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Autore: Hailiswords    11/06/2013    1 recensioni
Dove sei diretto?
Ovunque abbia voglia… e ti porterò con me!
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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7.
Sospensione dell'incredulità.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fly Bar.

Johnny sedeva al tavolino, in attesa di Emily. Era gasato come un ragazzino, neanche avesse dovuto firmare il suo primo contratto, quello per “Nightmare – Dal profondo della notte” nel lontano ’84. Aveva le gambe accavallate al suo solito e batteva le mani sulle cosce, gli occhi viaggiavano da una parte all’altra del locale, alla ricerca di quella donna; l’aveva vista solo una volta e non sapeva se sarebbe riuscito a riconoscerla.
Ma si stupì non appena vide comparire una figura slanciata, dalle movenze egizie. Gli arti erano longilinei, come il collo, e i capelli scuri le incorniciavano il viso dalla pelle ambrata. Ancheggiava in modo sensuale, malgrado lo sforzo di non sembrare timida. Aveva il viso contratto, come se si ripetesse nella testa “Non cadere. Non cadere”.
Per fortuna non cadde.
Emily si fermò di fronte a lui, dall’altra parte del tavolino e John si alzò e le baciò la mano. Emily si sentì una fitta allo stomaco; non avrebbe più lavato quella mano, mai più. Si sentiva come quando da bambina suo padre le regalò la prima bambola.
Felice come una pasqua, emozionata, incuriosita. Soddisfatta anche, dopotutto se adesso era con lui era, di certo, merito della sua iniziativa alla notte degli Oscar.
Johnny fece accomodare Emily accompagnandola con la sedia e poi si sedette.
« Bene. Sono contento che sei venuta. » iniziò lui accompagnato da un sorriso a labbra chiuse.
Non era ancora il momento di scatenare tutto il suo carisma.
« E io sono contenta che lei mi abbia invitato. » ricambiò Emily sorridendo di rimando. Evaporava agitazione, voleva scatenarsi, lasciarsi andare, ma non era il caso.
Emily riusciva con difficoltà a guardare John, tra l’imbarazzo e le lenti scure di entrambi. Avrebbe preferito evitate tutte queste precauzioni, ma essere VIP comporta questo.
« Hai letto il mio biglietto, vero? » chiese John toccandosi i baffi.
« S-sì, certo! Ho molto apprezzato. E’ stato davvero gentile da parte sua leggerlo. » rispose Emily balbettando. Strapazzava le dita affusolate per l’agitazione.
« Non darmi del lei, per favore. »
Johnny poggiò la sua mano su quella di Emily, quella che aveva baciato poco prima. La ragazza sobbalzò leggermente e confermò dentro sé che non avrebbe mai più lavato la mano.
Era tutto così calmo, c’era pochissima gente, i camerieri erano tutti sull’attenti e il posto odorava di pesca . Emily si chiese se aveva pagato il proprietario per tutto questo.
« Oh, d’accordo. » rispose lei con le gote arrossate e ritirò la mano, era troppo imbarazzata. Johnny capì e con un cenno della mano chiamò un cameriere.
« Mi dica, signore. » chiese l’uomo in camicia bianca e gilè nero.
« Ti cosa prendi, Emily? » domando l’attore alla ragazza. L’ultima cosa a cui pensava in quel momento era cosa ordinare: « Quello che prende lui. » rispose. Certo, se l’era cavata con poco, ma sempre meglio di sparare qualcosa di strano.
Johnny roteò gli occhi, da Emily passo al cameriere.
« Allora ci porti due caffè con rum. » ordinò « Tu bevo il rum, giusto? »
« Ehm, » Emily non sapeva cosa rispondere, non beveva spesso e il rum non l’aveva mai assaggiato « si. Certo! » esclamò con troppo entusiasmo.
Il cameriere annuì e andò via.
« Bevi davvero il rum? » chiese John con un sopracciglio alzato e gli occhi a fessura.
« No. » confesso Emily e si chiuse nelle braccia.
« C’è sempre una prima volta. » sorrise « E non essere così timida! Dopotutto sono solo una stella di Hollywood! » ironizzò.
Emily rise di gusto.
« Già; e come tu ci sia riuscito è un mistero. »
« Fortuna, carattere e talento. Senza una qualsiasi di queste tre non puoi farcela. » confessò lui.
« Allora non diventerò mai nessuno. Non ho nessuna delle tre. » asserì Emily.
« Tu hai il talento e la fortuna di avermi conosciuto. Il carattere uscirà fuori, lo so. » disse John in preda all’immaginazione « Diventerai qualcuno. » concluse compiaciuto.
« I-io? » Emily indicò se stessa allibita « No, Impossibile. » allontanò quell’idea con un gesto della mano.
« Solo se pensi che lo sia. »
Emily si fermò per un attimo e si tolse gli occhiali da sole. Le parole di quell’uomo, tanto bello quanto talentuoso, l’avevano fatta riflettere. Cosa c’era di male? In fondo aveva pubblicato un libro anche per quello.
Essere riconosciuta da tutti, firmare autografi, partecipare alle prime cinematografiche e magari comparire nel grande e piccolo schermo. Non ci aveva mai pensato fino in fondo, ma l’idea le lasciò un abbozzo di sorriso sulle labbra rosee.
« Allettante eh? » incalzò Johnny con il mento poggiato alla mano.
« Sciocchezze! » esclamò Emily.
Non credeva in se stessa abbastanza da rendersi conto che poteva essere tutto ciò che voleva, qualsiasi cosa.
« Tutto ciò che stai pensando in questo momento, » disse John « ogni minima cosa, anche a me è passata per la mente. »
« Anche pensare che hai degli occhi bellissimi? » lo provocò lei.
« Ciò lo penso in questo momento di te. » espresse lui.
Ennesima fitta allo stomaco e battito accelerato. Fra poco il cuore le sarebbe risalito fino al cervello e l’avrebbe rimproverato per i troppi carichi di adrenalina che, senza preavviso, lo facevano martellare così violentemente.
Emily pensò che se avesse fissato il suo petto l’avrebbe visto muoversi, tanto era forte il battito. Provare certe sensazioni era davvero raro.
Il cameriere li disturbò senza rendersi conto: « Ecco i caffè. » e li posò sul tavolo. Due tazze bianche e fumanti con tanto di cucchiaino, zucchero e un piccola boccetta di liquido scuro.
Johnny ringraziò e l’uomo andò via.
« Quello sarebbe il rum? » domandò Emily indicando il contenitore di vetro.
« Si, intenso e speziato rum scuro. » John la aprì e ne versò un terzo circa « Invecchiato dodici anni in botti di quercia. Di solito non è in commercio, viene sempre miscelato. »
Bevve un sorso dalla bottiglietta.
« Vuoi? » domandò lui porgendogliela.
Emily non era molto sicura, ma la prese e ne odorò la fragranza; era corposo e dolce. Tossi per la troppa intensità del liquido.
« Sembra forte. » disse lei posando la boccetta sul tavolino.
« Lo è. » sorrise lui « Assaggia il caffè. » la invitò.
Emily afferrò la tazza e assaggiò quel mix di caffeina e alcool.
Ingoiò e si sentì andare a fuoco.
« Oh mamma! » esclamò strizzando gli occhi e trattenendo un colpo di tosse « C’era già il rum nel tuo? » deglutì.
« Sì, mi piace esagerare. » confessò lui.
« “Esagerare” è forse chiave del tuo successo, ma arma a doppio taglio a mio parere. »
« Il mio fegato è d’accordo con te. » scherzò.
Entrambi risero.
Qualche istante dopo Johnny terminò quel momento: « Perché hai scritto il libro? »
Emily si trovò spiazzata. Il motivo era quasi un tutt’uno con la sua essenza; era come spiegare perché si provano sentimenti o perché esistano. Sapeva solo che era stata mossa dall’istinto di scrivere e di parlare di lui, il resto venne da sé.
« Sono innamorata di te in un certo senso, dei personaggi che interpreti. »
« E’ ciò in cui tutti cadono. Ma tu sei la prima che ha chiara in testa la differenza. Amare il personaggio di un film non è amare la persona che lo interpreta. » disse John.
« Esattamente. »
« Di quale personaggio ti sei innamorata in particolare? »
« Ed Wood, Giorge Jung, Edward mani di forbic- »
« Ok, ok! Calma. Uno alla volta. » ridacchiò.
Emily s’imbarazzò e abbassò lo sguardo.
« No! Ma perché fai così? Sei snervante. »
« Perché? » domandò Emily infastidita.
« Hai mai sentito parlare di sospensione dell’incredulità? E’ un particolare carattere semiotico che consiste nella volontà, da parte del lettore o dello spettatore, di sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie e di godere di un’opera di fantasia. Da quando hai iniziato a scrivere con fai altro che … »
« E quindi? »
Emily sapeva come reggergli il gioco.
« Quindi hai deciso che era il caso di riportare le cose sul piano razionale. Tanto vale che ci mettiamo a scrivere un romanzo tradizionale, si tratta solo di scegliere il genere. »
Emily si sentì come se il sogno della sua vita fosse diventato realtà, aveva recitato un parte del film Ed Wood, era in estasi, l’adrenalina le scorreva in corpo.
« Sospendi l’incredulità, Emily. » disse Johnny « Smetti per un secondo di non credere di essere abbastanza, lascia che la tua mente vaghi e che le tue forze mettano in atto ciò che hai immaginato. E’ semplice, io ci sono riuscito. »
« I-io … Mi sforzo di sorridere, sapendo che la mia ambizione ha superato di gran lunga il mio talento. » disse Emily, citando una frase del film Blow.
« Tu ce l’hai un sogno George? » cominciò John dandole corda.
« Si cazzo, ce l’avrei se mi facessi dormire. »
« Tu ce l’hai un sogno, e per me puoi realizzarlo … ma fin’ora hai fallito. Perché? »
« Perché mi hanno beccato. »
« No mio ermano, hai fallito perché quello che avevi era il sogno sbagliato. »
« Cosa, cosa significa? »
« Che tu ami l’idea di realizzare ciò che vuoi, non il realizzarsi dei sogni in sé. Cambia le tue prospettive; non credere di non potercela fare, tu puoi tutto. »
« Perché mi dici tutto questo, Johnny? Io non capisco. » domandò Emily, quell’inaspettato interesse non capiva da dove venisse.
« Vedi, prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta. E dopo il suo arrivo... é caduta. »



QUESTIONARIO DI GRADIMENTO.

1) Ti piace il titolo del capitolo?
2) Ti è piaciuto ciò di cui ho parlato?
3) Ti è piaciuto il modo in cui l’ho scritto?
4) Leggendo le riflessioni dei personaggi, hai cambiato idea riguardo uno di loro?
5) Ti è piaciuta la fine?

Ti chiedo di dare risposte aperte (non solo: sì, no) e anzi se sono negative, voglio assolutamente sapere cos’è che non ti è piaciuto. Ho bisogno del TUO parere. Grazie.


I personaggi:
Johnny Depp as Johnny Depp
(32 anni)


Emily Florence Cecil as Nina Dobrev
(25 anni)


INFO:
Chiedo anche a voi di sospendere l'incredulità, in quanto Ed Wood e Blow sono film usciti dopo il 1995 e quindi non dovrebbero neanche esistere, ma ne avevo bisogno. :) Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
   
 
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