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Autore: Tadako    09/06/2013    8 recensioni
One Piece. Anime/manga ispirato all'avventura, libertà e sogni da realizzare.
Detective Conan. Anime/manga giallo con delitti e misteri sempre in agguato.
Cosa succederebbe se questi due universi si incontrassero in una straordinaria avventura?
Chiedetelo ai nostri mugiwara, convolti in un omicidio.
A Conan, che catapultato in questa fantastica vicenda cerca comunque di mantenere nascosto il suo segreto...
Genere: Avventura, Commedia, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Rufy/Nami
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La folta chioma degli alberi copriva quasi interamente il cielo. L’aria era satura di un forte odore d’erba umida e il resto della vegetazione si limitava a piante sempreverdi; il sole era coperto da una leggera coltre di nubi grigie tipica dei mesi autunnali.
In questo luogo così desolato e silenzioso da dargli un aspetto quasi tetro, i Mugiwara si erano appena ripresi un po’ intontiti dal lungo sonno di incoscienza.
-D-Dove siamo...- balbettò Nami guardandosi distrattamente intorno. I lunghi capelli erano rilegati in una disordinata coda, mentre i pantaloncini marroni corti e la maglietta color panna presentavano  macchie di fango sparse un po’ dappertutto. Non riportava alcuna ferita, se non si contavano i piccoli taglietti che quelle maledette foglie spinose su cui era caduta le avevano inferto.
-Che botta! Mi sono quasi rotto l’osso del collo, anche perché non altro da rompere, yohohohoh.-  l’umorismo di Brook ruppe quella coltre di quiete, portando un tocco di giallo nell’atmosfera grigia.
-Ragazzi, state tutti bene?- furono le prime parole di Rufy, non dandosi neanche il tempo di alzarsi da terra.
Lui portava indosso la sua tipica giacca rossa aperta sul davanti, i pantaloni blu e le semplici infradito.
Come risposta ricevette un “si” da parte di tutti, eccetto Zoro…
-Dove sarà finito quel dannato spadaccino!-  borbottò Sanji.
-Come diavolo ci siamo arrivati qui! Ragazzi, voi ricordate qualcosa?- Usopp teneva lo sguardo fisso sugli alberi sopra di lui, un po’ intimorito dalla loro sproporzionata altezza.
-Proviamo a ricostruire quel che è successo prima che perdessimo i sensi- Robin vestiva un completo viola che le lasciava scoperta la pancia, i capelli sciolti scivolavano morbidi sulle spalle mentre la frangia ribelle era stata tirata disordinatamente indietro. La donna rimaneva appoggiata ad un albero pensierosa, cercando mentalmente una risposta alla domanda del cecchino.
-Eravamo sbarcati in quell’isola d’oro, questo lo ricordo- una terra così Nami non la poteva certo dimenticare…
-Già, un’isola vulcanica.- Aggiunse Sanji
-Ragazzi l’unica cosa che mi viene in mente è uno strano amuleto ornato da pietre colorate..- parlò Chopper, la zampina a grattarsi l’orecchio e gli occhi preoccupati.
-Un amuleto… ma si certo! Eravamo alla ricerca del famoso tesoro di quell’isola, ma avevamo trovato solo quella specie di talismano. Doveva essere un teletrasporto o qualcosa di simile.- affermò Robin.
Una vena di rabbia comparì sulla testa della navigatrice che, assumendo un volto tipico dei mostri delle caverne, si girò verso il povero capitano.
-Rufy! Ti avevo detto di non toccare!- urlò furiosa.
-Mi dispiace, ma volevo vedere cos’era..-
Un doloroso pugno andò a schiantarsi sulla testa del ragazzo corvino.
-Fantastico… adesso che facciamo?!- Usopp sbuffò rassegnato.
-Intanto pensiamo a ritrovare quella testa d’alga... come si fa a perdersi pure da addormentati?!- si lamentò Sanji scocciato.
-Sarà finito da qualche parte nella foresta, propongo di dividerci!- Rufy puntò lo sguardo verso una direzione a caso, già pronto a partire.
-Io proverò a cercare un qualche segno di civiltà… se c’è un villaggio, potrebbe esserci qualcuno che ci può aiutare a capire come tornare a casa.- disse allora l’archeologa.
-Vengo con te mia cara Robin!- aveva urlato prontamente Sanji, gli occhi a forma di cuore ed un sorriso ebete sul viso.
-Chopper, vieni con me?- chiese Usopp girandosi verso la piccola renna, che annuì felice.
-Ok. Brook tu con Franky; io andrò con Rufy, per evitare che combini qualche altro guaio…- la navigatrice si era già incamminata verso la direzione che più la ispirava, o per l’esattezza che meno la intimoriva.
-A-Aspettami Nami!- la richiamò Rufy seguendola.
 
 
 
-Dove diavolo sono…- pensò ad alta voce Zoro, dopo un sonoro sbadiglio. Lo spadaccino era comodamente sdraiato e avvolto dalla sua veste verde, le tre spade poggiate sullo stomaco.
Cominciò a guardarsi intorno, realizzando di essere disteso sul traballante ramo di un albero, che minacciava di cadere ad ogni suo minimo movimento.
-Chissà dove sono finiti gli altri… si saranno persi come al solito.- scese agilmente a terra, incamminandosi verso una direzione a caso della boscaglia.
Camminò a lungo, fino ad intravedere un albero più grande degli altri.
-Non ci credo, è lo stesso albero di prima!-
sconsolato si sedette, la schiena contro il tronco e le gambe incrociate.
-Vorrà dire che aspetterò che siano gli altri a farsi vivi.- si disse prima di ricadere nell’incoscienza.
 
 
-Io te l’avevo detto che questa era la strada sbagliata, possibile che non mi dai mai ascolto?!- una ragazza alta e dai capelli marroni urlava scocciata ad un uomo alto e corvino che sembrava tutto tranne che sveglio…
L’individuo in questione camminava a passi lenti e incerti, barcollando instabile.
-Calmati Ran, l’hotel dev’essere qui da qualche parte…- rispose alla figlia.
*si, in mezzo ad una foresta...* pensò un bambino sui dieci anni, assumendo l’espressione di chi ormai ha perso ogni speranza.
-Dovevi chiedere indicazioni! Ma tu fai sempre si testa tua…- continuò la donna inviperita, avanzando a passo svelto e facendosi largo tra i rami che le ingombravano il passaggio.
Uno di questi, nel tornare nella posizione originaria, diede una frustata in piena faccia la povero Conan, che cadde malamente a terra.
-Oh scusa! Ti sei fatto male?- Ran si avvicinò subito al bambino, tenendogli la testa con la mano ed assumendo un tono di voce completamente diverso da quello usato prima.
-Tranquilla, sto bene...- rispose, sfiorandosi la linea rossa lasciata dalla pianta sulla fronte. Poi, guardandosi attorno, aggiunse:-Dov’è finito Goro?- .
La ragazza strinse i denti per trattenere la rabbia.
-Uff, ci ha dimenticato qui.- borbottò seccata.
Poi cambiò nuovamente umore e con uno smagliante sorriso aiutò Conan ad alzarsi.
-Non importa, vorrà dire che proseguiremo da soli- disse stringendogli la piccola mano.
  -Scusa, tu sai per caso dirci dove...- una mano le toccò la spalla. d’istinto Ran si girò fulminea, tirando un calcio verso l’individuo, che riuscì a schivarlo per un soffio.
-Wow, sei veloce!- esclamò Rufy sorpreso, sistemandosi il cappello caduto.
-C-Chi sei?!- la ragazza strabuzzò gli occhi, nessuno era mai riuscito ad evitare uno dei suoi micidiali attacchi.
-Il mio nome è Rufy e sono un pirata!- sorrise, porgendogli la mano.
-Un p-Pirata?!-  balbettò Conan, incredulo.
Il capitano non fece in tempo a rispondergli. Un forte pugno gli arrivò dritto in testa, creandogli un gigantesco bernoccolo a due piani.
-Rufy! Quante volte di devo dire di non allontanarti?! È bastato che mi distraessi un attimo ed eri già sparito.-
-Scusa Nami, è che ho visto questa ragazza ed ho pensato di chiederle aiuto…-
La navigatrice si voltò verso Ran, che era totalmente immobilizzata, rimasta completamente senza parole.
-Mi scuso per il comportamento del mio compagno…-
-Io non ho fatto niente, è stata lei a darmi un calcio!-
-Sta zitto!-
-Emm.. scusate, quindi voi sareste pirati?- chiese Conan ancora sbigottito.
-Esatto! Io sono il capitano e lei è la mia navigatrice.- rispose Rufy sfoggiando nuovamente un sorriso a trentadue denti.
Di nuovi silenzio.
-Stiamo solo perdendo tempo, di sicuro non sanno niente che ci possa interessare. Andiamo.- concluse la navigatrice, tirando il povero capitano per un braccio.
-Aspettate! Per caso sapete dove possiamo trovare un riparo per la notte?- chiese Ran intimorita
-C-Ci siamo persi..- continuò Conan
-Che coincidenza, anche noi ci siamo persi! Volete venire con noi?- chiese Rufy cercando di resistere agli strattoni della ragazza.
I due ragazzi erano titubanti, ma non avevano altra scelta che seguirli. Il sole stava calando e non era consigliabile aggirarsi per la foresta di notte.
 *queste persone non mi convincono, sono troppo strane..* pensò Conan, gli occhi a fissare quel ragazzo apparentemente innocuo, con la sua solita aria da detective.
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da dove mi è venuta l'idea di unire due serie così diverse? Me lo chiedo anch'io...
io personalmente ADORO questi due tipi di storie e farle incontrare mi sembrava divertente
so già che il prossimo capitolo sarà un pò più difficile da scrivere
dovrò trovare una spiegazione ragionevole per Brook e Franky
e spiegare ai mugiwara che cos'è una macchina, l'elettricità... o.0
ok, vi lascio in pace
alla prossima!


TK:3
  
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