Guardavo per terra, niente.
Guardavo il soffitto, niente.
Guardavo a destra e a sinistra,
niente.
Guardavo dietro, sorpresa.
Lacrime, amare e tristi, lacrime di
puro odio uscivano dai
miei occhi e dolci e amabili labbra di un rosso si poggiavano sulle mie.
Quello stupido rosso che era il mio
migliore amico.
Quello stupido rosso che si era
accorto della mia
femminilità solo al quarto anno.
Quello stupido rosso che mi aveva
rovinato il ballo del
ceppo.
Quello stupido rosso che AMO.
Ciaf
Il suono della mia mano sulla sua
pelle.
Gli occhi stupiti di lui e il mio
pianto disperato.
Una voce da oca si avvicina alle mie
orecchie e porta via il
rosso, il MIO rosso.
Drin drin
drin
Stupida sveglia. È
l’ultimo giorno dei miei otto anni a
Hogwarts. È l’ora di andare dal mio Rosso.