Serie TV > Che Dio ci aiuti
Segui la storia  |       
Autore: Lisbeth17    13/06/2013    2 recensioni
[Che Dio ci aiuti]Lasciando inalterato il finale di stagione, ho sempre pensato a un possibile, personalissimo, proseguimento.
Un nuovo personaggio, il tempo che è passato ineserabile, com’è cambiata la vita agli inquilini del convento degli angeli?
Dal testo:
C’è una storia che voglio raccontare, la mia storia, per farlo come si deve, ho bisogno di fare un passo indietro, forse più di uno, per raccontarvi le cose così come le hanno vissute i protagonisti, soprattutto lei, la mia mamma.
Ho scoperto poco tempo fa il suo diario…
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Attimi...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un Passo Indietro


Un passo indietro


 

Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere


Quante cose che non sai di me
Quante cose devi meritare



 

[Azzurra]

Non so nemmeno come siano riusciti a sbrigare le beghe che mi aveva accennato il medico, dopo avermi detto che mio padre era morto, e che io non ho praticamente capito. Tutto però è stato risolto, organizzato il funerale, avvisato il cimitero. Insomma nessuna triste incombenza mi è stata lasciata.

Al funerale partecipano tutti, Nina è sempre accanto a me, Marco e Cecilia tengono Lucia, le suore del convento occupano tre file solo loro, e c’è anche Margherita che è venuta apposta da Bologna con Emilio, in fondo alla chiesa, in disparte vedo Guido, effettivamente lo intravedo ad inizio celebrazione, per il resto sento il suo sguardo su di me per tutto il tempo.

Marco e Cecilia sono partiti dopo il funerale, il genio del piano non poteva perdere altri giorni di scuola anche se avrebbe molto voluto, e Marco doveva tornare a lavoro, mi ha detto di stare calma, di non buttarmi sul lavoro come una pazza, e di tornare a casa, prima o poi. Quando mi ha salutato mi sono salite le lacrime agli occhi, come diavolo faccio qui senza il mio fratellone?

Cecilia mi ha detto che non posso starle troppo lontano, ha bisogno di me, il suo guardaroba si sta invecchiando.

Li saluto con Lulù in braccio e mi sento ancora osservata, mi volto in tempo per vedere Guido osservarci da una finestra, per poi scomparire.

Questa eterna giornata è passata, senza che Guido mi abbia avvicinato, si è limitato a farmi le condoglianze e a salutare Lucia, quando mi sveglio realizzo che è sabato, voglio fare qualcosa di speciale per la mia principessa.

Quando scendo a colazione trovo solo Costa, pronta per uscire.

- Azzurra, Angela e Chiara sono alla casa famiglia, io vado al centro anziani, ti dispiace tanto se non ci siamo oggi?

- No, tranquille, sto bene. Oggi ho voglia di fare qualcosa… credo che preparerò un bel pranzetto.

- Se comprende la tua pasta, lasciane per me, che quella con il lambrusco sposa bene.

Le sorrido mentre esce, saranno pure passati anni ma la sua passione per il lambrusco resta la stessa.

Recupero mia figlia, per vedere se manca qualcosa, oppure se posso cominciare a preparare.

 

[Guido]

Sono tutte fuori, Nina a Milano, due alla casa famiglia, l’altra al centro anziani. Non credo che avrò molte altre occasioni per parlare con lei, l’ho vista in cucina mentre ero in giardino a leggere un libro.

È incredibile quanto la mia vita sia vuota quando Davide non è con me.

Mi avvicino alla cucina per vederla ai fornelli… sa cucinare?

Mentre Lucia è in piedi su una sedia accanto a lei, parlano fitto fitto e ridono molto. Sono così belle insieme, ed io mi sono perso tutto questo, tutto quello che è stato. Quando ha detto la prima parola? Che cosa ha detto? Com’è stato vederla muovere i primi passi? Consolarla dopo un brutto sogno?

Ho una figlia che non conosco.

E amo una donna che non ho mai nemmeno capito, tanto certo che avesso abortito, non ho mai pensato che avesse fatto altro, tanto chiuso dalle mie paure e dai miei sensi di colpa, non mi sono fermato a vedere chi davvero fosse Azzurra Leonardi.

- Guido!!! – dice Lulù dopo avermi visto.

Vedo Azzurra sussultare ma non scomporsi, mentre mi avvicino a loro.

- Ciao piccola. – dico accarezzandole la testa, e se non fosse per il rumore dell’acqua, giurerei di aver sentito Azzurra ringhiare.

Guido non ti far intimorire ora, calma e sanguefreddo.

- Che cosa fate di bello?

- Mi sembra ovvio che stiamo cucinando.

- Non sapevo sapessi cucinare.

- Non sai niente di me, non mi stupisce.

- Mami… -la riprende la piccola, colpita dal tono duro adottato da Azzurra.

- Scusa amore. – le risponde lei ritrovando immediatamente la sua dolcezza.

- Mangi con noi?

- Guido avrà da fare, Lulù non insistere.

- Non ho niente da fare, mi farebbe piacere…

- Guido…

[Azzurra]

Io sono sfigata, un casino sfigata. Speriamo solo che la sfiga salti una generazione per la mia piccolina.

Mi ci mancava solo Beatrice.

- Ciao Bea. – dice lui con un tono sorpreso e non troppo entusiasta, ma si sa, miss moscetta è la regina delle grandi emozioni.

- Ciao… - dice pure mia figlia, tutta pimpante.

- Chi sei? – le chiede ancora la mia piccolina.

- Mi chiamo Beatrice. – le dice lei senza scomporsi,  senza emozionarsi, senza alcuna particolare inflessione nella voce.

- Io sono Lucia. – le risponde il mio piccolo fiore, ancora in piedi sulla sedia accanto a me che cucino.

Ti prego Lulù non lo fare, non essere la bambina buona, gentile, educata che io ti ho insegnato ad essere, ti prego amore della mamma non…

- Mangi anche tu con noi?

…non la invitare a pranzo!!

- Ciao Beatrice, - mi dico voltandomi sorridente verso di lei - in effetti, ce n’è per tutti, se volete unirvi a noi, ci farebbe piacere. – perché non si dica che Azzurra Leonardi è una maleducata.

Torno a dare le spalle alla coppia più spumeggiante degli ultimi trent’anni per non bruciare tutto, Lulù si avvicina al mio orecchio.

- Bava io?

- Molto amore, sempre. – le dico dandole un bacino sulle labbra.

 

[Beatrice]

Avrà pure una figlia, e avrà allungato la lunghezza delle gonne, ma resta sempre l’oca che è.

Perché no?! Magari è la volta buona che Guido riacquisti la ragione.

- Certo con piacere, posso darti una mano? – le dico educadamente.

- Grazie, in cucina ci penso io, potete apparecchiare però. – mi dice lei marchiando il territorio.

 

[Guido]

Il concetto di momento imbarazzante sta riavendo tutto un altro significato.

Mentre do una mano ad apparecchiare, cioè io apparecchio e Bratrice guarda, un telefono comincia a squillare.

- Mami, mami…. Zia Nina!

- Rispondi tu.

- Ponto ziaaaaaaaa! – dice lucia pimpante, e deve aver messo il vivavoce perché sento anche la risposta di Nina.

- Piccola peste che fai?

- Stiamo cucinando – le dice Azzurra – tu?

- Ria che fai di buono? Lasagne?

- No pasta incasciata e polpette.

- Fanne rimanere, ti prego.

- Farò del mio meglio… tu che fai?

- Mi stavo preparando… vabbè hai capito…

- Ma sei a casa mia?! Camera di Lucia è offlimits e cambia le lenzuola… Dio… e stai attenta!

- Tranquilla certe genialate le lascio a te…

- ma perché? Lulù lo vuoi un bel cuginetto?

- Lulù non dare retta alla mamma…

- Amore passami il telefono – dice Azzurra facendosi passare il telefono e togliendo il vivavoce – niente cugini, niente di niente, in bagno, mensola in alto, c’è il tuo sacchetto rosso, così stiamo tutti tranquilli.

Ok, Azzurra ha metodi contraccetivi in casa, perché questo mi infastidisce così?

Non posso più ascoltare la telefonata perché Beatrice attira la mia attenzione.

 

[Azzurra]

Dai su! A tavola! Miss moscetta non si può più prendere nulla di tuo, Guido non può più ferirti, il tuo piccolo fiore è lì per te.

Dopo la mia sana dose di autoconvincimento sono pronta!

- A tavola! – dico per richiamare Guido e Beatrice che chiacchierano al bar.

 

[Guido]

Che diavolo c’è di sbagliato in me? Perché sto permettendo questo, sapendo bene quello che so, perché offro ancora Azzurra a Beatrice, lo so che non sarà tenera con lei, come posso essere così stronzo?

Ci sediamo a tavola, e dopo che Azzurra serve tutti, si siede accanto a Lucia per aiutarla a mangiare.

- Molto buono, complimenti, non sapevo sapessi cucinare.

- Ho imparato quando sono andata a vivere da sola, ho scoperto che i bambini non potevano mangiare pizza da asporto e ho imparato a cucinare.

- E lavori?

- Si.

- Che lavoro fai?

- Mami fa le foto.

- Cosa?

- Faccio la modella.

- Ah. In effetti…

- In effetti cosa?

- Sei una donna molto bella, questo voleva dire Beatrice.

- Mami ancola.

- Lulù da domani basta con il ricostituente! Solo un po’ poi c’è il secondo.

Mentre azzurra porta a tavola le polpette, le squilla il telefono, e si scusa per andare a rispondere. La sento parlare in inglese, non si allontana mai troppo. Parla anche inglese ora?

Aiuta la piccola con le polpette, evita che faccia cadere l’acqua, le raccoglie il tovagliolo. È presente nonostante stia parlando al telefono con qualcuno, da quel che ho capito parla di lavoro.

È una mamma bellissima.

Mi fermo troppo a fissarla, so che Beatrice non approva, e forse è spaventata dalla sua presenza, ma in questo momento faccio fatica a controllare le mie emozioni… c’è Azzurra… c’è Lucia, mia figlia…

E c’è Beatrice che forse non dovrebbe essere qui, mi volto per un momento verso di lei, e nei suoi occhi leggo un’enorme consapevolezza di quello che sta accadendo, forse non i dettagli le sono chiari, ma vedo il gelo visto quando la lasciai quasi quattro anni fa.

- Scusatemi – dice Azzurra tornando a tavola, portando i caffè, visto che ormai avevamo finito tutti di mangiare.

- Figurati, lavoro?

- Si, devo finire un servizio e volevano farmi le condoglianze.

- Mami… andiamo a Vezia?

- A Venezia, intendi? – Lulù annuisce e guarda Azzurra con occhi colmi di aspettativa.

- Si, ci dobbiamo tornare per finire il lavoro.

- Bello!!! – dice Lucia entusiasta, cominciando a raccontare la loro precedente avventura veneziana, l’amore con cui Azzurra la guarda e la corregge, mi toglie il fiato, e m fa restare incantato a guardarli, com’era bello vederla dormire accanto a Davide.

Oddio Davide domani torna, ecco che cosa le dovevo dire…

- Azz…

- Ria!! – dice una voce maschile coprendo la mia.

- Paolo!! – rispondono Azzurra e Lucia, la prima alzandosi da tavola, la seconda battendo le manine.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Che Dio ci aiuti / Vai alla pagina dell'autore: Lisbeth17