Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: pinkjude    21/06/2013    1 recensioni
ciao a tutti..è la mia prima ff e spero vivamente che non sia un obbrobrio..amo terribilmente questo manga e spero di non aver snaturato troppo i personaggi. Ho deciso di inserire un personaggio femminile in quanto ce ne sono veramente pochi e sarà la protagonista. buona lettura ;)
Genere: Comico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayako, Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
26.

Il giorno della partita tanto attesa contro il Kainan, la squadra che partecipa da 17 anni consecutivi al campionato nazionale, sono tutti agitati e ne hanno ragione. Shinichi che fuori dal campo è così affabile quando tocca il parquet si trasforma, è proprio un fuoriclasse. Anche Akagi si comporta allo stesso modo, sono due leader. Di certo non come i due numeri dieci che si stanno comportando come cretini al centro del campo, almeno finché i due capitani sopracitati non li vanno a riprendere scusandosi per il comportamento tenuto. Naturalmente anche Kaede ha dovuto partecipare, sebbene nel suo solito modo passivo, alla discussione su chi sia la super matricola dell’anno.
Di solito mi sarei alzata per andare a riportare l’ordine ma conciata così non mi muovo da nessuna parte. Un conto è fare la scema in palestra con quattro persone a guardarti un altro è farsi vedere da tutto lo stadio. Che vergogna.. almeno Hisashi sembra soddisfatto della mia mise dato le occhiate che mi manda.. deve essere una sua perversione, meglio annotarla. Saluto Maki, mentre trasporta Kyota alla panchina, e mi lancia un’occhiata divertita, mentre il sedicente –rookie dell’anno- mi mangia coi occhi; “ciao Nobu” lo saluto agitando un pon pon, nella speranza di deconcentrarlo, oggi servirà tutto l’aiuto possibile per vincere.
“Perché conosci tutti i tipi strani?” mi riprende Ayako sedendosi vicino a me glissando domande sulla mia tenuta. 
“non è colpa mia..mi vengono presentati!”
Sghignazza un po’ prima di farsi seria ed aprire il suo registro ed avviare il cronometro.

Sono esterrefatta dalla potenza della squadra, né Kaede né Hisashi riescono tirare, solo Hanamichi riesce a stoppare la palla e battere sul tempo il numero dieci avversario. “grande Sakuragi!” urlo per poi risedermi nel tentativo di mimetizzarmi con la panchina quando fa –passi- .
Anche il tentativo di fare punto da parte di Hisashi con il supporto di Ryota va in fumo grazie alla prestanza di Maki; il successivo, obiettivamente bello, canestro di Nobu segna l’inizio di una serie di punti fermati solo dal nostro gorilla.
“vai gorilla!” mi metto ad urlare supportata dalle, si ormai mi sento di chiamarle così, mie amiche, quando persino Maki si interessa al nostro rossino decidendo di marcarlo stretto mi agito ulteriormente sulla sedia e, solo la presenza di Ayako, riesce a calmarmi. Lo so, mi agito troppo; ma sono come mio padre, sanguigna. Quando guardiamo le gare in tv, qualsiasi gara ci agitiamo come matti sul divano e, facciamo un tifo non molto sportivo nei confronti degli avversari. Ma il gioco è questo, due squadre che giocano per vincere, che danno il loro meglio.
Il siparietto di Hanamichi mi costringe a piegarmi in due dal ridere e anche se veniamo richiamati dall’arbitro non posso fare a meno di continuare a ridere a singhiozzo “Maki vecchio e Akagi invecchiato male.. hi hi hi che scemo” .
“smettila”mi riprende la mia riccia preferita “che non ti senta e si convinca di essere spiritoso!”
“ma lo è..” continuo a ridere contagiando un po’ anche il signor Anzai che abbozza un sorrisetto divertito.
“Ayame, andresti a prendermi qualcosa da bere?” mi chiede gentilmente il coach allungandomi una banconota “il solito?” chiedo alzandomi e vedendolo annuire esco dallo stadio in direzione del bar.
Rimango un po’ fuori nel tentativo di calmarmi un po’, non gioco ma sento comunque la pressione addosso. Quando rientro vedo una situazione completamente stravolta Jin non è più in campo e al suo posto c’è un numero 15 mai visto e mai sentito. Porto la bibita al coach e mi rendo subito conto a che cosa serve quel tipo “ha neutralizzato Sakuragi” commento ignorando di essere sentita dal signor Anzai. “eh già, meglio correre ai ripari, non ne sta più imbroccando una da quando è entrato”.
“chiamo il time-out?” 
“oh oh oh, non ancora, vediamo un altro paio di azioni!” mi risponde sorseggiando il caffè freddo.
Vado a risedermi vicino ad Ayako in tempo per vedere il fallo volontario di Maki sul nostro numero 10 e i successivi tiri liberi tutti bellamente usciti.
Quando il nostro vantaggio è aumentato a 15 punti il coach si decide a chiamare la sostituzione: fuori Hanamichi e dentro Kogure.
Una sostituzione non proprio indolore e infatti ci vuole Kaede che con i suoi modi gentili dice al nostro rossino di mettersi buono e di osservare. Il consiglio ci sta tutto, sulla reale necessità di dirlo con quel tono non sono pienamente sicura, anche se poi io non parlo il linguaggio dei maschi per cui ci sta che non capisca il messaggio di fondo.
Appena rientrato in campo Kaede viene sfidato da quello che ho deciso di chiamare, come lo apostrofa Hanamichi,  Nobuscimmia, quindi come una vera sostenitrice mi alzo in piedi e urlo un “dai Kaede, cosa vuoi che siano 15 punti per te!” per caricare le altre fan sulle tribune. Quando mi arriva  alle orecchie un mega boato che neanche un’esplosione è così fragorosa mi giro e vedo che c’è un numero spaventoso di ragazze in abiti civili che segue le movenze delle mie amiche sugli spalti. Guardo Ayako e sorrido ”merito del sito!”.
Seguo le azioni di Kaede come una fan girl della peggiore specie e quasi non mi accorgo di Akagi caduto a terra. Raggiungo Ayako nell’infermeria e vediamo che ha la caviglia terribilmente gonfia.
Lo guardo per un po’ e alla fine apro bocca, anche se sicuramente Ayako non sarà d’accordo “se vuoi provare a giocare ti conviene che ti stecchiamo subito, e ti rimetti la scarpa. Con la velocità con cui si sta gonfiando, ancora due minuti e non ci entrerai più!”
“ok, Ayame, vai a seguire la partita e dì a tutti che torno in campo, e tu, Ayako steccamela il più stretto possibile”
“ma.. “ prova a convincerlo a lasciar perdere, senza tuttavia riuscirci, ha già detto prima che voleva giocare, che era la sua ultima occasione; non cambierà di certo idea per un po’ di dolore..
Infatti dopo trenta secondi in cui siamo state immobili a fissarlo ci urla di muoverci.
Esco dall’infermeria e mi avvio alla panchina dove il coach sta dando disposizioni ai due –amici nemici- per coprire l’area sotto canestro.
Se prima ero entusiasta adesso sono completamente fuori di testa, Kaede sta recuperando lo svantaggio tutto da solo, ha vinto persino uno scontro con Maki, di Nobuscimmia non ne parliamo, ha fatto pure un tiro da tre. Alla fine del primo tempo con il ritorno in campo di Akagi ci ritroviamo in perfetta parità e io senza voce. Quello scemo ha fatto ben 25 punti tutti documentati dal mio tablet; dovrò togliere il sonoro ma poi andra dritto dritto sul sito della squadra. Bisognerà che lavori un pochetto sul suo egocentrismo ma per oggi credo che lo lascerò stare.
Gli sorrido andandogli incontro e portandogli l’asciugamano e la bottiglia di gatored, che non gli piace ma che lo costringo lo stesso a bere per reintegrare  i sali minerali. È talmente sudato che gocciola sul parquet. “sei stato bravo” gli dico con la voce ormai roca.
“è imbarazzante, non urlare più..almeno tu..” mi riprende facendo finta di essere seccato, ormai lo conosco quando mente.
“ok” gli dico sedendomi vicino al coach mentre il quintetto torna in campo.
Dopo dieci minuti di agonia che hanno visto Maki e Jin fare il comodo loro il signor Anzai finalmente chiama il timeout, seguo a tentoni il piano del coach, ma da quello che ho capito vogliono bloccare Maki ad ogni costo. Quando rientrano in campo sono super pompati che mi fanno credere di avere la possibilità di vincere.
A neanche un minuto e mezzo dalla fine, il salvataggio di Hanamichi del pallone volato sulla panchina del Kainan, consente il canestro di Kaede, l’ultimo prima di uscire completamente spompato dal campo.
Le azioni si susseguono una più bella e più angosciante dell’altra, Hanamichi con una schiacciata quasi in testa Maki riesce a ridurre lo svantaggio a solo di un canestro, costringendomi ad alzarmi dalla panchina come morsa da una tarantola e a seguire quasi sul bordo campo le azioni finché una previdente Ayako non mi trascina vicino a lei.
Poi, va a rotoli tutto in una manciata di secondi. Prima il tiro da tre di Hisashi che non entra per il dispettoso tocco di Nobu, poi il rimbalzo preso da un fantastico Hanamichi passato all’avversario dalle fattezze gorillesche hanno fatto finire la partita con un amaro 88 a 90.
 
27.

Il giorno dopo alla partita, complice un favoloso vento che mi offre una scusa per andare in spiaggia, salto allegramente gli allenamenti. Mentre aspetto Shinichi aggiorno il sito caricando un po’ di video e noto con estremo stupore che il contatore delle visite và veloce che è un piacere. Se continua così, oltre il banner pubblicitario dell’azienda di papà, ce ne saranno anche altri.
“hey” mi saluta il capitano del Kainan sedendosi sul mio telo “è stata proprio una bella partita!”
“è vero..guarda” gli dico mostrandogli il pc “anche se abbiamo perso ci sono arrivati un casino di commenti positivi!” gli mostro soddisfatta una sfilza di messaggi di incoraggiamento per la squadra e anche una serie di messaggi di apprezzamento per Kaede e per la mia mise.
“ è stata una gran bella idea il sito, complimenti!”
“grazie capitano.. comunque non ti avevo mai visto giocare, ma sei una cosa da panico!” gli dico tirandogli un pugnetto sulla gigantesca spalla “e anche Nobu, mi sembrava solo scemo ma invece è anche molto bravo!”
Si mette a ridere, forse un po’ imbarazzato dai miei apprezzamenti “Nobu, ha passato il resto del pomeriggio di ieri a cercarti per chiederti di uscire, se adesso sa che gli stai facendo i complimenti potrebbe svenire”.
“come?” chiedo imbarazzata.
“beh prima della partita stava quasi per collassare quando ti ha vista vestita da cheerleader; comunque gli ho detto che sei off limits e di lasciar perdere..”
Lo fisso sorpresa “come scusa?”
“si cioè volevo salvarti..volevi un esagitato alle calcagne per caso?” mi chiede probabilmente imbarazzato della sua uscita.
Sorrido contenta di tutte queste premure “no no hai fatto bene!”
“cambiando discorso..perché eri vestita così?”
 “ho perso una scommessa! Se no col cavolo che mi sarei conciata in quel modo!”
Continua a ridere discretamente “ne è valsa la pena almeno?” mi chiede dopo un po’ guardando il mio viso assumere un’espressione non proprio felice.
“non direi proprio!” rispondo delusa fissandolo negli occhi. “dai andiamo in acqua adesso!” esclamo di punto in bianco guardando il mare ingrossarsi.
 
“hey, non è andata così male!” cerco di tirargli su il morale, non mi sono neanche tolta la divisa e mi sono messa ad aspettarlo nel parcheggio, vicino alla sua moto. Mi riserva invece uno sguardo truce che non mi aveva mai fatto prima di allora “non sono sicuro che fare questi giochetti sia un bene per me”.
Lo guardo perplessa per qualche secondo “quali giochetti?”
Mi sono per caso persa una parte di film? Che cavolo sta dicendo?
“quelli che ci sono tra di noi, anche adesso, hai tenuto la divisa..”
“guarda che me l’hai detto tu di indossarla..” gli ricordo.
“lo so, è che non pensavo mi distraessi così tanto. Mi diverto con te però, voglio concentrarmi sul basket e con te vicino dubito di riuscirci al 100%.”
Sono esterrefatta. Mollata ancora prima di uscire insieme. “quindi cosa dovrei fare?” chiedo acida; ok che mi sono mostrata sempre più che disponibile nei suoi confronti ma non credo di essere stata appiccicaticcia o altro.
“niente, vorrei solo che rallentassimo un po’..siamo comunque amici no?” mi chiede prendendo contemporaneamente il casco per indossarlo.
“lo siamo..non preoccuparti” Gli rispondo cercando di dissimulare la delusione per questo infelice scambio di battute. “dai, vai a casa e riposati che domani ci sono gli allenamenti!”
concludo abbozzando un sorriso e salutandolo con la mano libera dai pon pon.


Prendo un’onda gigante che mi permette di fare il mio primo tube riding dell’anno e poi arranco fuori dall’acqua esausta. Mi spiaggio sulla battigia appoggiandomi sui gomiti, mentre le onde si infrangono sulle gambe in un movimento ritmico che rilassa in modo splendido .
Mentre sto fissando l’ombelico indecisa o meno di farci mettere un piercing  vedo un pezzo di ombra fare capolino dietro di me, e dalla forma dei capelli e dall’innato fiuto per seguire il capitano deduco sia la piaga del numero 10 del Kainan, alias Nobunaga Kiyota.
“hey Nobu!” lo saluto piegando la testa all’indietro per accertarmi che sia effettivamente lui.
Si piega sulle gambe mettendosi di fianco a me e noto che si è messo in costume “come facevi a sapere che ero io?” mi chiede fissandomi il seno mal coperto dal pezzo di sopra di un bikini rosa.
Non lo riprendo neanche, sono in carenza di attenzioni e il suo sguardo allupato in questo momento, lo prendo volentieri per una lusinga al mio splendido corpo.
“dall’ombra..” gli rispondo fissando Shinichi che tenta di emularmi nella mia precedente e memorabile impresa.
“ah!” mi risponde solamente continuando a fissarmi “che stai facendo?”
Lo guardo divertita “oltre all’ovvio?” lo prendo in giro.
Arrossisce un po’tirandosi indietro i capelli “beh va beh era per fare conversazione..”
“lo so, ti stavo prendendo in giro..” sorrido guardandolo “stavo decidendo se fare o no un piercing all’ombelico..tu che ne pensi?” gli chiedo accarezzandomi il ventre piatto con movimenti circolari.
Deglutisce un paio di volte e poi imbarazzato mi risponde “beh a me piacerebbe..”
“allora ci penserò!” concludo.
Il capitano non si fa attendere ancora per molto e riemerge dalle acque come un moderno tritone “cosa ci fai qui?” chiede all’indirizzo della super matricola, come ambisce a farsi chiamare.
Questo  adotta uno sconfortante sguardo da Labrador mentre ricorda a Maki della sua promessa -insegnargli a fare surf-. Cosa che lui non ricorda di aver fatto. Cosa plausibilissima. Uno dei motivi per cui andiamo d’accordo è che usiamo questo sport per rilassarci, come valvola di sfogo e via dicendo; dubito quindi che Shinichi abbia promesso di insegnare questo nobile sport alla seconda persona più casinista della prefettura.
“Nobu, sinceramente non ricordo!” sbuffa guardandomi nella ricerca di un appoggio che puntualmente gli offro “e poi oggi non è la giornata giusta per iniziare..c’è il mare grosso” aggiungo, beccandomi un’occhiata di gratitudine.
“ah, sarà per la prossima volta che vi trovate qui..!” ci minaccia sorridendo.
Ci guardiamo e  contemporaneamente ci viene la stessa idea –prenderlo e buttarlo malamente in acqua-. Che due geni del male!
Allungo una mano verso Nobu strattonandogli il costume super variopinto “mi aiuti ad alzarmi? “chiedo sventolando la mano affinché la prenda, e così facendo dia le spalle al capitano.
“grazie” gli dico appena mi ritrovo in posizione eretta “puoi lasciarmi adesso..”
Molla la mia mano come se bruciasse sbiascicando un “scusa” mentre Shinichi trova la posizione migliore per caricarselo in spalla e correre in acqua.
Li raggiungo subito anche io, appena in tempo per ributtare sott’acqua il poveretto ancora vestito “ma siete impazziti?” lo sento urlare prima di afferrarmi per i fianchi e farmi volare.
“Nobu..non ci si comporta così” lo riprende serio il capitano mentre io mi aggrappo sulla sua larga schiena nel tentativo di farlo sbilanciare.
“ma..perchè non cadi?” gli soffio nell’orecchio facendolo pietrificare sul posto, dopo alcuni istanti scendo dal suo muscoloso corpo “se non ti sbilanci non è mica divertente..” mi lamento affiancando Maki.
“voi due non siete normali..” ci rimprovera ridendo “ ma come fate a stare delle ore in acqua, si congela..”
“sarà meglio uscire” dico guardando un allegro Shinichi, “non vorrei che il mezzo fisico si ammalasse.”
“a chi hai detto mezzo fisico?” si inalbera rincorrendomi nell’acqua come un toro ferito per poi afferrarmi per i pantaloni e scoprendomi un po’ di natica. “scusa” mormora ritirando la mano e mettendosi dritto sul posto.
“è successo qualcosa?” ci urla Maki ormai a riva vedendoci fermi immobili.
“no niente” gli rispondo, “non ancora almeno..” sibilo nella direzione di Nobu avvicinandomi pericolosamente. “ tu hai visto qualcosa di me, e io voglio vedere qualcosa di te..”
“ooora?” mi chiede tremante dal freddo.
Mi scappa una mezza risata da cattivo Disney prima di rispondergli “scherzavo..dai muoviti che usciamo!”
 

28.

Finito il simpatico fuori programma con Nobu e aver riso alle sue spalle con Shin delle sue poco velate avance mi fermo al supermercato a prendere un po’ di cibo sostanzioso da portare a Kaede. Ho deciso di occupare la sua cucina e fare le uniche due cose che sono in grado di fare: pollo agli agrumi e torta al cioccolato. È impossibile sbagliarsi.
Incrocio suo padre nel vialetto e mi apre la porta “Kaede non è ancora arrivato, tu però accomodati..io devo scappare in ospedale..ho un intervento urgente!”
“In bocca al lupo signor Isao” lo saluto seguendolo con lo sguardo mentre sale nella berlina nera e sgomma fuori dal vialetto. Kaede e suo padre si assomigliano tanto, non solo di aspetto fisico, ma anche di carattere, sono riservati, anche se Kaede in modo quasi maniacale e soprattutto sobri.. da che ho ricordo mio padre non ha mai comprato una macchina nera  o grigia, troppo poco allegre!
Prendo possesso della cucina, ancora più intonsa della mia, il che è tutto un dire dato che io e papà si e no cuciniamo una volta a settimana, e mi metto ai fornelli.
Prima preparo l’impasto della torta e la metto in forno, ci mette obiettivamente più tempo del pollo a cuocersi e poi così l’odore di cioccolato si espande per la casa; poi mi metto a tagliuzzare l’ex volatile, lo infarino leggermente e lo lascio cuocere con il succo di due arance e un limone. A cottura a ultimata aggiungo un po’ di yogurt e zafferano per renderlo bello giallo.
Apparecchio la tavola e lavo anche i vari tegami sporcati, ma di Kaede neanche l’ombra. Se quello scemo non avesse abbracciato la filosofia del –il cellulare a me non serve- a quest’ora lo avrei già chiamato. Beh, sarà il mio regalo di compleanno! Formulo questi pensieri mentre sento aprire la porta di casa, decido allora di mi affacciarmi sulla porta della cucina sfoderando il mio miglio sorriso “bentornato caro!”
“umh?” mi dice solo prima di infilarsi in bagno.
“Kaede?” lo rincorro vedendo i lividi sul volto e qualche taglietto sulle nocche “con chi hai fatto a pugni questa volta?”
Lascia la porta aperta e si siede sul bordo della vasca, lasciandomi posto per medicarlo “ con il doaho..” grugnisce rispondendo alla mia domanda.
“ logico..” sospiro attaccando l’ultimo cerotto.
“cosa ci fai qui?” mi chiede perplesso, afferrando la stoffa del simpatico grembiulino natalizio “e questo?”
“è l’unico grembiule che avevo in casa.. e comunque ti sono venuta a preparare la cena!”
“perché?” mi chiede togliendosi la tuta per restare solo con la maglietta.
“ne avevo voglia! Non c’è un motivo..” gli sorrido gentilmente “ti scoccia?”
Alza lo sguardo sorpreso “no”.
“vieni che è pronto allora..” lo trascino fuori per una zampa arrivando fino alla cucina “ah, non sono passata dalla finestra..mi ha fatto entrare tuo padre, aveva un intervento urgente.”
“come al solito..” risponde atono.
“lo sai, sono fatti così! Prendono e partono!”
 
Come tutte le volte che vado a trovarlo finiamo per guardare un qualche film semi pauroso e io mi addormento addosso a lui. Siamo ridicoli, due soggetti entrambi alti stipati su un normale divano. Per fortuna la chiamata di papà ci fa svegliare, sbiascico qualche improperio scivolando su Kaede prima di ruzzolare e finire supina sul tappeto. Cerco nella borsa il cellulare e rispondo “ pronto?”
“ummh, si sono sveglia, si, sono da Kaede, te l’avevo detto no? Per fortuna hai chiamato, se no non ci svegliavamo.” Butto un occhio sul divano e vedo lo scemo che si rigira per dormire ancora “almeno io mi sono svegliata. Si adesso vengo a casa. Ciao!”
Cerco le scarpe e la giacca e vado a salutarlo “Kaede.. svegliati e risplendi, su! Sono le sette, ci vediamo agli allenamenti..” mi avvicino per dargli un bacino sulla guancia, quando mi afferra il polso “ci sei come ieri?” mi dice con voce roca aprendo un occhio.
“no, ci vengo sul serio oggi!” esclamo dandogli un sonoro bacio in fronte.
Sento solo un mugugno che nella sua lingua significa ciao prima di richiudermi dietro le spalle la porta.
 
Passo tutta la mattinata a guardare fuori dalla finestra, sono stanca, annoiata e un tantino frustrata. Ho saltato gli allenamenti ieri per non vederlo, ma oggi mi toccano anche perché l’ho promesso al rompi palline che ci sarei stata; non so a cosa serve la mia presenza ma tant’è.
Al suono della campanella metto via tuuutto molto lentamente tanto che Ayako e Ryota si fermano ad aspettarmi confusi. Di solito ho già la borsa pronta prima della fine della lezione, e al suono della campanella sono ai blocchi di partenza per scappare in cortile.
“che hai? Ancora depressa per la partita?” mi chiede cercando di fare lo spiritoso il piccolo playmaker.
“ma ti pare!” lo riprende la sua amata “vinceremo le prossime due partite e andremo ai nazionali!” esclama entusiasta, facendomi sorridere “certo che sì!” mi alzo sbattendo i palmi sul banco “dai andiamo in palestra!”
Appena spalancato le porte vediamo il rossino coperto di cerotti, cosa che comunque mi aspettavo, e con i capelli corti che sta pulendo la palestra.
Tutti si mettono a ridere e, sinceramente sono tentata pure io di farlo, ma poi vedo il viso di Kaede fermo immobile e allora mi zittisco.
“l’ho fatto per espiare i miei errori” spiega serio come poche volte l’ho visto.
Quello scemo, pensa che sia stata colpa sua..ecco perché Kaede l’ha menato! Il suo personale modo per fargli capire le cose..bene, altro mistero risolto!
Guardo con la coda dell’occhio Hisashi e vedo che mi sta fissando; decido di fare la persona matura anche se non ne ho voglia e lo saluto sfoderando uno dei miei più falsi sorrisi, talmente accecante che si potrebbe vedere a kilometri di distanza. Naturalmente non se ne accorge ma Ayako si, figuriamoci se a quella scappa qualcosa..e appena sistema i compiti di tutti viene a parlottare con me che sono sulla panchina a sistemare il sito.
“cosa è successo dopo la partita? Non ti sei fatta vedere ne sentire per un giorno intero! E anche lui è strano..” mi dice indicando lo scemo con l’asciugamano in testa che arbitra la partita tra matricole e secondo e terzo anno.
“niente, ha voluto solo che rallentassimo la già inesistente relazione che avevamo non so per quale motivo, ha detto che lo sconcentro e cazzate varie! Mi fa troppo incazzare.”
Vedo la mia amica incupirsi un po’ per poi ritornare a sorridere “dai, forse era solo giù perché hanno perso, vedi che se vincono le altre poi si calmerà!”
“sarà..”dico non staccando gli occhi dal monitor “ comunque sarà meglio che gli passi in fretta la pazienza non è tra le mie virtù principali..”
Appoggia una mano sul mio braccio nel tentativo di rincuorarmi “si, lo so!”
 “potevi anche provare dire che non era vero!” rispondo risentita mentre la ricciolosa ridacchiando scribacchia qualcosa sul sacro quaderno. Mi lego i capelli in una coda alta e spengo il computer per godermi la fine della partitella, da quando è entrato Hisashi per marcare Hanamichi il rosso non sta facendo più nulla, il signor Anzai ha ragione, bisogna che non si monti troppo la testa, nelle prossime partite sarà decisivo, soprattutto con Akagi mezzo infortunato.
Rimango ad osservarli per un po’ fino a che non mi squilla il cellulare, è un numero che non conosco ma rispondo ugualmente “pronto?”
“chi scusi? Ah sei tu.. come hai avuto il mio numero? Dovevo immaginarlo!”rispondo acida scappandomi però subito dopo un sorrisino “e cosa ti fa pensare che abbia voglia e soprattutto il tempo di insegnarti a fare surf? Certo, e il tuo capitano cosa dice? È d’accordo? Ah, ha detto così.. se lo dice lui allora non credo di avere altra scelta..hi hi, che scemo..si va bene! Ci sentiamo..ciao..”
“chi era?” mi chiede un’incuriosita Ayako.
“Nobu..ieri ero a fare surf con Maki e ci ha raggiunto.. voleva che il capitano gli insegnasse a fare surf lui gli ha detto che non ne era intenzionato e ha pensato bene di sbolognarlo a me..” spiego tra il divertito e l’infastidito.. non era stato lui a non volere che mi impelagassi con Nobu? E adesso gli da pure il mio numero per toglierselo dai piedi..deve essere esaurito.
“gli insegnerai?”
“perché no..tanto secondo me alla prima lezione lascia perdere..”
Ridacchia mentre segue l’azione tra Rukawa e Hanamichi, azione che li fa rimanere appesi come salami al canestro. “dopo questa possiamo anche andare..” mi dice radunando le sue cose e salutando il coach.
Mi incammino verso lo spogliatoio lanciando un’occhiataccia a Kaede affinché smetta di fare la scimmia ma inutilmente, quei due in un futuro non troppo vicino potrebbero diventare migliori amici.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: pinkjude