1° capitolo:partenza, Tokyo sono arrivata!
Ecco il 1°capitolo spero vi piaccia caricherò il prossimo, se il pc lo desidera, domani!fatemi sapere la vostra opinione!!!

Finalmente mi sono laureata!
sono così felice ad iniziare un nuovo percorso, che mi porti ad un futuro pieno di avventure e felicità.
Oggi con Dony devo andare a parlare con il nostro professore Ishikawa di madre lingua giapponese . Non ci ha detto nulla perché sarebbe stata un sorpresa, tanto per cambiare, sono molto curiosa; io e Dony abbiamo istaurato, quasi da subito, con il signor Ishikawa un rapporto molto familiare quasi paterno.

Mi ricordo il primo anno: io e Dony eravamo molto impaurite dal cambiamento, non eravamo mai state lontano per una durata di tempo molto lunga da casa, ma già dadai primi giorni il sign. Ishikawa ci ha sempre guidato a fare le scelte più difficili e se avevamo qualsiasi tipo di problema lui era sempre pronto ad ascoltarci, e questo ci ha sempre fatto sentire protette, al sicuro.

Ormai io e Dony eravamo arrivate al bar dove ci stava aspettando il signor Ishikawa; era già seduto ad un tavolino e appena ci vide ci fece un cenno con la mano per invogliarci a sedere.
Dopo le solite domande su come andava e le frecciatine che mi indirizzava chiedendomi di Gabriele, come suo solito fare per divertirsi (visto che quando sono in imbarazzo o nascondo qualcosa ho la brutta abitudine di fare faccine strane) io andai subito al sodo, ero troppo curiosa.
-Allora come mai tutta questa urgenza e mistero?lo sai che io sono troppo curiosa non resisto più!-
-Cosa c’è di strano nel volervi vedere! -notando la nostra faccia di disappunto continuò- Ok ok, vi volevo comunicare che siete state scelte,visto che siete le migliori studentesse del vostro corso laureate quest’anno, per un lavoro molto importante e penso che entrambe porterete con orgoglio il nome della vostra università-conclude con modo teatrale
-Aspetti un attimo! Che tipo di lavoro? Dove? Per chi? Davvero potremmo lavorare nello stesso posto?...- Dony ormai iniziava a sparare domande a raffica per l’entusiasmo
-una domanda alla volta! Allora dovrete fare da interpreti per delle compagnie molto importanti nel mondo degli affari asiatico ed internazionali, il presidente è un mio vecchio amico d’infanzia e mi ha chiesto di aiutarlo, ed ho subito pensato a voi visto che avete una grande abilità, per questo abbiamo scelto voi; dovete partire fra una settimana per Seoul, ma con questo tipo di lavoro dovrete viaggiare spesso soprattutto per il Giappone,e il salario è molto buono spero che accetterete è un’occasione da non perdere!-terminò il discorso con un grande sorriso, forse per invogliarci e no farci avere dei dubbi.

Io e Dony ci guardammo e insieme saltammo dalla sedia per l’emozione, il nostro sogno si stava realizzando finalmente;
viaggi, il lavoro che sognavamo era tutto troppo perfetto; entrambe abbracciammo/stritolammo il signor Ishikawa ed andammo a festeggiare. L’unica cosa che mi turbava era Gabriele, non lo volevo lasciare e la lontananza sarebbe stata atroce per me; la sera stessa gli parlai e lui mi spiegò che per lui andava bene, certo gli sarei mancata, ma non dovevo abbandonare il mio sogno.

Ci siamo è già passata una settimana e io e Dony siamo all’aeroporto aspettiamo il nostro volo, italia-giappone, ci aspettavano molte ore di aereo almeno avrei dormito, cosa che ultimamente non mi riesce a causa dell’entusiasmo.
Dopo ben 13 ore di volo siamo arrivate a Tokyo. L’aeroporto è enorme e bellissimo, non parliamo della città è bellissima, io e Dony sembriamo delle bambine nel mondo delle favole, guardiamo e analizziamo con lo sguardo ogni centimetro, angolo e vetrine dal vetro dell’auto che ci è venuta a prendere, mandata dal nostro nuovo datore di lavoro(già mi sta simpatico), per portarci nella nostra nuova casa.
La casa che abbiamo in affitto si trova vicino al cento, è molto grande per due persone; ci sono: 4 camere da letto, una cucina, un bagno e una zona giorno molto spaziosi e accoglienti.
Dopo esserci preparate per la notte ognuno va nella propria stanza per dormire.
Provo a chiamare Gabriele
-cavolo lo volevo senti ma ha staccato il telefono- dico ad alta voce con tona da bambina capricciosa
-ahaha adesso parlo pure ad alta voce da sola- ok forse è meglio se vado a dormire!

Tokyo sono arrivata!