Capitolo tre
Quella mattina Yui e
Azusa si erano incontrate molto presto nell’aula del club, non c’era ancora
nessuno a scuola, né Sawa-chan-sensei, né le altre si sarebbero presentate
all’improvviso, Azusa teneva gli occhi fissi sul pavimento, mentre Yui guardava
fuori dalla finestra.
Guardami
per Dio! Guardami!
Parlami,
ti prego!
Passarono diversi
minuti in silenzio, era un silenzio opprimente, non lasciava presagire nulla di
buono, eppure, nessuna di loro voleva interromperlo, in qualche modo, quel
silenzio, era un luogo sicuro per entrambe.
“Yui-senpai!”
“Azusa!”
Avevano rotto il
silenzio insieme, quando volevano, sapevano essere perfettamente sincronizzate,
per un momento, solo per una frazione di secondo, stavano per mettersi a
ridere, ma entrambe, si erano rese conto che non era il momento adatto; Azusa
aveva trovato gli occhi seri e determinati di Yui, era la prima volta che Azusa
la vedeva così, e il suo cuore era crollato per quegli occhi così duri, così
profondi, le sembrava di annegare in quel mare sconosciuto che era la mente
della ragazza che lentamente si stava avvicinando a lei.
“Azusa –si era
inginocchiata- ti chiedo di perdonarmi!”
“Eh?”
“So di essere una
stupida, un’irresponsabile, una persona che non combinerà mai nulla di buono,
ma ti prego, perdonami, non volevo farti del male!”
“Y-Yui-senpai, alzati
per favore…”
“No! So di averti
ferita, di averti fatto piangere e questo mi distrugge, tu sei il mio piccolo
angelo, sei il mio tesoro speciale, qualcosa che avevo giurato di non ferire…”
Ormai Yui non
tratteneva più le lacrime, sentiva che il peso che si era portata dietro per
troppo tempo se ne era finalmente andato, ormai era libera, non le importava
cosa sarebbe successo dopo, voleva solo che Azusa conoscesse i suoi sentimenti,
che sapesse una volta per tutte la verità.
Azusa era rimasta
immobile, non si aspettava una reazione simile, ormai non aveva più dubbi su
quello che provava per Yui, tutto l’odio, tutta la frustrazione, tutto ciò che
aveva provato in quei giorni, era sparito, anche lei aveva cominciato a
piangere.
“Yui-senpai... ti
prego…”
*
Yui e le altre si
erano ormai diplomate, Azusa restava sempre in contatto con loro, le aveva pure
invitate al suo concerto per il diploma con il nuovo club di musica leggera,
Azusa era cambiata, dopo quel pomeriggio dell’anno prima, non era più la
stessa, presto si sarebbe diplomata e avrebbe mantenuto la promessa.
La sala era piena di
gente, Yui, Mio, Ritsu e Mugi sedevano in prima fila, Yui era in trepida
attesa, non vedeva Azusa da molto, il tempo che passavano al telefono non
bastava, anche lei era cambiata da quel giorno, ora era una persona migliore.
L’enorme tendone
rosso si era aperto rivelando un gruppo di ragazze imbarazzate ma impazienti di
cominciare, Azusa era al centro, guardava tutta la sala, cercava le altre, ma
soprattutto cercava gli occhi di Yui, quegli occhi che per tanto tempo aveva guardato
prima di ogni concerto.
Yui-senpai,
ascoltami!
“Like Like Like HAATO ga
Love Love Love dakede ippai ni naru kara
ii...ka??......na!? […]
Thank you, so much!
anna KIMOCHI konna KIMOCHI uketotte shiawase na KIMOCHI
kaeseru hito ni naritai
SUTEEJI hidarigawa itsudatte iru kara
PINCHI no toki wa tayotte kudasai
egao ga atarimae mimi ga KYUN kokoro KYUN te naru yo
datte konna ii nakama da mon
acchi demo kocchi demo tooku tooku
doko e datte yukeru hoshi ga kagayaku sono saki e
[…]”
Alla fine della
canzone, l’auditorium, era esploso in un boato di applausi e fischi e urla dei
presenti, anche Mio, Ritsu e Mugi erano in piedi e battevano le mani, Ritsu
faceva un gran fracasso fischiando e Mugi e Mio cercavano a stento di
trattenere le lacrime, quella canzone in parte, era anche per loro, per tutto
quello che avevano fatto per lei.
Yui non era però tra
la folla urlante e schiamazzante, era davanti al palco, teneva in mano uno
splendido mazzo di rose rosse, guardava ammirata Azusa che sembrava brillare di
una luce nuova, la sala si era ammutolita davanti a quella scena,
Sawa-chan-sensei aveva chiesto il silenzio assoluto, sapeva cosa voleva fare la
ragazza e l’aveva aiutata.
“Azu-nyan, grazie per
le parole della canzone, adesso che anche tu ti sei diplomata, puoi mantenere
la promessa che mi hai fatto un anno fa!”
“Yui-senpai…”
Le lacrime scendevano
copiose dal volto di Azusa, Yui era cambiata, l’aveva notato prima ancora che
la ragazza salisse sul palco con quei fiori, era felice, i suoi occhi luccicavano
per la commozione.
“Vorrei che tutti
ascoltaste cos’ho da dire!”
Azusa aveva
richiamato l’attenzione, anche se non era necessaria, dell’auditorium.
“Yui-senpai, no, Yui,
quest’anno mi sono impegnata per diventare una persona migliore, una persona capace
di poterti sopportare in qualsiasi momento, capace di sopportare ogni cosa…
Yui-senpai dichiaro davanti a tutta la scuola, di essere innamorata di te!”
Era la dichiarazione
che Yui aspettava, mentre tutta la sala esultava e qualche ragazza urlava per le
sue parole, Yui si era avvicinata al volto arrossato di Azusa, le aveva baciato
delicatamente una guancia e poi si era avvicinata al microfono.
“Anch’io ho qualcosa
da dire, per chi non mi conoscesse, sono Yui Hirasawa, mi sono diplomata qui lo
scorso anno, ho sempre passato molte delle mie giornate al club di musica
leggera senza mai capirne a fondo il vero valore, oggi sono qui dopo un anno
per mantenere una promessa fatta ad Azusa”
Si era inginocchiata,
sapeva che quel gesto poteva voler dire solo una cosa, una cosa che lei non era
ancora pronta a fare, ma era necessario.
“Azusa, vuoi venire a
vivere con me? T’impegnerai a sopportarmi come hai sempre fatto? Io sono
cambiata molto nell’ultimo anno, sono diventata migliore per poterti stare
accanto e poterti dare ciò che hai sempre desiderato, Azusa Nakano, io ti amo!”
Le urla si erano
fatte più forti e prorompenti, Mio, Ritsu e Mugi si erano lasciate trasportare
dalla folla urlante tanto da fischiare anche loro e urlare in coro “bacio,
bacio, bacio”.
Sotto gli occhi di
tutti, le due ragazze avevano suggellato l’inizio della loro nuova vita insieme
con un bacio.
La canzone presente
nella storia è Joyful Todays, character song di Azusa, la traduzione del testo
è tranquillamente reperibile in rete o sul sito animelirycs, ho voluto usarla
perché mi sembrava adatta, come testo, alla storia che ho scritto. Era da molto
che non scrivevo una storia completa e la pubblicavo, credo che dopo questa,
forse potrò tornare a terminare qualche storia senza cancellarla prima, grazie
a chi inserirà la storia nei preferiti/ricordati/seguiti e chi leggerà senza
commentare.
E un grazie speciale
a Gumi Megpoid, se non fosse stato per la sua recensione all’altra mia storia
su K-On, probabilmente questa non sarebbe nata XD