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Autore: SweetNightmare_14    23/05/2013    6 recensioni
Le Lune di Sangue non sono una disgrazia, tanto meno una benedizione.
Sono soltanto un segno. Un segno e basta.
Un avvertimento.
La persona che riceve le Lune di Sangue, è destinata ad essere speciale.
Può essere un Drago, una Strega, un Mago, un Vampiro, un Demone. Dovrà essere forte e prudente, perché quando arrivano le Lune di Sangue, portano con sé qualcosa... un Destino...
A chi riceve le Lune di Sangue, succederà qualcosa.
Cosa?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per tutto il pomeriggio, Phelix fu preoccupata.
Si era accorta che c'era qualcosa che non andava ed era preoccupata per Carol.
Lei, intanto, aveva di nuovo coperto la luna, decidendo di non dire nulla a Phelix: la zia le voleva molto bene, si sarebbe preoccupata e Carol non voleva che lo facesse senza motivo. Prima di avvertirla, voleva capire che cos'era quella luna. C'erano solo due persone che poteva consultare: suo nonno ed il professor Gaston.
Ad ora di cena, si sentì bussare al campanello. Phelix andò ad aprire ed entrò in casa il nonno, bagnato dalla pioggia, strofinando i piedi sullo zerbino.
"Buonasera, Phelix." disse, ma non fu solo la zia a notare una nota cupa nella sua voce, un velo di tristezza incupire perfino il suo sguardo, di solito dolce ed allegro.
"C'è qualcosa che non va?" chiese lei, infatti.
Il nonno scosse il capo e si sedette in poltrona senza dire nulla, ma Phelix aveva capito che le stava nascondendo qualcosa.
In quel momento, comparve nel salotto Carol.
"Ciao, nonno..." disse. Il nonno aggrottò confuso le sopracciglia: sapeva che Carol doveva dirgli qualcosa di importante, lo aveva notato dal tono della sua voce, dai suoi occhi, dall'espressione del suo viso. Carol non disse nulla, perchè Phelix era ancora con loro.
"Vado ad apparecchiare la tavola." Annunciò ad un certo punto, uscendo in corridoio per raggiungere la cucina.
Carol si avvicinò al nonno.
"C'è qualcosa che non va?" chiese lui, a bassa voce, evidentemente preoccupato.
"Sì, nonno. Credo di avere un problema." rispose Carol, incrociando il suo sguardo.
"Qualcosa non va a scuola? O con le lezioni di magia? Dovrei parlare con il professor Gaston?"
Carol cominciò a scuotere il capo.
"No, no." Disse. "è un'altra cosa. Il punto è proprio questo: non ho ancora capito esattamente di cosa si tratta!"
Il nonno si alzò dalla poltrona, guardandola negli occhi con aria seria.
"Dimmi." La sua voce, calda e profonda, risuonava leggermente preoccupata.
"Credo che tu debba vedere." concluse Carol. Poi andò, seguita dal nonno, verso le scale di marmo della casa. Quando furono al piano superiore, entrarono nella stanza della ragazza. Lei spostò i cuscini, rivelando la luna di sangue. La guardò per la prima volta con molta attenzione: prima era troppo allarmata per osservarla bene. Intanto, il nonno stava facendo la stessa cosa, diventando sempre più preoccupato.
"Nonno... sapresti dirmi cos'è questa?" chiese Carol, impaziente e preoccupata anche lei.
Quando il nonno la guardò negli occhi, la ragazza rabbrividì sotto il suo sguardo cupo e preoccupato, gli azzurri che la scrutavano come mai prima.
"Non deve essere necessariamente una brutta cosa." cominciò lui. "Ma non posso fare a meno di essere preoccupato..."
"Preoccupato per cosa?!" adesso Carol era spaventata. "Non... non capisco!!!"
Il nonno si sedette sul letto, accarezzando con il palmo della mano la luna di sangue.
"Cos'è?" Chiese Carol, ma il nonno non rispose. Sembrava completamente assorto nella contemplazione della luna.
"Una Luna di Sangue." Rispose.
Zittì Carol con uno svelto cenno della mano, prima che potesse ricominciare con le sue domande. Prese fiato ed ingoiò, prima di cominciare a spiegarle tutto.
"Ci sono cose che non ti abbiamo detto. Molte cose che non ti abbiamo detto. Volevamo che tu sapessi una volta che fossi stata pronta, ma... a quanto pare è questo il momento. Quella Luna è una specie di preavviso, un segno del destino. Vuol dire che succederà qualcosa, a breve. Qualcosa di importante che probabilmente sconvolgerà la tua vita e forse anche quella degli altri."
"Non capisco..." commentò Carol, ma il nonno la zittì di nuovo.
"Può capitare a tutti di ricevere quella Luna. Anche ai Demoni, ai Draghi... a tutti coloro che sono dotati di poteri. Stavolta... be', è capitato a te. Non ti so dire di più, non so cosa significa. Potrebbe essere un destino che ti piacerà, oppure che non ti piacerà. Potrebbe essere anche orribile, nessuno te lo può dire. Nessuno. Quella Luna è soltanto un segnale: ti succederanno delle cose. Il destino che ti aspetta è speciale."
"Se potrebbe essere anche una cosa positiva... perchè sei così preoccupato?" domandò Carol, cercando di capire le spiegazioni del nonno.
"Perchè..." sospirò. "Perchè sì, perchè... devi sapere che il mondo della Magia è completamente diverso da questo. è un universo parallelo, in cui ti sentiresti subito forte e... libera. Prima, tutte le persone dotate di poteri vivevano lì. Poi, però, il Tiranno salì al trono. Era spietato, egoista... ovviamente, alcuni si ribbellarono. E, quando l'esercito del Tiranno si mise sulle loro tracce, crearono dei portali per venire sulla Terra. Qui, continuarono a vivere nascondendo i propri poteri dalla gente normale. Tornarono nel Mondo Magico all'improvviso: colsero il Tiranno di sorpresa, riuscirono a sconfiggerlo.Sulla Terra, restarono solo i più giovani. I figli dei ribelli, quelli che non potevano combattere."
Carol rabbrividì: quelle erano le sue origini. Era discendente di... ribelli!
"Non ci posso credere!" commentò. "Non mi avete mai parlato di tutto questo!"
"Te l'ho spiegato!" Rispose il nonno. "Per tutto c'è un momento giusto."
Carol si lasciò cadere sul letto, accarezzando la Luna di Sangue.
"Prosegui il tuo racconto. Il Mondo della Magia ha a che fare con la mia Luna, vero?"
"Sì! Sì, sì, ovviamente! Il tuo destino si compierà in quel mondo, probabilmente. Per quanto riguarda la mia preoccupazione, be'... non è un buon periodo per il Mondo della Magia." Il nonno prese fiato. "Oggi non sono stato a casa. Neppure il professore è venuto. Eravamo entrambi a parlare di quanto sta succedendo lì. Ci siamo anche andati."
"Davvero? Allora... perchè non mi parli di questo mondo?"
Gli occhi del nonno luccicarono, aveva un'aria sognante.
"Dovresti andarci, per capire..." sussurrò.
Anche se era terribilmente preoccupata, incuriosita e spaventata, Carol non riuscì a trattenere un sorriso.
"Ma ciò che sta accadendo è orribile. I Demoni... i vecchi alleati del Tiranno... loro si sono alleati con alcuni Maghi assetati di potere, con le Streghe più cattive, con i Draghi più spietati. I Demoni sono nati quando il Tiranno ha modificato i poteri di alcuni Maghi che si erano alleati a lui. Li ha resi forti, gli ha donato grandi ali nere e la Magia Nera delle tempeste. Quelli che sono sopravvissuti sono i discendenti di coloro che, alla fine, si sono pentiti, scegliendo di allearsi con i ribelli. Ma alcuni sono tornati ad essere cattivi."
"Ecco perchè il professore non mi ha mai detto nulla su di loro... hanno a che fare col Tiranno!" esclamò Carol.
"Esatto. Adesso... adesso capisci. Probabilmente il tuo destino è legato a questa guerra. Devo portarti nel mondo della Magia, subito!"
Carol si alzò, pensierosa.
"Prima... prima vorrei tornare a casa."

  
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