L'abito
verde non veniva indossato molto spesso, e sicuramente ogni volta che
lo aveva usato era stata un occasione speciale. Il verde chiaro
metteva in risalto i suoi occhi e faceva sembrare i suoi capelli
biondi più luminosi. Ma il pezzo forte era il modo in cui si
adattava al suo corpo. Non aveva mai abbandonato il suo senso
estetico, anche nei tempi più stressanti, Rachel doveva ammirare
l'abile sartoria. Il vestito verde cadeva in modo perfetto.
Abbastanza stretto da far risaltare le forme, ma non troppo tirato.
-
Puoi chiudere la zip? - Naomi guardò Rachel da sopra la spalla.
-
Consideralo fatto. - Rachel chiuse la zip del vestito, sentendosi
stranamente come la sua stilista personale.
-
Così... - iniziò a disagio, rompendo il silenzio imbarazzante. -
Eccitata per l'appuntamento? -
Naomi
fece un piccolo sorriso e si strinse nelle spalle – Non so se sono
esattamente eccitata... voglio dire, Jackson è molto carino,
e abbiamo lavorato assieme per un po'... ma sai come possono andare
queste cose. -
Ora
era il turno di Rachel di ridere – Uhm... no, in realtà, non ho
idea di come queste cose possono andare. - diede un occhiata
sarcastica a Naomi attraverso lo specchio – Ciao, sono io, Rachel.
-
E
non lo sapeva. Amicizie a parte, Rachel non aveva idea di come fosse
incontrare qualcuno al lavoro o a scuola e iniziare un rapporto,
costruendolo lentamente da... da come si supponeva le cose si
dovessero costruire, di nuovo? Ciao, piacere di conoscerti, mi
piaci, ti amo... il sesso andava
inserito da qualche parte, probabilmente tra il mi piaci e
il ti amo... ma era
tutto molto confuso per lei, su come le persone con una vita normale
gestivano gli appuntamenti.
Guardare
sua madre prepararsi per un appuntamento era... strano. E si sentiva
male per il fatto di sentirsi strana. Voleva vedere sua madre felice,
lo voleva veramente. E non credeva che sarebbe stato un bene per sua
madre farlo di nascosto. Non c'era niente di male in un appuntamento
per una donna single, dopotutto. Era solo... c'era una parte di
Rachel che ancora immaginava i suoi genitori insieme, nonostante la
logica e i sentimenti che non provavano più l'uno per l'altro. Non
aveva mai veramente fantasticato sul fatto che potesse accadere, non
era veramente sicura di volere che tornassero assieme... c'era solo
un po' di tristezza, nel vedere sua madre andare ad un appuntamento,
mettendo l'ultimo chiodo nella bara.
C'era
anche una punta di gelosia, e si sentiva veramente in colpa per
questo. Sua madre credeva di dover essere lei a doverla
aiutare per un appuntamento, ma Rachel in cuor suo sapeva che i balli
scolastici, e cose del genere non avrebbero fatto parte del suo
futuro. Il mondo non l'avrebbe salvata, dopo tutto. Sapeva che sua
madre non usciva molto, non aveva molti amici o una vita sociale. Ma
era comunque più avanti di Rachel in questo campo.
Naomi
si voltò verso la figlia, finendo di esaminarsi allo specchio –
Sembro a posto, vero? -
Rachel
sorrise – Vero, sei bellissima. -
-
Conto su di te per essere la mia esperta di moda. -
Rachel
alzò gli occhi al cielo. - Te l'ho già detto, stai bene. Dove hai
preso questo vestito? -
Naomi
sospirò – Oh, è stato molto tempo fa. Non ricordo esattamente
dove. L'ho comprato perché tuo padre e io potessimo andare a qualche
festa di fidanzamento di alcuni suoi amici e che io conoscevo appena.
Ero a scuola di legge e ho speso tutti i soldi per l'affitto per
cercare di impressionarlo. -
Rachel
notò che Naomi rimase assente per qualche minuto, forse qualcosa era
scattato nell'angolo della sua mente dove vivevano le vecchie
relazioni, ricordandosi giorni migliori.
-
Ad ogni modo, – continuò – è vecchio. -
Rachel
annuì in segno di approvazione – Sono stupita che ti vada ancora
bene, sai, con tre figlie e... - si fermò non appena notò lo
sguardo di Naomi. Non era divertente ricevere uno sguardo come
quello.
-
Bene... - si schiarì la voce prendendo tempo – Buona serata. -
Naomi
sorrise, come se si fosse appena resa conto che c'era veramente la
possibilità di passare una bella serata, e si sentì meglio.
- Speriamo. - poi tornò in modalità mamma perfetta – Prenditi
cura delle tue sorelle, la cena è... -
-
Lo so, – la interruppe Rachel – la cena è nel freezer. Tutto
quello che devo fare è scaldarla. E penso di poter fare in modo che
Jordan e Sarah non si uccidano a vicenda per qualche ora... o per
tutta la durata dell'appuntamento, intendo dire. -
Ci
fu una pausa imbarazzante, ma il disagio poteva
estendersi attraverso l'oceano. Rachel e Naomi che cercavano
di avere una conversazione su di un appuntamento non era come un
cieco che guidava un altro cieco. Era come un cieco che inciampava
sull'altro rovesciando qualsiasi cosa nella stanza.
-
Beh, va bene allora – disse Naomi abbracciando sua figlia, una
dimostrazione d'affetto che Rachel riteneva fosse completamente
inutile.
-
Va bene – disse confusa, sciogliendosi dall'abbraccio –
Divertiti. - diede a Naomi una piccola spinta.
-
Ci proverò. -
Naomi fece un sorriso tirato e uscì dalla camera di Rachel, indugiando sulla porta per alcuni secondi. Dopo che se ne fu andata, Rachel tirò fuori le cuffie e si lasciò cadere sul letto. Voleva che la musica attutisse il mix di speranza per la madre e la sua auto-commiserazione per la sua stessa esistenza incasinata. Al contrario, la musica si mescolò all'emozioni e si sentì bloccata lì, immobile, i sentimenti confusi che martellavano nel profondo.