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Autore: Psychedelic Mushroom    15/06/2013    1 recensioni
Tratto dal capitolo due: "Melanie, è stato un piacere conoscerti, ma adesso torna a casa" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta. Non sembrava per niente contento di vederla lì.
La ragazza gli afferrò un braccio con dolcezza, non voleva sembrare troppo aggressiva.
"Come ci torno a Londra a quest'ora?"
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 6.
Le lacrime scorrevano libere dai suoi occhi mentre stringeva forte il cuscino fra le braccia.
Si sentiva distrutta.
Il fatto che Danny voleva mandarla via le faceva male, ma sapeva che non poteva costringerlo ad accettarla.
Sei patetica. Davvero pensavi che ti avrebbe creduto e voluto bene? si chiese portandosi una mano sull'orecchio, odiva sentire il rumore dei suoi stessi singhiozzi.
Il dolore cresceva dentro di lei e stava diventando insopportabile.
Pensava a quello che avrebbe potuto avere se solo Danny avesse capito, ma lui non volveva ascoltarla.
Quella era la sua ultima occasione per avere una persona accanto che le volesse bene e l'aveva sprecata.
La sua mente le stava dicendo di fare qualcosa contro se stessa e piangeva, piangeva sempre di più, tanto che la testa aveva cominciato a farle male.
Mentre le lacrime le rigavano il volto, numerose, pesanti e piene di dolore, si mise a sedere e si sfiorò le braccia.
Dei brividi freddi la stavano attraversando da capo a piedi facendola tremare.
Sentiva il dovere di mettere fine a quel male che le attanagliava lo stomaco.
Si avvicinò alla borsa che aveva lasciato in un angolo della stanza e, inginocchiandosi davanti ad essa, prese una scatolina in metallo, di quelle per le mentine, ma nel suo caso non conteneva caramelle.
Voleva fermarsi e non fare di nuovo quello sbaglio, ma le sue mani aprirono quella scatola.
I suoi occhi erano chiusi mentre le sue dita frugavano fra quelle fredde lame, poi ne afferrò una e poggiò la scatolina per terra, accanto a sè.
Prese un grande respiro separando i bracciali che le coprivano gran parte dell'avambraccio.
Ben presto fece scorrere la lama sulla sua pelle.
Uno, due, tre, quattro...
Strinse i denti mentre il bruciore aumentava, gli occhi si aprirono e vide il sangue che stava riaffiorando in sperficie.
Le lacrime le bagnavano ancora le guance, ma sorrise amaramente.
Restò immobile nel silenzio della stanza.
Aveva promesso a se stessa che avrebbe smesso, forse quello non era il momento giusto, forse quello era l'unico modo per stare davvero bene.
Percepì qualcosa di bagnato solleticargli una coscia: era il sangue che stava scorrendo e gocciolando.
Chiuse ancora una volta gli occhi, ormai stremata.
Quando finiva di tagliarsi si sentiva sempre vuota, come se tutto il dolore scorrese via insieme al sangue, la sensazione era sempre quella ed era piacevole anche se c'era un grande senso di stanchezza che la invadeva.
Non aveva la forza di alzarsi, voleva lasciar scivolare quel liquido fuori dalle ferite, voleva che quel dolce bruciore non smettesse mai.
Qualche minuto dopo anche il sangue l'aveva abbandonata, aveva smesso di fuoriuscire velocemente, stava finendo tutto.
Il volto di sua madre le apparve davanti agli occhi facendola piangere ancora più forte.
L'aveva fatto ancora senza pensare alle sue azioni e aveva sbagliato di nuovo.
Una promessa, le aveva fatto solo una promessa prima che la lasciasse e non l'aveva mantenuta.
"Scusa mamma" mormorò con la voce debole, spezzata dal pianto mentre cercava qualcosa per ripulirsi.


Prima di uscire da quella camera aveva fatto le prove davanti allo specchio, solo quando il sorriso l'aveva soddisfatta del tutto aveva trovato il coraggio di uscire e farsi vedere.
Era ancora immersa nei suoi pensieri mentre stava seduta su una sdraio a fissare il cielo, quando una voce femminile la riportò alla realtà.
Scontrò il suo sguardo con quello di una donna dai capelli lisci e castani, aveva un sorriso smagliante.
"Ciao"
Melanie sorrise di rimando. "Io sono Brittany, tu devi essere Melanie"
"Già"
Le face un pò di spazio sulla sdraio.
"Io sono la moglie di Sam"
"Ah, quello della filippina"
Brittany si accigliò, non capiva cosa volesse dire.
"Scusa?"
"La donna delle pulizie... Danny mi ha detto che gliel'ha trovata Sam"
Brittany capì e rise.
"Oh, sì, l'avevo dimenticato"
Melanie alzò le spalle e cominciò ad osservarla per bene.
Il suo sorriso era così sereno, solare, per non parlare dei suoi occhi che sembravano sprizzare felicità.
Sembrava una ragazza davvero dolce e non le aveva nemmeno parlato con tono arrogante, anzi, era stata davvero gentile.
"Che ci fai qui?" chiese Melanie.
"Sam ha detto che doveva parlare con Danny ed eccomi qui" rispose Brittany con tranquillità, alzandosi dalla sdraio e cominciando a spogliarsi.
Da sotto alla maglietta e ai pantaloncini corti, uscì un coloratissimo costume a righe orizzontali. "Ok, lo ammetto, sinceramente sono venuta anche io perchè avevo voglia di fare un tuffo"
Risero mentre Brittany si avvicinava alla piscina. "Mi fai compagnia?" le chiese voltandosi ancora verso di lei.
Melanie abbassò lo sguardo e si stampò un altro finto sorriso.
Ci sarebbe andata volentieri, ma non era dell'umore adatto e non voleva correre rischi con quei tagli freschi che bruciavano ancora.
"No, non mi va"
Brittany alzò le spalle per poi tuffarsi.
Il cuore di Melanie si strinse fino a fare male, un'altra volta nella stessa giornata.
Le capitava sempre così, ogni volta che si tagliava poi non riusciva più a smettere.
Avrebbe solo voluto chiudersi in una camera, circondata da milioni di lame pronte per essere usate, pronte per far sanguinare il suo corpo, pronte a rendere inguardabile ogni centimetro della sua pelle.
Sentì delle voci avviciniarsi, si guardò alle spalle e Danny e Sam stavano camminando verso di lei con delle lattine di birra in mano.
"Ciao"
"Hey" rispose atona al saluto di Sam.
"Te l'avevo detto" sussurrò Danny.
"Cosa gli avevi detto?" chiese Melanie sapendo che quel commento era riferito a lei.
"Che sei antipatica"
"Io non sono antipatica"
"Certo... comunque il biglietto lo vado a fare adesso perchè oggi pomeriggio ho da fare, vuoi venire con me?"
Melanie si alzò dalla sdraio annuendo.
Sam, intanto, si era tolto la maglia e stava per tuffarsi in piscina.
"Ovviamente non c'è bisogno che vi dica di fare come se foste a casa vostra, vero?" chiese Danny richiamando l'attenzione di Brittany e Sam.
Loro scossero la testa ridendo, poi Sam scomparve completamente nell'acqua cristallina che schizzò ovunque.
Melanie entrò in casa seguita da Danny e le tornò in mente una cosa importante.
"Devo andare a prendere una cosa di sopra" lo informò correndo verso le scale.
"Muoviti"
Lei scosse la testa sorridendo.
Ma dov'era quando hanno distribuito la dolcezza? pensò entrando nella 'sua' camera.
Prese la scatolina dalla borsa e ne estrasse tutte le lame.
Preferiva non lasciarle mai incustodite quando lei non c'era.
Se qualcuno le avesse viste, cosa avrebbe detto?
Non poteva di certo rispondere con un: come ti sei permesso di toccare le mie cose?
Avrebbe potuto, ma comunque tutti avrebbero scoperto il suo segreto o, almeno, si sarebbero fatti troppe domande a cui lei non voleva rispondere.
Infilò tutte le lame in una tasca dei pantaloni e tornò da Danny che stava appoggiato alla macchina col cellulare in una mano e una sigaretta nell'altra.
Melanie sospirò tristemente.
Si stava davvero pentendo di essersi recata in quella città per farsi conoscere da lui.
Forse avrebbe sofferto di meno, forse quei tagli che pulsavano sul polso non ci sarebbero nemmeno stati.
Ritornò in sè e si avvicinò a lui cercando di sembrare naturale, sorridente, anche un pò allegra.
Durante il tragitto restarono in silenzio, si scambiarono solo qualche sguardo ma nulla di più.
Danny sentiva che c'era qualcosa che non andava, lo avvertiva nei modi di fare di Melanie, nei suo sorrisi che sembravano così finti e tristi, nei suoi occhi lucidi, anche nel suo modo di parlare poco energico e sicuro come invece si era posta nei suoi confronti all'inizio.
Forse si sbagliava, ma nei suoi occhi poteva leggere la sua tristezza e sapeva che quest'ultima dipendeva da lui, dalla sua avversione nel volerla nella sua vita, ma non poteva farci nulla, lui non era suo padre.




HEDDYeTOM: Recensite? No? Oh... anyway, scusate se il capitolo è un pò triste, ma è fondamentale u.u

 
  
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