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Autore: mikyintheclouds    25/06/2013    6 recensioni
Brevi scorci della vita quotidiana di Kensi e Deeks, dopo che lei scopre di essere incinta del ragazzo e decidono, quindi, di formare una loro famiglia.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kensi venne svegliata dai caldi raggi del sole mattutino che provenivano dalla finestra.
Aprì leggermente un occhio per vedere l’orologio sul comodino accanto al letto. Le 6.30. 
Era un po’ nervosa. Quel giorno avrebbe ripreso a lavorare dopo due mesi trascorsi a casa con la sua piccolina.
L’idea di lasciarla per tutto il giorno le provocava una stretta allo stomaco. Non sapeva se fosse ancora pronta, ma prima o poi sarebbe dovuto accadere, non voleva rinunciare per sempre al suo lavoro, sentiva che aveva ancora molto da dare al suo Paese.
In ogni caso avrebbe lasciato Aurora in buone mani. Sua madre, infatti, era estasiata dall’idea di essere diventata nonna e si era subito proposta come babysitter.
Kensi, ovviamente, aveva accettato. Non solo la sua bimba sarebbe stata con una persona fidata, ma questo avrebbe anche giovato al loro rapporto, che stavano cercando di recuperare dopo quindici anni di silenzi.
Kensi si avvicinò alla metà del letto mentre con il braccio cercava il corpo caldo di Deeks, ma, con sorpresa, non lo trovò. Il lato sinistro del letto era freddo e vuoto.
Involontariamente, ma con un’intensità che la turbò non poco, ritornò a quella mattina di Natale in cui Jack se ne era andato.
La dinamica dei fatti era stata la stessa, lei si era svegliata, lo aveva cercato, ma accanto a se aveva solo trovato le lenzuola tirate indietro e il letto abbandonato.
Il cuore iniziò a battere più rapido, ma poi si diede della stupida e cercò di calmarsi.
Deeks non era Jack e soprattutto lei si fidava del suo compagno, si fidava di lui più di chiunque altro.
Scacciò quel pensiero malsano dalla mente e si alzò. Di sicuro si era svegliato presto ed era andato a correre, o a portare fuori Monty, oppure era in cucina a preparare la colazione.
Quando arrivò in salotto, però, vide una delle immagini più tenere e dolci che avesse mai visto.
Deeks era sdraiato sul  divano addormentato, con Aurora sdraiata a pancia in giù sul suo petto e Monty accoccolato ai piedi del divano.
Prese il cellulare e scattò rapidamente una foto, prima che qualcuno di loro si accorgesse della sua presenza.
Sorrise guardando con occhi pieni d’amore il suo compagno e sua figlia e si avvicinò a loro lentamente, con passo felpato.
Monty, però, si accorse della sua presenza e iniziò a uggiolare. Kensi lo zittì temendo che svegliasse Deeks e la bambina.
Si fermò in piedi di fronte a loro e rimase qualche minuto a guardarli dormire e notò che avevano entrambi lo stesso modo buffo di arricciare il naso.
Si sedette sul pavimento e avvicinò il viso a quello del detective, appoggiando la testa sulla sua spalla e iniziando a dargli morbidi baci sulla guancia e sul collo.
Deeks aprì gli occhi, girò il viso e incontrò quelli etero cromatici di lei e si sporse leggermente per darle un lungo bacio.
“Buongiorno raggio di sole.” disse sorridendo.
“Buongiorno, mi chiedevo dove fossi finito.”
“Scusa, mi sono alzato per andare in bagno e ho sentito Rory piangere, così ho deciso di venire qua per non disturbarti. Oggi ritorni al lavoro. Avevi bisogno di riposare.”
“Grazie.” disse semplicemente, persa in quegli occhi blu, domandandosi per l’ennesima volta cosa avesse fatto di buono nella sua vita per meritarsi un uomo simile.
si girò, poi, verso Aurora, profondamente addormentata e protetta dalle braccia sicure del padre che le circondavano il piccolo corpo.
“Come mai piangeva?”
“Credo avesse delle coliche. Si tirava tutta, povera piccola.”
Kensi la prese in braccio stando attenta a non svegliarla.
Ancora non poteva credere che fosse sua figlia. Era così piccola, bella, delicata e perfetta che aveva paura di romperla ogni volta che la prendeva tra le braccia, come quando si prende in mano una rosa troppo fiorita e i petali cadono.
Iniziò a cullarla canticchiandole una melodia che sua madre cantava a lei da piccola. Deeks la guardava rapito pensando a quanto fosse cambiata Kensi da quando Rory era entrata nelle loro vite. Era molto più femminile, dolce e anche rilassata in un certo senso, anche se le leggeva negli occhi la paura di commettere sempre qualche errore.
Quello di cui lei non si rendeva conto, pensò, è che non poteva essere una madre migliore. In quei due mesi a casa aveva accudito la bambina senza lamentarsi per il fatto che non fosse al lavoro, teneva l’appartamento pulito e ordinato, cosa insolita per Kensi che era abituata a vivere nel caos più completo, e aveva persino imparato a cucinare le cose più semplici, per ora.
Era incredibile come la maternità cambiasse una donna e lui si sentiva fortunato ad avere al suo fianco una ragazza straordinaria come Kensi. Non era nemmeno consapevole di quanto fosse bella anche con addosso i pantaloncini e la canottiera che usava come pigiama e con tutti i capelli scompigliati
“Cosa c’è?” chiese lei vedendo che continuava a fissarla, distogliendolo dai suoi pensieri.
“Pensavo.” 
“È meglio se vai a farti la doccia. Non voglio arrivare tardi il primo giorno di lavoro.” 
“Miss Kensi Badass Blye è nervosa a quanto vedo.” iniziò lui a prenderla in giro giocosamente.
“Muoviti.” rispose lei facendoli una linguaccia non potendolo colpire dato che aveva Rory in braccio.
“Io intanto preparo il caffè e le cose per Rory da portare da mia madre.” riprese portando sua figlia nella sua cameretta e posandola delicatamente nella culla.
Quando furono pronti, dopo aver dato da mangiare e da bere a Monty, uscirono di casa  per raggiungere quella di Julia Feldman.
Kensi ci mise qualche minuto a lasciare sua figlia tra le braccia della nonna. Le sembrava sbagliato, ingiusto. E se non fosse stata bene? E se avesse avuto bisogno di lei? Forse non era ancora il momento, forse doveva aspettare ancora un po’, in fondo aveva solo due mesi.
Deeks, resosi conto dei suoi pensieri, le si avvicinò mentre Julia rientrava in casa con la bambina, le appoggiò le mani sui fianchi e il mento sulla spalla.
“Starà bene, non ti preoccupare.” le sussurrò rassicurante mentre assaporava il suo profumo, ormai così famigliare. 
“Come puoi saperlo?”
“Perché se ha preso dalla madre è una tipa tosta.” disse facendo ridere Kensi che si girò verso di lui e lo abbracciò posando la testa sul suo petto muscoloso.
“Mi manca già.” 
“Manca anche a me, ma non le succederà nulla, te lo prometto.”
Rassicurata da quelle parole si lasciò condurre in macchina.
Quando raggiunsero l’NCIS Kensi fu accolta dai suoi colleghi che la abbracciarono e le diedero il bentornato.
“Allora mi avete portato la piccola?” chiese Sam completamente entrato nella parte dello zio.
“No, l’ho lasciata da mia madre. La tiene lei durante il lavoro.”
“Peccato mi sarebbe piaciuto vederla.” disse Callen. “Deve essere cresciuta dall’ultima volta.”
“Che acuta osservazione, G, quando l’hai vista era appena nata. Certo che è cresciuta.” lo prese in giro Sam facendo ridere gli altri.
“Signori, mi dispiace interrompere questo momento, ma il lavoro chiama. Innanzitutto ben tornata Miss Blye. Detective Deeks, una parola nel mio studio, prego.”
Disse Hetty allontanandosi, poi, con uno sguardo che non presagiva nulla di buono.
 
 
Ciao a tutti! Come prima cosa mi scuso per non aver aggiornato prima, ma sono stata davvero presa con l’università.
Ringrazio come sempre chi mi segue e anche i nuovi lettori e i nuovi recensori.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere! Baci =)
 
 
  
  
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