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Autore: Dark life    19/06/2013    1 recensioni
Sun. Giovane, bella e terribilmente triste.
Mike. Il suo idolo, l'unica persona che potrebbe salvarla.
Chester. Idolo e persona a cui pensa per superare le giornate.
Tutto cambierà una mattina, e Sun non sarà mai più la stessa. Ma nemmeno Mike..
(La mia PRIMA fanfiction...siate buoni ♥)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ciao, sono tornata dopo secoli. Scusatemi tantissimo... Ho sempre qualche impegno e in più la scuola, gli amici, il parrucchiere e la connessione internet... Vabbe. Questo capitolo non mi convince molto, come gli altri, ma siccome è da troppo che non aggiorno dovevo metterlo. Lo avrò modificato 287557636878 volte minimo... BUONA LETTURA e spero vi piaccia. LASCIATE UNA RECENSIONE, ANCHE NEGATIVA SE FA SCHIFO, MA FATELO. Diciamo che mi ispirano e quindi scrivo di più;)    

Dark life


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  Mike:

Ero uno zombie. Avevo un aspetto spaventoso, le occhiaie solcavano il mio viso, gli occhi mi bruciavano e riuscivo appena a tenerli aperti. In più ero pallido e la mia espressione non dev'essere stata di certo delle migliori! Perché ero così? Per il mancato sonno, ovviamente. Ma non era come le altre volte, in cui stavo sveglio per molto più tempo, ma era diverso. Avevo ancora quella strana sensazione delle sera prima e temevo non mi avrebbe più lasciato.

E l'ora del concerto ormai era vicina...troppo vicina. Avevamo già cominciato a firmare gli autografi e mi ritrovai di fronte una ragazzetta, circa di 16 anni. Mi stava a fissare in un modo strano, come se volesse chiedermi qualcosa ma non ne avesse il coraggio. Le firmai il CD ma non mi ringraziò nemmeno; era muta. Allora tentai io:

-Ehi, come va?- Sussultò leggermente quando parlai. Non capivo... Era una fan e resta pietrificata così davanti a me? Sua madre le stava dietro e mi semrava di averla già vista da qualche parte. Le teneva le spalle e mi lanciò un'occhiata strana. Direi quasi che mi fulminò. Ma perché?

-Scusala... E' leggermente scossa.- La sua voce mi è familiare...

-Si figuri...- Ritornai a guardare la ragazza. Tentai l'ultima volta e allungai la mano. Lei restò a fissarmi. Mi faceva quasi paura, e quella sensazione tornò a montarmi dentro, mi stava mangiando vivo.

-Come ti chiami, splendore?- Intervenne Chester, seduto affianco a me.

-S..Sun...- E invece con lui parlava!

-Piacere, Sun. Che c'è? Mike ti spaventa?- Ridacchiò e io gli tirai una gomitata sulle costole in risposta. Sbuffò, ma poi tornò a parlare con la ragazzina.

-N..no. E' che...- mi fissò per un istante e arrossì leggermente abbassando la testa.

-Tranquilla, Sun. E' innocuo! Ahaha dai vieni avanti che quelli dietro si arrabbiano.- disse, anche un po' seccato.

Sua madre mi sorrise gentilmente e io ricambiai con un sorriso tirato, ancora sconvolto da quella ragazzina. Aveva qualcosa negli ochi, nella voce... Qualcosa che mi ha sconvolto, ma non so perché. Chester se n'era accorto, ma non disse nulla a riguardo.

Solo quando tutti i fan se ne furono andati mi parlò seriamente.

-Ti assomigliava molto, sai?- Dritto, preciso e secco.

-Chi?-

-Quella ragazzina. Sun, giusto?-

-Si. Dici davvero? A me non sembra molto.. Insomma, possono starci solo gli occhi, ma non mi assomiglia. No? O almeno a me sembra così, non ho notato nulla...- In realtà si che me ne ero accorto, e Chester sapeva che stavo mentendo. Divento logorroico quando sono nervoso.

-Mike, era identica a te. Mancava solo il sorriso a 32 denti che sai fare solo tu e si potrebe dire che quella era tua figlia!- Sussultai. Perché mi faceva quell'effetto? Quando ha detto "tua figlia" ho perso un battito.

-C..che cosa?! No, ti stai sagliando..non può essere mia figlia! No!-

-Mike calmati! Perché sei impazzito?!-

-N..non lo so!- mi passai la mano sul viso, ero troppo agitato per cominciare subito il concerto. Avevo un brutto presentimento.

-Sai cosa mi a chiesto quella bambinetta?- Si intromise Brad, freddo come al solito.

-Chi?-

-Quella che hai fermato prima. Mi ha chiesto del suo occhio.- indicò Chester con l'indice, nonostante fosse accanto a lui.

-E te che hai risposto?-

-Ho detto che non ne sapevo nulla. A proposito, che cazzo hai combinato?!- chiese a Chester.

-Nulla di importante...- sogghignai.

-Solo una barista con un gancio destro incredibile.- E scoppiai a ridere. Brad inizialmente era sconvolto, ma poi si mise a ridere pure lui, mentre Chez metteva il broncio.

-Ridi pure, stronzo.- Sputò rivolto a me. -Non sono io quello che ha trovato la figlia perduta!- Brad smise all'istante di ridere e mi guardò sconvolto. Avrei strangolato Chester se non fosse che avevamo un concerto poco dopo.

-Che?! La figlia perduta?- ripetè Brad.

-Nulla. Una ragazzina che mi assomigliava un po'.-

-La stessa che mi ha chiesto di Chez? Solo un po'? E' identica ora che mi ci fai pensare!-

-Ma che dici? Solo perché mi assomiglia non significa che è mia figlia!- Mi allontanai da loro sbuffando, Chester mi guardò soddisfatto dopo essersi vendicato. Brad invece mi rideva dietro e sarebbe andato a dirlo al resto del gruppo, lo conosco.

Ma volevo davvero capire perché quella ragazzina sembrava terrorizzata nel vedermi, e anche perché mi sembrava così familiare sua madre.

Sun:

Non so percé mi irrigidii in quel modo. Mi ero preparata psicologicamente! Forse non era bastato... Beh poco importa, ora li vedrò sul palco a cantare e suonare le loro canzoni. Il sogni della mia vita realizzato, finalmente! Non avrei mai pensato che sarei riuscita a vedere loro e ad incontrare mio padre! E per di più lo stesso giorno! Forse per questo non sono riuscita a parlargli, l'ho visto come mio padre. Non saprei che dire a mio padre, non saprei che dire a Mike! E mi pareva pure strano chiamarlo Mike, ma anche chiamarlo papà era piuttosto ambiguo!

-Tutto apposto?- mi chiese mia madre, con la sua solita dolcezza quando mi vedeva pensierosa.

-Si. Più o meno...-

-Perché non gli hai parlato?- Arrivò al sodo senza tanti giri di parole.

-Non lo so. Ero...ero terrorizzata! Mi si è formato un nodo in gola e...non so...-

-Lo hai visto come padre e non come il solito Mike, vero?- Il luogo era piuttosto isolato, non c'era gente che ascoltava il nostro discorso. Meglio così.

-Penso di si...- abbassai la testa e mi strinse fra le sue braccia. Sentii il suo profumo, dolciastro e delicato. Il suo profumo preferito.

-Tranquilla...ti rifarai più tardi. Adesso non intristirti che inizia!-

La gente iniziò ad invadere l'arena e tutti si schiacciarono cpontro le transenne e urlarono quando entrarono i 6 uomini più importanti della mia vita. Tra cui uno, il più importante. Mio padre...

***

-Aspettami qui, ok?- mi disse mia madre prima di chiudermi in auto con un paio di CD autografati dei Linkin Park.

-D'accordo. Fa presto.- mi baciò la fronte e la guardai allontanarsi, per poi sparire.

-Ok...Hybrid Theory o Meteora?- dissi tra me e me scegliendo il CD da ascoltare per primo. -E Hybrid Theory sia!-

Lo infilai nel portadischi e iniziai a cantare a squarciagola insieme a Chester su In the end, quando vidi mia madre tornare assieme a qualcuno. Non riuscii a mettere a fuoco bene la sua figura finchè non si avicinò: miopia.

Con le chiavi aprì l'auto e io saltai fuori letteralmente. Era tornata con uno di loro: Chester.

-Mamma?- chiesi in preda al panico.

-Sun, dobbiamo spiegargli meglio le cose.-

-E perché lui?-

-Perché io posso convincere il nostro Mike a incontrarvi!- si intromise, con il suo splendido sorriso.

-Ho parlato con Mike, ma non ha voluto sentir ragione.-

-Sun, vorrei poter capire meglio la storia. Così posso aiutarvi.- mi si avvicinò e io gli sorrisi timidamente.

-O..ok.- Mi scioglievo vedendo il suo sorriso.

-Grazie. Dai raccontate...-

-Parli tu?- mi chiese mia madre.

-V..va bene. Allora... Da dove comincio?-

-Intanto presentati, poi spieghi meglio il resto.- sussurrò mia madre, con il sorriso.

-Ok. Io sono Sun, ho 16 anni e...sono una Soldier. Ehm...Lei è mia madre, non ho mai conosciuto mio padre, o meglio, lo conosco fin troppo bene ma ho saputo chi era solo poco tempo fa. Il fatto che lui sia mio padre è alquanto strano, perché l'ho sempre visto com il mio idolo...e...-

-Quindi lui è tuo padre? Ma quando è successo? cioè..- Mi fermò, ma mia mamma a sua volta lo bloccò e finì lei per me.

-Io e Mike stavamo insieme, prima che sposasse Anna. Molto prima... Quando gli ho detto di lei, mi ha liquidata dicendo che sarebbe stata una pazzia perché doveva cominciare il suo progetto, e con i concerti non sarebbe riuscito a starmi vicino. E mi ha lasciata.-

-Porca puttana! Non è da lui... Ma non me l'ha mai raccontato.-

-Forse se n'è dimenticato...- intervenni.

-No.-Risposero all'unisono.

-Non puoi dimenticarti di un figlio così. E poi si sta parlando di Mike!- disse Chester.

-Forse non lo ha voluto fare perché si vergognava...- dissi io, cercando in qualche modo di difenderlo dalle possibili accuse che potevano uscirne.

-Ma è Mike! Sarebbe esploso, cazzo!- Sbottò lui. Tutto invano, non c'era modo di convincerlo. Mia madre ci guardava parlare, e lui si inginocchiò davanti a me.

-Proverò a parlargli di questa storia, ok? No assicuro niente, però.- mi fece l'occhiolino e abbracciò mia madre. Ci salutammo e si allontanò.

-Grazie, mamma.- Rientrammo in automobile.

Chester:

-Mike?- la mia voce fece eco nella sala vuota. Lui si girò di scatto, vedendomi preoccupato.

-Si? Cosa è successo?-

-E' successo che tu non mi ha raccontato una cosa.-

-Che cosa?- Non ci arrivava da solo?!

-Dobbiamo parlare...di tua figlia!- 

  
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