GALE

The last sight.

Ti conosco troppo bene, Catnip.
So cosa vuol dire quello sguardo, so che non mi perdonerai mai per quella bomba che ha ucciso tua sorella.
Io dovevo proteggere la tua famiglia …
E invece non ne sono stato capace.
Ma io non sapevo che quella bomba fosse stata azionata, non sapevo nemmeno che la Coin avesse intenzione di usarla!
E tu sai che è così.
Ma non mi perdonerai ugualmente.
La verità è che non ci conosciamo più tanto bene.
Ricordo ancora quando mi sono buttato su di te, per proteggerti dalle bombe, nel distretto 8.
Ricordo il tuo corpo morbido premuto contro il mio e avrei solo voluto stringerti, avrei solo voluto ritornare ai vecchi tempi, quando ancora ti conoscevo per quello che eri.
Eri la mia Catnip.
E io il tuo Gale.
Fedeli compagni di caccia, sapevamo tutto l’uno dell’altro, non c’era bisogno di gesti, solo uno sguardo e sapevamo cosa fare.
Nei boschi.
Ti voglio bene.
E nonostante tutto, non tornerei indietro perché questa è la nostra ribellione, questo è il momento buono per vincere.
Ma a te non interessa vincere.
A te non importa come a tutte queste altre persone.
Tu vuoi solo sopravvivere.
E se questa rivolta ti aiuterà a farlo, allora combatterai con noi.
Ma non è così che funziona Catnip.
Mi sembra come quando eravamo piccoli e io dovevo spiegarti qualcosa sulle trappole che preparavamo insieme.
Bisogna lottare per ciò che è giusto, per ciò in cui si crede e non solo sperare di sopravvivere ad uno sfruttamento di massa.
Ma tu sei troppo cocciuta per capirlo, se te lo spiego io.
O chiunque altro.
Tu devi sentire dentro di te la rabbia e l’odio e la paura per decidere se questa guerra è giusta o no.
Niente ideali, niente futuro migliore.
Quelli vengono dopo.
Solo se non hai altra scelta.
Solo se la tua rabbia ha avuto la meglio sul tuo istinto di sopravvivenza.
Solo in quel momento.
Come nel distretto 8.
Quando gli aerei di Capitol City hanno preso di mira l’ospedale.
Solo allora ti sei alzata, ignorando gli ordini, ignorando tutti e abbiamo iniziato a cacciare insieme.
Di nuovo.
Non le anatre, come facevamo un tempo, non i cervi, né i cani selvatici.
Ma gli aerei.
Quegli aerei che sganciavano bombe, quegli aerei che volevano distruggerci, demoralizzarci.
Solo allora tu sei saltata in piedi.
Solo quando hai visto il male che poteva fare Capitol City, solo quando hai capito che tu sei ormai un tassello fondamentale per la nostra ribellione.
Perché è quello che sei che affascina la gente.
Il tuo essere libera.
Eppure tu non lo capisci.
Tu vuoi solo ritornare a come eravamo prima, prima degli Hunger Games che hanno posto la parola FINE alla tua vita.
Alla mia vita e a quella di tutti gli altri.
Alla nostra amicizia.
Ma niente tornerà più come prima ed è inutile che tu cerchi qualunque cosa pur di ignorare i cambiamenti che si sono verificati.
Tu e io siamo cresciuti, ormai.
Non siamo più i ragazzini che si lanciavano le more e prendevano in giro Capitol City nei boschi.
Siamo cresciuti.
Tu sei diventata una donna nel momento esatto in cui hanno estratto il nome di tua sorella da quella boccia.
Io sono cresciuto quando ho capito che mi stavi abbandonando.
Che te ne stavi andando lontano, in un mondo dove nemmeno io avrei potuto proteggerti o starti accanto.
Io sono cresciuto quando ho capito che tu lo avevi appena fatto.
Ancora ripenso a quando siamo tornati nei nostri boschi per fare altre riprese, altri pass-pro.
Tu cantavi.
Non l’avevi mai fatto con me, prima.
Sei cambiata.
Tanto.
Quando mi hai lanciato quella mora sono rimasto come pietrificato.
Ti ho rivisto un anno fa, il giorno della mietitura, quel fatidico giorno in cui siamo entrambi cresciuti troppo in fretta.
Tu vuoi ritornare ad allora.
Tu rivuoi il tuo vecchio Gale, che insulta una capitale inafferrabile dove nessuno può sentirlo.
Ma quel Gale non c’è più.
E quella capitale tanto inafferrabile, in realtà è debole!
E noi possiamo farcela.
Noi dobbiamo farcela!
Per il bene dei nostri figli.
Sorrido.
Tu non vuoi figli.
Ma chissà … questo mondo sta cambiando.
E allora forse anche tu ….
Ripenso al tuo volto confuso, addolorato, senza casa.
Ti hanno tolto tutto.
Siamo cambiati, Catnip.
Io un uomo pieno di odio.
Tu una donna piena di disperazione, dolore, e sì … odio.
Ma non il mio odio folle.
Il tuo è un odio che brucia con te.
Da quando sei diventata La Ragazza di Fuoco, bellissima, pericolosa e intoccabile tra le fiamme, siamo diventati due estranei.
Tu eri lì, che cercavi in tutti i modi di sopravvivere mentre io ero nel distretto 12, a guardarti mentre bruciavi, mentre lottavi, mentre uccidevi, mentre baciavi.
Mentre io morivo dentro.
Ti amavo.
Forse ti amo ancora.
Ma amo quello che di te riesco a capire, amo la mia vecchia Catnip, quella che sapeva come uccidere un animale e si faceva tanti problemi ad uccidere un uomo.
Ma per me, nell’ultimo periodo sei diventata un puzzle irricomponibile.
Qualcosa di incomprensibile.
Ce l’hai con me anche perché non ti ho sparato quando hai ucciso la Coin.
Ma l’avevamo promesso, ricordi?
E tu non hai mantenuto la tua promessa.
E io non ho mantenuto la mia.
Sei la mia migliore amica, sei la persona a cui tengo di più in questa guerra, e non avrei mai potuto ucciderti.
Non ricordando tutte le cose che abbiamo passato insieme quando eravamo a caccia.
Le nostre promesse di difenderci l’un l’altro, di mantenere le nostre famiglie….
Non potevo buttare tutto all’aria.
Non me lo sarei mai perdonato.
E infondo, anche se tu avessi capito veramente le mie parole, quando i pacificatori mi hanno catturato, davvero mi avresti sparato?
Davvero avresti posto fine alla mia vita, nonostante io te lo stessi chiedendo?
No, Catnip.
Tu non l’avresti fatto.
Un buon compagno di caccia è difficile da trovare.
Ma tu non sei più Catnip.
E io ho già perso il mio compagno di caccia.
Tu sei Katniss.
E io non ti conosco.
Ti volto le spalle e so che non ci vedremo mai più.
Abbiamo scelto due strade diverse.
Tu vuoi dimenticare.
Io voglio continuare a lottare.
E so di non essere quello giusto per stare accanto a te, ora.
Io ti ricorderei la lotta, io parlerei sempre della ribellione, vorrei sempre essere in prima linea e con te non mi sarebbe possibile.
Perché tu vorresti dimenticare tutto, finire di vivere la tua vita in pace, tu hai lottato troppo e ora vuoi riprenderti i momenti perduti che i due Hunger Games ti hanno strappato via.
Tu vuoi ricominciare a vivere.
Mentre io voglio creare un posto sicuro per chi verrà dopo di me.
Vengo inghiottito dalla folla e aspetto solo di partire per la nuova missione che mi affideranno.
Addio Catnip.
Addio Katniss, Ragazza di Fuoco.
Addio compagno di caccia, addio soldato Evardeen.
Spero che tu riesca a sopravvivere, così come ci proverò io.

Ciao a tutti!
Eccomi qui a scrivere tutto ciò che io penso sia successo a Gale prima di abbandonare Katniss.
Tutti i suoi pensieri, ricordi e riflessioni.
Mi è dispiaciuto tanto che alla fine l’abbia abbandonata così su due piedi e mi sono molto arrabbiata con lui.
Però pensandoci, forse è questo che provava.
E comunque sarebbe stato un comportamento da Gale, l’abbandonarla, alla fine.
Forse perché sapeva in anticipo che avrebbe perso e l’affida nelle mani di chi avrebbe saputo gestire meglio la situazione.
Affida Katniss nelle mani di Peeta, in modo che lui l’aiuti a rinascere e a riaffrontare la vita.
Magari che l’aiuti a vivere.
Bene, mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate se volete.
Un bacio,
Kry <3

Che gli Hunger Games abbiano fine.