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Autore: Marlene Ludovikovna    10/06/2013    4 recensioni
Questa FanFiction racconta di una parte dell'ipotetico passato di King Schultz, di come lui sia arrivato a Django.
"“Dovresti aiutarmi a trovare degli uomini, poi li uccidiamo.” Disse il dottore fumando il sigaro.
“Oh, che progetto simpatico. Sei un cacciatore di taglie?” Chiese Hannerose.
“Si, e tu sei un sicario?”
“Si.” Rispose la ragazza.
“Vedi che abbiamo trovato entrambi la persona giusta.” Commentò King Schultz sistemandosi il cappello.
Hannerose Stroud rise. Aveva una risata cristallina, bellissima."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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New York – 1856


Spesso King Schultz guardava Hannerose Stroud. Era pensierosa, alla finestra, fumava un sigaro, guardava il vuoto. Quella ragazza era un'autentico mistero.

Sembrava così altera e regale a volte, eppure aveva imparato a vivere così bene in quel mondo sporco. Aveva imparato a nuotare nel fango e lo faceva bene.

King Schultz, anche se non voleva farlo vedere, era preoccupato per lei, aveva paura che ritornare a New York le ricordasse il suo passato.

Una sera si avvicinò ad Hannerose. “ Non vorrei disturbarti, ma... Posso farti una domanda?” Chiese.

“L'hai già fatta.” Rispose la ragazza.

Lui accennò un sorriso.

“Cosa ti ha spinto a venire con uno sconosciuto?” Domandò il dottore.

“Prima parliamo di cosa ha spinto un dottore a fare il cacciatore di taglie, sono curiosa.” Ribattè lei, sempre con la sua voce pacata e dalle note sarcastiche.

“Dolce signorina, rispondi sempre alle domande con una domanda?”

Spesso.” Disse lei, poi si sciolse i capelli e rigirandosi il fermaglio tra le mani aggiunse: “quando non ho voglia di rispondere.”

“In questo caso, ritiro la domanda per quando avrai voglia di porvi risposta, fraulein.” Si arrese Schultz.

“Domani andiamo a cercare un criminale che si nasconde qui a New York...” Aggiunse lui alzandosi.

“Fosse l'unico...” Commentò Hannerose.

Il dottore le passò il manifesto del ricercato. Sean Reed Mailler. Non aveva la classica faccia da ricercato, niente cicatrici o bende sull'occhio. Quello che appariva era un giovane dall'aria nobile e dagli occhi pieni di ambizione.

“Che ha fatto?” Chiese la ragazza.

“Ha rapinato treni, banche. Di tutto. Ma non è mai entrato in scena, è sempre stato dietro le quinte, tranne una volta. Nel suo ultimo colpo.”

“Interessnte... Con che nome falso si nasconde?”

“Jack Miller.”

“Banale. Se mi dovessi inventare un nome sceglierei... che so... Brumhilde Stigliz?”

“Ah, Brumhilde.” Commentò King Schultz pensieroso.

“Sai, c'era una schiava dai Von Schaft... Si chiamava proprio Brumhilde. Ci ho parlato, qualche volta. Tu...la conosci vero la leggenda di Sigfried?” Disse lei pensierosa.

“Si, la conosco, la conosco.”

Hannerose lo guardò attentamente. “Perchè quella faccia?” Chiese.

“Niente, mia cara. È che hai parlato di più negli ultimi cinque minuti che in tre giorni interi.” Rispose King Schultz, con un sorriso, poi la lasciò sola.

 

La porta in legno cadde a terra.

Si vide una sagoma avanzare in un contrasto di luce e ombra.

Che cosa vuoi?” Sbraitò King Schutlz spostandosi da Paula, sua moglie, che giaceva spaventata nel letto.

E tu cosa vuoi, doc?”

Vattene prima che io ti faccia pentire di essere venuto.” Lo avvertì Schultz, poi rivolgendosi a Paula disse: “Vai in cucina, cara, torno subito.”

No.” Disse lei con gli occhi offuscati dalle lacrime.

Ha ragione: lei non va da nessuna parte.” Disse l'uomo.

Ti prego ...” BUM.

Il corpo di Paula Schultz cadde a terra privo di vita e King tentò di trattenerla, bagnandosi le mani del suo sangue.

Sean Reed Mailler, davanti a lui, aveva ancora la pistola puntata.

 

Hannerose alzò lo sguardo. Erano in uno di quei bordelli, a New York. Come quelli in cui aveva lavorato lei...

“Dov'è Mailler?” Chiese con impazienza al dottore, dando una boccata alla sigaretta.

King Schultz indicò un punto con il dito.

“è lì, vicino a John lo Squartatore, che è...”

“... il capo dei bordelli della città. Tutte le sue donne lo temono e lo venerano come se fosse un Dio...” Concluse Hannerose per lui.

King Schultz bevve un sorso di birra. “Sai chi è quell'altro con cui sta parlando?” Chiese.

Lei annuì. “è Little Jason, suo fratello. Fa tutti i lavori sporchi per John.”

“Lo conosci?”

“Solo di nome.” Rispose Hannerose. “Ma da quello che so, è un figlio di puttana... Come del resto suo fratello. Stessa madre, stesso sangue bastardo.”

King Schultz aggrottò la fronte, come se fosse turbato.

La ragazza notò la sua reazione. “Benvenuto nel mio mondo.” Disse.

“Adesso è anche il mio.” Ribattè King Schultz con voce pacata.

“Come li ammazziamo?” Chiese Hannerose.

“Pistola puntata e premi il grilletto.”

Hannerose scoppiò in una risata isterica. “Credi davvero di poterli sconfiggere così nel loro regno? Ti troverai i loro scagnozzi contro di te e quando diranno chi è il colpevole... io farò finta di non conoscerti. Sono troppo vecchia per morire giovane, ma nemmeno così vecchia. Quindi credo di avere ancora un bel po' da vivere.”

Il dottore restò a guardarla pensieroso. “Hai un'altra tattica?”

“Veleno.” Rispose la ragazza con uno sguardo illuminato di vendetta.

“Cosa ti hanno fatto?” Chiese King Schultz.

La ragazza si alzò. “Arrivaci da solo.”

Hannerose andò al bancone e ordinò un bicchiere di rum. Lo bevve tutto d'un sorso.

“Mi concedi un ballo?” Chiese un ragazzo dal viso butterato.

Lei sorrise. “No.”

Il ragazzo se ne andò mortificato.

“Ma che simpatica...” Commentò il tizio seduto vicino a lei. Aveva un accento texano fortissimo e soprattutto era vestito come un texano.

Hannerose rise. “Vuoi che ti faccia vedere ancora un po' della mia simpatia?”

“Come ti chiami?” Chiese l'uomo, di rimando. Scostandosi dal pugnale che lei gli aveva puntato sul petto.

“Hannerose Stroud, piacere.”

“Metti via il coltello, dolcezza.” Raccomandò lui.

Hannerose lo scostò di poco. “Qual è il tuo nome?”

“Billy Sawyer.” Rispose.

Lei lo guardò intensamente negli occhi. “Mi ricordo di te!” Urlò. “Tu sei quello che ha ucciso la mia famiglia! Figlio di puttana!”

Hannerose puntò il coltello alla gola di Billy Sawyer.

“Sta ferma, puttana!” Hannerose sentì un urlò da dietro. Girò la testa. Aveva una pistola puntata contro. Alcuni uomini si unirono.

“Sono tuoi soci?” Sussurrò lei.

“Qui sono tutti miei soci.” Rispose Billy. “Vedi, lui è William Bucker, e sta caricando la pistola. Per ucciderti.” Fece un sorriso sghembo.

“Fermi tutti! Miei gentiluomini, volete davvero trasformare una piacevole serata in una carneficina?” King Schultz ammiccò suadente. “Ma certo che non lo volete. Mia moglie ha solo agito con troppo zelo, se così si può dire. Ora mettiamo via le pistole e godiamoci la serata, non vi pare?”

Poi il dottore guardò Hannerose. “Metti via il coltello, fraulein.”

Lei rise nervosa. “Ops! Ti avevo scambiato per qualcun altro.” Disse rivolgendosi a Billy Sawyer.

“Di niente, dolcezza.” Rispose lui, a denti stretti, massaggiandosi il collo.

La ragazza e il dottore si risedettero al tavolo, scortati da sguardi sospetti.

“Lo parli il tedesco, vero?” Le chiese Schultz.

“Si, certo.”

“Allora da adesso ti parlerò così. Tu sorridi annuisci e sostieni la mia farsa.” Disse.

Hannerose annuì.

“Perchè diamine hai puntato il coltello contro Billy Sawyer?”

“è per colpa sua che la mia famiglia è morta, per colpa sua che io sono diventata una puttana.”

“Sai che adesso non potremmo più giocarci il fattore sorpresa, vero?”

“Io ho qualcos'altro.” Hannerose sorrise.

“Cosa?” Chiese King Schultz.

“Lame affilate.”

Il dottore bevve una grossa sorsata dal suo secondo bicchiere di birra.

“Cosa sai a proposito di Billy Sawyer?” Chiese Schultz.

“è stato abbandonato dai suoi quando era piccolo ed è stato cresciuto nella comunità dei cinesi. Sa usare la spada meglio di chiunque altro.”

“E tu la sai usare?”

“Io ho i coltelli avvelenati, ma sì so usare anche la spada. Lo uccidiamo oggi?”

“Cosa?” Schultz, però, doveva ammetterlo, non rimase per nulla sorpreso.

“No, oggi eliminiamo Sean Reed Mailler. Se gradisci.”

“Ovvio.”
“Ho scoperto che Billy Sawyer partirà domani.” Disse King Schultz.

“Per dove?” Chiese Hannerose.

“Austin, Texas.”

“Perchè?”

“Affari. Traffica schiavi.”

“Ah, è questo che fa, adesso?” Commentò lei con amarezza.

 

King Schultz e Hannerose divisero la stanza.

“Prendi tu il letto, io dormo per terra.” Disse lui.

“Grazie...”

Hannerose si sciolse i capelli e si passò una mano sulla faccia.

“Mi sbottoni?” Chiese lei.

“Cosa?”

“Il vestito.” Precisò.

“Oh, certo...”

King Schultz si avvicinò a lei.

 

Lui la baciò intensamente. “Ti amo...” Sussurrò Paula.

King la accompagnò verso il letto. Si abbracciarono.

La stanza brilllava di luce bianca e dorata, come i suoi capelli...

Sai, non so che farei se dovessi perderti...” Disse il giovane King baciandola.

Non mi perderai. Resterò con te fino alla fine.”

I due si sdraiarono abbracciati.

Vuoi essere mia?” Chiese King.

La ragazza ebbe una risatina. Era molto carina quando rideva in quel modo, come se si vergognasse. E alcune ciocche bionde le ricadevano sugli occhi...

Paula gli diede la schiena. “Mi sbottoni?”

 

La mattina seguente si destarono presto.

Ogni volta Hannerose si sorpendeva del modo in cui King Schultz la trattava.

Quella mattina le aveva portato il tè.

Il dottore si soprese di quante armi avesse la sua complice.

“Sei molto accurata, complimenti.” Le disse.

“è il mio lavoro.” Hannerose sorride.

Schultz prese in mano una scatola e dopo aver chiesto il permesso la aprì.

“Allora erano queste, le lame affilate.” Disse ammirato guardando il set di coltelli.

“Dove le hai prese?” Chiese lui.

Hannerose fece un sorrisino. “Me le hanno donate dei capi della resistenza Apache quando ho ucciso un importante ufficiale americano e qualcun altro dei suoi. Quella volta hanno vinto.”

King Schultz annuì impressionato. Prese in mano il coltello più grosso. Aveva una lama che ricordava una sciabola orientale, l'impugnatura invece era semplice, in legno.

“Questo era il pugnale di uno dei capi della resistenza.” Commentò Hannerose.

“Davvero impressionante, la lama sembra molto affilata.”

“Lo è, ma la potenza di un coltello dipende dalla mano che lo impugna.” Disse Hannerose prendendone uno dalla scatola.

Centrò perfettamente il punto in cui era inchiodato un quadro, facendolo cadere.

“Complimenti.” Disse King Schultz.

“Come uccideremo Sean Reed Mailler?”

“Tra mezzora esatta uscirà per partire verso il sud. Fumerà una sigaretta, monterà il cavallo... ma noi dobbiamo aspettarlo all'uscita. Di solito esce da solo, se no uccidiamo anche gli altri.”

“è ok.” Disse semplicemente Hannerose.

 

Sbam. E Sean Reed Mailler cadde a terra.

Hannerose si avvicinò lentamente.

“Goodbye, son of a bitch.” Sussurrò con un sorrisetto assassino.

“Bel colpo, dottore.” Aggiunse poco dopo, osservando il cadavere.

King Schultz fece spalluccie come per dire che ci era abituato.

Poi accorse la gente. Erano armati di fucili, coltelli, quello che avevano trovato alla mano.

“Vi chiedo di mantenere la calma, signori miei.” Disse il dottore.

“Chiudi quella fogna. Hai combinato già abbastanza guai.” Gli sbraitò contro Little Jason. Poi si rivolse ad Hannerose. “E tu sgualdrinella, vieni con me.”

“La lasci!” Urlò un uomo alle sue spalle.

“Cosa?” Disse Little Jason strattonandola.

“Ho chiesto di lasciarla stare, piccola, lurida testa di cazzo!” Adesso Hannerose lo poteva vedere. Billy Sawyer.

La lasciarono andare. “Non toccatemi!” Urlò puntando la pistola contro il suo liberatore.

King Schultz si guardava intorno con aria nervosa. Tirò fuori la taglia.
“Quest'uomo si nascondeva qui come Jack Miller. Era in realtà un rapinatore, un criminale. Un ricercato con una taglia vivo o morto sulla sua testa. Taglia che io e la gentile signorina abbiamo riscosso. Potete controllare se volete.”

Si levarono dei mormorii. “è vero, la faccia è proprio quella...”

Parlò John lo Squartatore. “Gentili signori, avevo un criminale in casa e mi addolora essere stato tradito in questo modo.” Fece un gesto teatrale. “Ma i nostri ospiti hanno ragione, quindi trattiamoli con l'adeguato rispetto. Stavano solo adempiendo al loro compito nella nostra società. Quindi giù le pistole.” Mandò un'occhiataccia al fratello. “Si, anche tu, Little Jason. Abbassa quel fucile del cazzo.”

Poi rivolgendosi a King Schultz sorrise. “è stato un piacere. Mi scuso per i miei operai poco diligenti." 
"Si figuri." Rispose il dottore.

Poi lo guardò, si tolse il cappello e disse: “Auf Wiedeshen.”

Allour... Ecco a voi il nuovo capitolo della mia Fic!
Come al solito ho inserito molte citazioni:
- Il nome falso che vorrebbe avere Hannerose ha il cognome Stiglitz che è uno dei Bastardi di Bastardi Senza Gloria
- La New York corrotta e criminale che ho descritto è una citazione a quella di Gangs of New York di Martin Scorsese
- Billy Sawyer prende il nome da Bill di Kill Bill e il cognome da James Sawyer Ford di LOST. Ma sostanzialmente rappresenta Bill ai suoi inizi
- La capacità di usare spade e coltelli di Hannerose è una citazione sempre a Kill Bill. 
- Quando si vede la sagoma di Sean Reed Mailler è una citazione alla scena di Django Unchained quando lui torna da Brumhilde. 
Bene, è tutto... <3 Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto. 
Le recensioni e le critiche costruttive sono sempre gradite! <3 
Alla prossima, bacio! ;'-) <3 
 

   
 
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