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Autore: Psychedelic Mushroom    23/06/2013    1 recensioni
Tratto dal capitolo due: "Melanie, è stato un piacere conoscerti, ma adesso torna a casa" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta. Non sembrava per niente contento di vederla lì.
La ragazza gli afferrò un braccio con dolcezza, non voleva sembrare troppo aggressiva.
"Come ci torno a Londra a quest'ora?"
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 8.
Melanie aprì lentamente la porta e si avvicinò al letto cercando di fare meno rumore possibile.
Danny era sdraiato su un lato con un braccio intorno al corpicino di Luci, anche lei aveva gli occhi chiusi.
Erano incredibilmente dolci, avrebbe dato qualsiasi cosa pur di potersi svegliare ogni mattina e vedere quella scena.
Sospirò e si sedette sul bordo del letto, subito Luci si mosse Melanie l'accarezzò per tranquillizzarla.
La cagnolina si avvicinò a lei facendo svegliare anche Danny.
"Buongiorno" lo salutò sorridente.
Danny mugolò qualcosa simile ad un buongiorno, ma poteva benissimo essere un vaffanculo.
"Su, alzati... ho voglia di fare una passeggiata"
Danny la ignorò chiudendo di nuovo gli occhi e mettendo la testa sotto il cuscino. "Mi sembri un bambino" lo rimproverò lei alzandosi e incrociando le braccia.
"E tu mi sembri mia mamma... vattene"
Melanie rise e gli tolse il cuscino.
"Dai, non ho mai visto una città al di furi di Londra e adesso che sono a Los Angeles vorrei visitare qualche bel posticino... ti prego" disse facendogli gli occhi dolci e la voce da bambina.
Danny non voleva alzarsi, ma non riuscì a resisterle. 
Si mise a sedere indicandole dei jeans che stavano per terra.
Melanie glieli prese guardandoli male.
Saranno puliti? si chiese la ragazza mentre glieli porgeva.
"Se te lo stai chiedendo, sì, sono puliti... non fare domande"
Melanie rimase a bocca aperta, ma gli passò i vestiti uno ad uno perchè lui non era ancora abbastanza sveglio da poterli prendere per conto suo.
Circa un'ora dopo, erano fuori casa.
"Allora, contenta?"
"No, non ho ancora visto niente" disse Melanie addentando la sua pizzetta.
"Ti avrei fatto vedere già tanti posti, ma tu hai preferito chiuderti qui dentro a mangiare" 
La ragazza smise di masticare immediatamente.
Non si era nemmeno resa conto di quello che stava facendo, aveva mangiato e lei non doveva farlo.
"Hai ragione, scusa" disse lasciando cadere la sua colazione sul tavolo.
"Non devi chiedermi scusa" 
Melanie rimase in silenzio.
Quella giornata era iniziata bene e già si stava trasformando in qualcosa di orribile, era solo colpa sua.
Si alzò dalla sedia e corse fuori mentre sentiva le lacrime salire sempre di più.
Non piangere, non piangere, non piangere...
"Melanie" 
La ragazza sussultò voltandosi.
Danny era lì a guardarla, non sapeva che fare, lei era scappata ed era palese che ci fosse qualcosa che non andava.
Avvicinandosi a lei si accorse dei suoi occhi arrossati e lucidi anche se lei cercava con tutta se stessa di nascondersi.
Non voleva farlo preoccupare, avrebbe fatto troppe domande e lui non doveva per forza complicarsi la vita. "Che c'è che non va?"
"Niente" rispose subito lei cercando di mostrare un sorriso che era in gran parte sincero, Danny si era interessato a lei e questo la rincuorava. "Dove mi porti?" gli chiese per spezzare la tensione.
"Non lo so... dove vuoi andare?"
La voce di Danny era distratta, non capiva perchè fosse scappata così.
Aveva detto qualcosa di sbagliato?
Perchè stava piangendo?
"Danny, ti ricordo che non sono io che vivo a Los Angeles quindi dovresti saperlo tu che posti farmi vedere... ma, visto che me lo chiedi, voglio andare in un centro commerciale e comprare tante cose... anzi solo delle scarpe nuove, ne ho bisogno"
"E dovrei comprartele io?" 
"Ovvio... ragiona Danny, chi è quello con i soldi fra i due?"
"Io non ho i soldi, tesoro"
"Ha parlato quello che vive in un hotel a cinque stelle con dieci ettari di giardino e tre chilometri di piscina"
Danny non seppe come ribattere e si arrese.
Non poteva negare l'evidenza, a lui per fortuna i soldi non mancavano, ma comprare le scarpe ad una ragazzina che si spacciava per sua figlia gli sembrava stupido.
 
 
"Non provare a negarlo, ci hai provato con la commessa del negozio"
"Io? Ma hai visto come mi guardava?"
"Io forse ho visto come guardava il tuo portafogli"
"Qualsiasi cosa guardasse" disse Danny prendendo lo scontrino delle scarpe che avevano comprato poco prima. "Mi ha lasciato il suo numero" 
Lo fece cadere sul tavolo, proprio davanti a Melanie.
La ragazza lo prese e glielo mostrò.
"Guardalo per un ultima volta" disse prima di farlo in mille pezzi.
"Ma che cazzo fai?"
"Evito che tu prenda in giro quella povera ragazza" disse Melanie lasciando i pezzi dello scontrino sul tavolo, sorseggiò un pò di acqua mentre Danny scuoteva la testa contrariato.
"Chi ti dice che l'avrei presa in giro? Magari tu hai mandato in mille pezzi il mio futuro... forse avrei scoperto che lei era quella giusta per me"
"O magari saresti andato a letto con lei e l'avresti lasciata la mattina dopo dicendole che tutto era stato fantastico... Danny, cerca di non prendermi in giro, quella per te era una come tutte le altre" sentenziò la ragazza incrociando le braccia.
 Si sentiva realizzata, aveva fatto un discorso da premio Oscar. "E adesso smettila di mangiare, hai presente quante calorie ci sono in quel panino?"
Danny esitò a fare un altro morso, ma poi alzò le spalle e continuò a mangiare. 
"Io dovrei limitarle, ma tu dovresti assumerle un paio di calorie... se troppo magra"
Melanie abbassò lo sguardo.
Le poteva vedere, le sue cosce erano enormi, come facevano a dire che era magra?
Lei si vedeva sempre più grassa, più cercava di non mangiare e dimagrire e più le sembrava di essere pesante e enorme.
Non sentiva davvero il bisogno di mangiare quindi non lo faceva, restava lì a guardare Danny che mangiava e non le veniva nemmeno un minimo di fame.
E l'episodio della pizzetta era stato solo una sua distrazione, si era lasciata andare troppo.
Forse pensava ai grassi che poteva ingerire mangiando uno di quei panini e non voleva farli entrare nel suo corpo.
"Non mangio le schifezze dei fast food" sussurrò.
"Sarà, ma da quando sei a casa mia non ti ho mai visto mangiare"
"E la pizzetta di prima?"
"Due morsi"
"Ho mangiato la pizza con Ben" mormorò infine cominciando a bere la sua acqua naturale con fare nervoso.
Odiava aprire quel discorso, la spaventava troppo e, ancora una volta, si ritrovò a pensare di non voler far preoccupare troppo Danny anche se avere le attenzioni, le cure e la protezione di qualcuno le sarebbe piaciuto tantissimo.
Magari lo facessi per avere attenzioni, non odieresti guardarti allo specchio se fosse questa la motivazione.
"Devo andare un attimo in bagno"
Si alzò e con lo sguardo basso entrò nel bagno sentendo le lacrime salire ancora una volta, questa volta le fece scendere, non ce la fece a trattenerle.
Perchè non poteva essere come tutte le altre ragazze della sua età? 
Si accorse solo dopo un pò che era tutta colpa sua.
Era colpa sua se mangiava troppo, era colpa sua se si tagliava.
Era tutta colpa sua e ormai non voleva nemmeno provare ad incolpare i commenti che le avevano fatto a volte alle spalle, sapeva che quelle erano solo parole sospese in aria.
Non poteva incolpare altre persone se c'era qualcosa in lei che non andava.
Le sue mani frugarono veloci nelle tasche dei jeans, prese una delle tante lame che aveva con sè e lo fece ancora e ancora.
  
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