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Autore: scImMIA    03/12/2007    2 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, dopo tanto tempo sono tornato. Vi sono mancato? Non tanto per dire ma spero di sì ... almeno un pochino. Oggi risponderò io alle bellissime recensioni che avete lasciato, spero che non vi dispiaccia.
MartaSaru: L'autrice c'è rimasta un po' male quando ha letto che tu non volevi una risposta ... ovviamente visto che lei rispetta pienamente le decisioni di voi lettori ha deciso di non risponderti di persona ...ovviamente, per rigirare la frittata, ha chiamato me e mi ha mandato in missione. La risposta alla tua domanda è: no, ma se i nonni ti fanno ridere sappi che non mi offendo affatto ... anche a me fanno lo stesso effetto, a volte. Ho visto che hai pubblicato due fic, purtroppo non ho ancora avuto l'onore (ma più che altro il tempo!) di leggerle ma sappi che provvederò prestissimo! Giuro!

Dragonball93: Come vedi il seguito è servito! E spero tanto che ti piaccia! Ho notato che insisti tanto per vedere nuovamente il mio personaggio all'interno della storia ... se ora sono quì non è solo perchè dovevo rimediare al "Dilemma MartaSaru" ma anche perchè il boss scImMIA mi ha detto di tenermi pronto per il capitolo n°10!! Mi ha detto che tornerò sia come narratore che come personaggio protagonista! Spero che continuerai a seguire questa storia.

Ora ecco a voi il nuovo capitolo! E anche stavolta il narratore sarà il mio papà
(continua ancora a suonarmi un po' strano chiamarlo così...)

Ciao Ciao Trunks
(e indirettamente ... scImMIA)

 

 

 

CAPITOLO 9
- IL SOGNO parte3_-

« Tesoro, non è che potresti far tornare almeno un pochino di luce? Quì non si vede niente ».
« Dammi tempo cara, stò facendo il possibile ... ecco, forse adesso funziona ».
CLICK
Il corridoio continuò ad essere pieno d'ombra ... (Tzk, ma che vecchiaccio rincoglionito ... non era nemmeno riuscito a riallacciare la luce ...)
Dopo qualche secondo il corridoio si illuminò leggermente ma sia io che il me stesso bambino notammo che non erano le lampade del corridoio ad emanare quella luce ... la sorgente luminosa di trovava alle nostre spalle. Mi nascosi istintivamente nell'ombra. Il piccoletto, ormai debolissimo per via delle ferite, si accasciò a terra e si ricoprì il corpo con l'esagerato mantello.
« HAAAH!! »
Un improvviso urlo isterico lo fece sussultare ... io non mi spaventai affatto perchè avevo già capito di chi era quella voce insopportabile. La mia piccola fotocopia dopo l'urlo si era tirato fin sotto gli occhi il rosso mantello coprendo così bocca e naso ... nonstante le parti del viso coperte la sua espressione era ben riconoscibile a causa del movimento frenetico delle pupille che si spostavano in tutte le direzioni possibili e immaginabili ... iniziò a tremacchiare ... si mostra in questo modo quel sentimento chiamato paura? Tzk... che essere patetico, quello non sono io! Non mi somiglia per niente! Io non mi sono mai messo tremare a quel modo come una femminuccia frignona ...

La luce che aveva illuminato una parte del corridoio proveniva da una porta laterale che si trovava sulla parte sinistra del corridoio ed era dislocata dietro di noi di una decina di passi ... ma prima non c'era, che io non l'avessi vista? ... No, impossibile. Andavamo ad una velocità quasi da moviola ...
Sulla soglia della porta vi era la signora Brief ... era lì ferma impalata come una sciocca e con una mano si copriva la bocca ... i suoi occhi erano ad archetto come suo solito ... stava osservando le impronte di sangue sulla parete che erano state fatte dalla mia miniatura poco prima.
« Tesoro guarda. Hooo...» Dopo pochi attimi si affiancò al suo fianco anche il signor Brief ... Pensoso incominciò a "pettinarsi" i baffi con le dita ( ancora quegli stupidi baffi...).
« Oh, ma chi sarà stato a fare tutto questo?... E' molto strano ...»
Rimasaro ancora a fissare quelle impronte. Nel mentre la mia copia era riuscita ad alzarsi in piedi e con delle movenze quasi da killer arretrava lento e silenzioso nella direzione opposta ai due coniugi ... non voleva essere visto, specialmente ridotto in quella situazione pietosa. Come avevo già detto più volte in precedenza quello che portava non era un mantello normale, evidentemente era un lungo lenzuolo maledetto ... Il fato volle che in quel preciso momento il mantello dovesse andarsi a cacciare proprio sotto i suoi piedini reali e che facesse in modo di farlo capitombolare come un fesso. Insieme al tonfo si sentì anche un piccolo gemito ... i coniugi ovviamente si accorsero di tutto.
Il signor Brief si allontanò dall'uscio e dopo pochi secondi si ripresentò al cospetto della moglie provvisto di una torcia elettrica. La accese a la puntò verso di noi. Nello stesso istante in cuì ci arrivò il faro di luce addosso io mi nascosi nel buio più profondo, la mia copia invece si coprì interamente con il mantello ... l'unica cosa che si vedeva era solo un ciuffetto spettinato di capelli.
La signora si avvicinò senza paura all'esserino rannicchiato ... si inginocchiò vicino a lui ... poggiò una mano sulla sua spalla.
« NO! » Al suono di quella vocina la signorà staccò la mano dal corpicino ... Non si perse d'animo e con tutta la sdolcinatezza possibile tentò di scoprire il volto piccolo principe dal mantello. Una specie di lotta si instaurò tra i due: lei tentava di scoprirlo dal mantello e di abbracciarlo, lui si dimenava disperatamente nel tentativo di sfuggirgli.
« NO! NO, NO, NO, NO, NO! NOOO! » delle lacrime incomiciarono a rigare il suo piccolo volto « NOOo ...».
Appena vidi il suo volto capii: le sue erano lacrime di rabbia, era talmete malconcio da non riuscire nemmeno a sgusciar lontano dalle grinfie di quella donna ... si era ritrovato in una situazione veramente umiliante ... lui era il principe dei sayan, il principe di un popolo guerriero ...
Spinto e sorretto dal proprio orgoglio riuscì a trovare la forza di svicolare da quelle mani, si rialzò in piedi e stretto nel suo mantello iniziò una corsa disperata ...
... dopo pochi passi cadde rovinosamente a terra ... nella caduta sbattè la fronte sul pavimento ... incominciò a piangere e in quel momento non sembrava il valoroso principe dei sayan ma solo un comunissimo bambino di sei anni ... si ricoprì nuovamente con il mantello e sotto di esso continuò a piangere e a singhiozzare ...
La signora Brief, sempre più convinta che la mia copia avesse bisogno di aiuto, si avvicinò nuovamente a lui. Cinse il suo piccolo corpo con le braccia e lo strinse a sè. Al contatto, come prevedibile, il principino iniziò a dimenarsi come un ossesso e ad urlare preso da una crisi isterica ... sinceramente non mi ricordavo di avere una voce così acuta e così fastidiosa a quell'età. Era la sua rabbia a farlo comportare a quella maniera, il fatto di essere impotente in quella situazione faceva accrescere la sua ira, il fatto di non riuscire a raggiungere da solo i propri sogni lo faceva arrabbiare, il fatto di essere il principe dei sayan e nel contempo di non essere nessuno lo faceva deprimere ... e il fatto di aver la possibilità di poter ottenere la compagnia e l'amore di qualcuno lo faceva sentire più debole anzichè più forte ...
La signora aumentò la stretta delle sue braccia e poggiò il suo viso vicino a quello del bimbo, si alzò in piedi e con una mano iniziò pian piano ad accarezzargli la piccola schiena ... da quel che mi ricordo mai nessuno si è comportato con me a quel modo ...
Grazie a quella stretta il principino iniziò a calmasi ... era inutile opporre altra resistenza, ormai aveva perso ...
La donna allontanò di poco il suo volto da quello del bambino per poterlo vedere negli occhi ... aveva uno sguardo un po' perso ...
« Non devi ridurti così caro, guarda quante ferite ...»
« ... »
« ... Ma non ti devi preoccupare tesoro, lascia fare a me. Prima ti medico queste ferite e poi ti preparo qualcosa da mangiare »
Gli occhi del bimbo si illuminarono leggermente ... in effetti avevo anch'io un leggero languorino ...
La donna si incamminò verso il marito.
« Caro adesso puoi anche spegnere quella torcia » disse rivolta al marito poi disse, adesso rivolta a me piccolo «... Oh, caro, vedrai come sarà contenta Bulma di rivederti! Sai, dopo che sei partito con la navicella per l'ennesimo allenamento nello spazio incominciavamo a temere che ...»
Il monello la interruppe « ... Bulma? »
« Ma sì, forse non ti sembra ma in realtà è sempre in pensiero per te! Ma adesso andiamo a casa, è meglio medicare queste brutte ferite! »
I due coniugi oltrepassarono la soglia della porta. Io li imitai qualche secondo dopo e vidi cosa c'era all'interno di quella stanza: la hall, la cucina, la sala da pranzo, le camere, i bagni, ... all'interno di quella stanza vi era tutto l'edificio della Capsule Corporation. Visto che da quelle stanze non sentivo rumori, superai il reparto soggiorno e il reparto cucina. Mi incamminai verso quella che era la "mia camera". Come immaginavo la mia copia e la coppia di vecchietti si trovavano lì: il vecchio sorreggeva la scatola del pronto soccorso e ogni qualvolta che la donna richiedeva uno strumento differente lui provvedeva, lei medicava le ferite con del tampone imbevuto nel disinfettante e il monello si lasciava curare senza batter ciglio ... sul mio viso era riapparso il mio solito sguardo.
Quando la medicazione fu terminata la donna cambiò l'abito dell'altro io sostituendo la tuta da battaglia con un paio di jeans lunghi e una maglietta scura e accompagnò i due uomini nella sala da pranzo e servì loro un lauto pasto.
« Cara, sai per caso dov'è sparita Bulma? Ha saltato il pranzo e ...»
Quando si parla del diavolo spuntano le corna ... o i cornini ... rimasi stupito, la Bulma che vidi in quell'attimo non era come la ricordavo ma era minuta ... anche lei era bambina. Appena la bambina vide la mia piccola persona sbottò in una delle sue inutili predediche:
« Vegeta! Ma come hai fatto a ridurti in questo stato, stupido scimmione che non sei altro! Ma è mai possibile che tu non riesca a dare un metro a quello che fai? E se tu sei ridotto così, oh, non oso immaginare in che stato è la camera gravitazionale! Devi sapere che io sono stanca del tuo atteggiamento! Ogni cosa che ti devo costruire tu la devi per forza rompere e dopo richiedi sempre altro, come un piccolo bambino capriccioso! ... » L'io piccolo ovviamente la osservava confuso peerchè non sapeva chi era colei che gli atava sbraitando addosso ... la risposta, con mio grande piacere, arrivò poco dopo:
« Ma stai un po' zitta ... se devi dare aria alla bocca vedi di farlo da un altra parte, sei fastidiosa »
I due vacchietti risero con contegno, in fondo stavano osservando un battibecco tra due bambini piccoli ...
« Bulma »
« Sì papà? »
« Perchè non mostri a Vegeta la nuova camera gravitazionale che hai costruito? »
« Uff ... e va bene ... dai seguimi ». La mocciosetta fece un cenno con la testa e così il bimbetto la seguì ... senza farmi vedere seguii anch'io la bimba ... volevo vedere com'era la nuova camera gravitazionale! ...
La bimba ci accompagnò nella sua camera ... ??? ... aprì la porta e fece cenno al me stesso di sedersi a terra, sulla moquette che ricopriva il pavimento.
« Bimba perchè mi hai portato in questo postaccio? Dov'è la mia camera gravitazionale? »
« E calma! Comunque io mi chiamo Bulma e non "Bimba", vedi di tenerlo a mente!! » aprì le ante di un armadio rosa ( -_- ) ed estrasse un oggetto sferico del diametro di una ventina di centimetri arrotolato in un panno di stoffa grigia ( che??? e la camera gravitazionale? ).
La bimba gli porse l'oggetto e lui un po' titubante tolse via il panno ...
... mostrando la miniatura della navucella spaziale che Kaharoth aveva usato per raggiungere il pianeta Namecc.
Per me fu una vera e propria delusione ... successivamente notai che alla mia piccola persona , al contrario di me, il dono piacque anche perchè appena iniziò a giocherellarci incominciò ad urlare esclamando cose del tipo "ADESSO SEI FINITO KAHAROTH!!!" ... adesso che ci penso alla fin fine anche per me la fantomatica camera gravitazionale non era altro che un grosso giocattolo ...
« Allora, ti piace? »
« Tzk! Potevi fare di meglio ... »
« Oh, insomma. Sei incontentabile! Mica possibile io ogni volta ...» e bla bla bla ... il principino non le prestava udienza dal gran che era coinvolto in quel gioco: con le mani muoveva in pupazzetto con le fattezze di un guerriero all'interno della stanza facendogli eseguire delle movenze complicate e faticose ... per il pupazzetto ovviamente.
Dopo parecchie ore i due monelli erano ancora impalati lì e lui era intento a fare i giochini e lei invece lo osservava silenziosa ... spessevolte avevo colto la donna in flagrante mentre mi spiava durante gli allenamenti ...
Di colpo il portello della navicella si ruppe ... il bimbo ordinò con lo sguardo che lei lo aggiustasse.
« Sì, sì. Ho capito, dammi quà » prese il portello e la navicella e dopo pochi secondi fu come nuova.
La porse al principino poi fece una cosa che mi lasciò seriamente perplesso ... con un gesto fulmineo afferrò la maglittina del principino e lo tirò a sè ... quando le loro faccine furono vicine lei premette le piccole labbra sulle sue.
Nemmeno la donna si era mai comportata con me in quel modo ... sia chiaro, non fu niente di osceno, quello che mi si presentò dinanzi fu solamente una scenetta sdolcinata senza un eventuale sfondo perverso ... rimasi però un po' confuso.
Finalmente si staccarono e tutto ricominciò come se nulla fosse successo.
La porta della camera si aprì e ivi entrò la signora Brief.
« Oh caro, ma non sei stanco? Ti piacerebbe una bella fetta di torta? » Rimase qualche secondo a riflettere, la proposta era allettente e così acconsentì con un piccolo gesto della testa.
Successe un altra cosa che mi lasciò perplesso ... la signora si avvicinò al mocciosetto e lo prese in braccio, dopodichè uscì dalla stanza ... ma io non capivo, perchè prima la bimba e poi la madre ... perchè li lasciava fare? Perchè non si dimenava come la prima volta che aveva visto quella stupida vecchia? ... io non capivo ...

Passò parecchio tempo ma per me passò in un lampo, le immagini che mi si presentavano erano accellerate e quelle ininfluenti venivano tagliate in automatico ... ma ogni volta mi si presentavano quelle azioni che io continuavo a non capire ... quando soddisfacevano un mio desiderio ognuno si comportava in maniera differente: il signor Brief mi sorrideva smagliante, la signora mi prendeva in braccio e mi coccolava mentre la piccola bimba mi si avvicinava e mi schioccava un bacio sulle labbra.
Piano piano però il principino incominciò ad accorgersi che quei tre tipi gli interrompevano in continuazione il gioco della camera gravitazionale ... si era accorto che più ci giocava più la sua forza stranamente aumentava e quindi continuava a smanettarlo in continuazione per diventare più forte di Kaharoth.
Un giorno, dopo l'ennesima interruzione, perse le staffe ... e mandò tutti al diavolo. (Oh, ma allora in qualcosa mi somiglia ancora...).
Ormai aveva deciso che se ne sarebbe andato da quella casa, aveva già persò fin troppo tempo.
Più volte la bimba cercò di impedigli la "fuga" ma quello che ottenne furono solamente degli insuccessi.
Il principino uscì dalla porta d'ingresso e si ritrovò nuovamente nel corridoio buio e freddo.
Prese a correre verso il fondo ... io lo seguivo distante, in tutti i sensi ... altre ferite, altro sangue ... questa volta nessuno l'avrebbe fermato!
Una voce urlò il suo nome ed entrambi riconobbimo la persona che ci chiamava.
Il bimbo si fermò di sua volontà ... questa volta era stato lui a sciegliere di fermarsi ... il suo orgoglio non sarebbe stato intaccato.
Poco dopo ci raggiunsero due soggetti ... la bimba e la donna ... ci corsero incontro e ci abbracciarono ...
La donna mi baciò con foga e la sentii che la sua lingua incominciava ad insinuarsi nella mia bocca in ricerca della mia ... cominciò tra noi in frenetico gioco carnale ... riuscii ad interromperlo grazie al mio orgoglio. Lei mi guardò con occhi piangenti.
« Vegeta ... io ... » la osservai meglio: anche lei era piena di lividi e graffi ... nonostante tutto era splendida ... (ODDIO!! MA CHE DIAVOLO MI PRENDE ADESSO?!!).
La scostai lontano da me e il piccoletto fece lo stesso con la bimba. Le abbandonammo lì e riprendemmo la nostra corsa ... loro erano un motivo di distrazione ... LEI era una mia distrazione!

Passò parecchio tempo ma la porta non si vedeva ancora ... il bimbetto oramai ricoperto si sangue era in uno stato simile a quando l'aveva soccorso la signora Brief.
Si accasciò a terra e constatando che le gambe non riuscivano a reggerlo prese a trascinarsi sfruttando la poca forza che gli rimaneva nelle braccia ... una grande scia di sangue evidenziava il tragitto percorso ...
Finalmente! La porta! Si vedeva la porta! Mancava poco ormai!
Un grosso sorriso si dipinse sul suo volto, una grandissima emozione pervadeva il suo animo, il suo orgoglio si tramutava in forza!
Continuò a trascinarsi come un verme ... aveva pensato di dover lasciare riposare le gambe per quando di sarebbe dovuto alzare in piedi per premere quel maledetto bottone ... continuò con quelle movenze ripugnanti per parecchi minuti.

Era sotto il bottone ... era sfinito per lo sforzo ... rideva da solo, felice per il suo successo ... anch'io ero veramente contento, finalmente, dopo tante umiliazioni, sarebbe arrivata la nostra riscossa!
Poggiò le mani contro la parete di denstra e cerco si issarsi ... niente.
Provò ancora ... niente. Le gambe non volevano muoversi.
Tentò ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora, ancora, ancora ...
Si fece prendere dallo sconforto ... si lasciò cadere ... e incominciò a piagnucolare.
Ero stanco, stufo che quel maledetto sogno continuasse a farsi beffe di me così decisi di darci un taglio.
Mi avvicinai al moccioso con passo normale ... si accorse di me ... allora poteva vedermi ... me ne fregai e alzai il braccio in direzione del bottone ... stavo per premerlo quando ...
« NO! FERMO! NON PREMERE QUEL BOTTONE!!! » mi urlò in faccia con rabbia.
« E perchè non dovrei?»
« Quello è il mio sogno! Non lascierò che anche tu ti prenda gioco di me! »
« Si da il caso che questo sia anche il MIO sogno! »
Mi fermai ad osservarlo ... finalmente mi riconobbe ... allontanai il braccio dal pulsante ... mi appoggiai alla parete e incrociai i bracci.
Mi fissava stranito notando che effettivamente ci somigliavamo moltissimo.
« Tu ... Tu sei me? »
« Se devo essere preciso TU sei me, anche perchè questo è il mio incubo e non il tuo ... »
« Allora io sarò come te da vecchio? »
( O_O vecchio?! )
« Tzk ... see, più o meno ... »
« E tutte quelle persone prima, che sono? »
« E' gentaglia che incontrerai quando sarai più grande ... »
Poi mi fece una domada terribilmente amara ...
« Ma se tu sei quì e dici che questo è anche il tuo sogno ... vuol dire che alla tua età non sono ancora diventato un Super Sayan? »
Non risposi ma lui capì ... mi avvicinai nuovalmente al bottone ... alzai il braccio destro ... poggiai due dita sul bottone ...
« Se io spingo questo bottone il sogno si realizzerà per entrambi poichè in fondo siamo lo stesso essere ... io procedo »
Il bimbetto deglutì un pò di saliva ed acconsentì ... la mia semplice spiegazione non aveva difetti ... schiacciai il bottone ... la porta si spalacò.
Entrammo con cautela. Al centro della stanza vi era una grossa sfera dorata che galleggiava. Il bimbo, privato ormai delle ultime forze, si fermò poco lontano dalla porta io invece camminai sicuro verso quella grande forza. Allungai una mano e la toccai ...
... Una forza terribile entrò nel mio corpo e lo fece rinascere. I capelli divennero di un biondo abbagliante mentre gli occhi si tinsero di azzurro ... mi accorsi di questi aspetti estetici perchè li rividi sulla mia miniatura. Anche lui era un super sayan e mi guardava con occhi pieni di gioia ... la forza era tornata e ora correva e saltellava per tutta la stanza.
« YUUUHUUUU!!! FANTASTICO, MERAVIGLIOSO, STUPENDO!!! HAHAAA!!! »
« HEI! PIANTALA! Stai cominciando ad essere irritante! »
Il piccoletto si femò come ordinato ... anche se entrambi eravemo principi dei sayan tra i due ero e rimanevo io il più grosso ...
« Ora ... ora possiamo finalmente sconfiggere Kaharoth, vero? »
La mia risposta fu affermativa.

Oltre la stanza comparve un nuovo corridoio ... un nuovo obbiettivo ... i cyborg.
Senza perdere tempo il moccioso si precipitò in direzione del corridoio ma ...
SBABAM
... cadde all'indietro. Mi avvicinai al corridoio e mentre con un braccio tentai di varcarlo mi accorsi che una potente barriera ci impediva l'accesso ... eravamo bloccati.
« Cosa c'è? »
« Una barriera ci impedisce di continuare »
« Ma se non possiamo andare avanti ... che senso aveva diventare un super sayan? »
Lo guardai perplesso ... sul serio, non avevo capito questa sua affermazione
« Spiegati »
« Insomma sono bloccato quì con te, il che non mi rende completamente felice perchè io in realtà sono te e tu sei me e questo fa di noi un unico essere e quindi questo vuol dire che sono completamente solo, e poi sono finalmente un super sayan ma che senso ha esserlo diventato adesso che non esiste alcun obbiettivo che io possa raggiungere? ... Sembra quasi che tutto il tempo che abbiamo usato per allenarci sia stato tempo perso ...»
Aveva perfettamente ragione ...
Rimasi a riflettere un po' e arrivai ad una conclusione: se non potevo andare avanti era perchè qualcosa me lo impediva. Sicuramente era una cosa riferita al passato e quindi mi bastava modificare il passato, magari con un qualche gesto significativo, e alla fine avrei avuto un obbiettivo. Pensai a Kaharoth ... dovevo sconfiggerlo ... però da molto più tempo di me era capace di trasformarsi nel leggendario super sayan, non potevo presentarmi così poco abituato alla trasformazione ... mi sarei trovato in svantaggio visto anche che lui si allenava tutti i giorni con il suo marmocchio e il namecciano ...
... il suo marmocchio ...
... già il fatto di avere un figlio lo costringeva a possedere come obbiettivo quello di difenderlo ... un obbiettivo ...
... mi ritornò in mente quella donna e quello che mi aveva detto la vecchia il giorno che mi aveva buttato fuori di casa ... lei mi ... mi ritornò alla mente anche quel bacio ... era solo un sogno però ...
Una forte luce mi accecò ...


Mi svegliai nel mio letto. La luce che entrava nella finestra mi accecava. Mi alzai e uscii dalla casa capsula e osservai il cielo: limpido.
Quel giorno mi allenai come un ossesso. Per sbaglio calibrai male un'onda che andò a disintegrare la "mia" "casa" ... forse era un ulteriore segno.
Quella sera raggiunsi finalmente lo stadio di Super Sayan.

Era buio e mi sedetti a terra ad osservare le stelle.
Presi una decisione...

... il giorno dopo sarei andato alla Capsule Corporation.

 

 

 

 

... Continua ...

  
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