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Autore: CompletelyOriginalUser    09/06/2013    0 recensioni
Brevi racconti incentrati su Rachel... passando attraverso varie emozioni, da molto chiare a molto scure.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rachel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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27

L'abito verde non veniva indossato molto spesso, e sicuramente ogni volta che lo aveva usato era stata un occasione speciale. Il verde chiaro metteva in risalto i suoi occhi e faceva sembrare i suoi capelli biondi più luminosi. Ma il pezzo forte era il modo in cui si adattava al suo corpo. Non aveva mai abbandonato il suo senso estetico, anche nei tempi più stressanti, Rachel doveva ammirare l'abile sartoria. Il vestito verde cadeva in modo perfetto. Abbastanza stretto da far risaltare le forme, ma non troppo tirato.

- Puoi chiudere la zip? - Naomi guardò Rachel da sopra la spalla.

- Consideralo fatto. - Rachel chiuse la zip del vestito, sentendosi stranamente come la sua stilista personale.

- Così... - iniziò a disagio, rompendo il silenzio imbarazzante. - Eccitata per l'appuntamento? -

Naomi fece un piccolo sorriso e si strinse nelle spalle – Non so se sono esattamente eccitata... voglio dire, Jackson è molto carino, e abbiamo lavorato assieme per un po'... ma sai come possono andare queste cose. -

Ora era il turno di Rachel di ridere – Uhm... no, in realtà, non ho idea di come queste cose possono andare. - diede un occhiata sarcastica a Naomi attraverso lo specchio – Ciao, sono io, Rachel. -

E non lo sapeva. Amicizie a parte, Rachel non aveva idea di come fosse incontrare qualcuno al lavoro o a scuola e iniziare un rapporto, costruendolo lentamente da... da come si supponeva le cose si dovessero costruire, di nuovo? Ciao, piacere di conoscerti, mi piaci, ti amo... il sesso andava inserito da qualche parte, probabilmente tra il mi piaci e il ti amo... ma era tutto molto confuso per lei, su come le persone con una vita normale gestivano gli appuntamenti.

Guardare sua madre prepararsi per un appuntamento era... strano. E si sentiva male per il fatto di sentirsi strana. Voleva vedere sua madre felice, lo voleva veramente. E non credeva che sarebbe stato un bene per sua madre farlo di nascosto. Non c'era niente di male in un appuntamento per una donna single, dopotutto. Era solo... c'era una parte di Rachel che ancora immaginava i suoi genitori insieme, nonostante la logica e i sentimenti che non provavano più l'uno per l'altro. Non aveva mai veramente fantasticato sul fatto che potesse accadere, non era veramente sicura di volere che tornassero assieme... c'era solo un po' di tristezza, nel vedere sua madre andare ad un appuntamento, mettendo l'ultimo chiodo nella bara.

C'era anche una punta di gelosia, e si sentiva veramente in colpa per questo. Sua madre credeva di dover essere lei a doverla aiutare per un appuntamento, ma Rachel in cuor suo sapeva che i balli scolastici, e cose del genere non avrebbero fatto parte del suo futuro. Il mondo non l'avrebbe salvata, dopo tutto. Sapeva che sua madre non usciva molto, non aveva molti amici o una vita sociale. Ma era comunque più avanti di Rachel in questo campo.

Naomi si voltò verso la figlia, finendo di esaminarsi allo specchio – Sembro a posto, vero? -

Rachel sorrise – Vero, sei bellissima. -

- Conto su di te per essere la mia esperta di moda. -

Rachel alzò gli occhi al cielo. - Te l'ho già detto, stai bene. Dove hai preso questo vestito? -

Naomi sospirò – Oh, è stato molto tempo fa. Non ricordo esattamente dove. L'ho comprato perché tuo padre e io potessimo andare a qualche festa di fidanzamento di alcuni suoi amici e che io conoscevo appena. Ero a scuola di legge e ho speso tutti i soldi per l'affitto per cercare di impressionarlo. -

Rachel notò che Naomi rimase assente per qualche minuto, forse qualcosa era scattato nell'angolo della sua mente dove vivevano le vecchie relazioni, ricordandosi giorni migliori.

- Ad ogni modo, – continuò – è vecchio. -

Rachel annuì in segno di approvazione – Sono stupita che ti vada ancora bene, sai, con tre figlie e... - si fermò non appena notò lo sguardo di Naomi. Non era divertente ricevere uno sguardo come quello.

- Bene... - si schiarì la voce prendendo tempo – Buona serata. -

Naomi sorrise, come se si fosse appena resa conto che c'era veramente la possibilità di passare una bella serata, e si sentì meglio. - Speriamo. - poi tornò in modalità mamma perfetta – Prenditi cura delle tue sorelle, la cena è... -

- Lo so, – la interruppe Rachel – la cena è nel freezer. Tutto quello che devo fare è scaldarla. E penso di poter fare in modo che Jordan e Sarah non si uccidano a vicenda per qualche ora... o per tutta la durata dell'appuntamento, intendo dire. -

Ci fu una pausa imbarazzante, ma il disagio poteva estendersi attraverso l'oceano. Rachel e Naomi che cercavano di avere una conversazione su di un appuntamento non era come un cieco che guidava un altro cieco. Era come un cieco che inciampava sull'altro rovesciando qualsiasi cosa nella stanza.

- Beh, va bene allora – disse Naomi abbracciando sua figlia, una dimostrazione d'affetto che Rachel riteneva fosse completamente inutile.

- Va bene – disse confusa, sciogliendosi dall'abbraccio – Divertiti. - diede a Naomi una piccola spinta.

- Ci proverò. -

Naomi fece un sorriso tirato e uscì dalla camera di Rachel, indugiando sulla porta per alcuni secondi. Dopo che se ne fu andata, Rachel tirò fuori le cuffie e si lasciò cadere sul letto. Voleva che la musica attutisse il mix di speranza per la madre e la sua auto-commiserazione per la sua stessa esistenza incasinata. Al contrario, la musica si mescolò all'emozioni e si sentì bloccata lì, immobile, i sentimenti confusi che martellavano nel profondo.

  
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