Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: GingerHair_    17/06/2013    17 recensioni
In revisione.
Capitoli revisionati: 2/15

Sono passati molti anni da quando la celebre band degli One Direction si è formata. Dopo alcuni anni di attività insieme, si sono sciolti, perché Harry e Louis, due dei cinque componenti, hanno dichiarato di essere gay e di stare insieme.
Ora vivono insieme in un appartamento moderno a Londra, felici di poter finalmente stare insieme, ma non hanno fatto i conti con un qualcosa nel passato di Louis che potrebbe creare nuovi scandali e accendere vecchie gelosie ormai sopite.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 15

Image and video hosting by TinyPic

 

 
Era già passato una anno, come volava il tempo.
Mi ricordai di quando ero arrivata in casa di Harry e Louis, ero così impaurita da tutto e da tutti.
Avevo paura che non mi accettassero, che scombinassi la loro vita, invece Louis mi ha addirittura riconosciuta come figlia.
È stato un qualcosa di fantastico, l’ho sempre saputo.
Ricordo anche quando mia madre mi disse chi era mio padre, ricordo il mio stupore, la mia incredulità.
Non sapevo che mia mamma conoscesse gente tanto famosa.
Di sicuro non mi aspettavo nemmeno di trovare un compagno di mio padre così dolce e così premuroso da diventare quasi il mio migliore amico.
Harry era una persona molto speciale per me e lasciarlo sarebbe stato dolorosissimo anche se mi aveva promesso che mi sarebbe venuto a trovare e che io sarei potuta andare a trovare loro tutte le volte che volevo.
Già, perché era finito tutto.
Era passato un anno, dovevo ritornare a Dover da mia madre.
Lei, ovviamente, era felice che tornassi e in cuor mio mi auguravo che avendo vissuto un anno da sola fosse diventata più indipendente e meno iper-protettiva.
Avevo anche deciso cosa fare del mio futuro, avrei frequentato il Dover College, poi mi sarei laureata e avrei cercato un buon lavoro, anche per aiutare mia madre.
La retta l’avrebbe pagata mio padre, tanto i sodli non erano un problema per lui.
Presi le valige e mi fermai un attimo a vedere quella che era stata la mia camera per l’ultimo anno.
Aveva le pareti rosse e al muro c’erano poster e moltissime foto con Effie.
Finalmente avevano deciso di pitturare il loro appartamento, che ora aveva le pareti di ogni stanza di un colore diverso e il solito pavimento nero.
Ora c’era molta più allegria in casa.
Non portati via tutto dalla camera, perché, come disse giustamente Harry, quella sarebbe stata per sempre la mia camera e sarei potuta tornare lì tutte le volte che volevo.
Anche loro due mi sembravano più felici, finalmente potevano tornare ad essere la coppia di prima, ma con una figlia che gli voleva bene.
« Ciao Allyson » mi disse Louis abbracciandomi mentre Harry caricava le mie valige nel taxi che mi avrebbe portato alla stazione.
« Ciao Louis » gli dissi io.
« Oddio, scusami, scusami davvero » gli dissi all’improvviso.
« Perché? » mi chiese lui.
« L’ultimo giorno avevo programmato di dirti ‘ciao papà’, ma ero troppo emozionata e me ne sono dimenticata » gli confessai.
Lui si mise a ridere.
« Non preoccuparti, mi farai sentire vecchio se mi chiami così, poi ci sono un sacco di figli che chiamano il loro padre con il proprio nome… non vedo dove sia il problema » mi disse lui.
Lo abbracciai di nuovo forte.
Una parte di me non voleva partire, volevo rimanere a Londra per sempre, mi ero innamorata di quella città.
La stavo cominciando a scoprire lentamente e dovevo ammettere che mi sarebbe mancata molto.
« Ehi, Allyson, ho saputo che parti, fatti abbracciare » mi disse anche Stacey.
Era la mia migliore amica, mi sarebbe mancata un mondo.
In questo anno non solo avevamo ricordato tutto ciò che avevamo fatto da piccole, ma avevamo anche creato nuovi ricordi che ci saremmo portate dietro per tutta la vita.
Sarebbe stato difficile, adesso, non poter prendere la metropolitana per vederla quando volevo, fare le nostre passeggiate a Hyde park, andare nel negozio di cose usate.
Fra l’altro in quel negozio non avevo ancora trovato nulla che non fosse da nonna.
Abbracciai forte Stacey.
Sapevo che non ci saremmo viste per un po’, ma la nostra amicizia non ne avrebbe risentito.
Ci eravamo messe d’accordo, ci saremmo scritte mail, mandate foto, qualsiasi cosa che ci avrebbe fatto sentire più vicine.
« La prossima volta che torni a Londra, ti porterò di nuovo a quel negozio dell’usato » mi disse.
« E ti insegnerò a riconoscere i bei capi » aggiunse facendomi l’occhiolino.
Non riuscii a trattenermi e mi scese una lacrima lungo la guancia.
Dio, quanto mi sarebbe mancata.
Era venuto a salutarmi pure Scott.
« Mi mancherai » mi disse sorridendomi.
Avevo iniziato a capire meglio anche lui.
Non era uno di quei tipi coccoloni che non facevano altro che baciarti e starti addosso, alla fine lui era timido, non si sbilanciava con le manifestazioni d’affetto (tranne forse quando era ubriaco), ma quando si affezionava ad una persona, lo faceva davvero.
E anche io mi ero affezionata a lui, in un modo o nell’altro: aveva capito che mi piaceva Brad, aveva capito che non sopportavo Effie e faceva di tutto per farmi vedere la sua solidarietà.
Riflettendoci meglio, quando mi disse che piacevo a Brad, non credevo che l’avesse fatto per errore, ma che l’avesse fatto volontariamente, per convincere sia me e Brad a stare insieme.
Lo apprezzavo molto.
« Mi mancherai un sacco anche tu » gli dissi guardandolo negli occhi.
Finii di salutare tutti e salii nel taxi, si tornava a casa sul serio.
Guardai sempre fuori dal finestrino, perché non volevo perdermi nemmeno un momento.
Era come quando andavo al mare e fissavo per così tanto tempo il mare che quando chiudevo gli occhi lo vedevo a occhi chiusi…
Volevo che succedesse la stessa cosa.
Volevo poter chiudere gli occhi e vedere Londra.
Volevo imprimere quella città e i miei ricordi legati ad essa tanto profondamente, in modo che non si sarebbero mai cancellati, nemmeno il più piccolo o insignificante.
Finalmente arrivai alla stazione, presi le mie valige, feci il biglietto, e aspettai che arrivasse il treno.
Rimasi ferma a fissarlo, diceva ‘sola andata, Dover’.
Mi piangeva il cuore, ma non potevo farci nulla.
Quando finalmente arrivò, mi accalcai insieme agli altri accanto alle porte, aspettammo che quelli che già erano dentro scendessero e poi salimmo.
Riuscii a trovare un posto libero abbastanza facilmente, non c’era molta gente quel giorno, forse perché era un normale mercoledì lavorativo e non un giorno festivo.
Sistemai le valige sul portabagagli sopra al sedile, mi sedetti e accesi il mio mp3.
Appoggia la testa sul finestrino, esattamente come la prima volta che avevo preso questo treno per fare, però, il percorso inverso.
Il treno stava per partire e iniziava ad affollarsi.
Nel vagone, i posto stavano iniziando a riempirsi lentamente.
« È libro questo posto? » mi chiese un ragazzo.
Io gli sorrisi.
« Certo » gli dissi.
« Cosa ti porta a Dover? » mi chiese lui.
« Sono stata a Londra un anno da mio padre, ora torno da mia madre » gli spiegai.
« Anche io sto tornando da mia madre a Dover, ma non mi fermerò più di un paio di settimana » mi disse.
« Viaggi spesso con il treno? » gli chiesi.
« Mio padre abita a Londra, mia madre a Dover, io sono praticamente un pendolare » sbuffò lui.
« Tu? » mi chiese dopo un po’ lui.
« Oh, no, io è la seconda volta che lo prendo » gli risposi.
« Comunque piacere, io mi chiamo Brad » mi disse lui tendendomi la mano.
« Io sono Allyson » gli dissi.
« Scusa, ho le mani sudate » mi disse lui.
In quel momento non ce la feci più e scoppiai a ridere.
Anche Brad mi sorrise.
« Dovevo essere proprio idiota per averti detto una cosa del genere » gli dissi mentre cercavo di smettere di ridere.
« No, invece ti ho trovata decisamente adorabile » mi confessò lui.
Arrossii e per un po’ non parlammo più.
« Vuoi ascoltare? » gli chiesi porgendogli la mia cuffia.
Lui annuì e appoggiai la testa sulla sua spalla, mentre chiacchieravamo e ascoltavamo musica.
Quando arrivammo alla stazione di Dover, sapevamo che ci saremmo dovuti separare.
« Domani hai da fare? » mi chiese lui prendendomi dolcemente il mento fra le sue mani.
« Probabilmente no, ma mi dovrai dare un po’ di tempo prima di incontrarci di nuovo » gli risposi.
« Mia madre non è ancora pronta a scoprire che sua figlia ha un ragazzo, potrebbe volerci anche la psicanalisi! » aggiunsi.
Lui rise piano e mi baciò dolcemente, poi ognuno di noi prese un taxi diverso e ci riportò a casa.
Arrivata, trovai mia madre sull’uscio della porta, appena tornata dal lavoro che mi aspettava con le lacrime agli occhi.
« Ally, mi sei mancata moltissimo » mi sussurrò stringendomi fra le sue braccia.
« Lo so mamma, lo so » le dissi stringendola anche io.
« Come sei stata a Londra? Com’era tuo padre? » mi stava di nuovo iniziando a tormentare con le sue domande, e non eravamo nemmeno rientrate in casa.
« Ti prego, mamma, non sono ancora entrata! » protestai.
Lei mi sorrise e mi lasciò passare.
La mia camera era ordinata e più spoglia di quando l’avevo lasciata.
Mi distesi sul letto e pensai che era un anno che non lo facevo più.
Ripensai a Londra, a Harry, a Louis, a Stacey a Scott e a Brad.
Chiusi gli occhi e rividi l’appartamento di Harry e Louis il primo giorno, con quei tre colori deprimenti.
Quante cose che erano cambiate in un anno… anche io ero cambiata, in meglio sicuramente.
Quella sera mi addormentai felice, con la consapevolezza di avere un padre stupendo, un patrigno dolcissimo, una migliore amica fantastica, un amico fenomenale e un ragazzo che mi amava.
La mia vita era completa, io ero completa.
 
Image and video hosting by TinyPic
 
 
 
Beh... cosa dire? 
Questo è stato l'ultimo capitolo dell FF.
Spero con tutta me stessa di non avervi deluso, spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia fatto rimanere male.
Il mio intento è stato quello di farvi vivere le gioie e le sofferenze della mia protagonista per cui spero che bbiate anche riso con lei.
Ringrazio infinitamente tutte le persone che mi hanno supportato e che mi hanno fatto andare avanti, grazie davvero.
Vorrei ringraziare anche tutte le persone che hanno recensito, siete davvero fantastiche e se mi fosse consentito vi sposerei tutte, ve lo giuro.
Ringrazio anche le persone che hanno deciso di iscriversi al mio gruppo e sopportano sempre i miei monologhi e i miei scleri.
Grazie anche a tutte quelle persone che hanno sempre letto e che hanno messo la mia storia fra le preferite/ricordate/seguite e anche chi legge solo su facebook.
Grazie, grazie di nuovo a tutti voi per avermi sostenuto e accompagnato fin qui, vi voglio bene, davvero ♥

Ah, un'ultima cosa: vi avevo detto che avrei pubblicato una nuova FF, infatti l'ho pubblicata e se aveste voglia di passare vi lascio il link.
La FF si chiama 'Outlaws of love' e la potete trovare QUI oppure sul mio profilo.

Banner by Sara_Scrive
Pagina facebook
Gruppo facebook
 
Gingerhair
 
   
 
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: GingerHair_