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Autore: Una Certa Ragazza    19/06/2013    5 recensioni
Raccolta di poesie. Non è un granchè come definizione, e non restringe il campo, ma è proprio questo il punto: la vita non è riconducibile ad una sola idea che la riassuma. Unico punto in comune delle poesie della raccolta è il tentativo di descrivere "il lato azzurro della vita": la nostalgia, la felicità nell'essere mancanti di qualcosa, la dignità nell'essere fragili e umani.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I souvenir del viaggio'
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Quant'è che non aggiorno? Sono proprio senza vergogna, ma finalmente oggi mi sono decisa... Per fortuna il primo esame è andato bene, adesso mi attende Anatomia a fine luglio e se devo essere sincera è l'esame che mi spaventa di più, ma beh, sapete come si dice: "Hai voluto la bicicletta? Pedala!"

In questo periodo sono sotto l'influsso di una verve creativa che mi toglie il sonno (e anche un po' l'appetito, per i miei standard sto mangiando come un uccellino), ma nonostante questo sto scrivendo straordinariamente poco, perché non ho tempo e perché mi è arduo riordinare i pensieri e sento che le mie parole sono immerse in una retorica disprezzabile... Vi lascio immediatamente alla poesia, anche perché inizio a sragionare.





Apologia dell'errore

 

Come spiegarti

che vivere non è un bilancio

che i meno e i più

non si lasciano quadrare

che bisogna perdere

per poter ritrovare?

E sarà – ti dico –

anche banale,

ma prova a non dormire

a non tornare.

Prova, ogni tanto,

anche a sbagliare

a rigar storto

a uscir di casa combinato male

a prender dritto per rovescio

a contentarti di sentire

senza sapere: capirai meglio.

Prova a cadere.

Impara tutto ma sii pronto,

ricorda di dimenticare.





Ok, siamo ben lontani dal capolavoro. Comunque ci tenevo a scriverla, questa poesia. Non fraintendetemi: io faccio troppi errori, è che senza non saprei di che respirare o di che creare, tutto qui. Adesso siamo ormai sul borderline del banale, quindi chiudo qui promettendovi che la prossima poesia sarà più significativa. Grazie a tutti!

   
 
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