Anime & Manga > La Storia dell'Arcana Famiglia
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Autore: Hunterwolf    23/06/2013    2 recensioni
la giustizia è qualcosa di completamente relativo, e nessuno la può misurare, nessuno ha il diritto di esercitarla con leggerezza. solo colore che possiedono la consapevolezza necessaria della realtà possono esercitare la giustizia. ma cosa può aver spinto un cavaliere dell'estremo nord ad unirsi ai membri dell'Arcana Famiglia ? Non c'entra solo il suo contratto con la carta tarocca, ma per una ragione più grande e ben più misteriosa, egli è guidato dalla giustizia e dall'onore, anche se porta la cravatta e la camicia cremisi al posto dell'armatura.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ammissione di Destino nell’Arcana Famiglia era stata molto diversa da quella che aveva fatto anni prima, quando era ancora un cavaliere dell’estremo nord : non c’erano stati testimoni, trombe squillanti, sigilli di giuramento o cose del genere. Anche le persone erano diverse, semplici e sincere, soprattutto Mondo, che però gli ricordò il suo vecchio re, ma forse si stava solo illudendo di aver trovato un nuovo re da servire… la verità era che, forse, non aveva mai avuto un signore da servire fedelmente.
Dopo le presentazioni dei due capi famiglia, Mondo portò Destino e gli altri in una sala esterna dalla forma esagonale, con colonne e pareti altissime, il pavimento a scacchiera aveva dei disegni geometrici di colori brillanti dal rosso al blu ; un gruppetto di altre persone stava lì ad aspettare l’arrivo della nuova carta arcana.
-Signori, scusate se vi abbiamo fatto aspettare !!- disse Dante rivolto al gruppetto, e poi Mondo si fece avanti e si avvicinò ad una ragazza dai capelli lunghi scarlatti, legati in due codini alti, e gli occhi verdi, identici ai suoi, notò Destino, e gliela portò davanti.
-Voglio presentarti mia figlia, Felicità.-
-Felice di conoscervi, Destino !- esclamò la ragazza con un grande sorriso, e il cavaliere si inginocchiò completamente e le prese la mano destra con la sua sinistra, e mise il braccio destro dietro la schiena.
-Sono onorato di conoscervi.- pose un leggero bacio sulla pelle di Felicità, da vero gentiluomo e la ragazza arrossì lievemente ; subito si avvicinò un giovane con un cappello nero da gangster, anche se aveva la fronte coperta da molti più di capelli neri ; la sua espressione era molto irritata, le mani, coperte da guanti bianchi, chiuse in pugni.
-Mi scusi… io sono Luca, il SEGRETARIO della signorina Felicità. Lei sarebbe ??- chiese quello guada il cavaliere dall’alto verso il basso con gli occhi viola chiari, e Destino si rialzò cercando di sorridere.
-Mi chiamo Destino e sono l'undicesima carta !! Piacere di conoscervi signore !!- rispose prendendo la mano di Luca tra le sue e stringendola amichevolmente, e l’irritazione del ragazzo diminuì di colpo.
-Scusate se mi permetto, ma voi sembrate arrabbiato ? Se vi ho mancato di rispetto, o l’ho fatto verso la signorina, mi scuso !- continuò il cavaliere incurvando la schiena verso il basso, ma sotto di lui c’era un altro giovane, più grande di Luca, dai capelli castani scompigliati ed un paio di occhiali squadrati da vista sul naso ; era inginocchiato a rana e gli stava sorridendo divertito.
-Ehi, quante cerimonie !! Neanche Debito è tanto cavaliere con le donne e con le altre persone !! Sei proprio divertente !!!!- esclamò tutto contento alzandosi e rimettendo anche Destino in posizione eretta, e quindi lo osservò meglio : anche lui era vestito di nero come gli altri membri della famiglia, ma al posto della cravatta sulla camicia bianca aveva delle bretelle per i pantaloni, alle dita portava alcuni anelli di metallo lucente e sulla mano destra aveva il marchio della sua carta Arcana.
-Io mi chiamo Pace, ha fatto un patto con la carta : La Forza. Sono il dirigente del “Club” ed il mio piatto preferito è la lasagna !!- si presentò con gli occhi dorati brillanti di emozione.
Quella presentazione impressionò molto il cavaliere ma non capì cosa centrasse l’informazione sui suoi gusti personali, e non gli interessava neanche saperlo ; poco dopo, un tipo un pochino basso, dai capelli grigi tirati ordinatamente all’indietro, e con una benda sull’occhio destro, si avventò minaccioso su Pace e lo sgridò, tirandogli un orecchio per quello che aveva detto riguardo alla sua cavalleria.
-Allora, cavaliere, io sono Debito e la carta : L’Eremita. Dirigo lo “Spicciolo”, in poche parole, mi occupò del denaro.- disse mettendosi la mano destra sul petto ; il bavero della sua giacca era decorato con delle linee ondulate ad artiglio, la cravatta era di un bel viola.
-Piacere mio, Debito e Pace !!- disse Destino, ma poi vide che era rimasto in disparte un giovane ragazzo basso dai capelli blu scuro e gli occhi dello stesso colore, dall’espressione molto più seria del normale ; la cravatta azzurra faceva a contrasto con tutto quel blu scuro ed il nero della cintura, che teneva stretta una katana giapponese, si confondeva con il colore della giacca, le uniche cose che brillavano erano una spilla a scudo sul bavero e la cinghia a cerchio della cintura. Destino non poté fare a meno di guardarlo ed alla fine si avvicinò al ragazzo.
-Ehi, ciao !! Non mi sono ancora presentato con te, io sono…- cercò di dire, ma il ragazzo lo interruppe e cominciò a parlare.
-Mi chiamo Nova, sono la carta : La Morte. Sono il comandante del  “Santo Graal”.-
Il cavaliere rimase di stucco, quel mocciosetto era audace, sembrava più grande di quanto non sembrasse, ma posò la mano sulla sua piccola testa e gli accarezzò i capelli.
-Forse dovresti rilassarti di più, sei piuttosto piccolo !! Non ti fa bene assumere espressioni che non si addicono alla tua età… anche se io sono l’ultima persona sulla faccia della terra che può dirtelo.-
Le guance di Nova si tinsero di una sfumatura di rosso intenso, ed abbassò le spalle di fronte al sorriso di Destino, ma si tolse quasi la sua mano sulla testa e la strinse frettolosamente e tornò serio.
-Ma allora, quanti anni tu ?- chiese Libertà con la curiosità negli occhi, e allora fu il cavaliere ad arrossire, non gli piaceva mai rivelare i suoi anni, ma era anche scortese non rispondere.
-Ne compierò 27 tra due mese…- la voce era imbarazzata ; tutti sgranarono gli occhi e si avvicinarono per guardarlo meglio, ed in effetti ne dimostrava molti di meno, al massimo 22 o 23 anni.
-Diavoli, sei più vecchio di Pace, e tra un po’ raggiungerai Luca !!- esclamò Debito avvolgendo il braccio destro attorno al collo forte di Destino.
-E’ che ho il viso giovane…- continuò mettendosi una mano dietro la testa, affondando le dita tra i capelli corvini.
-Questo spiega il perché eri un comandante di cavalieri quando io e Libertà ti abbiamo trovato nei paesi dell’estremo nord.- osservò Dante, mentre di massaggiava il picchetto che aveva sul mento.
Destino abbassò la testa sempre più imbarazzato, ma alla fine sorrise e cercò di interrompere quella conversazione sulla sua età, e Felicità gli chiesa da quale paese venisse.
-Dal paese più a nord della Scozia, esattamente a “sette settimane di viaggio di disperazione” dal Re Unito, e pochi “gradi a sud di morire di freddo” dall’oceano. Direi, proprio sul meridiano della miseria…-
La signorina, come tutti gli altri, non poté fare a meno di ridere al suono di quelle parole così divertenti e sarcastiche.
-Sono pienamente d’accordo con lui !!!- gridò Dante quasi sull’orlo delle lacrime, ma nell’ombra di una colonna, Jolly guardava la scena impassibile, le braccia incrociate sul petto e la spilla a croce sul bavero che brillava al sole.
“Che… scena… ridicola…” pensò silenzioso, ma fu quella luce chiara dalla spilla a far capire al cavaliere che c’era qualcuno in quel punto oscuro del portico.
I suoi occhi furono velocissimi e puntarono subito l’alchimista, e di nuovo il suo istinto si aizzò al pericolo, le mani però rimasero al loro posto, solo gli occhi di rame, infuocati, rimasero a fissare quel uomo così stranamente oscuro.
Jolly si accorse di occhi quasi rossi che lo osservavano, e quindi alzò i tacchi verso l’interno della villa, lanciando occhiata fredda verso il nuovo arrivato, che, tuttavia e nonostante il suo istinto, ricambiò con un semplice sorriso e con un saluto con la mano, completamente ignorato.
-Quello laggiù non era Jolly…- sussurrò Pace e notando il viso scoraggiato del cavaliere a causa della storicità dell’alchimista.
-Allora hai già conosciuto quel vecchio rompiballe !!- osservò aspro Debito, il suo volto si contrasse dal disgusto ed anche quello di Luca, solo in modo più tenue rispetto a quello dell’amico. Destino non riuscì a spiegarsi il comportamento di Jolly, era più facile pensare che fosse così con tutti, ma non gli erano mai piaciute le soluzioni facili ; si mise a correre con tutte le forze per raggiungere Jolly.
-Ma, dove stai andando ?!?- gli chiese Mondo confuso. – non conosci le strade della tenuta !!-
Neanche Mondo riuscì a fermarlo, allora Felicità, Nova e Libertà gli corsero dietro, ma non riuscirono a stargli dietro e lo presero di vista ; Destino aveva visto l’alchimista sparire in un corridoio a destra e cercò di raggiungerlo, ma inspiegabilmente non lo trovò, dato che si trovò davanti solo una finestra alla fine del percorso, con due porte ai lati.
-Da quale parte sarà entrato ?- si chiese ad alta voce.
-Forse in quella a destra…- sussurrò una voce alle sue spalle, il timbro era macabro, e, da quello, Destino capì che si trattava dell’uomo che stava inseguendo.
-Come hai fatto ?? Io ti stavo seguendo… com’è possibile che tu sia alle mie spalle ??-
-Ho i miei trucchi… devi chiedermi qualcosa ?-
Riprese fiato dalla corsa e si asciugò alcune gocce di sudore sulla fronte, solo dopo alcuni secondi prese coraggio e parlò.
-Ho notato che non abbiamo iniziato con il piede giusto, ed è stata colpa dei miei modi da guerriero sempre nervoso, quindi, scusa se ti sono sembrato ostile !!-
-Non hai fatto nulla di sbagliato, anzi, hai reagito bene.-
-Io non credo che sia malvagio, forse strano e stoico, se lo fossi, mi avresti già fatto qualcosa. Allora, che ne dici di ricominciare da zero ?- il cavaliere allungò la mano destra in avanti e sfoggiò il suo miglior sorriso ; Jolly guardò quella mano confuso, cosa avrebbe ottenuto se l’avrebbe stretta ? Cosa gli importava e cosa importava a quello strano nuovo arrivato ?
-Vuoi che diventiamo amici ?- chiese infine.
-Mi piacerebbe molto !!-
L’alchimista allungò lentamente la mano destra, avvolta da un guanto nero pece, verso quella di Destino, ma poi cambiò traiettoria e si indirizzò sulla spalla destra del giovane uomo, gliela posò proprio in quel punto e fece alcuni passi avanti, mettendosi affianco a lui, sempre con la mano in quella posizione.
-Tu credi che io non sia malvagio…- sussurrò oscuro , guardandolo con la coda dell’occhio e stringendo con forza la giacca di Destino, pizzicandogli fastidiosamente la pelle.
-Esatto, perché sono convinto che ogni uomo ha dentro di sé un po’ di buono, del giusto…-
Altra mano del cavaliere si mise sopra quella di Jolly che, incredulo, cambiò improvvisamente espressione, cogliendo la serenità e la semplicità degli occhi rame del quel uomo.
-E poi, credo anche che ognuno dovrebbe avere l’opportunità di dimostrarsi migliore.- concluse stringendo infine l’arto inguantato che aveva sulla spalla ; gli occhi di Jolly si aprirono di più e alleggerì la presa sulla pelle del cavaliere, mentre uno strano sentimento gli prese lievemente il cuore, si sentì confuso, una cosa molto strane per lui.
In quel momento, arrivarono i tre ragazzi che stavano seguendo Destino, e rimasero sconcertati da quella scena e dall’espressione stupita sul volto dell’alchimista.
-Scusate, ma che succede qui ?- chiese Nova, riportando alla realtà la mente di Jolly : sul suo volto si fece strada il solito macabro sorriso e rise rocamente.
-Che bravo cavaliere che sei… continua a ripeterti queste tue effimere idee…- diede una sonora pacca sulla spalla e camminò dalla parte opposta da dove si trovava il nuovo arrivato, scomparendo altrove.
-Allora, mi vuoi rispondere !!- disse Nova stufo di aspettare in risposta.
-Credo che io e l’alchimista abbiamo chiarito le cose !!- esclamò contento della chiacchierata, ma la cosa lasciò i tre ragazzi sempre più nell’oscurità.
Destino aveva preso una decisione : diventare amico di Jolly e rafforzare il rapporto con tutti gli altri membri dell’Arcana Famiglia, lui ci credeva veramente nelle sue idee, e sapeva che, in fondo, anche quel oscuro e macabro ci credeva.
 
  
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