Perché Sara e Luca mi mancano, terribilmente <3.

Era sbagliato. Era sbagliato cercare il suo sguardo fra la gente. Era sbagliato seguirla in ogni suo movimento. Era sbagliato cercare un minimo contatto fisico. Era sbagliato amarla. Era sbagliato che lui, Sasuke, amasse Sakura così profondamente. E non era solo la differenza d’età, insomma, lui la aveva vista crescere!
Era entrato in casa Haruno per puro caso: suo padre lo aveva trasferito per non intralciare la carriera del figlio maggiore in polizia ed era sicuro che anche Sasuke avrebbe avuto successo, ma in un’altra città. Certo, ma all’epoca era solo un diciannovenne appena uscito dall’Accademia lontano da casa e in una città che non conosceva; fu allora che conobbe Goro Haruno, allegro trentacinquenne con una vitalità degna di un adolescente. All’epoca non riusciva a capire se Goro fosse così di carattere o se doveva la sua vitalità alla sua unica figlia, Sakura, uno scriciolo di sei anni che lo seguiva ovunque. Goro lo aveva accolto come un figlio e lì aveva anche conosciuto Shiori, la giovane cognata del suo amico. L’aveva amata e l’aveva sposata. Ma poi, due anni prima, il matrimonio era miseramente fallito: troppe incomprensioni, troppe diversità, troppa gelosia. E poi c’era lei, lei che non avrebbe mai guardato se non fosse diventata così terribilmente bella. Lei che non avrebbe mai guardato, se non cercasse di provocarlo in ogni modo.

Era quasi mezzogiorno, Sasuke si svegliò e con la mano tastò il posto accanto a lui. Vuoto.
“Sakura?” quasi urlò alzandosi di scatto.
La ragazza uscì dal bagno strofinandosi con un asciugamano i capelli ancora bagnati. Lo guardò interrogativa, ma leggendo la preoccupazione sul suo viso, gli sorrise dolcemente. Non l’avrebbe persa, non ora che era riuscita ad abbattere con il suo amore ogni senso di colpa che lui aveva verso suo padre.
Sasuke si alzò, aveva bisogno di un po’ d’aria e si avvicinò alla finestra. Il tempo non prometteva bene, presto avrebbe piovuto e la prospettiva di bagnarsi non lo allettava.
“Sasuke.. – Sakura gli si avvicinò, abbracciandolo da dietro. Sasuke le prese le mani, accarezzandole – devo tornare a casa, se mia madre non mi trova capirebbe subito che ho saltato scuola oggi”. Già, la scuola. Era frustrante l’enorme differenza d’età tra lui e la sua Sakura, era frustrante avere 29 anni mentre lei solo 17; ma l’amava. L’amava perdutamente.
“Vai, non ti preoccupare” le prese la mano e gliela baciò.
Sentì i suoi passi leggeri andare verso la porta, che si richiuse pochi secondi dopo. Dodici anni. Se avesse avuto dodici anni in meno, o se lei avesse avuto anche solo pochi anni di più, le cose sarebbero andate diversamente? Avrebbero potuto vivere il loro amore alla luce del sole senza doversi nascondere da tutto e da tutti, soprattutto da Goro? Aveva bisogno di buttar giù qualcosa, a pancia piena avrebbe ragionato decisamente meglio.

Sakura stava per aprire la porta di casa, quando si senti chiamare. Era sua zia Shiori.
“Ciao tesoro, la mamma è già a casa?” chiese la più grande.
“Non lo so, sono appena tornata..” tergiversò concentrandosi sulla serratura: quella maledetta non voleva aprirsi.
“Da scuola, giusto? Dimentico spesso che sei ancora un’adolescente” sbuffò, poggiandosi alla parete.
Sakura lanciò un’occhiata veloce all’appartamento di Sasuke “Certo, si, da scuola”. Quell’occhiata, però, non sfuggì alla zia.
“Sei stata da Sasuke, Sakura?” il tono di Shiori si fece serio.
“Ma no zia, che cosa dici” ma anche se la voce era ferma, le mani tremavano. Le chiavi caddero, ma sua zia fu più veloce e le raccolse.
“Sakura, non mentirmi.. – la guardò, poi sgranò gli occhi, come se avesse avuto una rivelazione universale – Tu lo ami!”
Sakura rimase in silenzio e guardò la finestra ancora aperta di Sasuke; notò un leggero movimento da dietro le tende e sorrise, probabilmente Sasuke era lì che ascoltava.
“Ascoltami Sakura, io lo so che è facile perdere la testa per uno come Sasuke, soprattutto alla tua età, ma tu non lo conosci per niente, lui è.. E’ totalmente inaffidabile! E’ bugiardo, lui non camberà mai.”
“Ma io non lo voglio cambiare! – sbottò la rosa – Non ha senso scegliersi il peggiore della classe e poi lamentarsi perché non puoi presentarlo ai tuoi. Ma forse hai ragione tu, io non so niente di Sasuke..”. Sakura riprese le chiavi dalle mani di Shiori e riuscì finalmente ad aprire la porta. Stava per entrare, quando Sasuke uscì dal suo appartamento. Guardò Shiori quasi severamente, poi Sakura. Le sorrise.
“Sembra che stia per piovere, vero?” Sakura scoppiò a ridere.
“Certo Sasuke, sembra proprio che stia per piovere” e rientrò, lasciando sua zia fuori a guardarli perplessi.

 ________________________________________________________

Vi devo qualche spiegazione: la one shot è palesemente ispirata alla fiction Tutti per Bruno, di cui io sono innamorata, soprattutto per quanto riguarda la coppia Sara e Luca. Le ultime battute tra Sakura e Shiori sono frasi del telefilm, quando Silvia capisce che Sara è innamorata di Luca. L’ultima frase, “Sembra che stia per piovere?” è il codice segreto che usano Sara e Luca per dirsi di amarsi. E’ una coppia che ho amato molto e sentendo una particolare canzone ho pensato che la storia si adattasse bene a Sakura e Sasuke.
A presto, miei cari, un abbraccio!
Mary.