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Autore: yellowcrocs    17/05/2013    9 recensioni
"Stai bene, Fred?"
"Sì."
"Anche io."
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Fu un attimo, riconobbe.
Fu un attimo, capì.
Fu un attimo, e tutto si fermò, ghiacciato in una sfera di vetro.
Fu un attimo, un sussurro.
Fu un attimo, poi un urlo.
Fu un attimo , una lacrima diventò rossa.
Fu un attimo, morto.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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YELLOW CROCS
No, non sono ancora morta!
Chi mi segue un po' fu facebook avrà visto come sto degenerando in quest'ultimo periodo,
dato che sto scrivendo varie cose su HP. Quindi, eccomi qui! 
Fred e George Weasley. I miei amori. Me ne sono innamorata, lo giuro.
E tumblr su telefono non aiuta, per niente! Non vi dico nulla sulla storia, poiché non c'è niente da dire... c'è solo da leggere!
Ah, (non) dimenticavo! Buongiorno fandom di Harry Potter!
Spero di non farvi troppo schifo :)
E aggiungetemi sui social networks (bio dell'autore) per quattro chiacchere.
Vi voglio bene,
Budds.

(sono state messe citazioni dai film)
 

A mia cugina, che mi stupisce ogni giorno di più.




_________


Titolo: Il suo Inferno.
Rating: Verde.
Genere: Angst, drammatico, malinconico.
Personaggi: Fred Weasley, George Weasley.
Contesto: Morte di Fred, II Guerra Magica.
Pairing: /
Avvertimenti: Missing Moment, Movieverse.

Commento di Sunny, che sta editando la storia: Budda, puzzi.

 

Il suo inferno.

 

 

“Sei patetico.”
“Sono comunque più bello di te.”


__________

 

La grande sala era allo sfascio.
Un sonoro brusio di pianti faceva da fottofondo a quell’orribile spettacolo.
Lo aveva mandato Angelina , là dentro, indicandogli il portone, quando alla domanda “Dove è Fred?” continuò a piangere,
scossa dai singhiozzi così forti che quasi non sembravano reali.

“Dove sei, Freddie? Non fare il coglione! Tanto ti trovo!”

Si fermò, George, appena ebbe superato quel che rimaneva di una massiccia porta di legno.
Si guardò intorno, e vide l’inferno.
Studenti stesi su barelle, immobili.
Vide amici, ragazzi visti di sfuggita, professori, correre per abbracciarsi e piangere.
Vide sangue, troppo sangue, sangue che non gli era mai piaciuto.

“Freddie, che schifo, copri quel taglio! Sai che non mi piace il sangue.”
“Se scorre vuol dire che sono vivo, Georgie, è una cosa buona. Dove lo trovi un altro gemello più carismatico di me?”
“Mi fa schifo ugualmente, Freddie.”
“Come vuoi, Georgie.”


Ma la fitta più grande, il dolore più profondo, l’urlo del suo cuore più straziante, arrivò solo quando, guardando diritto avanti a sé, vide.

“Che hai visto, Georgie? Mamma con la padella in mano?”

Arthur era in ginocchio, a terra, con la testa fra le mani.
Ron stringeva forte Ginny, e quasi poteva vedere le loro lacrime mischiarsi al sangue sui visi scavati.
Non vide i suoi altri fratelli, vide ancora lacrime, tante lacrime. Troppe lacrime.

“Che hai fatto, Georgie? Ti è andata di traverso la torta di mamma?”

Molly era piegata accanto ad una barella, urlava, piangeva.
Non come faceva di solito, urlava in modo diverso.

“Freddie, perché mamma urla?”
“Mi sa che ci ha beccati, Georgie.”
“Merda.”


La porta dietro di lui si chiuse con un tonfo assordante, sentì i timpani vibrare, la testa scuotersi.

“Come ti senti, Georgie?”
“Romano.”
“Come hai detto?”
“Romano, come il foro… come il foro, Fred, capito?”
“C’è un mondo di battute legate alle orecchie… e tu scegli ‘Romano’?”


La maggior parte delle persone si voltò, e tutti gli sguardi addolorati, che già sapevano tutto, gli si rivolsero come pugnali.
I Weasley lo guardarono. Molly soffocò un singhiozzo. Ron strinse più forte Ginny. Silenzio.

“Parla piano Georgie, che Snape ci scopre.”
“Cosa ha da dire a suo fratello, Signor Weasley?”
“Georgie, io ti ammazzo.”


Fu un attimo, riconobbe.
Fu un attimo, capì.
Fu un attimo, e tutto si fermò, ghiacciato in una sfera di vetro.
Fu un attimo, un sussurro.
Fu un attimo, poi un urlo.
Fu un attimo, una lacrima diventò rossa.
Fu un attimo, morto.
“Fred… Fred!”
L’espressione corrugata, il sangue che colava al lato dell’occhio, lo scendere lentamente quei pochi gradini davanti a sé.
“Fred, alzati!”
Pausa.
Respiro.
Battito cardiaco.
Immobilità.
Sguardi che lo trafiggevano.
Scatto in avanti.
“Fred, non è il momento di giocare!”
L’eco delle urla, le sue stesse parole nelle orecchie, ripetitive.
“Fred, non è il momento… non è il momento di... morire.”
Ormai era già arrivato là, davanti al suo inferno, il suo inferno personale.
“Fred, non è il momento di lasciarmi solo.”
E in quell’istante, per l’ennesima volta nel giro di pochi secondi, George Weasley morì.


__________

"Stai bene, Fred?"
"Sì."
"Anche io."



 

 

Fu un attimo, riconobbe.
Fu un attimo, capì.
Fu un attimo, e tutto si fermò,
ghiacciato in una sfera di vetro.
Fu un attimo, un sussurro.
Fu un attimo, poi un urlo.
Fu un attimo , una lacrima diventò rossa.
Fu un attimo, morto
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