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Autore: Tadako    19/05/2013    3 recensioni
Mi chiamo Sara, una normalissima ragazza che si é trovita ad affrontare una storia che ha dell incredibile. ma a volte le cose non sono come ce le immaginiamo e l impossibile diventa possibile. One piece. siete sicuri sia soltanto un anime?
mi sono immersa in questa fantastica avventura vivendo emozioni stupende di qualsiasi genere. ma ora il problema è tornare indietro, perché so di essere in pericolo lì, in un mondo che non è il mio..
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ace’s POV
-dovrei essere spaventato?- chiesi ironico
-forse non hai capito bene la gravità della  situazione in cui ti sei cacciato..- l’uomo dopo avermi lanciato uno dei suoi sorrisetti appoggiò la mano sulla ringhiera della nave. Appena sfiorata essa divenne nera e cominciò a scuoiarsi come ghiaccio al sole. –vedi, questo è il mio livello più potente di veleno. Se ti sfioro anche solo la mano ti ritroveresti senza un braccio-  io guardai sorpreso la scena, ma non ero impaurito, piuttosto eccitato per la nuova sfida che avrebbe di sicuro migliorato le mie capacità.
-se hai finito di sfoggiare i tuoi poteri, io non ho tempo da perdere..- dissi scagliando una sfera di fuoco sul mio avversario. Questo però non si lascò prendere alla sprovvista, riutilizzando la bolla d’acqua per proteggersi. Subito dopo contrattaccò con una bolla di veleno che schivai per miracolo. –sei forte, ma io non verrò sconfitto. Non oggi.- dissi sicuro.
Lo scontro continuò inalterato, come se nessuna delle due forze potesse prevalere sull’altra. Il fuoco veniva facilmente estino con l’acqua e l’acido veniva schivato o a sua volta sciolto dal fuoco. Nessuno dei colpi andava a segno, anche perché sarebbe stato fatale sia per l’uno che per l’altro.
-adesso basta. Mi hai proprio stancato!- l’uomo aveva il fiatone, così come me. Era irritato per non essere riuscito nemmeno a sfiorarmi e sembrava intento ad utilizzare una mossa potente che fino a quel momento non aveva ancora usato. Infatti la sfera di veleno che aveva creato non era interamente rossa come le altre, ma aveva delle venature azzurrine ed era completamente inglobata in un velo d’acqua
-con questa il tuo fuoco non potrà proteggerti!- il sorrisetto del mio nemico mi lascò intendere che quella mossa mi avrebbe creato dei guai non da poco, dovevo trovare una soluzione e in fretta. In quell’attimo una folle idea si fece spazio nella mia mente. Era disperata ma era anche l’unica speranza che avevo di sopravvivere.
La sfera si scagliò veloce contro di me. chiusi gli occhi e concentrandomi a fondo cosparsi interamente il mio corpo di fuoco, diventando un'unica fiamma. L’attacco mi si scagliò contro, l’acqua che lo copriva non fu abbastanza da spegnermi e il veleno non arrivò al mio corpo, al contrario si mischiò con le mie fiamme.
-è-è impossibile..- balbettò l’uomo sorpreso
-addio- dissi riaprendo gli occhi minacciosi e restituendogli il sorrisetto che aveva mostrato il suo viso per tutto il tempo. Il mio pugno di fuoco fu devastante, ora ancora più fortificato dal veleno che scorreva tra le fiamme. L’uomo venne catapultato via dalla nave.
Tornai alla forma normale, facendo dissolvere oltre al fuoco anche il veleno
-dopo tutto, è stata un’esperienza eccitante!- sorrisi tranquillo e mi incamminai verso i miei amici.
Sara’s POV
Il misterioso tizio dopo avermi portato in un corridoio nascosto del luogo, mi immobilizzò malamente su una parete. Gli occhi verdi e arrabbiati fissi sui miei.
-Z-Zoro?!- dissi stupita
-stai zitta! Vuoi che ci scoprano?! Stupida mocciosa, ti ho cercato dappertutto, e poi? Ti trovo in mezzo a pezzi grossi del governo a passeggiare come se nulla fosse- quella affermazione mi infastidì, dopotutto non stavo mica giocando
-guarda che avevo un piano preciso in mente-
-e questo piano comprendeva il farti beccare? Se non ci fossi stato io ti avrebbero catturata e credimi, sarebbe stato impossibile riuscire a salvarti-
Abbassai lo sguardo
–vi ho messo in pericolo.. m-mi dispiace..-
- non ti devi preoccupare per questo, gli altri se la sapranno cavare e comunque per ora l’unico riuscito a trovare la via d’accesso alla base sono io.-
Aveva una sua logica, l’entrata doveva essere così ben nascosta che neanche il più bravo dei navigatori l’avrebbe trovata, quindi occorreva qualcuno che di orientamento non ne aveva proprio per trovare quel che cercava nel posto più impensato..
-dove sono gli altri allora?- chiesi un po’ più rilassata
-senti, lasciamo le domande per dopo, ora pensiamo a come uscire da qui..- mi diede una lunga tunica per coprirmi  e tornammo alla grande sala. Questa volta riuscimmo a passarla senza nessun intoppo.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei prigionieri costretti a lavorare come scienziati in condizioni pietose, quella scana mi riempiva di brividi agghiaccianti lungo tutto il corpo. Zoro notandomi mi appoggiò una mano sulla spalla, quell’insolito gesto di conforto mi lasciò alquanto stupita.
Dopo la stanza c’entrale si apriva un lungo corridoio ben illuminato. Per non correre rischi, optammo quindi per i condotti d’aria.
-muoviti, che non riesco a respirare!- Zoro era piuttosto seccato, trovandosi in fila dietro di me in un condotto in cui era un miracolo non rimanere incastrati.. avevamo già fatto buona parte della strada e in poco tempo avremmo dovuto arrivare all’uscita
-smettila di lamentarti, non è facile orientarsi con questa maledetta cartina. La luce e poca e tu di certo non mi aiuti starnazzando come un’anatra-
-come mi hai chiamato?! Senti mocciosa, tu non hai il diritto di..- Zoro non riuscì a finire la frase che lo azzittii con la mano. In quel tratto le condutture sembravano meno resistenti e gli strani scricchiolii confermarono la mia ipotesi.
-Zoro, siamo nei guai..- dissi paralizzata. Neanche in tempo di aspettarmi una reazione da parte dello spadaccino che l’intero condotto cedette facendoci cadere malamente a terra
-eccoli!- urlò uno dei soldati che era corso a vedere cosa era successo.
Cominciammo a correre, ma da qualsiasi parte andassimo, c’era sempre un gruppo di guardie a sbarrarci la strada.
-qui!- mi urlò Zoro tirandomi per un braccio dentro una specie di “sgabuzzino”.
Lo spazio era poco ed eravamo stretti l’uno all’altro tra stracci e scope, ma lo spadaccino non sembrava preoccuparsene, al contrario il suo viso infuriato mi fece prevedere una sfuriata..
-ma sei impazzita?! Trascinarci in un condotto instabile, ma allora vuoi proprio farti catturare! Avrei dovuto stare io davanti-
-e smettila! Non sono abituata a queste cose, e poi se ci avessi condotti tu, ci saremmo persi di sicuro!-
-non avrei dovuto venire a salvarti, sei una calamita per i guai!-
-guarda che nessuno te l’ha chiesto! Me la sarei benissimo potuta cavare da sola-
-si, certo, ho visto!-
-senti, neanch’io ho passato una giornata da favola oggi.. anzi, è stata la più brutta della mia vita!-
-lo credo, essere stati catturati dal governo mondiale non dev’essere stata una bella esperienza. A proposito, perché ti cercano?-
-non sono affari tuoi!-
-oh si che lo sono! Ti ricordo che qui quello che rischia di rimetterci la pelle sono io!-
Abbassai lo sguardo
-gli servo per un progetto.. sono la loro cavia..- risposi vagamente
La sua voce divenne più calma –che tipo di progetto?-
-preferisco non parlarne..-
-almeno con questa informazione hai riacquistato la memoria?-
-in un certo senso si..- solo ripensando a tutto quello scoperto il mio corpo si irrigidì involontariamente
-qualsiasi cosa ti volessero fare, non ti devi preoccupare perché non glielo permetteremo!- disse Zoro sicuro, di nuovo la sua mano mi toccò la spalla.
Alzai lo sguardo per incontrare i suoi rassicuranti occhi verdi che in quella situazione erano comunque rimasti seri, ma diventati un po’ più amichevoli
- secondo te se ne saranno andati?- cercai di cambiare discorso
Zoro aprì piano la porta e, non notando nessuno, uscì dallo stanzino seguito da me
-di qua-bisbigliò
-no Zoro, da questa parte…- ribadii io indicandogli la mappa.
Camminammo silenziosamente per tutto il corridoio, fino ad arrivare ad un grosso portone di color verde scuro
-e qui l’uscita, me la ricordo!- dissi  felice, ma il mio sorriso si spense quando realizzai che la via per la salvezza era chiusa con numerose serrature.
-non preoccuparti. io sono entrato mimetizzandomi, ma posso benissimo uscire in gran stile.- sorrise il ragazzo mentre tirava fuori le sue tre spade. Con una semplice “x”, la porta si infranse completamente, oltre essa un ultimo corridoio che finiva con un punto di luce.
-andiamo!- disse Zoro
-non così in fretta, spadaccino.- la via venne bloccata da un uomo con capelli rossi e vestito sgargiante.
Si girò verso di me, fissandomi con disprezzo. con una velocità tale da rendersi quasi invisibile  si spostò dietro le mie spalle, graffiandomi la schiena e facendomi cadere a terra
-lei viene con me- disse mostrando i suoi canini più appuntiti degli altri denti
-Sara!- urlò Zoro 


    //                    //                    //                     //                    //                    //


questo capitolo è dedicato al mio zoro ^.^ spero di averlo descritto bene.. la sua personalità fredda è difficile da scrivere, ma almeno ci ho provato
spero mi lasciate un commentino per sapere cosa ne pensate, la vostra opinione conta molto :D un kiss alla prossima!
  
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