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Autore: Evelyn Wright    25/06/2013    2 recensioni
Tutto ebbe inizio durante una convention di Supernatural tenutasi a Roma, la Jus in Bello. Sembrava una convention come tante altre ma parteciparvi era il sogno di una ragazzina che voleva per la prima volta fare qualcosa di pazzo e folle assieme ad un amico conosciuto in rete. Fu l'inizio di una serie di avventure che portarono la giovane ragazza a diventare parte integrante della grande famiglia di SPN ma, come al solito, i guai erano all'orizzonte e la nostra giovane protagonista dovette far fronte ad un amore ostacolato e ad una serie di altri 'inconvenienti' che le cambiarono totalmente la vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fandom: Supernatural / Cast Supernatural
Pairing: nuova coppia
Rating: giallo
Beta: nessuno
Genere
romantico, drammatico, comico (talvolta), triste.
Capitolo: 3/?

THANK YOU FOR LOVING ME

« Good things happen when you least expect them.»
 


Sotto le note di 'It's my life' di Bon Jovi, mi svegliai di soprassalto cadendo giù dal letto come un sacco di patate. Sentii i grugniti di Simone che tentava di riaddormentarsi mentre io cercavo con la mano di afferrare il cellulare che non riuscivo più a trovare. Ma non era sul comodino? Eh, no. L'avevo trascinato con me nella caduta ed ora si trovava sopra le ciabattine che mi ero portata per i momenti in cui ce ne saremmo stati comodamente in stanza.

Spensi la sveglia e mi accasciai sul pavimento freddo della stanza con il fiatone. Mentre il cuore batteva a mille, mi trascinai verso il letto di Simone per scuoterlo un pochino. Erano già le 07:20 e se non volevamo fare tardi, dovevamo darci una bella smossa! Ma nulla sembrava scuoterlo dal suo stato di torpore.

« Simo.. Dobbiamo svegliarci! Simoooo! » dissi, ma nulla. Con un altro grugnito si girò dall'altra parte e riprese a dormire come se non fosse accaduto nulla. Bene, sarei entrata io per prima in bagno ma dopo se la sarebbe dovuta vedere con me se non si svegliava. Sembravo un angioletto ma era decisamente molto più saggio non farmi perdere le staffe.

Ancora mezza intontita, continuai a sbadigliare per tutto il tragitto fino al bagno e poi mi chiusi dentro con un sospiro. Incominciai il mio rito mattutino e non appena assunsi un aspetto quantomeno presentabile, uscii dal bagno trovando Simone esattamente come l'avevo lasciato.

« Simo.. il bagno è libero! Simooooo! » dissi e provai a scuoterlo, ma non c'era verso. Continuava bellamente a dormire e non mi considerava neanche un po'. Come cavolo dovevo fare? Una secchiata d'acqua? Non avevo il secchio. Una bottigliata d'acqua? Non avevo neanche la bottiglia. Una balzo sul letto? Beh, poteva funzionare ma mi aveva già spiegato che se non lo svegliavo con dolcezza poi avrebbe tenuto il broncio per tutta la mattina ed era l'ultima cosa che volevo. L'avevo promesso, no? Niente più musi lunghi.. solo puro e sano divertimento!

« Dai, Simo! E' l'ora di svegliarsi! » dissi ed incominciai a fargli un leggero solletico sul braccio per fargli sentire la mia presenza. Se neanche questo lo svegliava, eravamo nei guai. Qualche effetto però lo sortì perché incominciò a muoversi e ad aprire e chiudere gli occhi.

« Pianeta Terra chiama Simone.. Pianeta Terra chiama Simone.. Sei tra noi? » chiesi e quando i suoi occhi si scontrarono con i miei, balzò a sedere sul letto. Oh, era anche ora! « Si, sono sveglio! » disse leggermente sconvolto mentre si stropicciava gli occhi come un bambino. « Che ore sono? »chiese ed io illuminai il display del cellulare per guardare l'ora, constatando che si era fatto anche troppo tardi per i miei gusti.

« Sono le otto meno dieci! Se non ti dai una mossa, finiremo senza colazione! » dissi e mi rialzai finalmente dalla scomoda posizione in cui ero finita nel tentativo di svegliarlo. Con un balzo lo vidi scendere dal letto ed inciampare sulle sue stesse ciabatte prima di entrare in bagno con un tonfo. Che fosse caduto? Alzai le spalle continuando a guardare la porta nel tentativo di capire se avesse bisogno di essere salvato, ma alla fine mi dedicai alla ricerca dei vestiti. Che mi sarei messa oggi?

Come al solito decidere che vestiti indossare era un vero problema, ma sarebbe stato peggio se a casa non avessi fatto una selezione primaria. Avevo messo in valigia tutti i miei vestiti migliori, ma la scelta rimaneva ardua. E se mi fossi affidata di nuovo a Simone? Probabilmente era la scelta migliore. Solo dopo un po' sentii la porta del bagno aprirsi e quando Simone mi sorprese ancora ad 'ammirare' la mia valigia, si fermò e mi guardò con aria interrogativa.

« Guarda che ti ho già detto ieri cosa indossare! Oggi ci sono i photo op, quindi la maglietta marrone.. » disse lui con fare quasi disolvolto. Eh bravo Simone! Aveva preso quasi molto sul serio il suo ruolo di 'consulente del vestiario e del trucco'. Si, il termine preciso esisteva ma preferivo questo lungo. Sono strana io! « Cosa farei senza di te? » chiesi retorica lanciandogli un bacio, come nei film. Afferrai la maglietta ed i jeans prima di precipitarmi nuovamente in bagno per cambiarmi e ci misi circa due secondi per vestirmi, ma non ero ancora perfetta come desideravo. Diedi anche una ripassatina al trucco, ma non c'era verso. Non ero bella né chissà che cosa.

Ero una persona normalissima ed anonima quindi che speranze avevo di sembrare bella? Mi arresi all'evidenza e mi spruzzai addosso solo un po' di profumo prima di uscire definitivamente dal bagno. Simone, come al solito, era già perfettamente vestito e mi lanciò una lunga occhiata come per valutare se stessi davvero bene con quelle cose addosso. Approvò con un cenno del capo ma io non ero affatto d'accordo con il suo giudizio. Si sa, è difficile soddisfare se stessi.

Andammo comunque a fare colazione tranquillamente al ristorante giù di sotto e poi ci avviammo alla convention più nervosi del pomeriggio precedente, forse anche perché questa volta ci sarebbero stati tutti i nostri attori preferiti. Io ero nervosa anche perché tendevo a fare figuracce davanti a tutti, come quella che avevo fatto davanti a Jared Padalecki, quindi mi torturavo le mani e le labbra come se volessi morderle a sangue. Cercavo comunque di sdrammatizzare, sempre per quella famosa promessa.

Ci riuscii grazie alle mie 'doti' d'attrice ma il mio cuore batteva impazzito nel petto senza ritegno ed a volte sentivo come se non avessi contatto col pavimento. Fluttuavo nell'aria ed ero confusa. Potevo farcela comunque. Dovevo. E fu con questo spirito che entrai nella sala delle convention.

***

La cerimonia d'apertura di quel sabato mattina era stata divertente da morire. Le mie guance erano continuamente rigate di lacrime per colpa delle risate e Simone al mio fianco era ridotto al mio stesso stato pietoso. Non eravamo solo noi ad essere ridotti in quel modo perché anche i ragazzi che avevo accanto stavano per morire dalle risate e noi con loro quando per sbaglio i nostri occhi si incrociavano. Follia condivisa!

Quando poi erano entrati Jensen Ackles e Misha Collins era stato meraviglioso! Li adoravo entrambi e la loro chimica sul palco era evidente. La faccia di Misha era impagabile e sia Jared che Jensen adoravano rubargli le cose dalle mani, come se fosse diventato il loro gioco preferito. Per prima cosa gli avevano trafugato il microfono, così.. tanto per farlo sentire impotente di fronte alle loro angherie. Poi era stata la volta del foglio di carta che teneva in mano e poi della sedia che gli avevano levato da sotto il naso poco prima che si sedesse. E noi ridevamo, eccome se ridevamo! Mi dispiaceva un mondo per lui ma francamente era divertente.

Con mia somma soddisfazione, anche questa volta non ebbi problemi con l'inglese e capii ogni loro parola. Le guance mi facevano troppo male per colpa delle risate e tentavo di schiacciarmele per non ridere ancora, ma non ce la facevo. Era tutto troppo intenso e spettacolare e questo di certo non mi permetteva di stare calma! Passarono così delle ore senza che riuscissi ad accorgermene e di nuovo sembrava tutto come in un sogno. Solo la presenza di Simone al mio fianco mi permetteva di credere che fosse reale. Come? Ogni tanto mi arrivava qualche gomitata od un pizzicotto.

« No, ma grazie Simo! » gli dicevo ogni qualvolta lui mi colpiva in qualche modo. Simone, in risposta, alzava le spalle guardando di nuovo verso il palco mentre io gli regalavo una linguaccia. Assistemmo così tranquillamente ai panel di Misha, Jensen e Jared e poi solamente quello di Jensen prima di andare a pranzo. E questa volta non avevo lo stomaco chiuso! Mangiai quintali di cibo e dopo schizzai in camera per darmi una ripassatina al trucco prima dell'inizio della sessione pomeridiana. Ero un disastro!

Il trucco era colato da tutte le parti ed io ridevo guardando la mia immagine riflessa allo specchio. Per fortuna che avevo il tempo di rendere decente la mia faccia prima dei photo op! Anche Simone cercava di sistemarsi per i photo op ed io decisi di immortalare il momento con una foto solo nostra. "I due cretini che tentavano di farsi belli per i loro attori preferiti", questo era il titolo immaginario della foto. « Vieni qua, su! Foto! Foto! » dissi accendendo la macchina fotografica.

Simone borbottò come sempre ma si mise in posa ed io scattai la foto con un enorme sorriso stampato in faccia. Subito dopo scendemmo nuovamente giù di sotto ed aspettammo che l'area della convention fosse nuovamente accessibile. Il corridoio era pieno di gente e chiacchierammo del più e del meno con quelli che avevamo vicino. Fortuna volle che incontrassimo anche delle altre persone che avevamo conosciuto in rete grazie a dei forum su Supernatural ed aspettammo insieme a loro che riaprissero la zona convention.

Alle 15:00 in punto ci diedero il permesso di entrare e noi ci avvicinammo all'ingresso con il fiato in gola al pensiero dei photo op. La voglia di urlare era tanta ma non volevo neanche sembrare cretina, quindi mi trattenni ed afferrai solo un lembo della camicia di Simone per usarla come anti-stress fino a che la convention ebbe di nuovo inizio.

***

Durante il panel di Rob Benedict, apparve sullo schermo la fatidica scritta "4:00 pm – Jensen Ackles photo op" e quando lo lessi entrai completamente nel pallone perché era il mio turno. Simone mi diede una vigorosa pacca sulla spalla ed io mi alzai come un automa, non sapendo neanche dove si tenessero i photo op! Mizzica, ma perché dovevo bloccarmi in quel modo?

« Che aspetti ad andare? » chiese lui, dandomi infine una leggera spintarella che mi fece finire dritta dritta in mezzo alla fiumana di gente che abbandonava la sala. Lo guardai come se volessi ucciderlo per un attimo ma non potevo dargli la colpa di nulla. Avevo poi anche pagato per quel photo op ed ora mi veniva una mezza idea di non presentarmi neanche per la foto! Sul serio, avevo qualche problemino sia di autostima che di nervosismo. Mai una volta che filasse tutto liscio e senza intoppi.

Seguii comunque tutte quelle persone fino all'area adibita per i photo op e rimasi in attesa di un qualche miracolo divino che mi permettesse di svignarmela senza sentirmi in colpa. Non so, un terremotino.. un allarme antincendio.. qualunque cosa! Peccato per me che le cose non andarono affatto così e nessuno mi salvò da tutto quello. Mi rassegnai all'idea di stare per fare una figuraccia e decisi di mettercela tutta per fargli almeno ricordare il mio viso, sempre che fosse uscito a sbirciare fuori da quella stanza. Impacciata e completamente fuori di testa, incominciai a cantare nel bel mezzo della fila "Carry on my wayward son" mentre un silenzio tombale incominciava a scendere sull'intera area.

Perché si stavano tutti zitti? Non potevano cantare con me invece di far silenzio? E poi, come diamine avevano fatto a sentirmi se cantavo con un filo di voce?

Carry on my wayard son
For there'll be peace when you are done
Lay your weary head to rest
Now don't you cry no more.


Continuai a cantare da sola per un tempo che mi parve indefinito prima che qualcuno timidamente si aggiungesse alla mia voce. Non avevano mai fatto un coretto alla convention? Forse in sala e non in mezzo ai corridoi. E se fosse proibito? Alla fine probabilmente era davvero proibito ma ormai avevo scatenato l'inferno ed in un attimo tutta la folla cantava quella canzone così cara a tutti i fan di Supernatural. Eh, si. Attirammo davvero l'attenzione di qualcuno. Di un bel paio di persone, veramente.

Il primo a sbirciare fu Misha Collins che pensò bene di attraversare il corridoio canticchiando anche lui qualche frase della canzone prima di pensare bene di dirigere il coro con le sue stesse mani. Il secondo fu Jensen, che attirato dal "frastuono" smise di prepararsi per i photo op e fece capolino poggiandosi sullo stipite della porta. Arrivarono un po' tutti, tranne quelli impegnati ai panel e quando la canzone finì applaudimmo tutti, me compresa, anche se mi sentivo un po' osservata perché ero stata io ad iniziare tutto.

« Ah, beh.. wow! Chi ha iniziato? » chiese Jared Padalecki affiancandosi a Misha ancora in mezzo al corridoio. Dieci mila occhi si puntarono su di me ed io alzai timidamente la mano, guardando a terra. « Ma tu sei quella che stava cadendo ieri! » ed io annuii, rossa di vergogna, tenendo la testa bassa mentre anche gli occhi di chi non si era accorto della domanda si puntavano inesorabilmente su di me. Ma era possibile che fosse così imbarazzante?

« Sai come attirare l'attenzione, vedo! » disse lui sorridendo e vidi Misha strizzarmi l'occhio prima che entrambi decidessero di eclissarsi. In fondo alla porta vidi che Jensen era ancora lì che mi fissava, così come avevano fatto tutti d'altronde, e non sapevo se salutarlo o fare qualcosa di altrettanto stupido. Così decisi di alzare una mano e di fargli un cenno, ma lui era già scomparso. Meno male! La sessione dei photo op ebbe inizio senza ulteriori intoppi ed era inutile dire che mi sentii osservata per tutto il tempo.

Probabilmente avrei trovato dopo qualche ora anche il video di quello che era successo postato su youtube, ma tanto.. ormai.. una figuraccia in più ed una in meno non era poi così rilevante. Quella vacanza stava davvero diventando pazza come avevo immaginato che fosse e non sapevo come prendere la cosa: se in bene o in male. Solo dopo circa una mezz'ora arrivò il mio turno per la foto con Jensen ed io mi sentii letteralmente morire mentre un freddo si insinuava all'interno del mio corpo come se mi stessi lentamente congelando dalla paura, o forse era solo per colpa dei climatizzatori sparati a tutto volume. Il tizio che gestiva la fila, un uomo non meno identificato, mi fece cenno di avvicinarmi e, dopo avergli mostrato il pass, varcai la soglia. Porca misera che mal di pancia!

Rimasi lì.. bloccata sulla soglia come una statua. Solo quando sentii qualcuno schiarsi la gola mi svegliai da quello stato di catatonico e vidi che Jensen sventolava una mano per richiamare la mia attenzione. Complimenti, Roberta! La tua lista di figuracce aumenta a dismisura!

« Ciao! » salutai, ma mi uscii solo un inglese gracchiante. Mi schiarii anche io la gola ma non mi avvicinai di un millimetro. Che cosa stupida! Dovevo avvicinarmi per fare la foto. « Ciao.. tu sei quella che ha iniziato il coro, vero? » chiese lui ed io annuii, sorridendo leggermente per l'assurdità della situazione. Io, una persona qualunque, stavo parlando con Jensen Ackles della mia più recente pazzia. Poteva esserci qualcosa di più assurdo? Probabilmente si, ma era strano comunque. Troppo strano.

« Ah, si.. Hai avuto un'idea carina.. » disse lui, ma lo vedevo che si stava arrampicando un po' sugli specchi, forse perché stava cercando di mettermi a mio agio. « Grazie.. » dissi continuando a rimanere dov'ero mentre mi accorgevo della presenza del fotografo. « Siete pronti per la foto? » chiese lui e Jensen annuì facendomi cenno di avvicinarmi. Sentivo i piedi completamente inchiodati al suolo ed accennai qualche passo prima di inciampare sui fili delle enormi lampadone giganti poste accanto alla fotocamera per rendere le foto più luminose.

Vidi Jensen afferrarmi al volo prima che la mia faccia sbattesse contro il pavimento e mi aggrappai a lui con tutte le mie forze per non lasciarmi cadere. Cadere faceva male! Riaprii gli occhi, che avevo chiuso quando temevo che fosse troppo tardi per salvarmi, e mi ritrovai tra le sue braccia mentre lui mi guardava dubbioso. « Tutto bene? » chiese e per tutta risposta io gli scoppiai a ridere in faccia. « Mi dispiace! Non l'ho fatto apposta! » dissi tra una risata e l'altra ed alla fine riuscii a contagiare anche lui, tanto che finimmo col ridere fino alle lacrime. « Ma dimmi un po'.. inciampi spesso? Ho sentito che anche davanti a Jared sei inciampata. » disse lasciandomi andare.

Ripresi un po' l'equilibrio e feci scrocchiare anche la caviglia che mi faceva un po' male. « Che ti posso dire.. l'aria di Roma mi porta male! » dissi facendo spallucce e lo vidi ancora una volta sorridere. Mi piaceva tanto quando sorrideva.. era un sorriso così dolce! « Ti sei fatta male? » chiese poi, ma io gli feci cenno di no con la testa. « Tutto apposto. La mia caviglia fa sempre dei capricci.. Va tutto benone! » dissi e feci qualche saltello per dimostrarglielo, facendolo ridere ancora. Bene, ecco il giullare di corte! Avevo trovato la mia strada.

« Dai, su.. Avvicinati che facciamo la foto. » disse lui, notando anche il fotografo che non sapeva cosa fare nel frattempo. Sentimmo però una porta aprirsi e vidi Jared fare capolino per poi chiudere la porta dietro di sé. Che ci faceva lì?

« Jens.. » disse senza avermi minimanente notata, ma quando mi vide rimase per un attimo scioccato. « Toh, guarda! » disse ancora regalandomi un sorriso. Lo salutai con una mano e lo vidi avvicinarsi per darmi una leggera pacca sulla spalla, che però non si rilevò tanto leggera. Ad ogni colpo ricevuto, la mia spalla continuava ad abbassarsi e vidi Jensen ridere senza ritegno a quella scena. Jared non se ne accorse subito, ma non appena mi vide piegata quasi di lato, si scusò.

« Non preoccuparti.. E' che sei così grande e grosso! » dissi, cercando di guardarlo in faccia senza storcermi il collo. Io ero bassissima al suo confronto e gli arrivavo al petto. « In effetti.. » disse lui tornando a sorridere come prima. Beh, doveva anche capirlo che con la manona che si ritrovava poteva stendere in un sol colpo chiunque, soprattutto una persona piccina piccina come me! Jensen si asciugò gli occhi e si avvicinò a Jared.

« Hai combinato qualche altro guaio? » chiese sinceramente interessato e Jensen rise di nuovo, confermando i sospetti dell'altro suo collega. « Sono inciampata e Jensen mi ha salvata. » dissi semplicemente con un sorriso. « Lo sospettavo! » e rise anche lui. La porta si aprì ancora una volta e vidi il tizio sconosciuto che gestiva la fila chiedere al fotografo se ci fossero problemi. C'era ancora una fila pazzesca e per un attimo mi sentii in colpa a rimanere là dentro sapendo che c'era ancora un mucchio di gente che aspettava di fare una foto con Jensen, foto che neanche io avevo ancora fatto.

« Jens, ero venuto a chiederti una cosa per dopo, ma fai prima la foto così poi parliamo.. » disse accorgendosi anche lui della fila che aspettava fuori dalla porta. Il fotografo si mise subito sull'attenti ed a me tornarono i nervi. « Come ci mettiamo? » chiesi non avendo la più pallida idea di che cosa fare. « Intanto avvicinati.. » disse lui ed io mi misi in mezzo tra Jared e Jensen. Ed ora?

Ci pensò Jensen. Mi mise di fronte alla telecamera, mi abbracciò da dietro e fece cenno al fotografo di scattare. In due secondi era stato in grado di stordirmi ed infatti non avevo neanche sorriso nella foto. La dovemmo rifare e tentai di sorridere ma non ci riuscivo, ero troppo tesa. Jared si avvicinò, mi fece il solletico indicando con le dita il suo sorriso ed io sorrisi, grata per la loro gentilezza.

«Fatto! » disse il fotografo entusiasta e Jensen mi lasciò di nuovo andare. Bene, ed anche questa era fatta. Avevo la mia foto con Jensen da mostrare a tutti! « Hai ordinato una foto anche con me? » chiese improvvisamente Jared ma io dovetti scuotere la testa per negare.

« Sono arrivata a stento a prenderne una con Jensen! Quando ho cercato di ordinarne una anche con te ho scoperto che erano tutte finite.. » disse e lui mi guardò dispiaciuto. « Mi ispiravi foto pazze o qualcosa di eccentrico.. » ed io risi sempre più convinta che Jared fosse davvero straordinario. « Mi dispiace.. » dissi ancora mentre il fotografo si avvicinava per darmi la foto che avevo appena scattato con Jensen.

« Ora è meglio che vada.. C'è una fila pazzesca là fuori.. » dissi tenendo in mano quella foto come un trofeo. « Grazie per tutto! » ed abbassai la testa in un tipico saluto all'orientale. « Non combinare più pasticci, mi raccomando.. » dissero quasi in coro ed io sorrisi loro prima di uscire fuori dalla stanza e chiudermi la porta alle spalle. Solo quando sentii che la porta si riapriva decisi di girarmi per un attimo. Jared mi fece cenno di avvicinarmi di nuovo ed io lo feci.

« Sei qui con qualcuno? » chiese ed io accennai a Simone, non capendo dove l'altro volesse arrivare. « Bene.. Vorrei farti conoscere anche gli altri stasera, ci sarai? » ed io feci cenno di si con la testa, assolutamente sorpresa ed a corto di parole. « Allora a dopo.. Tu sei? » e gli dissi velocemente il mio nome. « Okay, ti faranno salire se gli darai il tuo nome.. A dopo! » e richiuse la porta sotto la mia faccia completamente sbalordita.



Angolo autrice: Rieccomi con il terzo capitolo di questa strampalata avventura! Ho visto che avete letto in molti entrambi i precedenti capitoli pubblicati, ma che non avete commentato il secondo forse anche perché era un capitolo di transizione. Come avrete potuto vedere voi stessi, i capitoli di transizione sono finiti e stiamo incominciando ad entrare nel vivo della vicenda! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto.. Vi chiedo come favore personale di commentare per farvi sapere se la storia vi piace o se c'è qualcosa che non vi piace affatto. E' un buon modo per crescere! Così saprò anche se vale la pena di continuare questa storia o meno. Beh, detto questo vi auguro una buona giornata/serata e vi mando un bacio. Vostra, Evelyn.

Piccola precisazione: io non sono mai stata ad una convention di Supernatural quindi tutto ciò che riguarda questa parte è completamente inventato, tranne il nome della Jus in Bello, naturalmente.

   
 
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