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Autore: fri rapace    11/06/2013    5 recensioni
Eileen Piton è occupata dalle faccende domestiche quando il piccolo Severus richiede la sua attenzione.
Storia scritta per il "Gioco Creativo n.13: Un anno di sorrisi per Severus" del Calderone di Severus
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eileen Prince, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Eileen spense il gas e tolse il pentolone dal fornello. Era una donna minuta e le braccia le tremarono leggermente mentre versava l'ennesimo carico di acqua bollente nel catino ai suoi piedi.
I pannolini sporchi che galleggiavano nel recipiente, sospinti dall'ondata d'acqua, minacciarono di riversarsi sul pavimento.
La mente di Eileen corse d'istinto alla bacchetta magica che aveva nascosto in uno dei cassetti del suo comodino, in camera da letto. Prima di innamorarsi di Tobias non era mai stata costretta a sollevare nulla di più pesante della sua bacchetta magica; se solo avesse potuto servirsene, un lieve movimento del polso sarebbe stato sufficiente a ripulire i pannolini a mollo nel catino e con essi l'intero locale in cui si trovava. Ma Eileen non poteva violare lo Statuto Internazionale per la Segretezza Magica: quando aveva deciso di sposare un Babbano era stata costretta a fare una scelta dolorosa, ma necessaria.
Severus si agitò nella vecchia culla di vimini che Tobias aveva portato a casa poco prima della nascita del suo primogenito.
Eileen lo ignorò, sperando che si riaddormentasse, ma pochi istanti dopo il piccolo iniziò a strillare a pieni polmoni e la donna fu costretta ad abbandonare le proprie incombenze per cercare di acquietarlo.
Malgrado Severus avesse già superato il mese di vita, Eileen si sentiva ancora a disagio con lui.

In realtà, aveva deciso di avere un bambino solo perché era quello che Tobias si aspettava che lei facesse: aveva semplicemente finto che fosse anche un suo desiderio.
Eileen ondeggiò Severus tra le braccia indolenzite, in un goffo tentativo di tranquillizzarlo.
Severus non si arrese subito al suo abbraccio, ma alla fine il suo faccino grinzoso si distese e il rossore che l'aveva acceso scivolò via, restituendo al suo incarnato il solito colore malaticcio.
Severus, gli occhi dal colore ancora indefinito spalancati, incrociò lo sguardo con quello della madre e a lei parve che il piccolo stesse riflettendo. Che la stesse giudicando.
Eileen sapeva di non essere una buona madre: provava qualcosa di profondo che non riusciva ancora a definire per quel suo ragnetto tutto grinze, ma era il suo spiccato senso del dovere a spingerla ad occuparsi di lui, più che l'affetto.
Catapultata nel mondo Babbano, tutte le energie di Eileen erano prosciugate da inezie e anche un semplice tostapane riusciva a mandarla in confusione. Tobias sospettava qualcosa, ne era certa.
Il rapporto tra di loro si era raffreddato e, malgrado lui fosse più che entusiasta della nascita del suo maschietto, sempre più spesso le pareva che non lo fosse altrettanto di lei. Forse la credeva semplicemente una stupida.
Severus, rannicchiato nell'incavo del suo avambraccio, sembrava deciso a non distogliere lo sguardo dal viso della madre.
Cerchi qualcosa che io non sono in grado di offrirti,” sospirò ruvidamente Eileen.
Qualcosa fluttuò lentamente tra di loro, levitando nell'aria.
Eileen sbatté le palpebre, confusa: il sortilegio non era stato opera sua.
La donna afferrò l'oggetto e lo mosse davanti al viso di Severus, conscia dell'importanza di ciò che era appena accaduto e di quello che avrebbe comportato.
E' questo che vuoi?” chiese al bambino, e non alludeva al sonaglino che il piccolo aveva chiamato a sé.
Severus arcuò le labbra, scoprendo le gengive nude come Eileen gli aveva visto fare innumerevoli volte da che era nato, per lo più nel sonno.
Ma stavolta c'era qualcosa di diverso. Gli occhi di Severus brillarono, all'incurvarsi della sua minuscola bocca.
Era il primo, vero sorriso di Severus e non era stata Eileen a suscitarlo, ma la magia.
Eileen sarebbe stata una pessima madre, ma aveva appena trovato una valida sostituta a se stessa: sarebbe stata la magia a donare al suo piccolo tutti i sorrisi che meritava. Tobias e il Ministero della Magia, ne era certa, avrebbero capito che non c'era nulla di più importante della felicità di un bambino.

   
 
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