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Autore: Claire91    27/05/2013    0 recensioni
Probabilmente questa sarà la solita trita e ritrita versione di TVD con aggiunta di un nuovo personaggio, ma mi sono voluta ugualmente cimentare in questa nuova fanfiction. In questa storia vengono narrate le mille peripezie dei nostri personaggi preferiti con l'aggiunta di un nuovo personaggio: Katy Pierce, cugina di Elena e Jeremy. Bella e completamente fuori di testa, vive con loro da quando, a dieci anni, suo padre James Pierce è morto. Prendendo come spunto le puntate di TVD dalla prima serie e oltre, le avventure dei Salvatore e amici verranno leggermente rivisitate e viste dal punto di vista della ragazza.
Genere: Drammatico, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Damon, Damon/Elena, Elena/Katherine, Elena/Stefan, Katherine/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbiamo tutti un idiota in famiglia

 

Si svegliò di buon umore, alle sette in punto del mattino, come suo solito. Ormai non aveva nemmeno più bisogno di puntare la sveglia.

Passare la notte con Josh sembrava proprio averle fatto bene. Si sentiva assolutamente tranquilla e in pace. A momenti si dimenticava anche di quel piccolo problema che era diventato Stefan-ruba-attenzioni-Salvatore. Solo a momenti però, perchè, sebbene la ragione le fosse completamente estranea, non riusciva a pensare ad altro che a quel nuovo ragazzo.

"Ciao zia!", squillò entrando in cucina.

"Ti prego, Kate, potresti metterti qualcosa addosso prima di scendere?".

Sbuffò. "Come se fossi nuda...sono soltanto in desabillé e poi ci sei solo tu".

"E io!", disse Elena entrando vestita di tutto punto. Prese la caraffa del caffè e se ne versò un po' nella sua tazza preferita. Kate in tutto ciò fece spallucce. Amava il suo corpo e amava metterlo in mostra.

"Va bene", disse Jenna di fretta "io devo scappare...ci vediamo stasera a casa, ok?".

"Ok". Come suo solito la zia aveva lasciato un po' di soldi sul canterano, e come suo solito Kate li prese. Poi accese la tv.

"Questi tienili te", disse dando le banconote a Elena "non vorrei che finissero nelle mani sbagliate...". Si scambiarono uno sguardo d'intesa. La vita era già abbastanza difficile senza che suo cugino le diventasse un tossico finito.

"Ciao", grugnì Jer entrando in cucina.

"Vedo che vestirti sempre di nero ti piace, eh Jer?", notò Kate prendendolo in giro.

"Almeno io mi vesto". Kate trattenne a mala pena un sorriso.

"Idiota", disse ridendo ancora per la sua frecciatina.

"Sgualdr...".

"Ok, basta", disse Elena fermando Jer prima che dicesse qualcosa per cui lui e i suoi gioielli di famiglia si sarebbero certamente pentiti "Fate i bravi". Prese il telecomando e alzò il volume della tv. "E questi sono miei", aggiunse quando vide il fratello fiondarsi sui soldi lasciati da Jenna.

"Elena, metti sul cinque", le disse Kate fregandole il telecomando "al mattino c'è quel programma super divertente dove prendono in giro le star di Hollywood".

"Io in realtà volevo vedere il meteo", protestò lei.

"Ma che te frega del meteo: è da mesi che non piove e fanno trenta gradi...sono certa che sarà così anche oggi". Elena finì il suo caffè, scuotendo la testa.

"Io vado", disse Jer provando nuovamente a impossessarsi del denaro sotto il loro sguardo severo "va beh...ci vediamo a scuola".

"Non capisco che cosa ci trovi di tanto interessante in questo progr...", protestò Elena.

Proprio in quel momento la tv si spense e un mezzo busto fece la sua comparsa al posto del suo show preferito.

"Ecco", disse Kate interdetta "ci mancava solo il tg". Elena alzò di più il volume.

-Notizia dell'ultima: nei pressi di Mystic Falls, la polizia ha ritrovato i corpi di due ragazzi-

-Sì, Cameron- diceva l'inviato mandato sul posto -ieri notte, ai margini della foresta a Sud di Mystic Falls è stata trovata una macchina e lì vicino i cadaveri di due giovani ragazzi...i paramedici per ora non si esprimono a proposito, ma secondo alcune indiscrezioni sembra che siano stati attaccati da un animale-. Elena si appoggiò alla sedia e a momenti non faceva cadere la sua tazza.

Kate prese il telecomando e abbassò il volume. Lei, quella che aveva sempre qualcosa di pronto da dire, per un brevissimo momento si sentì persa. E l'unica cosa alla quale riusciva a pensare era: quei due ragazzi potevamo essere io e Josh...

Ma era Kate Pierce, accidentaccio!, e niente poteva turbarla: lei era una roccia. Elena no, ma lei sì.

Spense le tv.

"Katy...volevo guardare", protestò.

"Lascia perdere, Elena", disse Kate alzandosi "non è niente...e comunque oggi abbiamo problemi ben più grossi". Tirò fuori da una borsa due costumi nuovi di zecca.

"Ricordi", disse sventolandoli "il sexy car wash per beneficenza".

"Kate!", esclamò allibita "ma vuoi mettere... sarà ben più un problema quello che è successo ieri notte e comunque a te non te ne frega niente della beneficienza". Kate si mise a ridere.

"Ma del sexy car wash tantissimo!", disse "Cavoli, Elena! In questo buco di città non succede mai niente di interessante". Bevve l'ultima goccia di caffè e diede un morso a un biscotto.

Elena non sapeva più se mettersi a ridere o a piangere e continuava imperterrita ad indicare la tv spenta.

"E comunque se vuoi proprio saperlo", le confessò "ti posso assicurare che oggi, escluso il sexy car wash ovviamente, sarà una giornata più tragica di quello", disse indicando la tv.

"Perchè?".

"Perchè dovrò stare tutto il giorno fianco a fianco con Caroline-non-ho-più-una-cavolo-di-dignità-e-quindi-passo-tutto-il-mio-tempo-a-sbavare-dietro-a-un-uomo-al-quale-non-avrò-mai-nessuna-possibilità-di-darla-Forbes", disse sbuffando e se ne andò. "Ah sto parlando di Stefan...ovviamente", aggiunse affacciandosi sulla porta della cucina. Elena come risposta si spiaccicò una mano sulla faccia. Era basita.

Ma insomma doveva pur trovare un modo per distrarla da quella brutta storia dei tipi trovati morti. Li conosceva anche. Ma le sue regole erano ferree, non andavano mai e poi mai infrante ed erano anche molto semplici. Mai fare doppiette e mai perdere tempo con cose stupidi come morte e robe simili. E non voleva che lo facesse nemmeno Elena.

"Dai", le disse entrando in camera e dandole una pacca sulla spalla "forza e coraggio e fatti bella". Le strizzò l'occhio. Sapevano tutte e due e fin troppo bene per chi si sarebbe agghindata quel giorno. "Va bene". Dovette sterilizzarsi la mano, ma almeno il suo impacciato tentativo di sembrare un po' più tenera del solito aveva sortito l'effetto desiderato. Kate Pierce non era un tipo dolce e compresivo. Odiava dare affetto, odiava riceverlo.

"Però", disse indicando il costume "io questo non me lo metto".

"Ma dai, Elena!", brontolò "sei un maledettissima spezza bolgia...te lo devi mettere, cavolo: si potrà mai fare un sexy car wash senza il sexy?!?".

Ma era tutto inutile: Elena-pudica-Gilbert non era proprio il tipo. Si sarebbe messa una canotta bianca e degli short. Per lei quello era il massimo di sexy a cui potesse arrivare.

Ma lei, invece, sarebbe stata meravigliosamente nuda e, avendo voglia di fare le cose in grande in quel giorno, prese la moto per andare a scuola.

"Salta su bella!", disse ridendo.

"Vai piano ti prego", chiese implorando. "Certo, Elena". Sentiva le sue mani stringersi strette strette a lei. Quella era l'unica accortezza che riusciva ad avere nei confronti di sua cugina: guidare piano quando erano insieme. Più che altro perchè sapeva che se avesse anche semplicemente frenato un po' più bruscamente del solito o corso troppo velocemente, si sarebbe presa un colpo e dopo chi si sarebbe dovuta sorbire tutti i pianti e le grida notturne?!? Sì, proprio lei che malauguratamente dormiva nella camera di fianco.

"Ciao Car", disse non appena arrivò a scuola. Sembrava su di giri. E ora che c'era?

"Ho delle novità sul tipo nuovo", disse saltellando e battendo le mani.

"Oh mio Dio! Davvero?", esclamò Kate saltellando e battendo le mani come lei.

"Non te ne frega niente, vero?", disse cupa "mi stai soltando prendendo in giro".

"Almeno te ne sei accorta", disse sospirando "temevo che non avresti capito...sì, Car ti sto chiaramente prendendo per i fondelli e sai perchè? Perchè il tipo nuovo si chiama Stefan Salvatore, non è più una novità e ieri mi hai già sfracellato le palle a dovere con i tuoi inutili racconti".

"Ciao stronzetta", disse Bonnie avvicinandosi.

"Graize Bonnie", rispose Kate.

"A giudicare dalla faccia di Car devi aver detto qualcosa di cattivo come tuo solito, o sbaglio?".

Car provò a far cenno di sì, ma il terrore per lo sguardo assassino di Kate l'aveva lasciata a metà dell'opera.

"Sei pronta per oggi pomeriggio?", chiese a Bonnie.

"Non mi sono mai sentita sexy come oggi", rispose. Perfetto. E si diedero un pugno di intesa. Finalmente qualcuno che aveva colto lo spirito della giornata.

"Car, mi potresti passare la tabella con i turni del car wash così me la studio prima di andare a lezione?".

Le lezioni furono più pallose del solito, visto il lieto pomeriggio che l'aspettava.

Per pranzo, visto che c'era un solo bellissimo, decisero di mangiare all'aperto.

"Ciao! Visto che tra poco suona la campanella, vi va se andiamo insieme a storia". Sollevò leggermente gli occhiali da sole. Se ne stava distesa su un tavolo in giardino a prendere il sole e bere caffè. Elena studiava. Caroline e Bonnie parlavano del più e del meno.

Elena si illuminò di immenso come suo solito. Kate finse mentalmente un conato.

"Ragazzo nuovo, ciao", gli rispose.

"Stefan", precisò "mi chiamo Stefan". Non me ne frega un piffero di quale sia il tuo nome.

"Senti", gli disse puntellandosi sui gomiti "non mi prendo nemmeno la briga di imparare il nome dei tipi con cui occasionalmente vado a letto, perchè credi che dovrei ricordarmi il tuo nome?".

Stefan la fissò dritto negli occhi. Quel ragazzo aveva un non so che di disarmante. Era fastidioso il modo in cui la guardava. Un modo a cui non era abituata. Solo una persona la guardava così. Matt. Ma lui era quello che aveva di più simile a un migliore amico, sebbene non l'avrebbe mai ammesso.

Si lazò dal tavolo, sistemandosi i vestiti.

"Non volevi andare a lezione,...ragazzo nuovo?". E Stefan si mise a ridere scuotendo la testa.

"Sei un tipo tosto te".

Mentre se ne andavano a storia diede una ricontrollata al turnario.

"Sarai dei nostri per il sexy car wash?", gli chiese.

"Sarebbe grandioso", disse Caroline. Bonnie la prese per un braccio e la portò in classe prima che si sciogliesse sotto lo sguardo di Kate.

"Non so...dovrei?".

"Ho letto il tuo nome nella mia tabella". Sembrava non capire.

"Ce l'ho messo io, sveglione", gli disse entrando in classe "Sei un quaterback ora, devi fare tutte quelle cose stupide e sottostimate che fanno i giocatori di foot-ball".

"Tipo insaponarmi mezzo nudo?", chiese sedendosi nel suo banco. Rimasero tutte a bocca aperta.

E questa sua domanda riuscì a strappare persino un sorriso alla fredda Kate, che in quel momento rideva proprio perchè si stava immaginando quel bel bocconcino tutto nudo. Elena sgranò gli occhi, allarmata: conosceva fin troppo bene l'unico sorriso di Kate.

"Non stavo pensando a una cosa così spinta", disse con la gola secca dal desiderio "ma ti giuro che se lo fai ci renderesti tutte molto felici...ad ogni caso, sì: ti devi prostituire per una buona causa".

"Che sarebbe?".

"Chiedilo ad Elena: io mi protistuisco per noia".

"E questo ti rende felice?", le chiese fissandola di nuovo dritto negli occhi. Si sentì a disagio, di nuovo.

"Bene...ragazzo nuovo", iniziò a dire appoggiando le mani sul suo banco.

"Stefan", la corresse lui. Si mise a ridere.

"Ti piacerebbe: sei appena stato succlassato a ragazzo nuovo. È bene che tu ci sia oggi pomeriggio perchè i tuoi addominali e i tuoi begli occhioni da cerbiatta ci faranno guadagnare tanti soldi".

Finalmente il pomeriggio arrivò e il sexy car wash cancellò ogni preoccupazione.

Dopo aver fatto un giro generale per controllare che tutto andasse per il meglio, si tenne libera per lavare un paio di macchine con le sue amiche.

Si sfilò la canotta bianca che era fradicia di acqua e mise in mostra tutto il ben di dio che aveva. Finalmente era arrivato il momento tanto atteso. Quel nuovo costume era incredibile e riprendeva il colore dei suoi occhi. Due tizi si fermarono e, con le spugne a mezz'aria, la fissavano. E beatamente si prese la sua dose giornaliera di attenzioni.

Al ritmo di musica si mise a lavare la macchina di un povero sventurato che sembrava non aver mai visto una donna prima di allora. La lavò con cura e alla fine si fece lasciare i soldi che fissò tra la pelle e l'elastico degli short.

"Sembra che il car wash stia andando a gonfie vele", disse Bonnie, mentre trasportava un secchio d'acqua.

"Sta andando alla grande! Questa macchina laviamo insieme".

E così insieme a Car, sotto le note martellanti della musica, iniziarono ad insaponare la macchina.

Mentre lavava il parabrezza allungandosi completamente sopra il cofano, il suo sguardo cadde su un bel morettone che non aveva mai visto prima. A un centinaio di metri da lei, se ne stava in mezzo al prato, la fissava e intanto parlava con Stefan. C'era anche Elena con loro.

"Finite voi", disse a Bonnie e a Caroline. Quel ragazzo era terribilmente bello e l'unica cosa alla quale riusciva a pensare, mentre gli si avvicinava, era che sarebbe certamente stato un bel fiore all'occhiello per la sua lunga lista di vittime.

"Forse sarebbe anche l'ora che voi due la smettiate di cazzeggiare e vi metteste a lavare un paio di macchine", disse a Elena e Stefan.

"E' sempre una grande gioia parlare con te", le rispose Stefan. Oh, ma che simpaticone...

"Adesso veniamo...Stefan mi stava presentando suo fratello".

Si voltò a guardare il moro in questione, sospirando. Accidenti! Un altro Salvatore.

"Come se un Salvatore non fosse già abbastanza", disse con un sorriso di scherno a Stefan "non ci hai mai detto di avere un fratello". Quanto amava dargli fastidio.

"Beh", si intromise il morettone "Stefan non ama vantarsi".

Kate lo fissò per una buona manciata di secondi contemplando il suo fiore all'occhiello che con una sola frase si era giocato qualsiasi possibilità di entrare tra le sue lenzuola.

"E ora ho capito", disse rivolgendosi a Stefan "perchè non ce ne hai mai parlato: pensavo che fossi tu il Salvatore più supponente al mondo e invece...io devo proprio andare e tu dimmi che non ti iscrivi qui". Si mise a ridere. Ci mancava solo che anche occhi di ghiaccio le rubasse i riflettori. Ormai la gente stava iniziando ad abituarsi alla presenza di Stefan, se quello lì avesse iniziato a frequentare la sua stessa scuola sarebbe stata una tragedia. Insomma, era la sua versione al maschile. Figo, arrogante e ancora figo.

"Sono un po' più vecchio di voi", disse soffermandosi sul po' "anche se sarebbe davvero divertente tornare al liceo...con tutte queste belle prede". Stefan gli diede una gomitata.

"Forse è meglio che andiamo, non credi?", gli disse.

"Perchè ti agiti fratellino? Io mi trovo così bene qui con le cugine Gilbert".

Kate sospirò: si stava annoiando. Aveva già adocchiato una nuova preda e quel tizio le stava facendo solo perdere tempo.

"Abbi pazienza Stefan: in ogni famiglia c'è un idiota che si rispetti", gli disse Kate, sorridendo al morettone.

"E immagino che tu sia quello dei Gilbert", rispose lui ricambiandola dello stesso sorriso stronzo.

Elena alzò le sopracciglia in modo piuttosto eloquente.

"Ti posso assicurare, Elena, che abbiamo parenti più idioti di me".

"Tipo?".

"Adesso su due piedi non me ne vengono in mente ma l'unica ragione per cui io sembro una perfetta cogliona è che tu sei troppo perfettina". Si mise a ridere.

"L'unica ragione per cui tu sembri un'idiota è che lo sei davvero".

"Ce l'hai ancora con me perchè ti ho costretto a vestirti in bikini, vero?". Elena roteò gli occhi verso l'alto. "Lo sai che detesto queste robe".

"Elena, è un accidenti di sexy car wash, quante volte te lo devo dire che devi essere sexy, se no non ha senso". Il morettone sembrava godersela un mondo.

"Ma siete davvero cugine? Non vi assomigliate per niente".

"Sì, sono cugine, Damon, ora andiamo...", disse Stefan che si stava chiaramente rompendo le palle. Damon? Ma che accidenti di nome è?

"Mio padre era il fratello di sua madre: io sono una Gilbert, lei è una Pierce".

"Una Pierce?", chiese interessato guardando Kate.

"Sì, sono figlia di Jake Pierce". Si voltò a guardare Stefan nella speranza che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa che le desse l'opportunità di ritornare al suo meraviglioso pomeriggio di sapone, acqua e soffici spugne. Ma aveva lo sguardo completamente perso nel vuoto.

"E quindi...", lasciò che sua cugina e Damon si intrattenssero come meglio credessero. Era ora di tornare al lavoro.

"Damon, è stato meraviglioso conoscerti", disse Kate facendo per andarsene "ma se potessimo evitare questa superflua cavalcata verso la storia delle nostre famiglie sarebbe grandioso visto che mi sto annoiando mortalmente e ho un sexy car wash da mandare avanti".

"Katherine! Se tu ti fermi è un casino: torna al lavoro!".

"Arrivo immediatamente professoressa Peterson", disse facendole segno con la mano che avrebbe seguito immediatamente il suo ordine "ed è proprio di questo che sto parlando...ciao belli!".

"Tu ti chiami Katherine Pierce", disse il morettone con gli occhi sgranati.

"Così sembra", disse Kate "ora devo andare davvero però", aggiunse sventolando la mano davanti agli occhi di Damon. Ora anche lui si era incantato a guardarlo. Ma che problemi avevano i Salvatore.

Mentre tornava alla sua macchina si voltò a guardarli. Erano ancora lì con Elena. Scosse la testa: era un vero peccato che Damon si fosse dimostrato un vero idiota perchè aveva l'impressione che sotto quella maglietta nera ci fosse tanta roba. Eppure quando lo guardava, anzi, quando li guardava provava una strana sensazione. Un misto tra tensione e pace. Proprio una strana sensazione.

 

  
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