Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Miss Fayriteil    13/06/2013    1 recensioni
Questa storia è nata un po' per caso, volevo provare a scrivere un romanzo rosa, nello stile di Lauren Weisberger o Sophie Kinsella, che mi piacciono molto. Mi sono ispirata un po' anche alla coppia che amo di più in Grey's Anatomy. Capirete perchè. La trama... è un romanzo, una storia d'amore. La donna single che trova l'amore della sua vita. Spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Va bene, organizziamo

 

Era aprile, un altro anno era passato nella vita di Ali, aveva compiuto trentatrè anni e in quel periodo lei e Dana erano impegnate ad organizzare il loro matrimonio. Naturalmente non da sole, perchè le loro mamme, Taylor e Tracy, erano sempre presenti, o in carne ed ossa, quando si presentavano a casa nei momenti più inaspettati oppure al telefono. Ali naturalmente era contenta che sua madre fosse così positiva ed accettasse con tanto entusiasmo il suo matrimonio. Però una piccola parte di lei avrebbe voluto che non fosse interessata e la lasciasse in pace. Però era bello pensare che si stava comportando esattamente come avrebbe fatto nell’organizzare il suo eventuale matrimonio con Josh. Poi loro due non erano le uniche ad aiutare. Anche Kim e Faith, in quanto giovani spose, spesso facevano parte del consiglio matrimoniale. La sorella di Dana si portava spesso dietro Leah che aveva cominciato a gattonare e non era da perdere d’occhio perchè non si sapeva dove si poteva infilare. Una volta per esempio l’avevano trovata nel ripostiglio incastrata nel secchio delle pulizie che guardava la scopa tutta interessata. Oppure un’altra era riuscita non si sa come ad arrampicarsi nella lavatrice e si era chiusa dentro, per fortuna subito prima che Kim la trovasse. Erano giornate intense, ma comunque piacevoli, piene di fiori, fotografie di abiti da sposa e biglietti da visita di ristoranti oltre agli innumerevoli consigli da parte delle donne sposate.  Faith di solito entrava in casa, si sedeva sul divano e non si muoveva da lì, fino al momento di andare a casa. Mancavano meno di due mesi al parto e ormai lei era incredibilmente stanca, tutto il giorno. Tra la foto di una composizione floreale e quella di un abito da sposa, chiedeva alle altre se Michael, come nome, fosse più o meno adatto di Sean. Quattro settimane prima aveva saputo di aspettare un maschietto e da quel momento non passava giorno senza che comprasse qualche indumento o decorazione per la camera da letto che non fosse bianco e azzurro. Nessuno si era sorpreso da quella notizia: era ovvio che Faith sarebbe diventata madre di un maschio, anche se era il padre in un certo senso, a decidere il sesso. Il punto era che l’opzione alternativa era impensabile.

  «Okay allora sentite questo» annunciò Faith. «Howard. Che ve ne pare?»

  «Howard?» esclamò Ali con un verso disgustato. «Assolutamente no, è un nome da ‘800! Scegli un nome più attuale, Harry o Alex. Cosa pensi dei gigli per il mio bouquet?»

  «Sì però non da soli. Gigli e qualche fiore più piccolo, per alleggerire. Poi i fiori piccoli non bianchi, sceglili tipo rosa chiaro, un colore così». Ali annuì e prese un appunto sul suo bloc-notes. Taylor comparve all’improvviso da un’altra stanza e disse: «Gli abiti? Avete detto che non volete vestirvi di bianco. Che ne dite del color panna?». Ali e Dana si scambiarono un’occhiata e annuirono.

  «Sì perchè no?» commentò quest’ultima. «Sì è una bella idea il color panna. Non è bianco, ma è comunque un colore chiaro, delicato». Ali si disse d’accordo con lei.

  «Ragazze, ho parlato con il proprietario di quel parco dove vorremmo fare la cerimonia» annunciò Tracy chiudendo una telefonata. «Dice che l’unico giorno che ha disponibile è il 15 settembre alle 11. Va bene? Perchè se non va bene cerchiamo un altro posto. Non è l’unico parco quello».

  «No il 15 settembre mi sembra perfetto, Tracy» osservò Ali. Prese un altro appunto, poi chiuse il blocchetto e lo appoggiò sul tavolo. Poi sedette sul divano accanto a Faith e le appoggiò una mano sulla pancia. «Oh, non si muove» disse un po’ delusa.

  «Sì sta dormendo» le spiegò Faith. Alla fine si sedettero con loro anche le altre quattro, Kim con Leah al sicuro tra le braccia. Dana si mise accanto ad Ali e le passò un braccio attorno alle spalle. Continuarono a parlare delle nozze finchè Kim, Faith, Tracy e Taylor decisero di tornare a casa. A quel punto, rimaste sole, Dana chiese ad Ali: «Hai mai pensato a come sarebbe la tua vita se stessi ancora con Josh e non ti fossi mai innamorata di me?»

  «Sì...» rispose Ali. «Sì ci ho pensato. Penso che... a quest’ora probabilmente starei organizzando il mio matrimonio con lui oppure saremmo già sposati».

  «Quindi vi sareste sposati» osservò Dana in tono neutro. Ali annuì. «Sì quasi sicuramente. E tu ci hai mai pensato? Credi che avresti sposato Lisa?»

  «Non lo so...» rispose Dana pensierosa. «Però penso di sì. Magari ci saremmo fidanzate fra un po’ di tempo però probabilmente l’avrei sposata. Comunque non importa perchè adesso sto per sposare te e non potrei essere più felice. Ti amo». Le diede un bacio sulle labbra e andò in camera da letto e poi in bagno per farsi una doccia. Quasi dopo ogni sessione di organizzazione matrimoniale, Dana doveva farsi la doccia. Ali non aveva voglia di seguirla perciò mentre la aspettava decise di cercare altre fotografie di abiti da sposa su Internet. Aveva una vaga idea di come lo voleva, ma era sicura che quando avesse trovato quello giusto qualcosa le si sarebbe mosso dentro e avrebbe pensato: «Eccolo». Il problema era che non aveva idea di quando ciò sarebbe successo. Erano mesi che guardava e provava vestiti su vestiti, ma nessuno riusciva a convincerla. Nemmeno Dana l’aveva ancora trovato, ma lei almeno doveva fare la scelta definitiva tra un campione di dieci. Stampò qualche fotografia poi controllò la sua pagina su Facebook. Alla fine chiuse anche quella e andò in cucina a controllare cosa c’era di commestibile in frigorifero. Però anche se era ora di cena non si azzardò a toccare niente: Dana sarebbe andata fuori di testa, lo sapeva. Primo perchè nessuno poteva toccare la sua preziosa cucina e secondo perchè era meglio per tutti che Ali non toccasse nessuna cucina.

  «Che stai facendo?» chiese Dana con voce secca, arrivandole alle spalle. «Allontanati dal frigorifero lentamente e non toccare niente. Ti chiamo io quando puoi venire ad apparecchiare la tavola».

  «Va bene, va bene» replicò Ali indietreggiando. Sbuffò e aggiunse: «Comunque non volevo fare niente di male, ho solo aperto il frigorifero e l’ho richiuso». Dana annuì e indicò il soggiorno con il dito.

  «Fuori. Da. Qui» scandì lentamente. Ali annuì e uscì a passi pesanti dalla cucina. Crollò sul divano e accese la televisione. Il programma che le si presentò davanti era American Bake Off.

  «Ma, sì, prendetemi in giro anche voi, signori della TV» mormorò tra sè e sè, mettendo su Extreme Makeover. Qualche storia strappalacrime poteva distrarla. Quando Dana le disse che poteva raggiungerla in cucina, spense il televisore e andò ad apparecchiare la tavola. Poi cominciarono a mangiare e a certo punto Dana le disse: «Scusa se ti ho cacciata dalla cucina, ma lo sai, tengo alle nostre vite e anche alla casa. Quindi... non prendertela, lo faccio per noi».

  «Sì lo so» fece Ali. «Scusa, non entrerò più in cucina senza il tuo permesso, va bene?»

  «Va bene» rispose Dana. «Ti ringrazio». Per il resto della cena andarono avanti a parlare del matrimonio e una volta che ebbero finito andarono in soggiorno a guardare le ultime fotografie degli abiti che Ali aveva scaricato da Internet. Si consultarono a lungo e decisero di andare su un sito specializzato in torte nuziali. Ne guardarono a decine, ma ancora non sapevano decidere quale poteva essere quella giusta. Avrebbero preso solo la forma, poi Dana l’avrebbe commissionata a qualcuno del ristorante. Si fidava ciecamente di loro e in più avrebbero risparmiato non poco. Passarono tutta la serata a parlare di quello, mancavano cinque mesi, ma all’improvviso le nozze sembrarono dietro l’angolo. Avevano l’impressione che non sarebbero più riuscite a fare niente: gli abiti di entrambe, i bouquet e la torta. Ali tentò di farsi prendere dal panico, ma Dana la fermò prima. Le prese entrambe le mani e disse: «Ali, guardami. Guardami negli occhi e respira profondamente. Ti devi calmare, va tutto bene. Mancano cinque mesi al matrimonio, risolveremo tutto vedrai. Sai adesso cosa facciamo?»

  «Che cosa?» le chiese Ali ancora sull’orlo delle lacrime. Dana sorrise e la abbracciò.

  «Prendiamo tutte le foto dei tuoi possibili abiti da sposa e quelli delle torte e le guardiamo tutte. Non dico che faremo la scelta definitiva, ma almeno elimineremo gli abiti e le torte che davvero non ci piacciono. Anche perchè io non devo sapere quale vestito sceglierai e nemmeno tu con il mio. E soprattutto non ci potremo vedere prima della cerimonia perchè porta sfiga. Però adesso ti do una mano a eliminare quelli che di sicuro non scegli. La torta invece la scegliamo insieme e non ti preoccupare perchè controllerò personalmente la sua preparazione. Va bene?»

  «Sì va bene. Allora prendo tutte le foto e le controlliamo» disse Ali. Andò vicino alla credenza e prese la cartelletta trasparente in cui c’erano tutte le fotografie e si risedette sul divano accanto a Dana. Tirarono fuori tutte le foto e le guardarono una per una. A fine serata avevano eliminato una trentina di abiti e una decina di torte. Ali si sentiva soddisfatta di ciò che erano riuscite a concludere. Adesso si sentiva un po’ meno preoccupata quando pensava che mancavano cinque mesi al matrimonio.

 

 

Un paio di settimane dopo, di sabato, Ali era andata con sua madre e Faith in un negozio di abiti da sposa. Stava decidendo quale prendere e aveva bisogno di vederli dal vivo. Dana sarebbe andata un altro giorno con Tracy e Kim. La clausola era che non dovevano andarci insieme, per non rischiare di vedersi con l’abito addosso. In quel momento stava girando per la boutique insieme a Taylor esaminando i vari abiti, mentre Faith stava seduta su una poltrona e si faceva portare i vestiti da guardare. Come erano entrate nel negozio era crollata a sedere e per un po’ si era lamentata dei piedi gonfi. Ormai Ali era quasi sicura del vestito che avrebbe comprato, per quello che era passata nel negozio. Aveva eliminato a priori tutti quelli bianchi e quelli colorati, concentrandosi solo su quelli color panna che non erano più una mezza dozzina. Non ne voleva uno con troppi pizzi e decorazioni. Aveva una strana sensazione: era sicura che quel giorno avrebbe trovato il suo vestito. Insieme alla commessa mise su uno stesso appendiabiti tutti gli abiti che le piacevano e cominciò a provarli. Erano tutti belli, ma nessuno la convinceva fino in fondo. Ognuno aveva un qualche problema che alla fine le faceva cambiare idea. Poi arrivò lui. Come lo prese in mano Ali capì che sarebbe stato quello giusto. Naturalmente era del colore che voleva lei, poi il corpetto per metà di pizzo e per metà di seta e la gonna ampia e dritta sempre di seta. Lo indossò e come aveva previsto sentì una stretta allo stomaco e disse ad alta voce: «Ci siamo. È questo, sono sicura. È il mio vestito».

  Taylor e Faith si voltarono di scatto verso di lei. Sua madre si avvicinò a lei e la squadrò attentamente. Le girò intorno e alla fine sorrise e annuì. «Hai ragione, piccola. È bellissimo. È assolutamente perfetto. Tu che ne pensi Faith?»

  «Mi piace. È stupendo, Ali. È sicuramente il tuo abito» rispose la sua migliore amica alzandosi e avvicinandosi a lei. Ali sorrise nervosa, ma aveva un ultimo dubbio.

  «Credete che a Dana piacerà?» chiese con voce ansiosa. Faith la guardò attentamente. «Non sono nei pensieri di Dana, tesoro» rispose. «Però io credo di sì. Penso proprio che le piacerà».

  «Non potresti non piacerle, obbiettivamente» rispose Taylor con gli occhi un po’ umidi. «Sei bellissima. Aspetta che ti veda tuo padre, sarà così felice». Ali annuì, poi si rimise i suoi vestiti. Alla fine vide il prezzo dell’abito che aveva scelto e per poco non le venne un infarto.

  «Mamma» disse. Taylor le si avvicinò. «Io non posso spendere una cifra del genere. Cosa faccio?»

  «Possiamo chiedere alla zia Jill se ti può fare lei il vestito. Ti fai dare il modello e lo fai fare a lei, così non deve spendere troppi soldi. Va bene?»

  «Va bene, farò così» disse Ali. Perciò si fece dare il modello e alla fine tornarono a casa. Ali era felice e si sentiva totalmente soddisfatta. Quando aprì la porta di casa sua vide che Dana era già tornata e in quel momento stava leggendo un libro. «Tesoro, sono tornata!» la salutò ad alta voce. Dana si alzò dal divano mettendo giù il libro, le sorrise e le  andò incontro. La baciò lievemente sulle labbra e le disse: «Bentornata! Com’è andata oggi la prova del vestito?»

  «Bene! Anzi benissimo!» esclamò Ali tutta esaltata. «Non ci crederai ma l’ho trovato! Ovviamente non te lo faccio vedere, ma sappi che è stupendo! Però non l’ho comprato».

  «Tesoro è fantastico!» replicò Dana abbracciandola. «Ma perchè non l’hai comprato?»

  «Costava un patrimonio, Dana. È vero che non abbiamo problemi di soldi, ma non volevo spendere così tanto per un vestito che verrà usato una volta sola, o al massimo due o tre. Quindi ho deciso che me lo faccio fare da mia zia. Ho preso il modello così me lo fa uguale».

  «Hai ragione» convenne Dana con un cenno del capo. «Ma cosa intendi dire che verrà usato solo una volta o al massimo due o tre?»

  «Non so quante figlie avremo... però non credo più di due. Magari avremo figli maschi, quindi non lo useremo mai più». Restò in silenzio per lasciare che le sue parole facessero effetto e non fu delusa.

  «Figli? Sul serio? Vuoi ricominciare a parlare di figli? Te l’ho detto un milione di volte, Ali, ogni cosa a suo tempo. Adesso pensiamo a sposarci, poi per i figli si vedrà». Ali scoppiò a ridere.

  «Dana, lo so! Ti stavo solo prendendo in giro! Quando sarà il momento giusto arriveranno dei figli, sono d’accordo con te. Il matrimonio è già abbastanza stressante di suo». Dana sorrise.

  «Non vedo l’ora che arrivi il gran giorno» disse. «Intanto lunedì vado a fare la prova del vestito e spero di riuscire a trovarlo anch’io».

  «Sì infatti...» fece Ali pensierosa. Poi si riscosse. «A proposito, che libro stavi leggendo prima, quando sono entrata in casa?». Dana lo prese dal mobile accanto al divano e glielo mostrò.

  «Al ristorante abbiamo parlato della torta e loro mi hanno sottoposto un’idea. Ti farò vedere una foto, ma dimmi se ti piace anche solo così. Dovrebbe essere a tre o quattro piani, dobbiamo decidere, bianca con dei decori sulla glassa e la forma dei piani esagonale invece che rotonda. Che ne pensi?»

  «Penso che...» rispose Ali riflettendo. «Dovrò vedere la fotografia per capire bene, ma da come me l’hai descritta sembra bellissima. Soprattutto i piani esagonali! Ma poi ci mettiamo su le bamboline a forma di spose, vero? Dai non puoi deludermi!»

  «Va bene, mettiamo le bamboline» concesse Dana fingendo di fare un grosso sforzo, quando in realtà l’aveva deciso fin dall’inizio. Ali strillò felice e l’abbracciò di slancio facendola cadere sul divano.

  «Dana, ci sposiamo!! Te ne rendi conto?» strillò. Dana ricambiò l’abbraccio, ridendo poi la baciò.

  «Sì mi rendo conto» rispose. «Ma mi sembra ancora incredibile e non riesco ad aspettare».  

 

 

Erano passati quasi due mesi dal giorno in cui Ali aveva trovato il suo abito da sposa e ormai quasi ogni cosa era a posto. Anche Dana aveva trovato il suo e la torta sarebbe stata pronta in tempo per la cerimonia. Quel giorno erano a casa con Taylor, Tracy, Faith e Kim come spesso succedeva. Stavano discutendo della cerimonia, delle decorazioni del posto dove si sarebbe tenuta e tutto il resto. All’improvviso si sentì un’esclamazione angosciata venire dal lato di Faith. «Oh mio Dio!»

  «Faith! Che è successo?» le chiese Ali correndo verso il divano dov’era seduta. E vide quasi subito cos’era successo. Faith era in piedi e una piccola pozza di liquido si allargava sotto i suoi piedi.

  «Dobbiamo andare in ospedale» mormorò lei. «Mi si sono rotte le acque». A quelle parole le altre quattro si fecero intorno a loro. Dana prese il comando della situazione.

  «Okay, io prendo la macchina, muoviamoci!» esclamò. Prese le chiavi e uscirono tutte quante. Visto che erano troppe per un’auto sola, Kim e Tracy presero la loro, mentre Ali, Dana, Taylor e Faith salirono sull’altra. Mentre viaggiavano arrivarono le prime contrazioni. Ali e Dana erano sedute davanti e dal sedile posteriore arrivò un lungo gemito.  Ali si voltò di scatto.

  «Fay?» chiese. L’amica aveva la testa girata all’indietro ed era sudata. Taylor le stringeva una mano con fare rassicurante. «Le sono venute le contrazioni» spiegò tranquillamente. Intanto Dana continuava a guidare. Ali si ricordò improvvisamente di Daniel e lo chiamò al cellulare.

  «Pronto, Ali? Che succede? È Faith?» fece lui con voce piena d’ansia.

  «Sì siamo in macchina, stiamo andando in ospedale. Raggiuncici subito, Fay sta per avere il bambino!» rispose lei. Daniel fece uno strillo di sorpresa.

  «Che cosa?! Arrivo subito! Sto per diventare padre!» esclamò. Ali scoppiò a ridere e riattaccarono. «Ha detto che ci raggiunge subito» spiegò alle altre tre. Poco dopo arrivarono all’ospedale. Dana parcheggiò e Taylor portò subito Faith all’interno. Dietro di loro c’erano Tracy e Kim e qualche minuto più tardi arrivò anche Daniel. Uscì di corsa dalla sua auto e si precipitò verso di loro. «Ali!» la chiamò ancora ansimando. «Lei dov’è? Va tutto bene?»

  «Sì tutto bene Dan» rispose lei. Lo abbracciò e aggiunse: «Mia madre l’ha già portata dentro, fossi in te le raggiungerei. Noi andiamo adesso, va bene? Aspettiamo che torni mia madre e torniamo a casa». Lui annuì e raggiunse la moglie all’interno dell’ospedale. Pochi istanti dopo arrivò Taylor e tornarono tutte a casa. Non smisero di parlare di quello che era successo per tutto il viaggio in macchina e quando arrivarono a casa dopo aver accompagnato Taylor, Ali e Dana ne discutevano ancora.

  «So a cosa stai pensando, tesoro» osservò Dana togliendosi la giacca. Ali la seguì e chiuse la porta d’ingresso. «Hai visto che anche Faith ha avuto un figlio e pensi quando toccherà a te».

  «Già...» rispose Ali sedendosi sul divano. «Sì ci sto pensando. Ma mi rendo conto anche che è meglio se prima ci sposiamo. Sia tua sorella che Fay sono sposate del resto. Non vedo l’ora di vedere come sarà Michael. Dici che Daniel ci avviserà quando sarà nato?»

  «Sì io credo di sì» disse Dana sedendosi accanto a lei e passandole un braccio attorno alle spalle. «E credo anche che la prossima ad avere un figlio sarai tu. O io. Insomma noi... devi solo avere pazienza».

  «Lo so. Grazie Dana» fece Ali con un leggero sorriso. Ora si sentiva meglio. Sapeva che qualunque cosa fosse successa se lei e Dana stavano insieme avrebbero potuto risolverla.

 

 

La mattina dopo, sul tardi, Daniel telefonò ad Ali per dirle che Michael finalmente era nato e che se volevano le aspettavano in ospedale. Loro si precipitarono là e Ali tornò con la mente a quando, quasi un anno prima, era nata la nipote di Dana, Leah. Chiesero della stanza di Faith Donovan, anzi Edwards e salirono subito al piano. L’ospedale era sempre lo stesso e anche il nido con tutti i bambini sdraiati nelle culle. Quella volta però non furono interrotte da nessuna mamma troppo suscettibile e prima di andare a trovare Faith dettero un’occhiata al suo bambino. Era davvero carino e Ali sentì un stretta al cuore. «Ammettilo che ne vuoi uno anche tu» disse a Dana. Quest’ultima sospirò e scosse la testa con aria rassegnata.

  «È inutile parlare con te, l’ho capito» osservò Dana. «Dai, andiamo da Faith». Si incamminò verso la sua stanza e Ali la seguì, determinata a ricevere una risposta soddisfacente. Faith era seduta al tavolo davanti al suo letto. Quando le vide sorrise e andò loro incontro. Le abbracciò entrambe e disse: «Immagino che abbiate già visto Michael. Ali ha ancora gli occhi che le brillano. Quando ne avrete uno voi? Dopo sposate? Prego che questo giorno arrivi in fretta, lo dico per la tua serenità Dana». Quest’ultima alzò gli occhi al cielo. «Ogni volta che vediamo un bambino» replicò, «mi dice sempre: “E se ne avessimo uno noi? Avanti Dana, so che ti piacerebbe”. È un tormento».

  «Che ci posso fare?» disse Ali, alzando le spalle. «Ho l’istinto materno. E Michael è stupendo, Fay. Daniel dov’è? Voglio fare le congratulazioni anche a lui». In quel momento Daniel entrò nella stanza, vide le due amiche e fece un gran sorriso.

  «Ali! Dana! Che bello vedervi!» esclamò. Anche lui le abbracciò e alla fine andò dalla moglie, le passò un braccio attorno alle spalle e la baciò. Ali sorrise. Pensò che insieme erano davvero perfetti. Era sicura che una volta sposate anche lei e Dana sarebbero state come loro. Faith e Daniel erano stati la sua coppia modello negli ultimi dieci anni e sperava di finire così anche lei. Entro tre mesi si sarebbe sposata poi sarebbe finalmente riuscita a convincere Dana ad avere un figlio. Si voltò verso di lei, le prese una mano e la baciò sul dorso. «Ti amo» sussurrò.

  «Ti amo anch’io» mormorò Dana con un sorriso dolce. Non l’avrebbe mai ammesso con Ali, ma una parte di lei voleva sposarsi per poter finalmente pensare ad avere un figlio. Non voleva dirlo alla sua fidanzata, ma non sapeva bene perchè. Forse perchè non voleva vedere il suo sguardo ironico che era sicura le avrebbe lanciato oppure perchè non si fidava ancora del tutto di se stessa e prima di parlarne voleva essere definitivamente legata ad Ali. In quel momento Dana Rogers era sicura di due cose. Lei amava Ali Donnell e Ali amava lei. “Tanto basta, per ora” pensò.

 

 

 

NdA: Lo so, lo so, sono in ritardissimo, ma capitemi. Sto studiando per due esami e ho finito da poco di scrivere una storia, quindi prima non ce l’ho fatta. Comunque grazie a tutti e... Have fun!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Miss Fayriteil