Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: babi_mahomie    20/06/2013    1 recensioni
Ci scambiammo uno sguardo d'intesa e cominciammo a cantare a squarciagola, non curanti dei passanti che avrebbero potuto sentirci. Alzai la voce al massimo e ci mettemmo a ridere per la mia performance. Cavolo io ero più stonata di una pecora! Poi non potemmo più continuare. Ormai eravamo a pochi isolati, avremmo potuto incontrare Austin. Proprio così, Austin Mahone veniva nel nostro liceo, e nel mio corso di italiano. Ero innamorata di lui da quando avevo undici anni, ed ero sicura che prima o poi mi avrebbe notato... o almeno lo speravo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapevo che lui non mi voleva vedere, ne sentire, ma dovevo assolutamente chiedergli scusa per ciò che avevo detto. Aveva bisogno di me, ne ero sicura, così decisi di non andarmene. Mi sedetti sulla panchina di legno sotto il portico, e gli mandai un messaggio. 
“Austin mi dispiace. Ti prego, lo sai che ti voglio bene e che non penso ciò che ho detto. Io sono qua fuori, ti prego, fammi entrare!”. 
Sentii la suoneria del suo cellulare squillare nella sua camera. Conoscevo bene quella stanza, ci avevamo studiato qualche volta. Aspettai un po’, sicura che mi avrebbe risposto, ma non ricevetti nessun messaggio. 
“E dai, non lasciarmi qui fuori, tanto non me ne vado! Mi sentivo ferita, ok?”.
Feci un altro tentativo. 
Guardai l’ora sul cellulare. Erano le 12:10. Tutto intorno era buio, e il tempo non era dei migliori. Un venticello freddo mi fece venire i brividi. Felicity e Sam erano andati a casa, come tutti gli altri. Aspettai un’altra ventina di minuti, poi cominciai a tirare sassolini contro la sua finestra. La luce era accesa, ovvio che non stava dormendo. Vidi una figura avvicinarsi alla finestra e chiudere le tende. Se pensava che così avrei gettato la spugna, si sbagliava. Io lo amavo. Sarei rimasta li cento notti per lui. Tornai sulla panchina e mi ci accovacciai, cercando di proteggermi dal freddo; tentativo inutile, visto che il vestito era senza spalline e non avevo niente con cui coprirmi. 
 
Rimasi li forse un’ora, e mi sarei anche addormentata se il rumore della pioggia non mi avesse tenuta sveglia. Avevo cominciato a tremare poco dopo aver visto tutte le luci della casa spegnersi. Quindi erano passati più o meno una ventina di minuti. Il portico non mi copriva del tutto, e qualche goccia era arrivata fino a me, bagnandomi. 
Finalmente dopo poco sentii una finestra aprirsi, un bagliore illuminò il buio, e qualcuno corse velocemente giù dalle scale, aprì la porta e si precipitò su di me. Una coperta calda mi avvolse, e io sorrisi inconsciamente. Aprii gli occhi, prima socchiusi. 
-Cazzo, sei congelata! Vieni qua.- Austin mi prese tra le sue braccia, e mi strinse cercando di scaldarmi. 
-Te l’avevo detto che non me ne sarei andata. Sei troppo importante.- gli risposi assonnata e infreddolita.- Posso dormire qua?- gli chiesi ancora. 
-Certo che puoi, Jess.- il ragazzo mi diede un bacio in fronte, mi prese in braccio e mi porto in casa. 
Riuscii a tenermi in piedi il tempo di togliermi scarpe e vestito, e mettermi uno dei suoi pigiami. Uscii dal bagno, dove mi ero cambiata, barcollando, e mi buttai sul letto. Mahone arrivò dopo pochi minuti.
-Ho avvisato mia mamma che stanotte saresti rimasta qua… Ehi ma sei ancora fredda.- disse mentre mi aiutava a sdraiarmi. Austin mi mise sotto le coperte, e io cercai di tornare alla mia normale temperatura corporea. Il suo letto aveva il suo odore, e io non riuscivo a credere che ci avrei dormito.
-Ma tu do… ?- mi girai verso di lui. Volevo chiedergli dove avrebbe dormito, ma non riuscii più a proferire parola quando mi trovai un Austin Carter Mahone in mutande. Rimasi a bocca aperta, un po’ imbarazzata e un po’ eccitata da quel fisico perfetto. Lui se ne accorse e sorrise, poi tranquillamente si infilò un paio di pantaloncini.
-Scusa.- sussurrai tutta rossa mentre chiudevo gli occhi.
-Tranquilla, tanto io dormo così. Dai, fammi un po’ di spazio, che ti scaldo. La sbornia ti è passata?- annuii, poi lo osservai avvicinarsi al letto, sdraiarsi sotto le coperte, prendermi e stringermi più forte che poteva. La sua pelle era davvero calda, e per la prima volta in vita mia, mi sentivo protetta anche se ad abbracciarmi non era Sam. 
-Scusami.- decisi di tentare la sorte. 
-Non importa. Ma adesso dormi.- lasciai che il suo abbraccio portasse via i brividi, che le sue mani accarezzassero la mia schiena, che il suo petto nudo mi portasse via da quel letto in quel momento. Avrei voluto godermi di più tutte quelle emozioni, ma ero troppo stanca, così mi addormentai.
 
 
 
MIO ANGOLINO
Guten guten tag! Mmh oggi non so proprio che cosa dire... Allora beh, come è evidente Jess fa di tutto per farsi perdonare e alla fine ce la fa. Forse sarebbe dovuto essere al contrario.. Austin che tira sassolini alla finestra di Jess, ma trovo che anche in questo modo è carino. A fine capitolo poi si trova un Austin un po' intraprendente dai, che si spoglia così tranquillamente davanti a una ragazza che non è Caroline. Spero che vi piaccia:) comunque, sono passata anche per fare un po' di pubblicità a un ragazzo che mette cover su you tube. Lui è Joost Boogmans e ha una bellissima voce. Se ne avete voglia provate ad ascoltarlo... Ha fatto anche le cover di Say somethin e What about love:)
Sostenetelo anche voi, perchè non ha proprio tanti fan:)
Auf wiedersehen:) 
  
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