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Autore: AnnabelSwift    19/06/2013    0 recensioni
'Ho sempre amato le farfalle dipinte sul soffitto di camera mia. Passo ore intere a studiarle e, dopo un po’ che le fisso, sembra che siano sul punto di prendere il volo. Fu mia madre a dipingerle, quando era incinta. Non ho mai avuto l’opportunità di chiederle quanto tempo ci avesse impiegato, ma la nonna dice che lavorò per tre mesi, compreso l’azzurro cielo che fa da sfondo, e che avrebbe continuato, se la sua pancia non fosse stata così ingombrante.'
Margareth ha vissuto i primi sedici anni della sua vita come una ragazza normale, all'oscuro di tutto. Ma ora che i suoi poteri stanno scaturendo involontariamente da lei, non è più al sicuro a Edimburgo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
 
La scelta giusta
 
 
Non so come farei se dovessi stare lontana da Shir per un anno. Non potrei. E’ la mia sorellina. 
   Sono in camera mia, il mio luogo privato, distesa sul letto a contemplare le farfalle, ma la porta è aperta. « Tesoro ». Il nonno avvicina la sedia girevole della scrivania al letto, e vi si siede. « Cosa ne pensi? »
   « Non lo so ». Do voce ai miei pensieri e alle mie preoccupazioni, ma nonno Archie scuote la testa. « Margareth, tua sorella non sarebbe sola. Certo, sentirebbe la tua mancanza, come tutti noi dopotutto, ma capirebbe. E’ una bambina intelligente ». Fa una pausa e mi osserva. « Non buttare nel cestino la tua occasione: molti Dominatori l’hanno fatto, pentendosene ».
   Mi alzo a sedere e punto il mio sguardo nel suo. « Cosa vorresti dire? »
   Il nonno abbassa il capo. « Bambina mia, tua madre deve pur aver ereditato il dono del Dominio da qualcuno ».
   Rimango pietrificata un attimo, mentre nella testa mi scorrono fiumi di pensieri. « Pensavo… pensavo fosse la nonna. Sai, la sua passione per i fiori… »
   Gli angoli della bocca di nonno Archie si piegano in un sorriso. « Margareth, tua nonna ha semplicemente il cosiddetto “pollice verde”».
   Rimango di sasso. « Sei un Dominatore dell’Acqua? » esclamo sbalordita.
   « Dominatore, sì, ma non dell’Acqua ». Attendo una risposta, che arriva subito. « Aria ».
   Non capisco. « E com’è possibile che io sia una Dominatrice dell’Acqua? »
   « Tua madre, come te, era una Dominatrice dell’Acqua, ma dai genitori si eredita solo il dono del Dominio » mi spiega. « Il tuo Elemento è l’Acqua perché la ami; scorre nelle tue vene sin da quando sei nata ».
   « Ciò non vuol dire che io voglia diventare una Dominatrice » ribatto.
   « Margareth, tu sei una Dominatrice ».
   « D’accordo, ma questo è il tuo sogno, non il mio ». Il nonno mi volta le spalle e non risponde. Forse sono stata troppo dura; dopotutto, sta solo cercando di farmi ragionare. « Nonno, mi dispiace di…» inizio a dire, ma fissa i suoi occhi nei miei e mi interrompe. La sua voce è forte e sicura, ma allo stesso tempo dolce. « E’ normale che tu non aspiri al Dominio, non sai quale legame ti unisce al tuo Elemento. Ma la scelta è tua, e so che andrai per la strada giusta ». Si alza e mi lascia un impercettibile bacio sui capelli, per poi uscire e lasciarmi sola.
   Se prima mi ronzavano per la testa mille pensieri, ora penso di essere nella confusione più totale. Andarmene di casa per imparare a controllare i miei poteri. Ne vale la pena?
   Driin.
   « Meg, scendi, c’è Caitlin! » mi urla la nonna. Sto per alzarmi dal letto, ma la mia amica scozzese è già davanti alla porta della mia camera. Mi scocca un bacio sulla guancia e attende, come se dovesse dirmi qualcosa. « Sono una Dominatrice ».
   « Benvenuta nel club ». Che idiota. Potevo almeno fingere di essere felice per lei; dopotutto, lei lo sembra.
   « Che vuoi dire? »
   Mi giro dall’altra parte. « Be’, secondo te che vuol dire? »
   « Non ne sembri entusiasta » osserva lei.
   «Perché dovrei? » ribatto.
   « Meg, ascolta… » Fantastico, un’altra che cerca di farmi ragionare. « Sono dei poteri. E puoi decidere di frequentare l’Accademia oppure no, la scelta è tua ». Attende una mia risposta, che non arriva. « E’ per Shirley, vero? »
   Mi giro verso di lei e annuisco. « E anche per i nonni. Dovrebbero cavarsela da soli ».
   « Margareth, i tuoi nonni sono adulti e responsabili… »
   « …e anziani » concludo.
   Caitlin scuote la testa. « Se i tuoi genitori fossero ancora vivi tu vivresti con loro, e i tuoi nonni sarebbero soli ». Oh-oh. Margareth, controllati. « Non c’è motivo di preoccuparsi; se si trovano in difficoltà possono aiutarli i miei genitori ». Mi sembra di conoscere Caitlin da una vita, ma in realtà sono solo pochi mesi. Lei è come il maestro, e io il discepolo. La abbraccio, e lei mi carezza i capelli.
 
La sera, a cena, riferisco alla famiglia la mia decisione. « Ebbene… andrò all’Accademia ». Sul viso del nonno spunta un sorriso che quasi mi fa commuovere, nonna Adelle mi stritola in uno dei suoi dolci abbracci, e la piccola Shir mi guarda quasi confusa, con i suoi bellissimi occhi verdi. Dopo un secondo mi salta in braccio e mi sorride. « Quando andiamo a prendere i libri? »
   Scoppio in una sonora risata e le arruffo i capelli. « Quando vuoi, piccola ».
 
 
*   *   *
 
 
Lewis Campbell, il padre di Cathe, sembra addirittura più entusiasta di lei. La signora Emma Campbell prepara piatti colmi di uova e bacon, per la colazione. « Sarà una giornata lunga e stancante oggi, alla Water Street ». La Water Street è una lunga via nelle periferie di Edimburgo, dove sono presenti decine di negozi dedicati al materiale scolastico che richiede l’Accademia per Apprendisti Dominatori della categoria Acqua. Il signor Campbell, Dominatore della Terra, e Caitlin non vogliono spiegarmi come la raggiungeremo, ma dicono che è molto bizzarro. Shirley non verrà: la nonna pensa sia meglio che non ci siano persone di troppo. Anche se mia sorella non sarebbe affatto di troppo.
   Quando siamo tutti pronti, la famiglia Campbell si siede sul divano. « Non dobbiamo andare alla Water Street? » chiedo accigliata.
   « Infatti » risponde Cathe, e batte ripetutamente la mano sul divano di fianco a lei, come per invitarmi a sedermi. La accontento.
   « Tieniti forte Margareth » mi avvisa l’uomo. La televisione inizia a sprofondare nel pavimento di moquette. Ma cosa diav… Non faccio in tempo a pensare a cosa stia succedendo che il divano rosso inizia a sfrecciare a tutta velocità verso la parete. Strizzo gli occhi, pronta a schiantarmi, ma l’impatto sembra non arrivare. Quando li riapro, sto ancora saettando, ma sono all’aperto. Non riesco a vedere chiaramente quello che mi circonda, ma sembra una strada deserta… o forse no. Davanti a noi, in lontananza, c’è un divano verde che schizza a rotta di collo attraverso la via. Terminato il bizzarro viaggio, il divano si ferma dietro a quello verde che avevo visto precedentemente. Solo ora mi rendo contro di aver stritolato per tutto il tempo la mano di Caitlin.
   « Be’, eccoci arrivati! » esclama il signor Cambpell. Il divano ci scarica in un enorme cortile, che ammette quattro entrate. La Water Street ha tre vie parallele identiche, dove però sono presenti negozi che vendono materiale scolastico differente. Caitlin e suo padre andranno ad acquistare il necessario per la categoria Terra in una via differente dalla nostra, mentre la signora Campbell mi accompagnerà alla Water Street. 
   « Prima di acquistare i prodotti dobbiamo cambiare i soldi » ci ricorda il signor Campbell. Cailtin mi ha spiegato che i Dominatori hanno una valuta differente: il Rubino. La Banca dei Dominatori permette di cambiare qualsiasi moneta in Rubini, e si trova proprio di fronte alle quattro entrate.
   Non ho idea di come siano le banche ad Edimburgo, ma questa è colossale.  All’esterno sembra quasi la copia del Partenone di Nashville, in Tennessee.  L’interno, se possibile, è ancora più sbalorditivo: enormi lampadari pendono dal soffitto, e grandi banconi di legno pregiato giganteggiano su entrambi i lati, dietro ai quali stanno uomini e donne di tutte le età. Il pavimento è scarlatto, adornato da decorazioni di tutti i colori. 
   Il signor Campbell si avvicina ad un banco, chiedendo gentilmente di poter cambiare le sterline in Rubini. Dopo pochi minuti usciamo dalla banca con circa un centinaio di Rubini a testa. Ne esamino uno: è rosso tendente al porpora, con una lucentezza vitrea, e la tipologia del taglio sembra a brillante. Il padre di Caitlin ha detto che non è un rubino vero, ma solo una copia… be’, una copia fatta bene, direi.
   Prelevati i Rubini, ci dirigiamo davanti alle quattro diverse entrate: le vie sono anticipate da robuste porte color oro, che riflettono la luce del sole. Io e la signora Campbell ci dirigiamo davanti alla prima entrata a destra: le porte si spalancano senza fatica, come se non fossero affatto enormi. Quello che mi si presenta davanti agli occhi è sbalorditivo: una via stretta, semplice, rustica, con il pavimento di mattoni, ma piena di negozi e di colori. Persone di tutte le età passeggiano con in mano borse o gelati, altre accompagnano bambini che schiacciano il naso sulla vetrina dei negozi, e altre ancora sono sedute ai tavoli tondi e bianchi del bar “Il cavalluccio marino”, che si trova proprio all’inizio della Water Street, sulla sinistra. Il primo negozio in cui ci dirigiamo è la libreria, che è il terzo negozio sulla destra, per procurarci i testi scolastici. La signora che ci accoglie è bassa, ben piantata, con i capelli rossi raccolti con un ciappo e gli occhi gentili e gioiosi. Mentre serve i clienti davanti a noi, ne approfitto per dare un’occhiata in giro: ci sono diverse stanze, ma in quella d’ingresso si ergono scaffali di legno alti fino al soffitto, ai quali è appoggiata una scala, che ospitano libri di diversi generi, come “Gli animali marini e le loro caratteristiche”, “La vegetazione sotto l’acqua” e “Storia antica dell’Acqua”. Quando arriva il nostro turno, la signora Campbell dice: « Abbiamo bisogno dei libri richiesti dall’Accademia per Apprendisti Dominatori del primo anno, per favore ». La signora dai capelli rossi rovista fra diverse scartoffie, ed estrae un foglio su cui sono elencati tutti i libri che mi occorrono, che coincidono con quelli segnati sul foglietto che mi aveva consegnato la signora Lewis. Dopodiché inizia a correre in diverse stanze, tornando al bancone con libri di diversi generi, come “Pratica di Dominio dell’Acqua”, “Oceani e mari” e “Laghi e fiumi”. Salutiamo la commessa, che ci porge una busta di plastica con tutti i libri, e ci dirigiamo verso il prossimo negozio per acquistare le divise. Quando entro nel negozio sento un leggero odore di naftalina e lavanda; noto che sulla destra ci sono quattro manichini con gonne nere e camicie e cravatte. Al di là del bancone, dove una signora goffa con grandi occhiali si affanna per servire i clienti, ci sono scaffali pieni di magliette, camicie, maglioni, pantaloni e gonne ripiegati ordinatamente.
   Usciamo dal negozio con un paio di camicie bianche, una gonna nera, una cravatta della categoria Acqua – di due diversi colori d’azzurro – e un maglione nero.
   L’ultimo negozio in cui mi conduce la signora Campbell vende oggetti marini di tutti i tipi. La commessa dice, infatti, che l’oggetto che ci serve è una collana con una conchiglia. « A cosa serve? » chiedo alla signora Campbell. Lei mi risponde semplicemente « lo scoprirai » facendo un vago gesto con la mano.
   Usciamo dalla Water Street attraverso le massicce porte e aspettiamo Caitlin e suo padre davanti alla Banca dei Dominatori. I Rubini sono decisamente calati, e mi domando se non sia meglio prelevarne altri. Ma, dopotutto, non li userò per un lungo periodo di tempo. 
   Caitlin e suo padre ci raggiungono, e il signor Campbell fa strada fino al divano cremisi che ci aveva precedentemente portati lì. Il ritorno è movimentato come l’andata, e sorrido al pensiero di vedere Shirley schizzare tra una via e l’altra, con i capelli scompigliati e un sorriso genuino sulle labbra.
  
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