*Coff coff* Benvenuti ! Lo so, lo so, volevate la long, roba tosta, con trama, da seguire con passione ma ... non sono molto brava nel tenere scadenze quando scrivo quindi ... ta-daaaaan ! Una speciale raccolta di flash-fic Kelena solo per voi !
E vi dico qui come funziona, per evitare equivoci e per evitare di doverli ripetere ogni volta : prima di tutto scrivo quando ho voglia e/o ispirazione, quindi non aspettatevi niente ogni settimana/mese/anno/secolo, perchè non amo mettermi date ( e le mie long a vegetare lo provano ). Secondo : il rating. Ultimamente scrivo poca roba rossa, sto sul verde/giallino pallido, ma perchè ho ispirazione in momenti poco consoni a certe tematiche, ma non preoccupatevi, la mia vena FemSlashosa presto tornerà alla carica. 
Infine vi ricordo che se volete aggiungermi su Twitter fatevi pure sotto : @altemaree ! 



C’era silenzio. Un prezioso silenzio che Katherine non voleva rovinare. Si era tolta le scarpe, camminando a piedi nudi lungo il vialetto. Erano passati dieci anni. I piccoli ciottoli le si infilarono tra le dita dei piedi dandole fastidio, ma lei continuò a camminare. La finestra era aperta, e da dentro sentiva il petto di lei alzarsi e abbassarsi ritmicamente. Erano passati anni e lei ancora non aveva ancora perso il vizio di respirare. Qualcuno si rigirò nelle coperte. Katherine chiuse gli occhi e potè immaginare con assoluta nitidezza il braccio di Damon attorno alla vita di Elena, per non farla andare via. Ma non sarebbe andata mai da nessuna parte.
Katherine fece un solo balzo e arrivò davanti alla finestra, dalla quale entrò nella stanza.
Non appena fu a pochi centimetri da Elena la guardò dormire, con sguardo assorto. La parte destra delle sue labbra si incurvò in un sorriso e osservò la linea delle sue scapole nude, della sua pelle così bianca … Fece per avvicinare la mano alla sua guancia, in modo da poterla accarezzare o addirittura baciarla, ma un movimento delle ciglia di Elena la fece scappare.
Elena alzò piano la testa e cercò nella stanza. Era sicura di avere sentito qualcuno, ma non c’era nessuno. Istintivamente si toccò una guancia e riprese a dormire.