Essendo una grande fan di Star Wars,
ho letto sul web, gran parte degli spoiler per quanto riguarda l’attesissimo
Episodio III, questo breve specchio di storia che ho voluto scrivere, è come se
avvenisse alla fine del film, quando Anakin passa al Lato Oscuro; i pensieri e
i ricordi di Obi-Wan.
Ho preso spunto dagli spoiler (ammesso
che siano attendibili!), solo per quanto riguarda la prima parte, cioè la fine
del duello, il posto dov’è avvenuto, e le battute tra Obi-Wan e Anakin. Tutto
il resto è pura fantasia; ho intenzione di non seguire i fatti del film, anche
per quanto riguarda Anakin, il suo passaggio al Lato Oscuro e alla sua
trasformazione in Darth Vader. Mi piacerebbe scrivere un finale alternativo,
dove Anakin, ritrova la pace e torna ad essere se stesso.
E’ di rigore dire che tutti i
personaggi non sono miei, ma appartengono alla meravigliosa mente di George
Lucas, e il tutto, alla Lucasfilm.
Sperando nelle vostre recensioni, vi
auguro buona lettura!
Non può finire così…
“Dammi la
mano, Anakin! Forza!” urlava Obi-Wan, sull’orlo del cratere del vulcano sul
pianeta Mustafar, tendendo la mano verso Anakin, caduto nel fiume di lava che
colava lentamente verso valle, rimasto appigliato alla roccia circostante.
Vapori bollenti scompigliavano i capelli dei due
Jedi, togliendo loro il respiro.
“Avanti!
Puoi farcela!” gridava il maestro Jedi al giovane apprendista appeso con la
sola mano destra, quella meccanica, dopo che Obi-Wan, nel combattimento gli
aveva staccato quella sinistra insieme alla rispettiva gamba.
La guerra dei Cloni ha portato a questo, dunque? La
lunga, estenuante e faticosa guerra dei Cloni, non ha aiutato i figli della
Repubblica? I figli della Pace?
Pensava questo Obi-Wan, mentre la consapevolezza che
non sarebbe riuscito a salvare Anakin si faceva strada dentro di lui abbattendo
le fragili certezze di quel momento.
Erano finiti in quello stato, dopo il fatidico
duello tra Maestro e Allievo, avvenuto disgraziatamente dopo un tentativo del
Cancelliere Supremo Palpatine, nonché signore dei Sith, di convertire Anakin al
Lato Oscuro.
Anche se fosse riuscito nel suo losco intento, lui,
Obi-Wan non lo avrebbe abbandonato, non lo avrebbe condannato ad un destino
colmo di odio, tormento e morte, avrebbe cercato di fare tutto quello che poteva
per salvarlo, per farlo tornare il ragazzo di sempre, un po’ ribelle, un po’
arrogante, ma fondamentalmente buono.
In quel momento sembrò crollargli il mondo addosso.
Anakin stava
rifiutando il suo aiuto.
Più tendeva la mano per cercare di afferrarlo, più
lui sembrava rifiutarla.
“Anakin!
Non farlo, ti prego! Non cedere all’odio! Tu non sei così!” gli urlava
Obi-Wan, sperando di convincerlo.
“No
maestro! Non commetterò più lo stesso errore!” urlò Anakin, nel disperato
tentativo di non scivolare più in basso, rischiando quindi di finire nella lava
incandescente.
“Io non
ti lascerò morire!” gridò di rimando Obi-Wan, scendendo ancora di qualche
passo, avvicinandosi sempre di più al suo Padawan.
“Tu non
puoi capire! Il Lato Oscuro è troppo potente!” urlò nuovamente il giovane
apprendista al maestro, lanciandogli un’occhiata agghiacciante. “E poi…io non
ho paura di morire!” gridò, prima di mollare la presa sulla roccia e farsi
cadere nella lava.
“Nooooo!”
il grido di disperazione di Obi-Wan rimbombò tra le pareti di roccia del
vulcano, mentre un dolore lancinante gli spaccava il cuore in due.
“Anakin!
No!” urlò gettandosi a terra, e contorcendosi dal dolore.
Non poteva essere, non poteva essere successo…era un
incubo, lui no!
Era impossibile…
La vista gli si annebbiò e tutto intorno si fece
oscuro, non percepì più nulla all’infuori del suo respiro affannato e grave.
Tutto si fece pesante, rimase immobile al suolo,
mentre sprofondava nella vastità del nero oblio, solo con il suo dolore…
***
La luce filtrava attraverso le sue palpebre,
colorandole di rosso. Si decise ad aprire gli occhi.
All’inizio vide tutto sfuocato; sentiva solo un
brusio alla sua destra e percepiva la presenza di due persone accanto a lui,
sentiva la loro preoccupazione…
Sbatté più volte le palpebre, e cominciò così a mettere a fuoco le figure di
Yoda e Mace Windu. Si voltò verso di loro e il bisbigliare si spense.
“Bentornato tra noi, Obi-Wan” disse Yoda chinando la testa verso di lui.
Obi-Wan non rispose, si limitò solamente a fissarlo
intensamente. Si sentiva spaesato, vuoto…provò a muovere le gambe, per cercare
di mettersi seduto, ma sentì un dolore intenso all’altezza delle ginocchia.
“Non ora,
Obi-Wan. Hai avuto una pessima nottata, giovane maestro” disse Windu.
Obi-Wan annuì debolmente.
Aveva solo un vago ricordo della notte precedente.
Ricordava solamente sensazioni, emozioni, dolore e tristezza: tutto come fosse
stato un sogno.
Anzi, un incubo; un terribile incubo.
Si voltò nuovamente verso i due maestri.
“Cos’è
successo?” chiese con voce febbrile. I due Jedi si scambiarono una rapida
occhiata, che non sfuggì ad Obi-Wan, poi Yoda parlò.
“Con te,
giochi di parole, non userò, Obi-Wan” disse Yoda, con il suo solito strano modo
di parlare. “Un importante e orribile
combattimento, stanotte è avvenuto…una svolta nella Forza c’è stata, sembra la
Profezia iniziando ad avverarsi stia” concluse in tono grave.
Obi-Wan cominciò a ricordare…il duello, il vulcano,
la lava, Anakin…a pensare questo, il dolore al cuore gli si fece più
acuto.
“Tu
soffri, Obi-Wan” disse asciutto Yoda.
“Il tuo
Padawan” aggiunse Mace Windu.
“Cos’è
successo?” ripeté scandendo le parole, il giovane maestro Jedi.
“E’ molto
probabile che Anakin sia morto” disse Windu.
A Obi-Wan mancò il fiato. Anakin…morto…era una cosa orribile.
Si girò verso il muro,
dall’altra parte, dando le spalle ai due maestri.
“Che la Forza sia con te, Obi-Wan…ora più
che mai…” disse Mace Windu, prima di lasciare la stanza seguito da un
silenzioso Yoda.
Appena la porta si chiuse
dietro di loro, Obi-Wan si voltò supino, e si stupì, quando si accorse che il
suo sguardo era di nuovo velato, ma questa volta, per le lacrime, che già
scendevano incontrollate sulle sue guance, per poi sparire nella barba color
miele.
Lui era sempre stato un
animo forte; l’ultima volta che aveva pianto era stato più di dieci anni prima,
il giorno della morte di Qui-Gon…maestro, fratello e padre.
E ora Anakin…aveva
sempre sottovalutato i propri sentimenti
verso il ragazzo, e infatti, solo ora, si stava accorgendo di quanto gli stesse
a cuore.
Più di dieci anni…più di
dieci anni che gli stava vicino, e solo ora capiva questo….chissà come aveva
dovuto soffrire il suo giovane Padawan, a vivere ogni giorno con quella
terribile freddezza che neanche lui sapeva di poter avere.
Anakin…un pensiero, un
chiodo fisso.
Anakin…lo amava come un
figlio.
Anakin…teneva a lui più
della sua stessa vita…vita, che però non era bastata a salvare la sua…c’era
bisogno della sua morte per capire questo?
Che razza di maestro era,
per non capire, che forse la cosa che più mancava al suo allievo, era
l’affetto? Aveva permesso che gli fosse strappato il suo Padawan, il suo
orgoglio, il suo migliore amico…
Ora non pensava alle
lacrime, che gli rigavano il giovane volto, non pensava al dolore che provava,
ben sapendo che era un sentimento oscuro, pensava e non si dava pace, ad un
Anakin che aveva rifiutato il suo aiuto, che aveva preferito morire piuttosto
che tornare da lui…dal suo maestro...ma era più che evidente che per Anakin, la
parola maestro non significava affetto e protezione, come significava per lui
quando era vivo Qui-Gon…
E questo faceva
riflettere…
Aveva conosciuto Anakin
quando era solo un bambino, uno splendido bambino, un bambino che non conosceva
odio, ira, malvagità, un bambino che viveva per dare felicità e per portare
speranza…cosa, cosa mai aveva potuto trasformare, in modo così radicale, quella
tenera creatura in quell’essere oscuro? Il tarlo dell’insicurezza cominciava ad
assillarlo.
Che fosse colpa sua,
magari del suo cattivo insegnamento?
Quella rabbia e quell’ira
non si addicevano al quel ragazzo così
simpatico e giocherellone…
E poi c’era stata la
tentazione…la tentazione del Lato Oscuro, così subdola e persuasiva, che
striscia alle spalle aspettando il momento in cui ci si sente più deboli, senza
difese… No! Anakin non lo avrebbe mai fatto…ci doveva essere dell’altro,
qualcosa di più profondo e di tremendamente doloroso.
Non ci si trasforma in un
allievo Sith per nulla…
Di una cosa era più che
certo: non aveva scelto Anakin, quella strada, era stato sottomesso senza
rendersene conto, e poi obbligato a percorrerla, quella maledetta strada del
Male.
E comunque non era stata
interamente colpa del ragazzo; qualunque Jedi, anche il più forte, avrebbe
vacillato davanti alle difficoltà che la vita ha ingiustamente fatto sopportare
ad Anakin…prima l’addio a Tatooine, poi l’amore di Padmé, poi la morte di sua
madre a cui era profondamente legato e che l’ha sempre condizionato…
Pensandoci bene, non si
poteva biasimare…anche Yoda, all’inizio aveva espresso le sue preoccupazioni
riguardo al suo addestramento, e lui si era forse dimostrato immaturo ad andare
contro il Consiglio, solo per una promessa data a Qui-Gon…eppure, nonostante il
fatto di esserne a conoscenza, avevano sempre “bloccato” Anakin, lo avevano
temuto…Non era dunque da rimproverare il suo comportamento, visto che lui è
istinto alla stato puro, perché anche lui non ha per niente condotto vita
facile…
Anakin non era temere…era
da aiutare, da comprendere…e il peggio, Obi-Wan si morse un labbro nel
pensarlo, era che se lui non si fosse mosso al Male, non lo avrebbe mai capito,
sarebbe andato avanti, senza capire che c’erano delle difficoltà, dei problemi
che andavano risolti…Anakin non si fidava di lui…probabilmente non si fidava di
nessuno, solo del suo istinto, e ancora una volta, non era da biasimare, visto
chi era realmente lui…non doveva essere stato facile convivere col peso di
essere diverso, col peso di essere un prescelto, sì era un peso, e
Obi-Wan non l’aveva mai capito, aveva dato sempre tutto per scontato e ora ne
pagava le conseguenze…
Quel suo rapporto senza
fiducia che aveva con Anakin derivava anche dal fatto che non si erano mai
parlati veramente, Anakin non aveva mai espresso le sue preoccupazioni,
soddisfatto le sue curiosità, chiesto aiuto…si era sempre tenuto tutto dentro,
cercando ogni volta di risolvere tutto da solo… e questo, perché? Era quello
che più di ogni cosa, Obi-Wan rimpiangeva, il fatto di non aver istaurato con
Anakin, fin dal primo momento, un rapporto degno di essere chiamato tale,
basato sulla fiducia e sull’amicizia…
Si passò una mano sul
viso, cercando invano di asciugare le lacrime, ma quelle continuavano senza
sosta a scendere incontrollabili.
Quanto era stato stupido…
Avrebbe dato qualunque
cosa, ora, per riavere Anakin al suo fianco, per potergli dire tutte quelle
cose, quanto gli dispiaceva , quanto teneva a lui, anche se, a causa del suo
orgoglio, non era mai riuscito a dimostrarglielo…
Ecco…ora che forse tutto
sarebbe migliorato, ora che forse il loro rapporto sarebbe stato più sincero e
leale, ecco che il destino li aveva separati per sempre…ma qualcosa di forte
stava nascendo dentro Obi-Wan.
In cuor suo sentiva,
percepiva che non era finita.
Forse era solo la
speranza che faceva aggrappare a quell’ultimo appiglio che era la Forza, un
Jedi oramai caduto dal piedistallo dove si trovava…ma lui sentiva che non era
così…sentiva che non era ancora tutto perduto…
I suoi occhi rimasero, ad
un tratto, fissi nel vuoto della vastità di una vita intera; vagavano per i
ricordi, che solo in quel momento, stava riscoprendo…possibile fosse quello il
prezzo per una nuova sensibilità? Sacrificare la vita di un giovane Jedi che, lentamente
e con grande fatica, si stava affacciando al mondo? Era necessaria la sua
morte, per far avvenire questa positiva rivoluzione nel suo cuore?
Obi-Wan appoggiò entrambe
le mani sugli occhi. Voleva chiudere fuori quelle immagini, quei ricordi, che
cominciavano a plasmarsi nella sua mente, e a fargli male al cuore.
Non riuscì. Erano più
forti di lui.
Lentamente, un’immagine
cominciò a prendere forma nella sua mente.
Era
in una camera, ma sì, l’aveva vista
mille volte, era la camera di Anakin .
Ma
lui dov’era?
Percorse
con lo sguardo tutta la piccola stanza, e i suoi occhi si fermarono su una
piccola figura immobile sul letto.
Ora
ricordava, era una di quelle rare volte in cui Anakin era stato malato.
Cercò
di avvicinarsi al letto, ma una delle Guaritrici gli tagliò la strada per
andarsi a chinare sul bambino. Andava di fretta.
“Come sta?” chiese Obi-Wan, con voce che
non gli apparteneva . Infatti stava pronunciando le stesse parole di quel
giorno, essendo un ricordo.
La
Guaritrice si voltò a guardarlo.
“E’ solo un po’ di febbre, anche se alta,
si riprenderà presto” disse con un leggero sorriso, prima di lasciare la stanza
silenziosamente.
Obi-Wan
si mosse fino al letto di Anakin .
A
vederlo così addormentato e indifeso, ancora così bambino, non riuscì a
trattenere un dolce sorriso. Che tenerezza esprimeva!
Si
sedette sul bordo del letto, e cominciò ad accarezzargli i capelli dorati .
Il
bambino si mosse, girò la testa verso di lui, e aprì i grande occhi azzurri.
Per
un momento nessuno dei due parlò.
Poi
Anakin si decise.
“Buongiorno, maestro…” disse con voce
ovattata.
“Buongiorno a te, piccolo Padawan…”
rispose lui, continuando a fissarlo bonariamente.
Anakin
sorrise.
Lui
rispose.
“Ora, sto meglio” disse dolcemente il
bambino.
“Davvero?” chiese scherzosamente Obi-Wan,
guardandolo con un sopracciglio inarcato.
Anakin
lentamente annuì.
“Perché tu sei qui con me, maestro…” disse
in un soffio, prima di ricadere addormentato tra i cuscini.
Obi-Wan
spalancò gli occhi: era rimasto di stucco.
Lentamente,
cercando di non svegliarlo, si avvicinò
e gli diede un bacio sulla fronte.
“Che la Forza sia con te, mio giovane
Padawan” sussurrò, prima di uscire dalla stanza.
Il ricordo prese a
sfuocare, lasciando solo un sapore di amarezza e triste malinconia nel cuore di
Obi-Wan, che era ancora disteso sul letto con gli occhi fissi nel vuoto e
velati di lacrime.
Era quello l’Anakin che
ricordava, non lo Jedi oscuro contro cui aveva appena combattuto. Non era
possibile. Non era possibile che Anakin potesse essere diventato quell’essere
maligno e contorto. Non il suo Anakin, che era stato il bambino più dolce che
avesse mai visto.
Impossibile pensare ad
Anakin come a un nemico; come ad un potente Jedi al servizio del Male. Se il
tradimento di Anakin fosse stato reale, non lo avrebbe comunque abbandonato.
Non sapeva dire perché,
ma non riusciva ad odiare quel ragazzo, anche con tutto quello che poteva aver fatto…anche se si fosse schierato con
il Lato Oscuro; perché ripensandoci, non era interamente colpa di Anakin…la
vita lo aveva messo davanti a tali scelte…gli aveva fatto patire forti dolori,
gli aveva strappato ciò che di più caro aveva…forse era solo destino…un destino
amaro e crudele, che non perdona, che non lascia via di scampo…
Obi-Wan avrebbe sfidato
chiunque a non cedere all’odio e all’ira.
In quel momento promise a
se stesso, che appena tornato in forma, si sarebbe messo alla ricerca di
Anakin, avesse dovuto mettere a soqquadro l’intero universo per rintracciarlo,
lo avrebbe fatto, perché non era scomparso, lo sentiva; era da qualche parte,
che aveva bisogno di aiuto, e lui, Obi-Wan, lo avrebbe trovato, fosse stata
l’ultima cosa che avrebbe fatto…
FINE PRIMA PARTE
Finita la
prima parte!! Bene, bene, bene, cosa ne dite? Ammetto che è un tantino triste e
malinconica come storia, ma dopotutto c’è un fondo di verità che si rifà alla
saga di Lucas.
…comunque confido nel vostro aiuto per ricevere
recensioni, magari anche con qualche consiglio per mandare avanti questa breve
storia, visto che non fa mai male; sono accettate anche critiche, purché siano
costruttive…
Un Mega
grazie a tutti coloro che hanno letto questa prima parte!
Per
concludere vi dico solo: RECENSITE!!!!! ( qualsiasi cosa vi passi x la testa! )
Alla
prossima!
Che la Forza
sia con voi!
Vale3