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Autore: MRPrd    27/05/2013    1 recensioni
Una missione, ecco cosa è diventata la mia vita. Una missione che mi permetterà di riacquistare un’umanità ormai macchiata dal sangue. Una missione per scappare via da questa illusione, per difendere la persona che amo, per ricordare chi sono. Una missione che tu non potrai impedirmi di portare a termine perché, anche se ti amo, non potrò starti accanto. Odiami, sii triste per me, soffri a causa mia, uccidimi, disprezzami, dimenticami, ma ti prego...Non amarmi, mai!
Genere: Angst, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio, Son Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pubblichiamo questo capitolo anche per festeggiare un evento appena accaduto. Un'altra sostenitrice e grande fan della storia ha portato ad una fiera niente meno che il cosplay della nostra MEIKO!
Ci credete, noi ancora no ^//^
Siamo talmente commosse che non riusciamo a fermare l'emozione 
Marty: Raffy soprattutto sta urlando da ore ormai
Raffy: E non ti dico cosa avrei fatto se faceva anche quello di Rika 
Purtroppo non possiamo mostrarvi le foto perchè le stiamo facendo sistemare un po' a PS (sotto richiesta della stessa modella, rispettiamo quindi il suo volere ^^) ma appena sono pronte ve le mostreremo ;). 
Intanto vi lasciamo al capitolo.
Buona lettura!



Capitolo 19
Erroris...



-Kanzeon Bosatsu, non crede che l’arrivo di quelle ragazze possa rallentare o compromettere in qualche modo il viaggio di Genjo Sanzo e dei suoi compagni?-
La donna lanciò un’occhiata verso Jiroushin, era come al solito pigramente seduta sulla sua sedia, osservando quello che succedeva nel mondo degli uomini e dei demoni, e in quel momento il suo sguardo cadde sulle tre figure femminili che stavano accompagnando il gruppo dei ragazzi nel loro viaggio.
-Tu dici? A mio parere possono essere un ottimo stimolo per il gruppo di Sanzo, rendendoli ancora più forti-.
-Oh Kanzeon Bosatsu, la vostra saggezza è infinita!-
-Mentivo: in realtà per me non fa alcuna differenza, purché mi facciano divertire-
...
Jiroushin si arrese di fronte al comportamento infantile della dea che aveva di fronte a se, mentre questa tornava a guardare il gruppo in viaggio.
“Vediamo adesso come cammina il vecchio catorcio con questi pezzi nuovi...”
Il suo sguardo si focalizzò sulla figura bionda seduta sulla moto, affianco alla jeep, lasciando che un sorriso divertito le si stampasse in faccia.

La giornata era abbastanza calda, ormai stavano seguendo la corrente del fiume, la cui sorgente era il luogo dove si era svolto il combattimento contro il demone che controllava gli animali, e ora il fiume li stava portando verso il prossimo villaggio, dove si sarebbero fermati di più dell’ultima sosta, che era servita solo per un cambio d’abiti veloce.
Meiko, appena il suo sguardo catturò i primi tetti del villaggio, diede gas alla moto, superando la jeep per raggiungere in fretta una locanda dove fermarsi, si sentiva davvero spossata, e doveva far controllare la ferita ad Hakkay, anche per cambiare la fasciatura, ormai la sua maglietta nera era andata a farsi benedire.
“E dire che era anche la mia preferita!”
Ad ostacolarle l’entrata al villaggio c’erano alte mura, sorvegliate da due guardie, evidentemente quella doveva essere una città fiorente se si poteva permettere una cinta muraria, e per di più delle guardie che controllavano l’ingresso.
-Altolà! Chi siete?-
-Viaggiatrici, vogliamo alloggiare ad una locanda-
Kira lasciò parlare Meiko, mentre l’altra guardia controllava la moto, la biondina gli lanciò un’occhiata storta.
-Qualche problema?-
-Ci sono state delle sparizioni da un po’ di tempo a questa parte, e per di più alcuni demoni sono riusciti ad intrufolarsi nella città mascherandosi da viandanti.
Per questo abbiamo aumentato la sorveglianza, ed è proibito uscire dalle mura dopo il calare del sole-
La biondina rimase in silenzio ad ascoltare, mentre l’altra guardia si permetteva di controllare l’interno del suo zaino, bloccandolo all’ultimo momento afferrandogli il braccio con una mano.
-Ehi...non è cortese curiosare nella biancheria di una signorina, o dovrei pensare male, mh?-
La guardia arrossì imbarazzata, allontanandosi di qualche passo, mentre l’altra apriva la porta, lasciando passare Meiko e Kira, la prima ancora ridacchiava per l’imbarazzo della seconda guardia, mentre la prima già socchiudeva la bocca in un’espressione di stupore.
La città appariva davvero grande, piena zeppa di gente dato che c’era mercato.
Meiko si limitò a parcheggiare la moto vicino alla locanda che più la gradiva, per poi entrare dentro, senza aspettare gli altri, che arrivarono mezz’oretta dopo, Rika entrò nella stanza sbuffando come una locomotiva.
-Ma che razza di guardia! Ha frugato anche nella mia roba!! Tra la mia biancheria! E mi hanno anche fatto un sacco di domande per i miei Sai.
Puff, ci ho messo un buon quarto d’ora per spiegargli che erano armi per difesa personale.
Invece a Sanzo, bah! Solo perché lui è una persona di spicco, gli hanno dato buono tutto, anche il suo modo di fare da incivile!-
Meiko ridacchiò nel sentire le lamentele di Rika, che si sdraiò sbuffando e borbottando sul suo letto, mentre Kira restava appoggiata sul davanzale della finestra, il polpaccio aveva un vistoso livido viola, mentre Meiko aveva rivelato il suo morso sul braccio, che adesso aveva fatto un po’ di pus giallastro, l’aspetto non era dei migliori, e Rika lo osservò un po’ schifata.
-Penso che debba farti vedere da Hakkay-
-Maddai, questa è una splendida idea-
Meiko stuzzicò Rika, che si limitò a fargli la linguaccia, per poi voltarsi verso Kira, la ragazza guardava assente la fiumana di gente che andava, a venia, il mercato era rumoroso e vivo, tanto che attirò l’attenzione della castana, che si sporse vicino alla compagna, lei adorava il mercato, adorava la folla che andava e veniva, quel chiacchiericcio di sottofondo la faceva sentire incredibilmente viva.
-Che ne dite di andare a vedere cosa c’è al mercato dopo?-
-Voi andate pure, io ho un appuntamento con la doccia. Tanto tu non ne hai bisogno, vero?-
-Per tua informazione io adoro l’acqua! E’ sono un’abile nuotatrice-
La biondina si limitò ad annuire, mentre Rika tentava di convincere Kira ad accompagnarla al mercato, mentre Hakkay entrava nella stanza per controllare le ferite delle due ragazze.
Il morso di Meiko non era grave, ma il livido di Kira le faceva male, e non poteva muovere la gamba, obbligando tutto il gruppo ad una tappa forzata, per la gioia di Goku, Gojio e Rika.
Meiko si limitò a fare spallucce, mentre verificava le pesanti condizioni della sua maglietta, irrimediabilmente da buttare.
Prese in mano la manica nera, in parte sporca di sangue e pus, usata come bendaggio.

-Se devi finire col sentirti male, evitalo, idiota-

Evitare di farsi male, questa si che era una bella battuta.
Evitare di sentirsi male...
...

“-Povera piccola! Ti sei fatta la bua? Aaah, che bimba stupida!-”

Meiko aggrottò le sopracciglia, per poi sbuffare e avviarsi verso il bagno, per togliersi la sporcizia della caverna e il pus dalla ferita, in effetti le faceva schifo quella roba addosso.
Intanto gli altri erano scesi a fare spese per il mercato, inutile dire che Goku andava in tutte le bancarelle di cibarie, i profumi al mercato sembravano farsi più intensi per attirare l’attenzione di clienti.
Inutile dire che Sanzo stava muovendo l’harisen con grande energia per dissuadere la scimmietta dall’idea di compare solo cibo, mentre Rika si guardava intorno, notando come la gente si fermasse a guardare quella scenetta, e soprattutto si fermava a guardare Sanzo.
Non c’è che dire, era famoso.
La ragazza continuò a seguire i due, con Hakkay e Kira alle calcagna, Gojio intanto si era sperato dagli altri per primo, a caccia di belle donne.
Aveva detto a Selene che l’avrebbe aspettata, però non significava che nel frattempo non poteva svagarsi in qualche modo.
Di belle ragazze ce n’erano a bizzeffe, ma come al solito il rosso trovava in ognuna di loro un difetto che le rendeva tremende, quel giorno era anche più cattivo del solito.
L’occasione però non tardo ad arrivare, davanti a lui si presentava uno stupendo fondoschiena femminile, racchiuso in un’aderente pinocchietto che lasciava libere due belle gambe abbronzate; addosso portava una camicetta cinese rossa, i rami in fiori disegnati erano fatti con il filo nero, i capelli erano cortissimi, di un colore azzurro che però non stonava con l’abbronzatura.
Gojio lasciò che il suo sorriso da “piacione” si formasse sul suo volto, prima di raggiungere la bella ragazza, ammirandone le proporzioni del corpo.
-Salve bella fanciulla-
la ragazza si voltò verso il rosso, lasciando che questo ammirasse la colorazione marrone scuro delle iridi, erano calde e brillanti.
La ragazza si lasciò in un sorriso.
-Dice a me?-
“E’ la mia giornata fortunata per cuccare!!”
-Si, splendore, che ne dici se io e te andassimo a prendere qualcosa da bere? Offro io naturalmente-
la ragazza lo osservò con aria attenta, mettendosi con aria sbarazzina un dito sulle labbra, in quel momento Gojio, mentre abbassava lo sguardo per ammirare meglio le curve della ragazza, notava delle boccette tenute sulla cintura intorno al vitino da vespa.
-E’ quelli?-
la ragazza indicò le boccette, stupita.
-Questi? Sono profumi-
-Ma ad una bellezza come te i profumi non servono-
la ragazza ridacchiò per quel complimento alla casanova, prendendo una delle boccette, era di vetro, dentro sembrava esserci una polverina.
-Ma questi sono profumi speciali, hanno degli incredibili effetti...come questo...-
la ragazza stappò la boccetta, in modo che il delicato profumo cominciasse a dividere i due, Gojio assaporò distrattamente quel profumo, constatando che era davvero buono.
Poi...dopo un po’, avvertì quel profumo inondargli il cervello, dandogli una sensazione di forte torpore, che lo mise in allarme, mentre cercava di allontanare da se la boccetta, la ragazza sorrise crudele, balzando e versando un po’ di profumo per terra, in modo che l’effetto raddoppiasse in forza.
Gojio crollò a terra in ginocchio, cercando di restare sveglio, ormai faceva anche fatica a respirare, quel profumo gli stava entrando in tutto il corpo, mentre teneva lo sguardo verso la ragazza, che osservava il rosso, afferrandolo per i capelli.
-Sei resistente, i miei complimenti. Ma per quanto ancora terrai gli occhi aperti?-
-Ma...maledetta...-
il rosso crollò a terra, la ragazza aveva mollato la presa sui capelli, lasciandolo cadere come un sacco di patate, aspettando che il profumo svanisse un po’ nell’aria.
“Bene, come inizio non c’è male, vediamo un po’ che altro posso dare come pasto al mio signore...”
la ragazza rimise il tappo alla boccetta, affianco a lei si avvicinarono due uomini, almeno così appariva a prima vista, mentre la ragazza si allontanava dal corpo addormentato di Gojio.
-Portatelo al signore-
i due obbedirono in silenzio, afferrandolo per le gambe e le braccia e trascinandolo via con loro, mentre la ragazza tamburellava le dita curate sulle labbra, osservando la gente che passava.
Poi s’intrufolò tra la gente, guardandosi intorno con aria tranquilla, comprandosi anche un pacchetto di nikuman.
Intanto Goku partiva ancora una volta con la sua solita cantilena.
-Sanzo, compriamo questi dolci? Sembrano squisiti-
-Smettila scimmia! Ti ho detto mille volte di no!-
-Dai Sanzo!!-
Rika sbuffò divertita per l’atteggiamento dei due, mentre Hakkay con Kira acquistava viveri per i giorni in cui non avrebbero potuto raggiungere luoghi abitati.
La ragazza si voltò distrattamente, e la scena che vide l’attirò molto: una ragazza stava offrendo ad un bambino un nikuman, il bambino sembrava solo, mentre addentava felice la polpetta, sotto lo sguardo sereno dell’altra ragazza, che si voltò in direzione di Kira, collegando il suo sguardo al suo.
...
-Kira, cosa guardi?-
la ragazza si voltò verso l’uomo accanto a lei, per poi tornare a guardare la ragazza, che era scomparsa insieme al bambino.
La ragazza dai capelli neri avvertì un senso di agitazione impadronirle la mente, doveva sapere cos’era accaduto a quel bambino.
-Hakkay, mi allontanò per un po’-
-? Ok, ci vediamo alla locanda allora-
la ragazza annuì, per poi velocemente mischiarsi tra la folla, mentre Hakkay la seguiva con lo sguardo, aveva come l’impressione che Kira si stesse cacciando nei guai.
-Hakkay, dove va Kira?-
-Non lo so Rika, però ha detto che ci saremo rivisti alla locanda-
la castana annuì, per poi aiutare il ragazzo dagli occhi verdi con la spesa e raggiungere gli altri due che continuavano per la loro strada.
La ragazza dai capelli neri si fermò di fronte ad un violetto che sbucava sulla strada principale, notando una figurina muoversi verso la sua sinistra, il senso di agitazione diventava più forte.
Dove stava portando quel bambino? E poi...perché era preoccupata per lui?
Gli occhi di quella ragazza...erano incredibilmente vuoti...come i suoi...e di questo forse ne aveva paura...perché non sapeva cosa c’era nel vuoto di quegli occhi, al contrario dei suoi.
Invece i suoi...erano gli occhi di qualcuno che si chiedeva chi fosse, e perché non ricordava nulla del suo passato, del perché all’improvviso avvertiva la sensazione di aver perso tutto, ma che in realtà non aveva mai avuto niente.
Dentro di lei, all’interno di quel vuoto, c’era qualcosa...qualcuno...che con quella voce sottile e sussurrata le narrava ricordi che non le appartenevano.
E questo...la rendeva ansiosa...forse arrabbiata.
La ragazza entrò di corsa nel vicoletto, avvertendo la gamba farle male, nonostante le raccomandazioni di Hakkay non c’è la faceva a camminare sapendo che quel bimbo poteva incorrere in qualche pericolo.
Raggiunse la curva, fermandosi, il bloccò le fece venire un dolore tremendo che le fece stringere le labbra, davanti a lei c’era la ragazza con il bambino, che la fissava con un sorriso divertito.
-Due piccioni con una fava, meglio-
tolse il tappo alla boccetta che teneva in mano, e lanciò il profumo contro Kira, che balzò via, avvertendo però un'altra fitta di dolore sul polpaccio, mentre dalla sua mano usciva la spada, sotto lo sguardo stupito dell’altra ragazza.
-Che cosa...-
Kira si lanciò in un attacco, lanciando uno sguardo sul bambino, sembrava addormentato, mentre l’altra schivava gli affondi della spada, osservando Kira.
-Non sembri un demone...poco male...-
la ragazza stappò un’altra boccetta, esalando un po’ di profumo.
-Vorrà dire che morirai ora!-
quando sputò fuori il profumo, ne uscì una lingua di fuoco che per poco non investì Kira, che però all’ennesima fitta di dolore si accasciò a terra, la ferita le faceva ancora male, mentre l’altra ragazza tossiva un po’, detestava fare quel tipo di pazzie, però non aveva altra scelta.
Di sicuro al suo padrone non sarebbe piaciuta una cosa simile.
Prese un’altra boccata, lanciando di nuovo la lingua di fuoco, stavolta Kira balzò via, avvertendo però un braccio scottarle, e questo la distrasse quanto bastava per ricevere un calcio in faccia dalla ragazza, che la vide crollare in mezzo a delle scatole di legno.
Non avvertì nessun movimento.
Meglio così...
Afferrò in fretta il bambino, saltando via per il tetto di un edificio, mentre una mano che sbucava dalle scatole di legno mosse leggermente le dita.
Doveva restare sveglia...
Rika e gli altri rientrarono alla locanda sul tardi, la castana aprendo la porta trovò Meiko appoggiata al davanzale della finestra, immersa nei suoi peneri, che si voltò a guardare con faccia stupita.
-E Kira?-
Rika avvertì un senso di paura accendersi come una fiamma.
-Non è tornata?-
-No, siete i primi-
-Quindi non c’è neanche Gojio-
-Di lui no mi preoccuperei, conoscendo il tipo...-
-Si, ma Kira non è tipa da tardare, le sarà successo qualcosa?-
Meiko sbuffò, afferrando il fucile e mettendoselo in spalla, avviandosi verso la porta sotto lo sguardo stupito di Rika.
-Vai a cercarla?-
-Mi sembra ovvio, tu resta qui-
la biondina non volle nessuna contraddizione da parte della castana, anche perché richiuse subito la porta dietro di se, avviandosi verso la città, con il tramonto che incalzava.

“Ci sono state delle sparizioni da un po’ di tempo a questa parte, e per di più alcuni demoni sono riusciti ad intrufolarsi nella città mascherandosi da viandanti”

Mascherandosi da viandanti...
La ragazza si guardò intorno, evidentemente il mercato sarebbe durato fino a notte fonda, a giudicare dalle lampade accese e alla continua fiumana di gente che andava e veniva nel chiacchiericcio generale.
La ragazza rimase vicina agl’usci degli edifici, evitando così troppi scontri contro degli sconosciuti, anche perché la ferita al braccio anche se stava guarendo le faceva ancora male quando la toccava.
Meiko si guardò intorno, alla ricerca del viso familiare di Kira, il fucile legato all’imbragatura che attirava gli sguardi della gente, il fatto che una ragazza si portasse appresso un fucile faceva mal pensare.
Ma sia a lei, che alla figura che la stava osservando, era indifferente.
-Ma guarda te che coincidenza...-
la bionda si voltò, vedendosi all’improvviso una ragazza dai capelli corti azzurri e una camicetta cinese rossa.
Lo sguardo nero brillante e quel sorriso divertito sulla faccia bruna furono una specie di fulmine a ciel sereno, mentre si voltava verso la ragazza, lanciando immediatamente un’occhiata alla vita, aveva una cintura con delle boccette di vetro.
Evidentemente era a caccia...
Sul viso all’inizio turbato si formò il suo solito sorrisino, Meiko ridacchiò leggermente, mentre afferrava il fucile, mettendoselo sulle spalle per appoggiarsi le braccia.
-Di tutte le persone che credevo d’incontrare tu sei proprio l’ultima-
-Devo prendere questo come un’offesa-
-No, dato che le persone che credevo d’incontrare le avrei prese a fucilate-
la ragazza dai capelli azzurri rise di fronte alla schietta risposta della biondina, che si limitò ad osservarla mentre si avvicinava a lei, con fare tranquillo, mentre Meiko muoveva leggermente la testa, osservando la faccia conosciuta avvicinarsi a lei con modi amichevoli.
-E’ da un pezzo che non ti vedo in giro, Hotohori. Lavori sempre per il tuo signore?-
-Si, come sempre.
Adesso ci siamo spostati, non siamo troppo lontani da questa città-
-Allora le misteriose sparizioni sono causate da voi-
-Si. Ti da fastidio-
Meiko sbuffò, togliendo il fucile dalle spalle e guardando con aria seria la ragazza di fronte a se.
-Non me ne frega niente, basta che non mi mettiate i bastoni fra le ruote-
-Sei in missione? Credevo che tu fossi scappata-
a quell’affermazione lo sguardo di Meiko si fece duro come la pietra, e fissava con aria fredda la ragazza di fronte a lei, che avvertì i muscoli irrigidirsi e i nervi andare a fior di pelle.
L’aveva provocata...
La biondina si rilassò, appoggiando la schiena al muro, il fucile a portata di mano, osservando la fiumana di gente, copiata da Hotohori, entrambe in quel momento lasciarono che i loro pensieri si mischiassero al chiacchiericcio della gente, mentre ormai andava a calare la sera.
-E tu? Non scappi?-
la ragazza dagli occhi neri indurì lo sguardo, osservando attenta una ragazza abbracciata al fidanzato che si fermava davanti ad una bancarella li, di fronte alle due ragazze, la biondina vide lo sguardo della compagna lì accanto fermarsi sui due giovani, si era indurito, diventando come un prezioso minerale, che brillava, ma che era duro e tagliente.
-Non ho ancora finito la mia caccia. Quando avrò terminato, forse scapperò via.
O forse mi ucciderò.
E tu? Non eri tu che desideravi la morte più di ogni altra cosa?
Sei ancora decisa?-
Meiko sospirò, notando l’affetto del ragazzo verso la fidanzata, che gli sorrideva felice, mentre si allontanavano dalla bancarella stringendosi l’una all’altro.
Restò a lungo in silenzio di fronte alla domanda di Hotohori, cercando di trovare una risposta abbastanza convincente per se stessa e per la ragazza li affianco.
...

-Tsk, hai voglia di morire per caso?-
-No, per niente-


-Bah, chi lo sa-
Meiko sbuffò, mentre la ragazza lì accanto sorrideva divertita per l’atteggiamento della biondina, mentre lasciava che quella coppia si allontanasse da lei, tornando a fissare la fiumana di gente, il suo sguardo venne attirato da una figura che sfrecciava tra la gente, mettendola sull’attenti.
-Bene, sembra che il momento di pausa sia terminato-
la ragazza dai capelli biondi si voltò a guardare la compagna lì accanto, che le fece l’occhiolino.
-Bye bye-
poi scompari nella folla, mentre Meiko si limitava ad accarezzare la canna del fucile.
Non doveva intromettersi in certi problemi, per ora doveva trovare Kira, tornare dagli altri e mettersi l’anima in pace!
La ragazza ripartì alla ricerca penetrando nei violetti, cominciando così quel lungo giro per la città, sbucando più volte nella via principale, per poi ri-immergersi negli piccoli passaggi che dividevano le case una dall’altra, tenendo il fucile a portata di mano.
Alla fine entrò nell’ennesimo vicoletto, curvando a destra, dove trovò un macello di scatole di legno rotte e non , tra queste sbucava una mano bianca che continuava a muoversi, anche se a fatica.
-O cazzo...-
la ragazza corse verso le scatole, levandone dalla mano, in modo così da scoprire il corpo di Kira conciato un po’ male, la ragazza socchiuse gli occhi, cercando di focalizzare la figura di Meiko, che sbuffò.
-Possibile che ogni volta tu mi devi avere qualcosa?-
borbottando, la ragazza bionda prese Kira, aiutandola ad alzarsi, la ragazza stava bene, a parte qualche livido dolorante ed una scottatura che attirò lo sguardo della ragazza.
-Come te lo sei fatto questo?-
-Una ragazza...aveva portato via con se un bambino...io l’ho seguita, e lei mi ha attaccato aspirando del profumo, per poi sputarmi addosso del fuoco.
Quindi aveva visto Hotohori a caccia, proprio un bel casino; la ragazza bionda aiutò Kira a resta in piedi, passandosi poi una mano fra i capelli, prendendo un profondo respiro.
-Ascoltami Kira, certe volte bisogna ignorare certe situazioni, perché se no si rischia solo di cacciarsi nei guai.
Ed ora torniamo dagli altri alla locanda-
La ragazza dai capelli neri osservò la compagna fare una faccia seriamente preoccupata, e la seguì in silenzio, voltandosi un attimo verso il vicolo dove si era scontrata.
-Forza Goku, non c’è tempo! Dobbiamo trovare Kira e Meiko-
-Ma uffa Rika, io stavo mangiando!!-
-Potrai mangiare dopo, adesso non c’è tempo!-
“Non mi faccio comandare a bacchetta da nessuno, tanto meno da una più piccola di me, anche se solo di un anno!”
la ragazza cominciò a mischiarsi tra la folla, voltandosi ogni tanto per controllare se Goku la seguiva, anche se la scimmietta si fermava ad ogni bancarella di cibo, tanto che alla fine la castana fu costretta a trascinarselo a presto, afferrandolo per i vestiti, mentre il ragazzo si lamentava della crudeltà dell’amica.
La ragazza continuò a chiedere in giro di Kira, fino a quando uno dei mercanti non indicò il vicolo dove prima era passata Meiko, e rapidamente la castana si addentrò, sempre portandosi appresso Goku, fermandosi di fronte al caos delle scatole di legno, alcune di queste erano rotte, mettendo in allarme la ragazza.
-Quindi sono passate di qua-
-Dici che gli è successo qualcosa?-
-Non lo so Goku, ma conoscendole non credo siano in grave pericolo. Forse hanno avuto qualche scaramuccia-
la castana osservò le scatole di legno, mentre Goku annuiva, convinto anche lui, e ribadendo il fatto che Meiko e Kira erano due ragazze davvero forti e quindi che se la sarebbero cavata.
-Cercate qualcuno?-
i due ragazzi si voltarono verso la voce, davanti a loro una ragazza dalla pelle scura gli sorrideva con fare amichevole, avvicinandosi a loro.
Rika la guardò storto, già a prima vista quella ragazza non gli piaceva per niente, mentre Goku avvertiva un profumo strano nell’aria, per poi notare le boccette di vetro sulla cinta della ragazza.
-Ehi! C’è un buon profumo nell’aria e viene da li!-
la ragazza sorrise, indicando una delle boccette che era aperta, rilasciando il profumo.
-Questi sono dei profumi, e sono molto speciali sapete?
Adesso vi faccio vedere...-
La ragazza afferrò la boccetta, e subito un campanello d’allarme illuminò lo sguardo di Rika, che corse verso il ragazzo.
-Goku, allontanati da lei!-
la castana non fece in tempo, Goku aveva annusato il sentore della boccetta, ed ora avvertiva il corpo intorpidirsi molto rapidamente, crollando a terra e stringendo i pugni, mentre Rika lanciava un Sai contro la ragazza, che lo scansò all’ultimo secondo.
-GOKU!
-Argh...maledetta...mi sento abbandonare le forze...-
-Sta tranquilla, non è veleno, ma sonnifero-
Rika saltò su uno dei muretti che separava il vicolo da un edificio, mentre la ragazza davanti a lei stappava un’altra bottiglietta di vetro, rimettendo l’altra al proprio posto.
-Sei scaltra, ma adesso basta giocare-
-Maledetta! Che cosa vuoi da noi?-
la ragazza non rispose, lanciando contro Rika una scia di profumo che la ragazza evitò all’ultimo secondo, tappandosi bocca e naso con la mano.
“Non devo respirare il suo profumo!”
la castana lanciò un secondo Sai, che l’avversaria evitò con un balzo, lanciando un’altra scia di profumo, Rika la schivò, andando a recuperare i suoi due Sai, per poi voltarsi, vedendosi arrivare un pugno in faccia che la scaraventò a terra.
Il profumo seguì immediatamente il pugno, iniziando il suo compito di addormentare Rika, la ragazza però cercava in tutti i modi di resistere, lanciando ancora una volta il Sai, per poi crollare a terra, guardando Goku che veniva portato via da due uomini, ringhiando sommessamente.
-Accidenti...-
Hotohori osservò in silenzio la figura addormentata della brunetta, smuovendola leggermente con un piede per verificare che si fosse addormentata, per poi richiamare a se i due uomini di prima, indicando con un cenno la ragazza.
-Portatela via. E trattatela con riguardo, questo è un bel bocconcino-
quando Meiko tornò nella locanda, ad attenderli c’erano Hakkay e Sanzo, lasciando la ragazza sorpresa.
-E Rika?-
-Lei e Goku erano usciti per cercarvi-
-Oh no, quella cretina...-
-E’ successo qualcosa?-
Meiko si passò una mano in faccia, a volte detestava la testardaggine di quella tipa, continuando a rivolgersi ad Hakkay, mentre Kira si metteva seduta sul letto della loro camera.
-Si, guai.
In giro c’è una ragazza che caccia esseri umani per darli in pasto al suo signore, un demone-
-Quindi le sparizioni di persone sono dovute a lei-
-Esatto, e ho l’impressione che abbia catturato Rika, Goku e Gojio, e conoscendo quel cascamorto scommetto quello che volete che è stato il primo-
-Beh...suppongo di si ^^” –
la ragazza sbuffò, mettendosi seduta sul davanzale della finestra, cercando di riordinare un po’ le idee, la situazione era sufficientemente grave.
In quel caso, la soluzione migliore sarebbe stata andarsene.
Però...

-Non eri tu che desideravi la morte più di ogni altra cosa?Sei ancora decisa?-

Meiko sospirò, mentre avvertiva Sanzo accendersi una sigaretta, Kira si era messa comoda sul letto.
-E adesso che facciamo?-
-La cosa migliore sarebbe quella di andare a cercarli, ma non sappiamo dove li hanno portati...-
-Io so come scoprirlo-
Meiko si rimise in piedi, afferrando il fucile, mentre gli altri la guardavano andare, per poi seguirla, Kira stava per scendere dal letto, quando la biondina si fermò a guardarla.
-Non possiamo portarti con te.
Nelle tue condizioni faresti solo da peso-
Hakkay annuì, per poi avvicinarsi alla ragazzo dagli occhi blu.
-Aspettaci qui, torneremo presto-
lei lo fissò, per poi annuire, mentre lui usciva dalla stanza con Sanzo e Meiko, la ragazza aveva un’espressione infastidita come non mai.
“E’ proprio come avevo detto io. Bisogna evitare di mettere il naso negli affari degli altri, altrimenti ci si caccia in guai come questi.
Beh, spero vivamente per Hotohori che gli altri siano ancora vivi”
Non fu difficile trovare la ragazza in questione, in quel momento stava facendo addormentare la coppia di prima, fissandoli con un moto di gelo, mentre tappava la sua boccetta ed ordinava ai due uomini di portarli via, fissando soprattutto il ragazzo con un moto di schifo, per poi voltarsi, constatando che per quella sera la sua caccia era finita, e mettendosi in marcia per tornare dal suo signore.
-Ehi Hotohori, non ti stai dimenticando di qualcuno?-
la ragazza si voltò, vedendo di fronte a se Meiko seguita da altre due uomini sconosciuti, ma uno sguardo al bonzo bastò per riconoscerlo come Genjo Sanzo, cosa che attirò molto la ragazza dalla pelle scura.
Era la sua buona occasione per chiudere una volta per tutte quell’orrenda vita.
-In effetti sì, sapevo che in città c’era un Sanzo, e tu l’hai portato dritto dritto da me, che gentile-
Meiko si limitò a prendere in mano il fucile, caricando un colpo.
-Ti sbagli, piuttosto che darti il bonzo, ti trascino con me all’inferno-
le due ragazze partirono con uno scatto deciso, Hotohori liberava scie di profumo, mentre Meiko le evitava, sparando qualche colpo con il fucile, per poi usare il calcio, sbattendolo su un fianco della ragazza, mentre questa in un gesto che sapeva di disperato aspirò un po’ di profumo, sputandolo contro la ragazza in una scia di fuoco, per poi crollare a terra, mentre la biondina constatava gli effetti del colpo sulla sua mano, bruciava un pochino.
Hakkay la raggiunse subito, mentre Sanzo puntava la Shureiju contro la testa di Hotohori, che si limitò a lanciargli un’occhiata d’odio profondo.
L’uomo dagli occhi verdi curò la bruciatura di Meiko, poi questa afferrò per i capelli la compagna, che le lanciò una bestemmia stretta tra i denti, mentre l’altra la guardava con fare rabbioso.
-E adesso, mia cara, mi porterai nel covo del tuo signore.
Vedi, ho una faccenda da sbrigare con lui-
-Puttana, dicevi sempre che non volevi intrometterti negli affari degli altri!-
-Infatti...ma io ti avevo avvertito...
Non dovevi mettermi i bastoni tra le ruote-
Hotohori fissò colpita lo sguardo gelido e colmo d’odio, per poi farsi legare i polsi, mentre Hakkay le sequestrava la cintura con i profumi.
-E’ pericolosa con questi, sarà meglio che li tenga io per un po’-
Sanzo puntò ancora la pistola contro la testa della ragazza, fumando la sua sigaretta.
-Ed ora portaci nel covo del demone-

Quando Rika aprì gli occhi, avvertì un fortissimo mal di testa, le vista le mostrava soltanto oggetti sfuocati, mentre intorno a lei c’erano degli strani rumori di sottofondo, mentre si respirava un odore di marcio che le faceva venire la nausea.
Ricordò velocemente ciò che era accaduto prima di addormentarsi, maledicendo in un bisbiglio quella sconosciuta, non sembrava un demone, eppure era riuscita a catturare lei e Goku...
GOKU!
La ragazza spalancò gli occhi, una luce verdastra illuminava il soffitto sopra di lei, sembrava di stare in una specie di baracca, a giudicare dalle travi di legno piene di muffa e in parte marcite, mentre un po’ dolorante Rika si guardò intorno, cercando di capire dov’era, tentando di muovere le mani...
Era bloccata a terra, le mani e le gambe bloccate da degli anelli di ferro attaccati al pavimento, mentre la ragazza cercava di tirarsi su, strattonando, avvertendo i polsi farle anche un po’ male.
Cercò di girare la testa in direzione della luce verdina, e rimase pietrificata da quello che vide.
Sul muro erano attaccate delle strane bolle verdi, all’interno delle quali vi erano addormentate varie persone, compresi Goku e Gojio, sembravano essere ancora vivi, o almeno così sperava lei.
-GOKU! GOJIO, SVEGLIATEVI!-
-E’ inutile che tu urli così tanto, lasciali pure dormire...-
la ragazza si voltò davanti a se, dal buio dell’entrata della stanza apparve un demone maschio, i capelli lunghi erano argentati, mentre gli occhi scuri fissavano con fare famelico la figura della ragazza, che strinse i denti, osservando attentamente il tatuaggio sul petto dell’uomo, una sorta di fiamma in stile tribale.
-Riconosco quel segno...fai parte dei demoni serpente!-
-Esatto, vedo che ci conosci, umana...-
il demone si sporse verso la ragazza, che girò il capo di lato, pur di non guardare la pupilla affilata del demone, che osservò con un moto di piacere il corpo della ragazza, era davvero ben fatto, ad appariva saporita.
-Devi essere onorata, umana, tu sarai la prima che divorerò.
Prima t’inietterò un potente veleno, in modo da rendere poltiglia la tua carne.
E poi assaporerò con piacere questo tuo bel corpo-
-Sono spiacente per te, ma ti starei sullo stomaco-
la ragazza ringhiò contro il demone, che si limitò a sghignazzare divertito, mentre due dita accarezzavano il viso pulito, per poi sfiorare il collo, le spalle, scendendo verso il seno, fino a raggiungere l’interno delle cosce, dove Rika in un moto di disgusto sputò sul volto del demone, che ridacchiò.
-Sei davvero coraggiosa, umana...-
il demone afferrò per la gola Rika, iniziandogliela a stringere, mentre la ragazza avvertiva l’aria mancare, muovendosi di più.
-...oppure pazza?-
Rika strinse gli occhi, avvertendo l’aria mancargli, non voleva morire così, non voleva!!
-Rika!!-
il demone alzò lo sguardo stupito, Goku in qualche modo si era svegliato, ed ora batteva con forza contro la parete che lo teneva imprigionato, senza però riuscire nemmeno a scalfirla.
-Tsk, a quanto pare il tuo amichetto si è svegliato...-
“Goku!”
-Poco male, vorrà dire che assisterà al mio pasto, e poi mangerò lui-
-Non ci provare!!-
Rika cercò di muovere la testa, dando una sonora testata al demone, che barcollò leggermente, per poi ringhiare e dare un sonoro ceffone alla ragazza.
-Maledetta, non vedo l’ora di mangiarti!-
intanto, Hotohori si fermò davanti a quella che doveva essere l’entrata per il covo dei demoni.
Appariva come una baracca, piuttosto malconcia, ma sembrava reggersi ancora, mentre gli altri la guardavano con una punta di scetticissimo, Meiko teneva ancora per la maglietta la ragazza, i polsi ancora legati dalla corda, mentre Hakkay reggeva la cinta con i profumi.
-E’ qui vive il tuo padrone? Non lo immaginavo così contadino-
-E’ una sistemazione temporanea, il mio padrone viaggia molto, al contrario del tuo...-
Meiko lanciò un’occhiata verso la ragazza lì accanto, che si limitò a rispondere all’occhiataccia, per poi guardare verso la baracca, con fare serio.
-Avete intenzione di ucciderlo?-
-Non credo sarà felice della nostra intrusione, quindi suppongo che dovremmo eliminarlo-
-Quindi io a questo punto dovrei ammazzarvi, dato che si tratta del mio padrone-
Meiko si voltò a guardare la ragazza, che ora sorrideva amaramente, mentre teneva il capo basso.
-Si, dovrei ammazzarvi...perché ho giurato fedeltà al m io padrone...
Proprio come te, e Meiko?-
La bionda non rispondeva, mentre gli altri due restavano in silenzio ad ascoltare, ed Hotohori parlava, continuando a sorridere amara, cercando di reprimere quell’orrenda sensazione di...disperazione...
-Tu che hai giurato fedeltà alla tua signora, promettendogli fedeltà.
E che non l’avresti mai tradita...
Ed ora...ora sei qui...con queste persone...a tentare di salvare i tuoi amichetti...
Fregandotene di cosa potrei pensare io, di tutti i miei progetti...
Te ne sei sempre fregata di tutti quelli che mettevano i bastoni tra le ruote alla tua padrona, eh?
Scommetto che ancora adesso gli lecchi il culo...tsé...fai tanto la spaccona, ma in realtà non vali un cazzo...sei uguale a me...sei solo usata...
Fai pena come me-
...

“-Tu non mi tradirai mai, vero?-”

Meiko iniziò a ridacchiare, mentre Hotohori la guardava stupita, per poi infuriarsi.
-Che ti ridi, pezzo di scema? Le mie parole sono verità, e tu lo sai!!-
-E’ per questo che rido...-
la biondina si voltò verso l’umana accanto a lei, che spalancò gli occhi, notando la colorazione ambrata delle iridi di Meiko scurirsi, tendere verso un colore rossastro.
-Rido perché hai perfettamente ragione, sono solamente una bambola nelle mani della mia padrona, ed anche in questo momento, il solo pensare a lei mi fa venire i brividi, e mi viene voglia di morire...-
la ragazza lasciò morire la sua risata, lasciando spazio ad un volto serio, duro, mentre ricordava quelle parole...

“-Ascoltami attentamente.
Tu ora sei mia, mi appartieni, tu non hai più te stessa, sei solo un giocattolo nelle mie mani.
E finché riuscirai a farmi divertire e a fare la brava, io ti manterrò in vita.
Hai capito?
Rispondi se hai capito, stupida-
-...si-”


Aveva pianto quando aveva pronunciato quel sì, perché il suo orgoglio era stato fatto a pezzi da quell’essere, la sua vita era stata portata via, così come la sua libertà.
Aveva voglia di morire, ma al tempo stesso l’idea di scomparire ed essere dimenticata le fece venire una tale paura...che non poté fare altro che giurare fedeltà a quell’essere, che sorrideva sempre con aria crudele, che se ne fregava se stava male, perché lei stessa era...solo uno scarto...

“-Ma che bambina orrenda!
Però mi potrai essere utile, in fondo la tua bruttezza mi farà comodo per i lavori sporchi.
Forza, vieni con me-”


-Ho giurato fedeltà ad un essere che mi disprezza per quello che sono, che mi tiene in vita solo per giocare.
Però...adesso...in questa missione, voglio prendermi un po’ di quella libertà che mi è stata negata.
Solo un pochino, poi ritornerò quella di sempre, quella che tu conosci.
Ma fino ad allora, per favore, non paragonarmi a te.
Perché tu non hai mai osato prenderti un giorno di vita.
Io si-
Hotohori restò in silenzio, il volto di Meiko appariva stranamente rilassato, mentre mollava la ragazza a terra, allontanandosi verso la baracca, Sanzo si era già avviato, mentre Hakkay si avvicinava alla ragazza scura, slacciandole i polsi, e poggiando lì accanto la cinta con i profumi, stupendola.
-Adesso lei è libera di ostacolarci, in tal caso non ci penseremo due volte dall’ucciderla.
Ma se vuole, è libera di andarsene.
Però voglio che sappia una cosa...parlare troppo porta spesso a brutti guai...e se lei non vuole averne, le consiglio di non offendere mai più la signorina Meiko.
Ha capito?-
La ragazza dai capelli azzurri osservò con aria stupita il sorriso di Hakkay, che si avvicinò agl’altri due, entrando poi nella baracca, mentre l’ostaggio adesso liberata si massaggiava i polsi, per poi rimettersi la cinta in vita, restando lì ad osservare la baracca in silenzio.
...

"-E tu? Non scappi?-
-Non ho ancora finito la mia caccia. Quando avrò terminato, forse scapperò via.
O forse mi ucciderò-
-Ho giurato fedeltà ad un essere che mi disprezza per quello che sono, che mi tiene in vita solo per giocare.
Però...adesso...in questa missione, voglio prendermi un po’ di quella libertà che mi è stata negata.
Solo un pochino, poi ritornerò quella di sempre, quella che tu conosci.
Ma fino ad allora, per favore, non paragonarmi a te.
Perché tu non hai mai osato prenderti un giorno di vita.
Io si-”

“-Hotohori, sappi che qualunque cosa accada, io ti proteggerò...-”


Il demone si avvicinò a Rika, la ragazza si muoveva in maniera convulsa, mentre Goku tentava di spaccare ancora una volta il guscio trasparente, copiato da Gojio, che si era svegliato da poco.
Il demone si avvicinò alla ragazza, che adesso avvertì la paura farle tremare le gambe, mentre il demone le afferrava il mento, portando il suo sguardo a puntare gli occhi di lui, che teneva la mano libera pronta a trapassare la ragazza.
-Sei pronta a morire? Un ultimo desiderio?-
-Si, mollala subito-
uno sparo colpì in pieno la mano libera del demone, che lanciò uno strillo di dolore, per poi voltarsi, la canna del fucile di Meiko fumava ancora, mentre la ragazza sorrideva, con aria divertita.
Rika sorrise entusiasta, mentre Gojio ridacchiava, e Goku si lamentava.
-Come mai ci avete messo tutto questo tempo-
-Guarda che trovarvi non è stato per niente facile, e ringrazia-
-Tsé, solo degli stupidi sarebbero finiti in una trappola simile-
-Oooh, il bonzo fa lo spaccone-
-Maledetti bastardi-
Meiko si voltò verso il demone, che si rialzò in piedi, scagliandosi contro i tre ragazzi, Meiko evitò all’ultimo secondo le unghie dell’essere, per poi colpirlo con forza sulla testa con il calcio del fucile, mettendolo KO.
Hakkay intanto scagliò liberò Rika, mentre Sanzo sparava qualche colpo alle bolle, frantumandole, liberando così i popolani e gli altri due ragazzi, mentre la castana subiva una ramanzina da parte della biondina.
-TI AVEVO DETTO DI STARE IN CAMERA, CRETINA!!-
-Però Kira poteva essere in pericolo-
-Tsk, scema. Andiamocene via-
-E il demone?-
-Andiamo!-
la baracca cominciò ad emettere una serie di rumori poco piacevoli, costringendo alla fuga i ragazzi e le persone liberate, mentre dalle bolle verdi cominciava a colare del liquido, che stava distruggendo l’intera baracca, il demone era ancora svenuto quando i ragazzi scomparirono.
Quando si riprese, l’unica persona che era rimasta era Hotohori, che lo fissò in silenzio, mentre lui sghignazzava, cercando di rimettersi in piedi.
-Serva, allora sei qui.
Forza, aiutami a mettermi in piedi!-
Lei si limitò ad afferrarlo per i capelli, stappando con i denti una boccetta di vetro, per poi ficcarla quasi in gola all’essere, che rimase pietrificato, per poi iniziare a lanciare dei gemiti di dolore, mentre la sua carne iniziava a bruciare, sotto lo sguardo della ragazza.
-Sai perché io combatto con i profumi?
Primo perché così non mi sporco le mani.
E secondo...perché in questo modo la morte ha un buon profumo, non ti sembra, stronzo?-
La ragazza mollò i capelli del demone, tenendo la boccetta in mano e tappandola, mentre il demone urlava sconvolto, prendendo fuoco dall’interno, e bruciando, mentre la baracca era andata distrutta, per poi esplodere a causa di quel corpo infuocato che aveva fatto contatto con il liquido altamente infiammabile.
Dietro la schiena di Hotohori, un inferno di fuoco inglobò via metà della sua vita.
Il resto...si può dire che era davanti a se.

Kira le vide tornare che Meiko si lamentava ancora con Rika, la castana guardò la compagna di viaggio seduta sul letto, prendendo un respiro di sollievo.
-Almeno hai avuto la cortezza di riportarla qui!-
-Sentimi un po’, signorina bella, sarai anche più grande di me di un anno, ma il tuo cervello è rimasto nella fase infantile come quello della scimmia!-
-COME TI PERMETTI?! E POI NON INSULTARE GOKU!!-
-Oooh, difendiamo il fidanzatino?-
-COSA HAI DETTO??-
la biondina ridacchiò, mentre Rika borbottava ancora, sdraiandosi sul suo letto, intenzionata a dormire, mentre Meiko si metteva sul davanzale della finestra, osservando in silenzio la notte ormai stabile, notando poi un’ombra su un tetto fargli un cenno, per poi scomparire.
La biondina si permise un sorriso divertito.
“Ci rivediamo, Hotohori”
poi socchiuse gli occhi, lasciando che un senso di oppressione invadesse la sua mente, insieme alla paura...e alla rabbia...

“-Da questo momento in poi ti chiamerai Erroris.
Rispondimi Erroris!-
-...Sissignora!-”

Erroris...


Fine Capitolo 19


E per l'occassione ecco anche un disegno, fatto da Raffy, ispirato prorpio a questo capitolo. 
http://raffy-chan.deviantart.com/art/Meiko-Erroris-299242697
  
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