maggie89: Ohi, ecco un personaggio nuovo! scImMIA, molto piacere. Sono contenta che la storia ti sembri intrigante capitolo dopo capitolo vedendo però il n° di volte che è stata letta la storia sembra quasi che dopo il secondo capitolo per altri perda di interesse (e che cavolo, sarebbe stata una banalità far andare Vegeta alla festa e rendere tutti felici e contenti! A parte Yamcha ovviamente ...). In ogni caso sono contenta che al momento ti piaccia. Ti ringrazio tanto per essere uscita dal "mucchione dei muti" e di aver recensito. Come vedi sono riuscita ad esaudire il tuo "desiderio". Grazie ancora.
MartaSaru: Questa volta non eri la prima a recensire, peccato-peccato ... Le tue recensioni mi fanno sempre un sacco di piacere, sono proprio felice oggi! La tua domanda era sì dannosa ma non del tutto inutile ... è stata talmente tanto dannosa da farmi dire: << Ecchecavolo! Mi devo dare una mossa ad aggiornare! Non resisto fino a Natale! >> e quì sotto vedi poi cos'è successo ... Anche a te grazie di cuore.
X quelli che leggono: Anche voi uscite fuori allo
scoperto! Fatemi sapere cosa
ne pensate di questo ... questo ... questo "coso"! ... Comunque anche
a voi grazie ;)
E ora, tutto per voi il capitolo 12!!
Bacio scImMIA
CAPITOLO 12
- L'INSEGUIMENTO -
Il vento sulla pelle, quel senso infinito di
libertà e di pace ... poche cose riuscivano a farmi stare così
bene, il volo era una di queste.
Sfrecciavo come un uccello in quel cielo limpido e a volte sovrastavo persino
le bianche nuvole, quanto avrei voluto fermavici sopra e schiacciare un pisolino
...
Il mio cuore da ventenne era in parte già più leggero, il fatto
che l'incubo dei terribili cyborg fosse terminato prima che potessi varamente
entrare in azione mi faceva stare bene ... il mio obbiettivo, in quel momento,
si era spostato verso colui che aveva terminato il loro creatore: non io, non
il sognor Goku ma Vegeta ... mio padre.
Erano quasi passate due ore da quando avevo lasciato Gohan e Crillin ma di lui
ancora niente ... La sua aura era sempre distante, a volte si indeboliva, proprio
come mi aveva detto Piccolo, ma dopo ritornava quella di sempre ... Cercavo
come un matto ma non riuscivo a trovarlo o meglio, non riuscivo ad arrivare
a lui ...
Mi fermai e rimasi sospeso a mezz'aria. Osservai meglio il paesaggio che mi
era attorno .
« Ma quì ci sono già passato ... Somiglia tanto al luogo
in cui ero prima con gli altri ... »
Mi guardai attorno alla ricerca di un qualche punto di riferimento e dopo poco
lo trovai.
« Ma quella è la testa del dottor Gelo ma ... »
Non c'è che dire, proprio allora scoprii che se Vegeta voleva prendere
per i fondelli qualcuno ci riusciva benissimo.
« YAAAAA!!!! SONO UN POLLO! MI STA' PRENDENDO IN GIRO! E IO CHE LO SEGUO
ANCHE COME UNO STUPIDO!!! .... Calma, calma ... non è successo niente
lui si stà solo ... solo ...»
Ciò che mi distrasse dal terminare la frase fu il vedere la figura di
Vegeta in lontananza ... era fermo, sospeso per aria ... poi (sicuramente per
sfottermi) incominciò ad aumentare e a diminuire l'aura da super sayan
ad intervalli ragolari ... quello che ne uscì da quel giochino fu un
lampeggìo di luce identico a quello di una lampadina di Natale...
CHE RABBIA!
« Lui si stà solo ... SI STA' SOLO PRENDENDO GIOCO DI ME!! »
Mi trasformai in super sayan e scattai più veloce che potei verso di
lui. Ovviamente non stette fermo a farsi prendere e in pochissimo tempo mi fu
distante. Lo vedevo come un puntolino ... non poteva sfuggirmi, non DOVEVA sfuggirmi!
Mi concentrai al massimo e aumentai la velocità, riuscii ad accorciare
le distanze anche se di poco.
Sotto di noi rocce seghettate e buii anfratti costituivano il paesaggio, il
terreno era crepato in più punti e vi si erano formati dei solchi profondissimi.
La sua aura incominciò ad indebolirsi ...
Con grande velocità andò a rifugiarsi proprio in uno di quei sochi.
Lo seguii ma in fondo ad uno di essi lo persi ... Mia madre ha sempre pensato
che mio padre fosse un vero stratega e anche in quel caso lui non si smentì:
annullò quasi completamente la sua aura e si allontanò silenzioso
come un gatto.
Il solco in cui mi ero addrentato era profondo una decina di metri, forse qualcosina
di più, il fondo sembrava abbastanza pari e una persona di stazza normale
sarebbe riuscita a muovercisi senza impedimenti dalle pareti, su di queste dei
piccoli cristalli creavano al suo interno uno spendido gioco di colori grazie
alla poca luce che filtrava dall'apertura sovrastante ... ma non potevo perdermi
in quel genere di cose, dovevo trovarlo prima che sparisse chissà dove!
Anch'io giocai la sua stessa carta e tentai di muovermi il più silenziosamente
possibile ... cosa che ogni tanto non mi riusciva perchè a causa della
scarsa luce andavo spesso ad inciampare.
Sembrava di stare in una specie di tunnel: ogni tanto si presentava un bivio
... a destra o a sinistra? Osservavo le due possibili strade e tentavo di pensare
come Vegeta, quale avrebbe scelto lui? Ovviamente, visto che l'avevo visto due
volte in croce e non potevo ancora sapere il suo modo di ragionare, alla fine
tiravo a casaccio nella speranza di prendere la "strada" giusta (questa
qualità penso di averla ereditata da mamma ...).
Il solco in cui mi trovavo, man mano che proseguivo, diventava sempre più
profondo e la luce era sempre meno ... l'ideale sarebbe stato quello di trasformarsi
in super sayan ma non potevo, se lo facevo Vegeta mi avrebbe immediatamente
individuato e allora forse se ne sarebbe andato.
Sentii la sua aura ... prima si alzò lievemente e grazie a questo riuscii
a capire che non era tanto distante da me, poi si abbassò vertiginosamente
fin quasi a spegnersi ... in quell'attimo non ci vidi più, mi prese dentro
un'angoscia terribile ... che stesse per morire?
« VEGETA!!! » Senza pensarci due volte scattai nella direzione in
cui avevo sentito il suo spirito nel tentativo di salvarlo ma l'unica cosa che
beccai fu la parete rocciosa ... in cambio ricevetti una brutta botta sul naso.
Mi coprii istintivamente il naso con le mani, per fortuna non sanguinava. Stavo
quasi per scagliare un'onda contro la parete quando sentii che la sua aura era
tornata normale. "Proprio come ha detto Piccolo ..." pensai "...
che spavento però".
Mi tranquillizzai e decisi di recrocedere fino ad arrivare all'ultimo bivio
che avevo incontrato, lì cambiai strada prendendo l'altra.
Camminai ancora, ancora e ancora fino ad arrivare vicino al luogo in cui avevo
sentito l'aura di papà abbassarsi ... la luce era pressochè nulla
e brancolavo nel buio tastando con le mani le pareti. Avanzavo pian piano e
con le movenze di un non-vedente.
Mi fermai quando con la mano sinistra toccai qualcosa di viscoso ... allontanai
la mano dalla parete e iniziai a sfregare l'incide e il medio contro il pollice
... avvicinai la mano al naso e annusando tentai di capire di che cosa si trattava
... non ci riuscii e così estrassi un fazzolettino dalla tasca dei pantaloni
e con esso mi pulii per bene la mano o meglio, cercai di pulirla il meglio che
potei visto che ero completamente al buio. Mentre la pulivo mi era balzata per
la testa l'idea di poter "assaggiare" quel liquido viscoso ma chissà
che diavolo era! E se poi mi portava qualche malattia? No, no ... ero stra-super-mega
convinto che fosse meglio tralasciare l'assaggio ... e infatti lo tralasciai.
Proseguii ancora e mi accorsi che man mano che proseguivo molta più luce
illuminava il mio cammino. Certo, ero ancora per metà al buio ma ora
riuscivo a vedere oltre me di almeno qualche metro.
L'energia spirituale di mio padre si alzò e crollò nuovamente
... ancora, ma che cosa stava succedendo?
Era parecchio distante da me ma ingranai la quarta e cercai di raggiungerlo
il più velocemente possibile. All'interno di quei solchi calò
una nebbia improvvisa ... sembrava quasi che la natura e Vegeta si fossero coalizzati
contro di me! Continuai a correre ora in quel fitto bianco/grigio ... per fortuna
il banco era piccolo perchè dopo breve mi ritrovai alla fine di esso.
Notai che percorso che dovevo compiere svoltava improvvisamente di 90° a
destra ... era una fortuna che lì non ci fosse già più
la nebbia, se ci fosse stata mi sarei andato a spatanare contro la parete verticale
e non solo, se ci fosse stata non sarei riuscito nemmeno a vedere l'ombra di
mio padre che svoltava e proseguiva la sua corsa ... gli ero vicinissimo!
« VEGETA FERMATI!!! ...» ripresi a correre «... FERMATI, TI
DEVO PARLAREEAAAAAHHHH!!! (SBOBOM) ... AHIA!!!! » dopo pochi passi caddi
in avanti, non ero inciampato ma ero scivolato su qualcosa ... non ci feci caso
e mi rialzai di tutta fretta ... Ero troppo vicino! Mi mancava poco, non potevo
perderlo ancora!!!
Sentii la sua aura aumantare in maniera spropositata ed allontanarsi a grande
velocità. Mi trasformai in super sayan e volando uscii da quella specie
di labirinto. Mi fermai a mezzaria e scrutai l'orizzonte ...
« TI HO VISTO!! ORA NON MI SFUGGIRAI PIU'!!!» Era lontano, lo riuscivo
a vedere appena ma non mi persi d'animo e cercai di raggiungerlo ma capii che
sarebbe stata dura, non era intenzionato a mollare.
Per svariati minuti gli stetti dietro, sembrava che questo insulso inseguimento
non dovesse avere fine ...
All'improvviso Vegeta perse lo stadio di Super Sayan e si fermò ... ma
perchè?
Anch'io mi fermai, non ne sapevo il motivo ma il mio cuore mi implorava di stargli
lontano.
Lo osservavo un po' spaventato mantre assumeva una posa fetale ... con le mani
si stringeva la pancia ...
Di scatto scese di quota e rischiai di perderlo.
Scesi anch'io e atterrai mettendo i piedi a terra. Eravamo ancora in una zona
rocciosa e per questo non fiuscivo a vedere in lontananza cosa faceva papà,
le grandi rocce che ci separavano me lo impedivano ...
Iniziai a correre nella sua direzione con il preciso scopo di raggiungerlo.
L'aura si azzerò.
Come stretto in una morsa il mio corpo smise di muoversi ... il cuore mi si
pietrificò in petto ...
Presi il coraggio a due mani e come un folle incominciai una corsa disperata.
Io contro il tempo ... la sua aura ancora a zero ...
Corsi per tanto ... la distanza che ci separava sembrava non avere fine ...
Poi alla fine finalmente lo vidi: ai piedi di una parete verticale, si sorreggeva
con le braccia tenendole davanti a sè, sembrava che avesse il fiatone
...
Mi avvicinai ... ci separavano pochi metri ma sembrava che ormai non avesse
più intenzione di scappare ... da quella distanza notai che le mani aperte
e le gambe leggermente divaricate gli tremavano vistosamente mentre cercava
disperatamente di riprendere il controllo del proprio corpo senza successo.
Mi mancava poco per raggiungerlo, sette, forse otto metri ma qualcosa mi diceva
di non avvicinarmi più di così.
La sua aura tornò normale e così anche il suo tremolio.
Rimanemmo per svariato tempo in quelle posizioni: io fermo impalato come un
codardo e lui appoggiato verso la parete e con lo sguardo rivolto verso il basso.
Dovevo fare qualcosa ...
« Vegeta ... »
Altri secondi e poi lo vidi stringere i pugni ...
« DANNAZZIONE!!! PERCHE' DEVE SEMPRE FINIRE COSI'!? YAAAAAAAAAARGHH!!!!!!
»
Si trasformò in Super Sayan e si allontanò da quel luogo come
un fulmine.
Stava scappando ... e pensare che io avevo bisogno di lui ...
« VEGETAAAA!!! » Urlai il suo nome con tutto il fiato che avevo
in gola ... mi aveva sentito ma non si fermò, non rallentò nemmeno.
Ero pronto anch'io per spiccare il volo e riprenderlo quando vidi qualcosa per
terra vicino al mio piede destro: un liquido purpureo scorreva e creava un piccolo
rigolio ... seguii a ritroso il suo percorso per scoprire da dove potesse avere
origine e alla fine trovai il suo inizio: sulla parete verticale, all'altezza
occhi, da un'enorme chiazza rossa colava lentamente quel liquido del medesimo
colore.
Sangue ...
Prima non l'avevo notato, mio padre vi era davanti e la copriva ...
...
Non sapevo, come mi dovevo comportare?
Mi avvicinai lentamente ... il pensiero di scattare all'inseguimento di Vegeta
si era cancellato automaticamente alla visione di quella scena.
Sangue ... da dove provenivo ne avevo visto tanto, troppo ... ero abituato alla
vista di quel liquido amaranto eppure questo mi lasciava scosso ...
Alzai una mano verso quella chiazza e la toccai: era leggermente viscosa e ancora
tiepida. Sfregai le dita tra di loro ... una sensazione già provata ...
Con la mano che era ancora pulita estrassi dalla tasca dei pantaloni il fazzoletto
che avevo usato in precedenza e lo aprii ... mano e fazzoletto erano sporchi
dello stesso rosso.
Un pesante sconforto mi colpì e, come se fosse stato pesante come un
macigno, mi fece crollare a terra in ginocchio.
« Ma cosa ti succede papà ... »
... Continua ...