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Autore: CarlyFairyTale    24/05/2013    8 recensioni
Com'è nato il mito di Jack Frost? Dove ha origine, come si è diffuso il suo nome?
C'è qualcuno che potrebbe spiegarlo meglio di me, qualcuno che ha vissuto in prima persona...la prima persona che abbia mai creduto in lui.
Lei è una principessa, è scozzese e i suoi capelli sono lunghi e indomabili come il suo animo.... il suo nome è Merida.
[Crossover con Ribelle-The Brave: MeridaxJack]
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Il cielo toccherò

IL CIELO TOCCHERO'



Era passata ormai più di una settimana da quando Merida aveva scoperto che il bosco nei pressi del suo castello era abitato da uno spirito del gelo chiamato Jack Frost.
Ed erano passati esattamente cinque giorni da quando la giovane principessa gli aveva fatto una promessa, forse la più importante che avesse mai formulato.
Aveva detto che avrebbe fatto in modo che la gente credesse in lui.
Lo aveva fatto di getto, senza pensarci...ma adesso iniziava a pentirsene.
Solo ora si rendeva conto di quanto sarebbe stato difficile renderlo possibile...era rimasta sveglia tutta la notte per diversi giorni in cerca di una soluzione. Era andata al villaggio e aveva parlato con i cittadini, aveva raccontato ai bambini delle storie...ma tutto ciò che aveva ottenuto erano stati degli sguardi perplessi e preoccupati su di se.
Ma questo non era il peggio.
Perchè ogni volta che arrivava nella radura con il ruscello, in groppa al suo cavallo, trovava sempre puntualmente il giovane albino che l'aspettava, guardandola con gli occhi ricolmi di speranza.
E ogni volta la rossa doveva distruggere le sue aspettative, vedendo quella luce sparire rapidamente da quelle pozze azzurre.
Era una cosa....sfiancate.
Com'era sfiancate fuggire di nascosto da casa sua ogni giorno, uscendo dal passaggio segreto sotto il tappeto.
Fortunatamente sua madre non si ricordava di quella botola, per cui quando la regina usciva per vedere i sudditi Merida poteva tranquillamente sgattaiolare via senza che nessuno sospettasse nulla.
Quella mattina non era diversa dalle altre, la ragazza era stata svegliata dalla luce del sole che filtrava dalla finestra sottile.
Aveva aperto gli occhi azzurri, ritrovandosi a fissare il soffitto.
Ormai si svegliava in quel modo da un po' di giorni....con un dubbio, un peso sullo stomaco.
Perchè aveva preso un impegno, e ora era responsabile di quella promessa che aveva pronunciato in modo superficiale.

<<  Come?  >> pensò tra se, sospirando di esasperazione, corrugando la fronte e aguzzando la vista, come se stesse cercando di vedere qualcosa di particolare nel legno della parete.

Alla fine, come ogni mattina, si tirò in piedi arresa.
Si passò una mano tra i capelli esageratamente arruffati, soffiando più volte su un boccolo che continuava a ricadergli sugli occhi infastidendola.
Forse sua madre non aveva tutti i torti, avrebbe dovuto legarseli prima di andare a dormire...ma il solo pensiero di avere qualcosa che bloccava la sua chioma dietro la testa durante la notte la infastidiva profondamente....non avrebbe mai potuto farlo.
Con un colpo della mano rigettò i capelli all'indietro, portandosi i pochi ciuffi ribelli rimasti dietro alle orecchie.
Adesso finalmente ci vedeva bene.
Alzò le braccia verso l'alto, facendo un gran sbadiglio e stiracchiando la schiena.

<<  Merida?  >> disse una voce dall'altro capo della porta.

La giovane si rimise subito in posizione eretta e composta, come se la regina potesse vedere il suo atteggiamento attraverso la porta.

<<  Si, mamma?  >> rispose lei, incrociando le braccia al petto e aspettando che la donna si congedasse, come ogni giorno.

L'altra al contrario per un attimo non parlò, sospirando appena.
Magari stava ripensando alla sua punizione...in fondo erano cinque giorni che -teoricamente- non usciva di li.
Capiva che quello che aveva fatto aveva preoccupato molto sua madre, ma era anche vero che prima o poi avrebbe dovuto perdonarla.
Come a voler dissentire dei suoi pensieri la sovrana parlò ancora.

<<  Tornerò oggi pomeriggio, ci vedremo a pranzo, ho bisogno di parlarti.  >>

E con queste parole Elinor si girò, allontanandosi dalla stanza e andandosene.
La rossa strizzò il naso infastidita, facendo poi una linguaccia di derisione in direzione della porta.
Ah, accidenti a lei e alla sua altezzosità da sovrana.
Merida decise di non preoccuparsene, ormai aveva capito che la donna non sarebbe potuta realmente cambiare, si era illusa un anno prima che questo fosse possibile ma era stata solo delusa.
Si impegnò al contrario a prepararsi e vestirsi il più rapidamente possibile.
Doveva rincasare all'ora di pranzo, per cui aveva poche ore da poter passare all'aria aperta e non voleva sprecare un solo minuto.
Indossò il vestito, la cintura, il mantello....
Si guardò poi intorno dubbiosa...non ricordava mai dove metteva l'arco, e non voleva certo uscire senza.
Si chinò, guardando sotto il letto, tra le coperte, su una poltrona....alla fine aprì il baule.
Sgranò appena gli occhi rimanendo per qualche secondo immobile.
Non aveva trovato l'arco...ma forse aveva scoperto la soluzione ai suoi problemi, e a quelli dello spirito.
Sorrise vittoriosa, prendendo tra le mani l'oggetto.

<<  Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima?  >>


....



Rimaneva in equilibrio su un piccolo albero, reggendosi ad esso con una mano e restando sulla punta dei piedi per poter vedere meglio.
Rimirava il panorama, ma in realtà stava cercando qualcosa di preciso.
Qualche giorno prima aveva scoperto una cosa curiosa, che in tutto quel verde spiccava alla perfezione il colore rosso dei capelli di Merida.
Per cui anche se la ragazza era lontana lui riusciva già a intravederla, e sapeva in anticipo se stava per arrivare.
Quel pensiero lo faceva sorridere ogni volta.
Il fatto che qualcuno potesse vederlo e che facesse tutta quella strada per lui, solo per stare in sua compagnia....gli causava una strana sensazione allo stomaco.
Era la stessa sensazione che aveva provato la prima volta che si era dato "appuntamento" con la giovane....ma adesso era diverso, non lo trovava più sgradevole o altro, anzi, era piacevole.
In un certo senso questo sentimento si attenuava ogni volta che la ragazza gli si avvicinava e gli diceva di non essere riuscita nel suo intento...che quindi nessun altro credeva in lui.
Forse si era fatto troppe illusioni quella sera, quando avevano visto Sandman e l'altra gli aveva promesso che avrebbe fatto in modo che altre persone credessero alla sua esistenza.
Ora si rendeva conto che forse quel compito era troppo grande per lei.
Ma non era arrabbiato o deluso....solo il fatto che ci provasse gli provocava un calore piacevole al petto.
E poi, anche se nessun altro lo poteva vedere c'era sempre Merida a fargli compagnia.
Venne svegliato da quei pensieri a causa di uno scalpicio lontano che giunse alle sue orecchie, facendolo ridestare.
Un sorriso spontaneo si disegnò sul suo volto inducendolo a ritornare con lo sguardo sul panorama. Come immaginava la figura della rossa era già vicina, riusciva a intravederne i lineamenti fini e lo sguardo allegro.
Si diede una spinta con le gambe spiccando il volo e lasciandosi trasportare dal vento fin davanti a lei, atterrando a pochi passi dal suo cavallo.

<<  Buongiorno lentiggini!  >> disse il ragazzo, appoggiando il bastone in terra e posando la fronte contro il legno.

La giovane storse la bocca, contrariata da quel nomignolo che da qualche giorno Jack aveva iniziato ad adottare con lei.
Ma stranamente la sua smorfia non durò, visto che le ritornò subito il sorriso sulle labbra.
Quella mattina sembrava particolarmente di buon umore.
Merida scese da cavallo, portandosi dietro una strana sacca in cuoio e mostrandola allo spirito.

<<  Ho capito cos'è che non funzionava nel nostro piano!  >> gli confidò la ragazza, mettendogli una mano sulla spalla.

L'albino la guardo confusò, inclinando la testa e alzando un sopracciglio.

<<  Piano?  >>

<<  Si, il nostro piano per far credere la gente in te!  >> specificò lei, allargando il suo sorriso ancora di più.

<<  Ora capisco cosa sbagliavo! Se le persone di per se non credono nella magia è quasi impossibile fargli cambiare idea...ma forse se ti potessero vedere con i loro occhi sarebbe più facile per loro credere!  >>

Jack era sempre più confuso, le parole della ragazza non avevano alcun senso per lui e non riusciva a capire cosa l'altra avesse in mente.

<<  Ma...Merida è assurdo, come pensi di farmi vedere a loro se non credono?  >> disse il ragazzo cercando di farla ragionare, di farle capire che quel piano non poteva funzionare.

Ma al contrario la riccia si esaltò ancora di più, aprendo la sacca in cuoio ed estraendone una pergamena bianca, un fazzoletto e dei carboncini neri.

<<  Con un ritratto!  >>


....





<<  Insomma vuoi stare un po' fermo?!  >> esclamò Merida esasperata, passandosi una mano sul viso e sospirando animatamente.

<<  Ma mi annoio, per quanto devo stare così?  >> rispose Jack con il tono più lamentoso che potesse esistere, per poi tornare nella posizione iniziale: in equilibrio in cima al suo bastone e con una mano che si reggeva il mento.

La ragazza cominciava a credere che non fosse stata poi una grande idea quella del ritratto, quel maledetto spirito del gelo non faceva altro che muoversi e voltarsi, costringendola a modificargli la posizione e mandando al diavolo le proporzioni.
E per di più....si lamentava, si lamentava in continuazione.

<<  Resisti ancora un po', ho quasi finito. Però devi stare immobile!  >> intimò ancora la rossa, pulendosi le mani dal carboncino nero e riprendendo a ritrarlo.

<<  Ma sono ore che sto così! E poi questa posizione è scomoda!  >>

<<  Te l'ho detto non so quante volte che sarebbe stato scomodo, sei tu che hai insistito per metterti così, perciò non lamentarti!  >> rispose a tono la giovane, sbuffando per la posizione un altra volta cambiata e impugnando il piccolo pezzo di carboncino che gli stava un altra volta annerendo tutte le punte delle dita.

Ecco. Adesso il ritratto cominciava a prendere forma.
Doveva stare molto attenta ai piccoli dettagli se voleva che fosse riconoscibile...avrebbe poi usato quella pergamena come copia da riprodurre in molte altre, in modo che tutti nel villaggio avessero un ritratto di Jack Frost che li aiutasse a credere.
Improvvisamente qualcosa colpì in pieno la testa di Merida, facendola soprassalire e stringere nelle spalle.
Qualcosa di freddo...molto freddo.
La principessa si passò una mano tra i capelli foltissimi, ritrovandoseli pieni di neve.
Alzò gli occhi azzurri in direzione dell'albino, guardandolo con un espressione omicida disegnata in volto.
Lui stranamente ora era perfettamente immobile, nella posizione di poco prima....mancava solo che si mettesse a fischiettare.

<<  Non sono stato io.  >> si  giustificò il ragazzo, facendo un sorriso divertito e apparentemente innocente.

Merida a questo punto mollò il ritratto, mettendolo dentro alla sacca e alzandosi dalla roccia su cui si era accomodata.

<<  Ah, è così che la mettiamo?  >> disse la ragazza, con uno sguardo che Jack non aveva mai visto...uno sguardo di pura sfida.

La rossa si chinò a terra, prendendo a piene mani un mucchietto di neve e compattandolo in una palla abbastanza grande.
Dunque prese la piccola arma appena creata e la gettò contro l'altro, colpendolo in pieno viso e facendolo cadere dal suo bastone.
Lo spirito si ritrovò a terra, in mezzo ad un mucchio di morbida neve e con la ragazza davanti a lui che rideva di gran gusto.

<<  Ti sta bene!  >> rise Merida, tenendosi con una mano la pancia con l'altra indicandolo.

Jack si tirò sui gomiti, assottigliando lo sguardo e facendo un ghigno divertito...tale che nel vederlo la giovane smise all'istante di ridere.

<<  Oh, grande errore sfidare a palle di neve uno spirito del gelo, ragazzina!  >>

Con queste parole il ragazzo si tirò su, facendo un rapido movimento del bastone e generando ai suoi piedi una decina di palle di neve in fila.
Merida sgranò gli occhi, per poi fare un leggero urletto acuto quando lui iniziò a bonbandarla con le sue "munizioni".
Lei andò a nascondersi dietro un albero, piegandosi in terra e creando più palle di neve possibile.
Una volta finite uscì rispondendo all'attacco.
Grazie alla sua mira riuscì a colpire Jack più volte, riempiendogli i capelli e i vestiti di neve.
Ma lei non rimase certo indenne, visto che l'altro faceva molto più in fretta a creare palle da sferrarle contro.
Ogni volta che le sue munizioni finivano Merida tornava a nascondersi, per poi ricominciare un nuovo attacco dopo pochi minuti.
Alla fine, quando la giovane capì che quella gara non la poteva vincere, si nascose tra gli alberi. Passò da uno all'altro, con l'intento di cogliere l'albino alle spalle.
Incredibilmente Jack non si accorse di lei, troppo impegnato a cercarla davanti a se.
La rossa sorrise vittoriosa, facendo un balzo e attaccandosi al suo collo con le braccia.

<<  Arrenditi! Arrenditi!  >> disse lei, ridendo a crepapelle, con i capelli bianchi del giovane che le solleticavano il naso.

Pensò che l'altro avrebbe tentato di liberarsi, di farla scendere dalla sua schiena...al contrario lui non si mosse.
Voltò solo la testa in sua direzione, con lo stesso sorriso vittorioso di poco prima.

<<  Sarà meglio che tu ti regga bene, lentiggini!  >> sussurrò lui, ghignando.

Inizialmente Merida non comprese quali fossero le sue intenzioni.
Ma poi lo vide piegarsi sulle gambe, e un vento freddo li circondò, facendole volare i capelli.

<<  No! Aspetta, asp...!  >>

Non ebbe il tempo di finire la frase che sentì la forza di gravità spingela verso la terra, il vento forte soffiarle sulla faccia e il corpo di Jack sfuggirle dalle braccia.
Istintivamente si strinse a lui con tutta la forza, serrando le palpebre e appoggiando la testa contro la sua schiena.
Solo dopo pochi attimi ebbe il coraggio di riaprire gli occhi, e ciò che vide le mozzò il fiato.
Il bianco innevato del terreno, gli alberi verdi e persino il suo cavallo Angus erano punti piccolissimi in lontananza, che diventavano sempre più piccoli di secondo in secondo.
Attorno a lei c'era solo blu...un vasto e sconfinato blu.
Merida richiuse di nuovo gli occhi, stringendosi ancora di più al collo dell'altro, arrivando quasi a strozzarlo.

<<  Riportami giù! Jack, riportami subito giù!  >> urlò, spaventata e tremante.

<<  Merida calmati, è tutto a posto.  >>

La voce di Jack le giunse alle orecchie serena e stranamente pacata, tale da riuscire a tranquillizzare leggermente anche lei.
Sentì il vento calmarsi, e dopo un attimo avvertì anche il terreno sotto le punte dei suoi piedi.
Poi le mani dell'altro si posarono sulle sue, facendole allentare e poi lasciare completamente la presa attorno al suo collo.

<<  Merida, apri gli occhi...>>  disse ancora l'albino, sempre con quella voce comprensiva e cauta.

La ragazza esitò un attimo, poi lentamente socchiuse le palpebre.
Quando riaprì completamente gli occhi lo spettacolo che si ritrovò davanti le fece spalancare la bocca.
Erano sulla cima di uno dei monti più alti del suo regno.
Da li poteva vedere tutto il vasto verde di quei magnifici boschi, il lago, il suo castello e altri regni ancora...che si estendevano fino a perdersi all'orizzonte.

<<  E' bellissimo...  >> sospirò lei rapita, posandosi una mano contro il petto. Non avrebbe mai immaginato di poter vedere qualcosa di così magnifico, e pensare che lei ci viveva dentro.

<<  Certo che lo è, dovevi fidarti di me!  >> esclamò Jack ridendo, scompigliandole i capelli con una mano.

Merida rise di rimando, attorcigliandosi un boccolo imbarazzata.

<<  Scusa...è che mi hai colta alla sprovvista, dovevi avvisarmi prima!  >> si giustificò lei, inconciando le braccia e guardando lo spirito con un espressione severa, anche se velata da un evidente ironia.

In risposta il ragazzo rise di gusto, scuotendo la testa.

<<  Bene, allora adesso ti avviserò!  >>

E dicendo questo il giovane posò i piedi nudi sulla soglia del precipizio che si trovava davanti a loro.
Guardò per un attimo di sotto, per poi voltarsi verso la riccia e porgerle la mano.

<<  Vieni?  >> domandò mostrandole un sorriso gentile, aspettando la sua risposta.

La ragazza si sporse a sua volta a guardare di sotto, dubbiosa.
Quel posto era altissimo, più di qualsiasi albero o monte che lei avesse mai scalato.
Si morse nervosamente le labbra per un momento, chiudendo gli occhi e facendo un lungo sospiro.
Poi, di getto, afferrò la mano di Jack.

<< Si. >> rispose semplicemente, portandosi alle sue spalle e attaccandosi al suo collo con le braccia.

L'altro portò indietro le braccia, passandogliele sul vestito fino ad arrivare poco sotto i glutei.
A quel punto applicò una leggera pressione con i palmi, stringendola a se.
La principessa avvampò all'istante, sgranando gli occhi ed arrossendo di colpo sulle gote.

<<  Ma che diavolo fai?!  >> disse stizzita.

Jack si voltò verso di lei, stupito e confuso.

<<  Ti tengo, così non rischi di cadere!  >> rispose ciò che per lui era ovvio, e che se ci  avesse pensato sarebbe stato ovvio anche per Merida.

<< Ah...giusto.  >> fece distrattamente la ragazza, cercando di celare l'imbarazzo per la reazione che aveva avuto.

Fortunatamente per lei lo spirito non si mise ad indagare sul perchè del suo comportamento.
Si sporse ancora di più verso il precipizio, guardando di sotto e facendo un respiro profondo.
La giovane posò la testa sulla spalla dell'altro per poter vedere, spaventata ma al tempo stesso curiosa.
Dopo un attimo di indugio Jack si lasciò letteralmente cadere di sotto, facendo provare all'altra la sgradevole sensazione di cadere nel vuoto.
La rossa urlò a pieni polmoni, stringendo con forza il corpo dell'albino a se.
Caddero in piacchiata per diversi metri, ma poi, non appena arrivarono quasi a raggiungere le fronde degli alberi, virarono bruscamente trovandosi a volare in mezzo alla vegetazione.
Merida improvvisamente smise di urlare, trovandosi a guardare tutt'intorno a se.
Sentiva in se uno strano senso di...libertà.
Quel modo in cui si muovevano, il vento che li accompagnava...tutto la faceva sentire libera come non era mai stata.
Prima di allora aveva provato quella sensazione solo cavalcando Angus ad una grande velocità....ma quello, quello era qualcosa di irraggiungibile, qualcosa che si rendeva conto solo in quel momento di aver inseguito tutta la vita.
Quel sentimento che sentiva costantemente dentro di se...era voglia di volare.
Superarono il verde della foresta fino ad arrivare alla sconfinata maestosità del lago.
Fu a quel punto che si abbassarono, tanto da arrivare quasi a poter toccare il pelo dell'acqua con la mano.
E in un certo senso la sfiorarono davvero...
Jack si mise in posizione eretta, e dopo un attimo Merida si rese conto che il ragazzo non stava più volando...stava correndo sul pelo dell'acqua. Ogni volta che i suoi piedi arrivavano a sfiorare quel blu su esso si creavano migliaia di scaglie e cristalli ghiacciati, permettendo loro di passare.
Era uno spettacolo magnifico, tale che la ragazza arrivò al punto di domandarsi se quello fosse soltanto un sogno, un bellissimo, fantastico sogno.
Ma no, sapeva che tutto ciò era reale.
Sapeva che Jack era reale.
Sorrise serenamente, appoggiando la guancia contro la spalla del ragazzo....godendosi l'aria fresca che le arruffava i capelli.


....



Continuarono a volare per tutta la mattina.
Non parlarono, non dissero più nulla per molto tempo.
Ma Jack stranamente non sentì la mancanza di un dialogo o di un contatto con un altra persona.
Perchè sapeva di non essere solo, sapeva che Merida era lì, dietro di lui, che si reggeva alla sua schiena.
Si ritrovò a sorridere inconsapevolmente ogni volta che la sentiva stringersi di più a lui...percepiva il suo calore, il profumo dei suoi capelli....
Questo d'un tratto gli provocò ancora quella sensazione strana allo stomaco.
Ma svanì subito, in fretta com'era arrivata.
Alla fine, quando ebbe esaurito tutte le forze, l'albino tornò nella radura dalla quale erano partiti, posando infine la ragazza a terra e voltandosi a guardarla.

<<  Divertita?  >> chiese, passandosi una mano dietro alla testa e sorridendole.

Lei annuì convinta, ricambiando il sorriso.

<<  Molto, non pensavo che avrei mai potuto volare in vita mia!  >> confessò Merida, allegra.

<<  Bè... se vuoi potremmo rifarlo...insomma...!  >>

<< Oh diamine, ma è tardissimo!! >> urlò la ragazza interrompendolo, guardando la posizione del sole allarmata.

Corse verso la sacca che aveva abbandonato accanto alla roccia, mettendola a tracolla e andando in direzione di Angus.
Si fermò però un attimo prima di salire in sella, voltandosi in direzione di Jack.

<<  Perdonami, devo proprio scappare...  >> disse dispiaciuta.

Ma, nonostante quelle parole, tornò verso di lui, tirando fuori la pergamena dalla sacca di cuoio e mostrandogliela.
Sopra essa c'era un disegno in carboncino che ritraeva il ragazzo in equilibrio sulla punta del bastone, intento a guardare in direzione dell'interlocutrice, con i capelli scompigliati e un espressione furba in viso.

<<  Sei brava...  >> ammise il giovane ammirato, osservando con quale cura l'altra l'avesse ritratto, nonostante tutte le sue lamentele.

La riccia si gonfiò di orgoglio per quel complimento, prendendogli dalle mani il foglio.

<<  Vedrai che funzionerà, farà credere la gente in te!  >> aggiunse vittoriosa.

Dopo aver detto questo tornò verso il suo cavallo, salendo in groppa e partendo al galoppo, mentre ancora urlava a Jack un "ci vediamo domani".
Lo spirito la salutò con la mano, malinconicamente, mentre vedeva la sua chioma rossa allontanarsi e sparire infine in mezzo al verde.




Sento il vento che mi chiama
Splende il sole su di me
Odo un canto che mi attira sempre più verso di se

correrò
volerò
ed il cielo toccherò
volerò
ed il cielo toccherò

Sopra i picchi più alti
tra mille asperità
si specchia il riflesso
di antiche civiltà
io ne coglierò il ricordo
 seguendo il sogno mio
forte come l'oceano e il vento
e questo che sono io

correrò
volerò
ed il cielo toccherò
volerò
ed il cielo toccherò

io volerò....




Salve gente!!!
Si, lo so, ormai mi credevate tutti morta sepolta e in decomposizione...e per questo mi scuso, mi scuso davvero tanto per questa mostruosa assenza.
Il problema è che ho avuto un susseguirsi di eventi che per molto tempo mi hanno impedito di scrivere.
Per prima cosa ho avuto il peggiore blocco che mi sia mai capitato, e non esagero, non riuscivo a scrivere assolutamente nulla xD
E poi quando è finito il blocco...indovinate?
Esatto, ESAMI!!
Per cui mi duole aggiornare così tardi, ma spero che alcuni di voi vogliano ancora leggere e spero davvero tanto che il nuovo capitolo vi piaccia! ^^
In particolare ringrazio con tutto il cuore Fred Halliwell, che mi ha spinto e spronato a riprendere a scrivere! Ti ringrazio cara, con tutto il cuore! TwT
Detto questo vi lascio, e prometto che cercherò di fare il prossimo aggiornamento prima dell'anno prossimo xD


HeilyNeko                


  
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