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Autore: Lady Halsingland    30/05/2013    1 recensioni
Rose è un'orfana di otto anni quando Alex Sheperd e sua moglie, Elle Holloway, accolgono la piccola nella loro famiglia. Decidono quindi di cambiare il nome "Rose" in "Emily".
Con la nuova famiglia si trasferisce a Portland, quartiere dove risiede il Deasy Villa Appartament's, palazzina molto lontana dalla città natale dei genitori adottivi.
La giovane ha sempre saputo di essere stata adottata e quando raggiunge la maggiore età decide di conoscere le sue radici ma... non sa fino a quando è una buona idea. Tutte le piste portano in un solo ed unico luogo: Silent Hill. Luogo dove ogni notte Rose ha un incubo. La città sta chiamando il suo sangue... e presto se ne renderà conto quando le cose cominceranno a cambiare.
Genere: Drammatico, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Intono a lei è tutto buio pesto.
Fa fatica a scorgere i vari oggetti intorno a lei eppure grazie a quella torcia ci riesce.
Una torcia trovata in una pozza di sangue. Assurdo, no?! Sembra essere la protagonista di un film horror. Rose scappa, attraversa le varie sedie che le bloccano il passaggio e si accovaccia dietro un muretto. 
Il muretto del Rosewater Park. Strano... si chiama proprio come lei. Che coincidenza, vero?!
Si guarda attorno, ancora spaventata. La torcia alla tasca della sua giacca a vento inizia ad accendersi e spegnersi molto lentamente, significa che la batteria si sta scaricando. Rose fruga dentro la sua tasca ma non trova la batteria di ricambio... eppure ricorda di averla presa.
"Maledizione!" Esclama in preda al panico. Ma dei passi la richiamano all'attenzione.
Lamenti, cose che strisciano... Rose non riesce a vedere che questo. Chiude gli occhi, nella più chiara convinzione che sia solo un incubo... ma niente. Quando li riapre si ritrova sempre lì. 
Accanto a lei c'è qualcosa. Con la coda dell'occhio riesce a vedere qualcosa di rosa. Si gira e scorge Robbie, il pupazzo che da piccola amava. Ha la bocca sporca di una sostanza rossa e visto così fa paura.
Deglutisce, avvicinandosi di più. Appena la punta dello stivale calpesta una foglia, Robbie gira di scatto la testa verso di lei.
Rose urla, spaventata. 

-Tesoro? Hey, tesoro?! Svegliati!-
Una mano calda e gentile scuote il corpo snello di Rose, facendola svegliare. Appena la giovane rossa apre gli occhi chiari vede suo padre sorriderle. Si gira un attimo lo sguardo per la stanza. E' a casa sua. Al Deasy Appartament's di Portland.
-Papà... ho avuto un incubo.-
-Pare di si.- Risponde lui, accendendo la luce. Alex Sheperd guarda la figlia con affettuosità. 
Siede accanto a lei, nel suo letto. Rose deglutisce, cercando di dimenticare quel brutto sogno.
-Era così terribile?- Chiede Alex, abbracciando la figlia di ormai quasi diciotto anni.
-E' lo stesso da quando siamo giunti qui a Portland.- Risponde la rossa, osservando il padre. 
Alex rivolge lo sguardo alla sveglia sul comodino della figlia. Le 6:33. Una volta controllato l'orario, rivolge lo sguardo alla sua Rose. Per lui, però, era conosciuta sempre come Emily. Anche quando, un anno fa, lui ed Elle le dissero la verità. Che non era figlia loro, ma era stata adottata. Rose non sembrava dispiaciuta, anzi... certo ha sempre voluto sapere quali fossero i suoi veri genitori. Alex non poteva aiutarla in questo, anche se ricordava come se fosse ieri il giorno che lui ed Elle presero Rose con loro. 
-Guarda il lato positivo... oggi hai l'appuntamento con lo psicologo, no?! Così vedrai di fare chiarezza con questi "fantasmi".- Le disse Alex, alzandosi dal letto. -Tua madre sta facendo una doccia. Che dici se noi anticipiamo la colazione?- Le propose alla figlia che, tutta contenta, accettò ben volentieri.
Rose si cambiò con un paio di jeans, delle scarpe da ginnastica della marca "Killah" e una t-shirt bianca con la scritta a carattere Times: "Carpe Diem". Fatto ciò, raggiunse suo padre in cucina che stava prendendo le padelle e accendendo il forno.
Preparò la borsa con gli ultimi libri e il panino che Alex le preparò. Quello sarebbe stato il suo primo giorno di scuola alle superiori. La Midwich School era quella più vicina. Scuola che aveva frequentato anche suo nonno, Adam. 
Sperò di rincontrare molti suoi ex compagni, così si sarebbe trovata bene.
Elle entrò in cucina con un allegro sorriso, salutò la figlia ed il marito. 
-Dormito bene, tesoro?- Chiese la bionda, mentre apparecchiava con alcune tovagliette per la colazione.
-Mai stata meglio.- Mentì Rose, chiudendo la borsa scolastica e raggiungendo la madre per dargli una mano. 
Elle sembrò credere alle parole della figlia ma gli bastò uno scambio d'occhiate col marito per capire che gli aveva mentito.
-Oggi devo lavorare. Se non vengo a prenderti a scuola va al centro commerciale e aspettami lì, d'accordo?- Le disse la bionda, ottenendo quasi subito dopo un "si" dalla figlia.
Fecero colazione silenziosamente fino a quando non venne l'ora di prendere l'autobus. Rose si alzò, salutando entrambi i genitori e uscì dall'appartamento, raggiungendo la strada.
Silenziosa e fredda. 
Vide l'autobus non troppo lontano da lei e fece un respiro profondo. Le superiori. Ma chi glielo aveva fatto fare? Guardò salire tutte facce nuove... avrebbe dovuto aspettarselo. La cosa non le metteva per niente il buon umore.
Prese a camminare verso l'autobus, salendo a bordo. Ignorò completamente gli sguardi investigatori degli altri e si concentrò prendendo l'mp3 dalla borsa e accendendolo, digitando una canzone a caso.
Non vedeva l'ora di arrivare già alla fine della giornata.



Note d'Autrice:
Dopo aver scritto un'originale "Epica", volevo provare a cimentarmi in un Horror. Amo la saga di Silent Hill e volevo rendergli omaggio con questa long-fic che parla degli avvenimenti che accadono dopo "Silent Hill: Homecoming". 
Mi farebbe piacere in un vostro parere, grazie.
Sister.

  
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