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Autore: Psychedelic Mushroom    18/06/2013    1 recensioni
Tratto dal capitolo due: "Melanie, è stato un piacere conoscerti, ma adesso torna a casa" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta. Non sembrava per niente contento di vederla lì.
La ragazza gli afferrò un braccio con dolcezza, non voleva sembrare troppo aggressiva.
"Come ci torno a Londra a quest'ora?"
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 7.
"Me la compri?"
"No, posa"
Melanie sbuffò posando la cartolina.
"Sai, sono quasi contenta che tu non voglia essere mio padre... sei così..." si lasciò sfuggire un gemito infastidito, facendo intuire che Danny era una persona antipatica.
"Ma davvero?"
La ragazza annuì passandogli accanto e camminando lungo il marciapiede.
Danny cercò di contenersi, ma era più forte di lui: doveva dimostrarle che non era come diceva lei.
L'afferrò per un braccio e la trascinò nel negozio.
"Cosa vuoi? Guardati intorno e dimmi quello che vuoi e io te lo compro" disse incrociando le braccia.
Molti definivano 'infantile' quel suo modo di comportarsi, ma quando la gente arrivava a conclusioni affrettate su di lui, non riusciva a sorvolare.
"Danny, io volevo solo una cartolina"
Hanno ragione gli altri: sei ancora un bambino si disse lui.
"Ok, scegline una"
"Davvero?"
Danny annuì e lei corse furi a scegliere una cartolina da portare via.
Aveva riacquistato il sorriso, uno vero, da quando erano andati a fare il biglietto.
L'unico volo per Londra disponibile quella stessa sera faceva scalo a Brighton e Danny aveva preferito non farla partire.
Per quanto non sopportasse la sua presenza, non era del tutto un irresponsabile e voleva che tornasse a casa senza problematiche.
In fine, avevano fatto un biglietto che le permetteva di vivere a Los Angeles a spese di Danny per altri quattro giorni.
Melanie azzardò quasi a pensare di essere felice, il che contrastava con i pensieri che aveva fatto mentre usciva di casa, ma lei era terribilmente lunatica e poi Danny si era preoccupato di farla tornare a casa in tutta sicurezza.
Sì, si è preoccupato per te.
Le spuntò un sorriso ancora più sincero di tutti gli altri, non ci poteva credere e mai avrebbe pensato che Danny potesse accettare di farla stare a casa sua solo perchè l'aereo non andava dritto a Londra.
Si stava accorendo che forse Danny non era così 'cattivo' come voleva farle credere.
Tornò nel negozio con una cartolina che rappresentava Los Angeles di notte, con le luci, la luna e tutte quelle cose che la rendevano magica.
"Una cosa meno banale no?" le chiese appena la vide.
"Stai zitto, voglio questa"


Rientrarono a casa e Melanie corse subito di sopra.
Entrò nella camera che l'avrebbe ospitata ancora per un pò e chiuse la porta.
Per quanto potesse essere felice, doveva pensare prima alle cose importanti.
Poggiò la cartolina che le aveva comprato Danny sulla scrivania, poi prese la sua borsa e ripose le lame nella loro scatolina.
Alzò gli occhi al cielo e sorrise.
Sto bene, mamma.
Sorrise, richuse la borsa e ritornò giù.
Dal salone poteva sentire delle voci provenire dal retro della casa e si affrettò per vedere chi fosse.
Rimase dietro la porta ad osservare quella scena davanti ai suoi occhi.
Sam, Ben, James e Cameron bevevano e mangivano qualche schifezza comprata in qualche fast food, mentre le loro rispettive mogli o fidanzate, questo Melanie non lo sapeva di preciso, erano sedute sul bordo della piscina a chiacchierare.
Qualcosa si mosse dentro il suo stomaco.
Quello era uno di quei momenti perfetti da immortalare, uno di quelli che mai pensava avrebbe visto in tutta la sua vita.
Aveva quasi paura di varcare quella soglia, avrebbe potuto rovinare quell'armonia che c'era.
Si sentiva in imbarazzo a stare con quegli sconosciuti anche se si era presentata come una ragazza più aperta.
Melanie, in realtà, era una di quelle ragazze che cercava di sembrare sempre quello che non era.
Non lo faceva per cattiveria e non le piaceva ingannare le persone, ma aveva pensato spesso che la vera Melanie non potesse piacere a nessuno.
A volte si chiedeva il perchè di quel suo comportamento: di amici non ne aveva lo stesso, quindi, poteva benissimo essere se stessa, ma ormai la Melanie 'irritante' faceva parte di lei e si sentiva protetta, era come una forte ed imbattibile barriera.
Vide Cameron farsi sempre più vicino a lei e il suo cuore cominciò a battere troppo forte.
Aveva paura, non sapeva cosa fare.
Doveva restare lì o doveva far finta di essere appena arrivata e uscire sorridente?
Non fece in tempo a prendere una decisione, Cameron le passò accanto e si avvicnò al frigorifero senza dirle niente.
Vedi? Non devi avere paura. Quello nemmeno ti calcola si disse alzando le spalle.
"Tu sei Melanie, vero?"
Vedi? Devi avre paura. Quello ti sta calcolando.
"Già"
Sorrise imbarazzata e si sedette al tavolo, non voleva più uscire e unirsi a quella massa di ubriaconi.
Cameron si avvcinò a lei cercando di essere più amichevole possibile.
Lui era lo 'psicologo' del gruppo da quando i suoi amici avevano scoperto che parlare con lui, o meglio, farsi ascoltare da lui, era terapeutico.
Il bello era che, involontariamente, riusciva ad approcciarsi alle persone, il che era davvero strano visto il suo carattere introverso.
"Ho due ipotesi" disse improvvisamente, facendo accigliare Melanie. "O tu sei una di quelle pazze da rinchiudere in un'ospedale psichiatrico, oppure... sei davvero sua figlia" concluse sedendosi difronte a lei.
Melanie sorrise a quelle parole.
Diciamo che, in pratica, lui le aveva appena detto che le credeva.
"Io non sono pazza" sussurrò. "Credo" aggiunse dopo qualche secondo.
"Certo, non lo sei... era solo un'ipotesi"
"Vuol dire che anche la seconda opzione era un'ipotesi?"
"Assolutamente sì, ma sembri normale quindi credo ci siano molte più probabilità che tu sia figlia di Danny"
La ragazza sorrise.
C'erano molte più probabilità che lei fosse figlia di Danny, adorava quella frase. "In ogni caso, spero che tu sia seria perchè a Danny non piace essere preso in giro... soprattutto su questo agomento" finì la frase quasi sussurrando, come se non volesse che Melanie sentisse quelle ultime parole.
Lei riordinò tutti i pensieri velocemente e si accorse che c'era qualcosa di davvero strano in quella frase, anche in altri atteggiamenti di Danny e Ben aveva visto qualcosa di anomalo che non sapeva spiegarsi.
"Sono molto seria, te lo assicuro"
Cameron stava per dire qualcosa quando Danny fece la sua comparsa in cucina con un cagnolino in braccio.
"Oh, ma che carino" esultò Melanie alzandosi e avvicnandosi a Danny.
"Carina... si chiama Luci"
"Posso?"
Danny annuì e lasciò che Melanie prendesse Luci e ci giocasse per un pò nel salone.
"Che stavate facendo tu e lei in cucina?" chise sedendosi di fronte a Cameron.
"Ho parlato un pò con lei"
Quello sguardo, quel tono di voce, Danny aveva capito quale argomento avevano affrontato e aveva capito che forse le aveva accennato qualcosa.
"Cosa le hai detto?"
"Nulla, stai tranquillo... ma credo che stia cominciando a farsi delle domande"
Danny rimase in silenzio, anche perchè dire qualsiasi altra parola sarebbe stato inutile e gli avrebbe fatto solo male.
Si alzò dalla sedia e si allontanò dalla cucina lasciando Cameron solo.
Voleva stare un pò per conto suo, ne sentiva il bisogno per potersi chiarire le idee.
Si chiuse nella sua stanza e aprì l'armadio.
Sul fondo, giaceva una piccola scatola in legno che non apriva quasi mai ma, a volte, gli piaceva sentirsi ancora parte di una famiglia, della sua famiglia.
La portò con sè fino al letto e con molta calma l'aprì.
In primo piano c'erano quelle scarpette bianche che nelle sue mani sembravano perdersi, erano piccolissime.
Sotto di esse giacevano delle foto rappresentanti momenti felici, quelli che gli mancavano di più, quelli che aveva voglia di rivivere.
Qualcuno bussò alla porta e lui subito richiuse la scatola, la rimise al suo posto e poi andò ad aprire.
Sospirò quando si accorse che era solo Ben.
Non gli sarebbe piaciuto per niente trovare qualcun altro al suo posto.
"Dobbiamo andare" disse Ben tranquillamente, mentre Danny avrebbe venduto l'anima al diavolo pur di poter restare a casa, in pace.
"Ok" sussurrò svogliatamente seguendo Ben.
Erano tutti già pronti per affrontare una giornata stracolma di lavoro.
"Noi restiamo con Melanie, vero ragazze?" chiese Brittany e tutte annuirono.
Melanie si stupì che volessero restare a casa con lei.
Non le era mai capitato, era una sensazione nuova e le piaceva.
Con i maschietti fuori di casa, sembrò quasi che quelle ragazze si fossero messe davvero a loro agio.
Cominciarono a spettegolare davanti ad un pc comparso dal nulla, poi si interessarono un pò a Melanie.
Sulla sua vita restò sul vago, non aveva voglia di dare troppe spiegazioni e loro sembravano troppo lontane dal suo 'mondo' per capire i suoi problemi.
Forse ti sbagli, magari loro potrebbero capire si ripeteva di tanto in tanto.
Però c'era una voce nella sua testa che non le permetteva di parlare di sè, era come una tortura.
Decise di lasciarsi andare e passare una giornata tranquilla o almeno ci provò.


"Ciao Melanie" la salutarono tutti mentre uscivano di casa.
Lei ricambiò il saluto e si dedicò a fare le coccole a Luci.
In realtà gliele aveva fatte per quasi tutto il pomeriggio, ma era impossibile smettere.
"Lasciala un pò in pace"
Scherzò Danny mentre accendeva la tv.
"No, le piacciono le mie coccole"
Sorrise sedendosi sul divano con la cagnolina fra le mani e Danny la raggiuse subito.
"Lei è mia, capito?"
"Certo... quando divorzieremo io da te vorrò solo la piscina, tranquillo"
Danny rise.
Si sentiva allegra senza un motivo preciso, forse perchè avevano lavorato un sacco ma era filato tutto liscio, o forse perchè aveva bevuto.
Per quanto provava a convincersi che quelle erano le ragioni del suo sorriso, c'era qualcosa che lo portava a pensare che c'era dell'altro, il lavoro e le birre non c'entravano nulla.
"Danny, posso farti una domanda?"
Lui annuì. "Sei innamorato?"
"Cosa?" chiese accigliandosi.
"Sei innamorato?" chiese ancora.
"Perchè me lo chiedi?"
"Tu perchè non mi vuoi rispondere?"
Lo stava mettendo in difficoltà.
Non che avesse qualcosa da nasconderle, ma lui provava spesso a tenere lontano quell'argomento.
"No" disse infine, guardando verso la tv.
"Brittany mi ha detto che stavi con una un pò di tempo fa"
"Vedo che tu è Brittany avete fatto amicizia"
Lei annuì sporgendosi un pò in avanti. "Che tragedia" continuò Danny con tono ironico, ma Melanie non diede peso alle sue parole.
C'era qualcosa in Danny che non la convinceva e dai racconti delle ragazze, i suoi sospetti erano diventati certezze.
"Come mai non state più insieme?" gli chese con calma e tono basso.
Non voleva impicciarsi dei suoi affari, ma voleva che si aprisse con lei e he parlasse senza paure, senza farsi troppi problemi.
Lei di certo non avrebbe raccontato nulla a nessuno.
"La vita è complicata" rispise con la stessa tranquillità alzandosi. "Ti ho mentito, sì, sono innamorato... di Luci"
Sorrise prendendo la cagnolia in braccio.
Melanie si morse il labbro inferiore sorridendo.
"Che carini"
Danny rise avvicinandosi alle scale.
"Mi lasci sola?"
"Vai a dormire"
Melanie spense la tv e corse di sopra.
"Guarda, sarei anche una figlia ubbidiente"
A Danny passò la voglia di sorridere.
Non ce la faceva più a sentire quella storia e lui non era suo padre.
"Buonanotte" concluse entrando in camera sua.
Melanie si accorse solo in quel momento di quello che aveva detto e capì che l'aveva infastidito, ma non riusciva comunque a spiegarsi quella rabbia.
Capiva che non la voleva come figlia, ma c'era qualcosa di troppo strano in quello che faceva Danny ogni volta che compariva quell'argomento.
Non pensarci, Melanie, non pensarci si disse entrando in camera.

 
  
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