Un motivo per amarti.
Tutto questo è così ridicolo.Tu non mi ami, io non ti amo.
Tu non vuoi sposarmi, io non voglio sposarti. Eppure loro vogliono, vogliono che le due nobili famiglie Purosangue si uniscano, si imparentino.
Ma tu non mi ami, io non ti amo.
Forse un tempo, un tempo pensavo di poterti amare, ma io non sono alla tua altezza. E ancora tutto questo è così assurdo. Dovremo sposarci, Astoria, dovremo sposarci, mettere al mondo un erede, crescere un figlio che non vogliamo, come d’altronde non vogliamo che accada la nostra unione.
Io e te siamo acqua e fuoco, sale e terra. Siamo opposti.
Dicono che gli opposti si attraggono.
Eppure tu non mi ami, io non ti amo.
Ti penso, sai? Penso a quello che ci aspetta, penso a te, penso al tuo viso, ai tuoi occhi freddi, distaccati, lontani. Penso ai tuoi capelli lunghi morbidi, lisci. Alle tue labbra, che formano un’espressione di disappunto assieme ai tuoi occhi.
Ma tu non mi ami, io non ti amo.
Ripenso a quei veloci incontri per i corridoi, una rapida, fredda occhiata come saluto, come a rimandare quel momento in cui dovremo parlarci. Tu continui a camminare a testa alta, con quell’aria rigida, ascoltando a stento le compagne che ti parlano. E io, io faccio finta di non averti vista, di non doverti sposare, di non dovermi unire con te.
Perché tu non mi ami, io non ti amo.
Ho sempre desiderato toccare quei lunghi capelli ramati, guardare quegli occhi azzurri, sfiorare quelle labbra, assaporare quel dolce profumo della tua pelle. Sostenere il tuo sguardo, avere il potere di trasformarlo da freddo e distaccato in quello che rappresenta la vera Astoria.
Ho sempre desiderato averti.
Ma tu non mi ami, io invece ti amo.