murtagh e la nostra relazione mi rendevano davvero felici.

Una mattina, dopo essermi svegliata fra le sue braccia, mi sciacquai il viso e feci colazione. Il cavaliere scese giù dalla casa.

Finii di mettere a posto le stanze e lo raggiunsi. Murtagh stava parlando con un soldato reale.

-Re Galbatorix vuole vedere sua moglie, argetlam- io scesi piano le scale, senza farmi vedere.

-Per quale motivo?- chiese lui, preoccupato da questo improvviso interesse del re nei miei confronti. Il soldato sembrava non sapere nulla. –Non lo so, ma ha detto di scortarla subito verso il palazzo-

Che cosa voleva mio padre da me? Forse punirmi per la relazione con Murtagh?

Entrai in scena. –Che cosa succede qui?- chiesi solare, facendo finta di non aver sentito. Il cavaliere mi rispose prima della guardia. –Il re vuole vederti, cara-

-Quando, adesso?- il soldato annuì, cosi guardai Murtagh come per dire “Devo, ci vediamo dopo”

Così andai con il soldato verso il palazzo reale.

Galbatorix mi aspettava nella sala del trono. Era immerso in una fitta conversazione con una giovane donna.

-Bene Tiranna, puoi andare. Scopri qualcos’altro sui piani dei Varden.- le disse lui.

La ragazza doveva essere una spia infiltrata. –Va bene sire- si congedò con un breve inchino e si avviò verso la porta, venendomi incontro. I nostri occhi si incrociarono per un istante. La porta si chiuse subito dietro di me.

Adesso c’eravamo soltanto io e mio padre.

-Padre, mi avete fatto chiamare- dissi io avvicinandomi verso il trono.

-Si. Volevo sapere come procede il tuo allenamento con Murtagh- disse lui. Per fortuna non aveva scoperto nulla di quello che succedeva da più di un mese.

-Va tutto bene, non c’è nulla di cui dobbiate preoccuparvi- dissi io senza distogliere lo sguardo.

-Come tua madre, non sai per niente mentire- disse lui con un ghigno sul volto.

Strinsi i pugni per la rabbia, senza però farmi notare. –Che cosa intendete?-

-Piccola mia, io ti controllo da quando hai visto per la prima volta la luce del sole. Mi hai molto stupito. Sei la prima che riesce ad ammorbidire Murtagh-

Non capii quello che cosa intendeva. Lui rise crudele. –Cosa credi che ti ama? E’ stato un mio ordine a far agire Murtagh così-

-Stai mentendo!- dissi io ferita dalle sue affermazioni. Non poteva essere vero.

-Vel einaradhin iet ai Shur’tugal- il mio cuore stava cadendo in frantumi, ma io non volevo, e non dovevo, piangere. Non davanti a lui. Non dovevo mostrarmi debole. Andava contro i miei principi.

-E inoltre- aggiunse mio padre –Domani partirai per il Surda. Sarai la mia spia più efficiente all’interno dei Varden. La maga Tiranna ti accompagnerà-

-E se io non volessi accettare?- dissi in tono di sfida. Lui sorrise.

-Morirai- Non avevo scelta, dovevo partire. Almeno non avrei dovuto vedere Murtagh per un po’.

-Andrò- detto questo mi congedai e uscii.

Ancora non credevo a quello che mi aveva detto. Allora quello che c’era tra me e Murtagh era tutta una messa in scena? Non volevo crederci.

In effetti non avevo alcuna prova che dimostrasse il suo amore nei miei confronti. Avevo soltanto il ricordo di quelle ore passate insieme.

Mi avviai verso una taverna. Quando mi sentivo giù era mio solito bere un boccale di birra. Sapevo che non era per niente femminile, ma mi tirava su. Seduta vicino al bancone c’era la giovane donna di prima, intenta ad ordinare qualcosa. Mi sedetti accanto a lei, ignorandola e ordinando la birra. Lei mi guardò per un po’, poi mi chiese.

-Sei tu Adelaid?- io girai lo sguardo verso di lei. Mio padre doveva averla informata del mio vero nome.

-Si. Tu devi essere Tiranna- allungai la mano verso di lei, che me la strinse con la sua.

In quel momento arrivò il mio tanto desiderato boccale di birra. Lo tirai giù in tre lunghi sorsi.

-Ha fatto la stessa cosa con me- mi disse dopo un po’ che avevamo conversato. La birra aveva iniziato ad avere effetto.

-Chi?-

-Murtagh. Ci incontrammo un po’ di tempo fa nel Farthen Dur, dai Varden. Quello stesso giorno finimmo per diventare amanti. Questa cosa è durata fino a un mese fa. Io venivo qui per circa una settimana dall’accampamento dei ribelli a portare notizie al re, poi sparivo per qualche mese. Deve aver trovato un altro dei suoi divertimenti in te-

Stavo davvero male, dopo quelle affermazioni.

-E’ solo un lurido bastardo. Bello, tenebroso, affascinante e bastardo. Però se la cava fra le lenzuola- dissi io ridacchiando, leggermente ubriaca.

Tiranna rise con me, anch’essa nel mio stesso stato. –Eccome!-

-Pensa che mi ha salvata due volte da un tizio che mi voleva violentare! All’inizio mi sembrava tanto un gentiluomo…-

Le lacrime iniziavano a scendere calde. La maga cercò di tirarmi su di morale.

-Ma su, dai, che come lui nel mondo ce ne sono di migliori! Vedi il cavaliere Eragon ammazzaspettri. Lui si che è un vero uomo. Gentile e cauto con le donne. Anche se un po’ infantile.-

Non piangevo più ormai, le lacrime erano state sostituite dalle risate.

-Uh, non mi dire che sei stata anche con lui! Dai, me lo devi presentare quando andremo dai Varden-

-Certo amica mia! Sai il re mi aveva detto che eri molto solitaria e non ti aprivi con nessuno, invece sei tutto l’opposto! Adesso però andiamo a dormire, domani dobbiamo partire, anche se nel tardo pomeriggio-

Che strano, le ore come tutta la giornata erano passate in un batter d’occhio.

Ci salutammo all’entrata del castello e traballante andai verso casa mia. Entrai stanchissima e mi buttai sul divano del soggiorno.

-Ma che fine hai fatto? E’ tutto il giorno che ti cerco- Murtagh era uscito dall’oscurità della stanza e mi si sedette accanto, cercando di darmi un bacio. Ripensai a quello che avevo scoperto.

-Non ne ho voglia stasera. Vai da Tiranna se hai voglia di divertirti, almeno non te lo avrà ordinato mio padre- si sentiva perfettamente che ero brilla.

-Ma cosa stai dicendo? Sei ubriaca!- dissi prendendomi in braccio e portandomi in camera da letto.

-Lasciami stare, so camminare da sola io! Lasciami…- ma non finii di parlare perché mi addormentai fra le sue braccia.

  
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