Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: jjk    22/05/2013    4 recensioni
Capita che tra le lettere dei fan ci sia qualcosa di inatteso.E capita che arrivi una lettera che non ci si immaginava minimamente che potesse arrivare.Una lettera che ha il potere di cambiare la nostra vita in pochi secondi.Una lettera che non possiamo credere di aver ricevuto perché ci porta dritti dentro un sogno
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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le parti in blu stanno a significare le parti dei dialoghi che sono in inglese

-Siamo arrivati-disse giulia all’uomo che stava guidando e che subito fermò il taxi
-Ehi Curt! Dobbiamo scendere, continuerete dopo a parlare-disse Mika dando una gomitata all’amico
-Ahia Michael! Mi hai fatto male!-
-Non esagerare. Muoviti piuttosto-

Il sassofonista uscì dalla macchina con aria imbronciata e massaggiandosi il braccio “ferito”.
Quando il cantante se ne accorse lasciò andare avanti le due ragazze e gli si avvicinò.
-Ti ho fatto davvero male?-gli chiese un po’ preoccupato.
-Si! Lo sai che io non esagero mai!-rispose quello offeso.
-Scusa, io non pensavo! Davvero! Non volevo!-
Era evidente che fosse dispiaciuto e anche l’altro se ne accorse.
-Va bene ti perdono, ma la prossima volta stai più attento-
-Si, te lo prometto. L a prossima volta farò più piano giuro!-
-Venite?-
li incitò Livia tenendo aperto il portone del palazzo.
Avevano voluto fare un piccolo giro per Roma prima di raggiungere le famiglie delle ragazze e adesso stava piano piano calando la sera.
Subito i musicisti entrarono e seguirono Giulia nell’ascensore e poi alla porta di casa sua da cui provenivano delle voci.
Suonarono il campanello e venne ad aprirgli una ragazzina bionda di circa 12 anni sul cui volto si dipinse un’espressione a dir poco stupita.
-è uno scherzo vero?-chiese sottovoce a Giulia.
-No, poi ti spiego. Ora potresti farci entrare?-le sussurrò in modo che nessun’altro riuscì a sentire ciò che aveva detto.
-Cosa si stanno dicendo?-domandò in un orecchio Curtis a Mika.
-Non saprei-
-Ma non hai detto che riuscivi a capire l’italiano?-
-Si, ma non riesco a sentire quindi come posso sapere di cosa stanno parlando?-

L’altro non ebbe il tempo di rispondere che la ragazzina li invitò ad entrare.
-Lei è mia sorella Manuela-la presentò Giulia ai due inglese mentre Livia la salutava con un abbraccio.
-Io sono Mika-disse allora il giovane porgendole la mano.
-E io sono Curtis-gli fece eco l’altro seguendo l’esempio dell’amico.
La bambina ricambiò la stretta di entrambi e poi li accompagnò in salotto, dove erano riuniti tutti gli altri.
-Finalmente siete arrivate! Allora chi sono i nostri altri due ospiti?-domandò il padrone di casa girandosi verso di loro.
-Ho capito-mormorò poi riconoscendo lo spilungone accanto a sua figlia.
Si avvicinò ai nuovi arrivati e li salutò amichevolmente.
-Buonasera. Io sono Maurizio, il padre di Giulia e lei è mia moglie Sonia-disse presentando se stesso e la donna vicino a lui.
-Loro invece sono Patrizia e Pino, i genitori di Livia-continuò indicando la coppia che era rimasta in un angolo del salone.
-Livia!-esclamò un ragazzo dando una forte pacca sulla spalla alla ragazza.
-Flavio lasciala in pace!-lo sgridò Giulia.
-Lui è Flavio, il fratello gemello di Livia-si affrettò a spiegare agli artisti.
-Non si somigliano per niente-sussurrò Curtis facendo sorridere le due amiche.
-Che cosa ha detto?-domandò il giovane, per poi dimenticarsi subito tutto.
-Non importa. Piuttosto, dove siete state?-
-Se aspetti lo diciamo a tutti-gli rispose secca Giulia.
-Non lo puoi dire prima a me?-
-No!-
-Ti prego!-
-No!-
-Eddai?-
-Flavio ho detto di no!-
-Certo che sei proprio antipatica!-
-E tu sei davvero fastidioso!-
-Non è vero-
-Si che lo è-
-No invece!-
Avrebbero continuato per tutta la sera se Mika e Curtis non fossero scoppiati a ridere.
-Siete davvero buffi!-esclamò quest'ultimo facendo ridere tutti quanti tranne Flavio che sembrava non capire una sola parola di tutto ciò che dicevano in inglese.
-è pronto! A tavola!-gridò una voce dalla cucina.
-Cos’ha detto tua madre?-chiese Flavio
-Che devi imparare l’inglese-disse Giulia in tono poco cortese spingendo il ragazzo verso il grande tavolo apparecchiato nel salone.
-Allora diteci, cos’è successo?-domandò Maurizio e mentre Livia raccontava a tutti gli avvenimenti della giornata, ovviamente in inglese, l’altra faceva da traduttore simultaneo per il fratello dell’amica che la guardava sempre più stupito.
E come dargli torto.
Nemmeno lei si sarebbe immaginata tutta quella storia neanche nei suoi sogni più assurdi(e dire che i suoi erano davvero surreali)
-……..Così ci hanno proposto di andare con loro in tour in America- concluse la ragazza.
-Ma è bellissimo! Quando dovreste partire?-domandò Pino.
-Domani sera-
-Quindi dobbiamo sbrigarci a fare tutti i bagagli. Quanto starete via?-

Giulia un po’ si era aspettata questa reazione da parte dei genitori della sua compagna che si facevano prendere dall’entusiasmo per ogni iniziativa musicale, essendo tutti musicisti.
Livia invece era completamente impreparata e si girò verso gli unici che potevano rispondere a quella domanda.
-Tutta l’estata, più o meno-disse Curtis che aveva già conquistato completamente la fiducia della famiglia della ragazza più mingherlina.
-Si, si. Mi pare un periodo ragionevole. Allora noi andiamo a preparare le cose per la partenza. Ci vediamo domani in aeroporto- concluse l’uomo abbandonando la tavola e andando a prendere il giacchetto.
Dopotutto la cena era finita ed era ormai tardi.
-Anche noi dobbiamo andare o non ci sarà nemmeno una sola stanza libera in tutta Roma!-scherzò Mika alzandosi, ma Sonia lo fermò.
-Non avete già prenotato?-
-Oh, no. è stata una decisione abbastanza improvvisata quella di venire qui oggi e abbiamo già avuto molta fortuna a trovare posto sull’aereo. Ma per me era molto importante vedere le autrici di quella canzone-
-Di quale canzone?-
-Della ninna-nanna vero?-
s’intromise il marito.
L’altro annuì.
-Come fai a saperlo?-
-Ho sempre avuto la sensazione che le avrebbe portate lontane-
mormorò.
Poi si rivolse al cantante.
-Perché non rimanete a dormire qui? Propose quindi il padrone di casa.
-Non vorremo disturbare……-
-Non vi preoccupate. Piuttosto mi dispiace che abbiamo solamente un letto matrimoniale da offrirvi. Purtroppo stiamo facendo dei lavori un camere delle bambine e abbiamo dovuto smontare i letti. Però se volete possiamo dare a Giulia e Lela il letto matrimoniale e voi potreste usare i loro-

-Non si preoccupi signore. Andrà benissimo quello matrimoniale-rispose il libanese sorridendo.
-Sarete stanchi per il viaggio, giusto? Se volete potete andare a prepararvi per dormire-
-Grazie. Siamo molto stanchi e penso proprio che seguiremo il suo consiglio-

Questa volta fu Curtis a rispondere e insieme andarono a prendere il necessario per la notte nello zaino che si erano portati appresso.
-Non ci opporremo se vuoi andare. Dopotutto se fossi andata a fare Intercultura quest’estate saresti stata via più o meno lo stesso periodo di tempo in una famiglia sconosciuta. Almeno loro li abbiamo conosciuti. E poi è una grande opportunità per te-mormorò l’uomo alla figlia mentre sparecchiavano.
-Lo sai che non ci saranno solo Curtis e Mika vero?-
-Si lo so, ma preferisco non pensarci. Ne ho parlato con tua madre ed è d’accordo. Ma la scelta è comunque la tua. Che vuoi fare?-
-E me lo chiedi pure?!Voglio partire con loro! Ovvio no?!-
-Allora devi preparare la valigia entro domani pomeriggio, intesi?-
-Intesi!-
-Via a dormire che domani sarà una giornata impegnativa-
-Ok. Buonanotte papà- lo salutò la ragazza dandogli un bacio sulla guancia.
Aveva quasi 17 anni e ancora non aveva smesso di dargli il bacio della buonanotte, nemmeno se prima avevano litigato e non avevano fatto pace.
Malgrado lui non volesse la sua bambina stava crescendo.
I loro ospiti stavano già dormendo quando lei passò davanti alla camera dove li avevano alloggiati.
Sembravano due angeli fratelli, l’uno appiccicato all’altro nonostante il gran caldo.
Sorrise e si infilò nella sua stanza
Prima di spegnere la luce accanto al suo letto mandò un breve messaggio.
Poi si nascose sotto il lenzuolo e chiuse gli occhi.


NOTA:questo capitolo è minuscolo,lo so,però è un capitolo di passaggio e prometto che il prossimo sarà moooolto più lungo.detto ciò ringrazio ancora shake_it_out(ma no nsvenire per l'emozione questa volta ok?) e galadrielbrero che hanno recensito.Dio solo sa quanto mi fa piacere sapere cosa ne pensate di questa storia.spero di riucire a postare a più presto il seguito,ma è abbastanza lungo da copiare quindi.....però secondo me lo troverete divertente(spero).
  
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