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Autore: MoreUmmagumma    26/05/2013    3 recensioni
Piccolo riadattamento in prosa della poesia di Charles Baudelaire, che tratta di un breve incontro casuale, per strada, con una sconosciuta, che si trasformerà in un avvenimento sconvolgente per il poeta.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Era una soleggiata mattina di sabato quando ti vidi quella prima e ultima volta. Passeggiavo ormai da una mezz’ora, assorto come sempre nei miei pensieri. L’Avenue des Champs Elysées era gremita di persone: donne di alto rango, vestite con colori sgargianti, un ombrellino in una mano, a braccetto con i loro uomini che si salutavano tra di loro alzando la tuba e accennando un lieve inchino; bambini che si rincorrevano; pittori che dipingevano su tele immacolate, circondati da curiosi che si fermavano ad ammirare i loro capolavori; e il chiacchiericcio della folla, che quasi sembrava sovrastare lo scalpiccio dei cavalli che trainavano le carrozze. Ricordo tutto di quella mattina. Ma più di tutto ricordo te. Ricordo che una carrozza quasi mi investì, mentre scendevo il gradino del marciapiede. E fu quando girò l’angolo, che ti vidi. Camminavi di fronte a me, verso la direzione opposta alla mia. Indossavi un abito nero, che slanciava la tua alta figura. Ricordo che sollevasti l’orlo della gonna di pizzo, per scendere meglio dal marciapiede. Eri fiera, maestosa, sicura di te. Ma non fu la tua austerità che mi fece innamorare di te. No. Fu il tuo sguardo. Il tuo sguardo blu come il mare, sublime come un uragano, che incontrò il mio per un breve, fuggitivo e misero istante. Fu come un lampo. Mi passasti accanto, sostenendo il mio sguardo, ma non ti fermasti. Continuasti a camminare senza accorgerti che mi girai per osservarti mentre piano piano venivi inghiottita dalla folla. Mi sentii come rinato. E mi domandai se mai ci saremmo rivisti, e dove. Forse nell’eternità? Chi lo sa. Sicuramente in un posto distante da questo. Ma una cosa di cui sono certo è che qui, o nell’eternità, io ti avrei amata. E so che tu lo capisti.


Note dell'autrice: piccolo sclero nato dal mio amore per Baudelaire e per questa poesia in particolare. Ovviamente molte cose le ho inventate io, il resto sta tutto nella poesia. Spero di essere stata degna di questa rivisitazione. E nel caso contrario... Charles, perdonami D: Spero vi piaccia ^^ Ciao ciao :*
Ps: il titolo è una frase di "Echoes", una canzone dei Pink Floyd che mi ha tanto ricordato questa poesia ^^

  
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