Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: onedswish    06/06/2013    5 recensioni
"Da uno stupido vetro è iniziato l'inferno..."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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BAD BOYS DON'T DANCE.



Sabato sera. 
Saranno secoli che non esco di qui, i miei amici verranno a prendermi fra dieci minuti e io mi sto preparando al meglio per rimorchiare,stanotte voglio godermela dopo settimane di punizioni. 
Mi chiamo Justin Bieber, vivo in un quartiere "povero" di New York, sono nato sulla strada e sono quel tipico ragazzo di strada per l'appunto. Mia madre aveva diciotto anni quando sono nato e dall'ora ce la caviamo noi due. I miei amici? Hanno la mia stessa storia, o almeno la maggior parte, li ho conosciuti al mio liceo, il liceo locale della zona. 
Stasera voglio divertirmi, fare cazzate, dopo tanto, quanto sarà? Mia madre mi avrà tenuto chiuso qui dentro almeno per un mese, ma questo è d'abitudine per me. La cazzata di questo mese era aver dato della troia alla preside e aver rotto un banco dell'aula di arte. "Ti sembra una cosa normale? Questi sono atti vandalici Justin!" ha ripetuto questa frase almeno dieci volte al mese per un mese intero, immaginate che fracassamento di coglioni.
Proprio ora ho finito di aggiustarmi i capelli, il suono del campanello rimbombò in tutta la mia piccola casa. Mentre mi diregevo verso la porta la mamma mi incontrò. 
-Dove credi di andare Justin Drew?- mi disse con aria scocciata.
-Oggi esco,vado a una festa, il mese è finito mami- le risposi in modo scherzoso, non apprezzò.
-Cerca di non fare stupidaggini,idiota.- dalla sua risposta era molto seccata.
-Ti voglio bene anche io, ciao mà!- le diedi un bacio sulla guancia e oltrepassai la porta, mi trovai davanti George, il mio migliore amico, insieme a Jamie e Carlos.
-Ehi amico! Mi sei mancato!- Esclamò George vedendomi e dandomi una pacca sulla spalla. Mi erano mancati i suoi ricci tutti da scompigliare.
-Anche tu amico! Adesso andiamo, siamo in ritardo, Tj ci ucciderà-
Appena arrivammo alla festa la musica era a tutto volume, tutti che ballavano, bevevano, fumavano, ma io ero li solo per conoscere nuove ragazze brave a letto, questa era la mia motivazione. 
-Ehi Bieber! Quanto tempo!- Tj era alle mie spalle con delle birre in mano, non esitai a prendergliene una.
-Tj! Amico! Questa festa è fortissima, la tua casa è strepitosa... e anche le tue amichette- dissi con tono malizioso mentre una di quelle belle signorine mi passava affinco.
-Dai, vieni a ballare e ne conoscerai tante altre- con un tono invitante mi fece l'occhiolino.
-No amico, io non ballo, mi dispiace.- anche se l'offerta era invitante, io non ero il tipo di ragazzo che ballava. Odiavo ballare.
-Come vuoi, tanto dalle occhiatine che ti mandano quelle là penso che non ne avrai bisogno, nel caso la mia stanza di sopra è la terza porta a destra.- con tono provocante mi fece l'occhiolino e questa volta ricambiai tirandogli una gomitata al bicipite.
Non me la cavavo male con le ragazze, nel giro di un'ora ne avrei trovato una che avrebbe urlato il mio nome tutta la notte, ci avrei scommesso.
Eccola, proprio affianco a me c'era proprio la classica troietta delle feste.
Dopo averla rimorchiata come solo io sapevo fare Jessie, questo era il suo nome, mi aveva seguito nella camera di Tj, dopo averla spogliata iniziai a palpare per bene i suoi petti, poi passai alle parti basse e da come erano messe avrei giurato sulla mia testa che quella troietta era stata con tutte le persone di sotto.
Mentre le mie dita si avventuravano nelle sue parti lei iniziò a spogliare me e a giocare con il mio amico. 
In meno di un'ora me l'avevo scopata come solo Dio sa, era grande a letto, con tutta l'esperienza che aveva. Lasciandola addormentata nel letto, soddisfatto del mio lavoro, mi rivestii e tornai di sotto dove George mi aspettava davanti al portone.
-Ehi amico, la festa qua è un mortorio, ora che ti sei divertito possiamo andare a fare qualche cazzata?- mi chiese George cercando di fare gli occhi dolci, mentre Carlos e Jamie mi iccitavano.
-Okay,andiamo.-
Ormai fuori, andammo per una via non precisa, poi Carlos aprì bocca.
-Ehi! Guardate quell'edificio, io lo conosco, quella è una scuola, ci va una che mi sono scopato la settimana scorsa- esclamò osservando il vecchio edificio.
-Sembra un museo ahahah- esclamò George ridendo.
-No! Vi giuro, è una scuola.- rispose Carlos irritato.
-Woh,woh,woh ragazzi. Andiamo a scoprirlo.-
Mi avvicinai a una finestra alla mia altezza e ruppi il vetro entrandoci dentro.
-Wow!- Esclamai attirando l'attenzione dei ragazzi. Quella scuola era spettacolare, mi avvicinai a una statua con scritto il nome della scuola.
-New York Accademy of Drammatic Arts- Esclamai a voce alta per farmi sentire dai ragazzi.
-Iniziamo a rompere qualcosa o vi fermate li ad osservare?- Esclamò Jamie iniziando a colpire un banco facendolo cadere a terra.
Giocando con quegli stupidi costumi iniziammo a rompere tutta l'aula fino a ridurla in brandelli, era una serata perfetta.
-VANDALI! FERMI!- A quel suono i ragazzi iniziarono a fuggire ma io me ne accorsi troppo tardi, mi afferrò per un braccio e mi avvicinò a se stringendo sempre di più.
-Fermo ragazzino, non mi sfuggi.-

-Cazzo, okay. Sto fermo ma smettila di stringere.- Esclamai irritato dalla sua presa. 
"Il solito sfigato Bieber" pensai tra me e me.
-Modera il linguaggio ragazzino, adesso tu vieni in centrale con me.- rispose quella sottospecie di sbirro.
Arrivato in centrale chiamarono mia madre e la preside di quella stupida scuola.
-Justin! Idiota!- Esclamò mia madre dopo aver parlato con i poliziotti e la preside di quella insulsa scuola.
-Allora ragazzino, per pagare i tuoi danni alla mia scuola dovrai fare servizio sociale, ogni giorno e ti darò il privilegio, dopo tutto quello che hai fatto, di frequentare la mia scuola per non perdere lezioni visto che starai 24 ore su 24 lì.- continuò la preside. -Domani alle 8.30 puntuale nel mio ufficio, saprai dov'è dopo aver fatto un bel giro turistico nella ia scuola questa notte.-
-Aspetti, i lavori sociali okay.. ma io non ballo e soprattutto non ballo!- Sbottai irritato. Come potevano farmi questo?!
-Uhh, ancora meglio se sarà una tortura, consideralo come la tua punizione per il resto dell'anno tesoro.- Disse mia madre con un tono di sarcasmo in ogni parola.
-Ma io-- - mi bloccò prima che potessi finire la frase.
-Ssh Bieber, a domani.- esclamò la preside prima di lasciare la stanza.
"Cazzo!" pensai tra me e me.

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Ehi ciaao!
Io sono l'autrice, mi chiamo Alice.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta, diventerà molto più intrgante, fidatevi, l'ho tutta in testa.
Vi prego lasciatemi una recensione, vi supplico!
Grazie per aver letto, grazie davvero.<3

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e non potete,questi sono i miei account di twitter, ne ho due:
@idolsfaith_
@drewscoke_

 


 

  
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