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Autore: emotionaustin    28/06/2013    20 recensioni
Prima stagione. :
28 Maggio 1998.
Nasce alle ore 12:00 la piccola Paris Josephina Mahone.
Eccola lì, quella dannata sorella, quella sorella che non volevo, quella sorella che già odiavo prima che nascesse.
Perchè provavo odio nei suoi confronti? perchè ora che era nata lei tutte le attenzioni, che prima avevano su di me, sarebbero state su di lei.
-Austin, amore di mamma.- la voce dolce di mia madre mi chiamò in quella stanza di ospedale. - Vieni a vedere la sorellina.- continuò lei accennando un sorriso.
Mi avvicinai a mia madre e, appoggiando le manine sul letto, mi alzai in punta di piedi per vedere quel piccolo essere tra le braccia di mia madre, feci una faccia schifata per quanto fosse adorabile, io lo ero di più. - Piccolo, vuoi prendere la sorellina in braccio?- mi richiamò di nuovo quella dolce voce. - No.- indietreggiai - Non voglio.- incrociai le braccia al petto e vidi la mamma sospirare per poi sorridere a quell'essere che aveva tra le braccia.
Avevo solo tre anni e lei qualche ora di vita, ma già la odiavo e so che l'avrei odiata per il resto della vita.
_________________________
"Il passato mi fece diventare un criminale" - seconda stagione.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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-Io non so cosa hai in quel cervello che ti ritrovi.- disse Austin lanciandomi una maglietta , era nervoso e stavamo litigando di brutto, come sempre.
-Ma cosa cavolo vuoi eh? fatti una vita.- dissi rilanciandogli la maglietta.
-Sei una poco di buono, che si diverte con quel Bieber ,io non so come ci sta ancora con te. chissà come sei brava eh? - disse tutto rosso in viso dai nervi.
-Che problemi hai?.- dissi quasi sull'orlo di scoppiare a piangere, perchè continuava a farmi stare così male..quelle parole mi stavano uccidendo..
Io con Justin non avevo mai fatto nulla, lui aveva rispettato la mia scelta di aspettare perchè non mi sentivo pronta, era troppo presto ed ero troppo 'piccola' per certe cose. Ma Austin aveva ormai questa idea di me, credeva che ero una poca di buono ,che mi divertivo con Justin e che ero la vergogna della famiglia, quando invece non era vero nulla ma siccome lui mi odiava e doveva inventare qualcosa per farmi del male.
-Sei una poco di buono.- disse avvicinandosi pericolosamente, mi tirò uno schiaffo che mi fece cadere a terra facendomi sbattare i fianchi agli spigoli delle sedie. Mi feci male e iniziai a piangere.
-Ora piangi ma sei solo una vittima, sei solo una poco di buono. Io mi vergogno di essere tuo fratello.- disse tirandomi un calcio in pancia facendomi mancare l'aria per secondi. Recuperai l'aria e iniziai a piangere a singhiozzi,mi stava facendo male,malissimo, sia le paroli che le azione.
-Tu..tu non sei mio fratello.- dissi tra i singhiozzi rimanendo a terra, non riuscivo a muovermi dal dolore che mi aveva procurato.
-Tu non sei mio fratello..mio fratello è morto il giorno che sono nata.- continuai a dire tra i singhiozzi mentre sapevo che lo stavo provocando -Tu..tu sei un mostro, no mio fratello.- dissi continuando a piangere..
Mi lancio' la maglia di prima -Asciugati queste lacrime da coccodrillo e rialzati, non voglio che mamma a ritorno ti veda qui a fare la vittima e guai se gli dici qualcosa- disse prima di lasciarmi li a terra in cucina.
Rimasi li continuando a piangere, non riuscivo a non smettere, mi stava facendo male da morire.
E non solo per le botte che mi aveva dato, che mi stavano procurando dolore da per tutto tanto da veder tutto annebbiato e la testa che mi girava, ma anche per le parole che diceva , mi stava distruggendo giorno per giorno.
Non so per quanto sarei riuscita a sopportare tutto
Non so per quanto sarei riuscita a restare forte.
Dopo un po' mi alzai da terra, sentivo ancora il dolore nella pancia e sui fianchi, camminai faticosamente fino alle scali quando la porta dell'ingresso si apri' e arrivò mamma che corse subito da me
Avevo gli occhi gonfi, riuscivo a muovermi a fatica e avevo male da per tutto.
-che succede?- disse mamma tutta preoccupata.
-Mam..mamma.-scoppiai a piangere mentre lei mi abbraccio a se cercando di calmarmi accarezzandomi i capelli.
-Amore,che cosa è successo?.- disse con la voce spezzata, mia madre mi amava e quando stavo male io stava male lei, come se anche lei sentisse il mio dolore, quella donna era il mio tutto.
-Mamma..portami in ospedale, sono caduta dalle scali, ho male da per tutto, ci vedo annebbiato e mi gira la testa.- dissi piangendo.
-Si subito..aspetta che chiamo Austin.- nemmeno il tempo di fermarla che gia' aveva chiamato Austin e lui era gia' sceso giu' vicino a mamma.
-Mamma dimmi.- disse sorridendogli evitando il mio sguardo.
-Tesoro tua sorella sta male, e' caduta dalle scali e ora le gira la testa, le fa male tutto e ci vede sfuocato.Prendila in braccio e portala in macchina.Io arrivo.- disse mamma con un tono di comando che non accetta obiezioni.
Lui annuii e mi prese in braccio.. io continuai a piangere in silenzio stando tra le sue braccia come una neonata, le mie lacrime li stavano bagnando la maglietta, arrivati vicino l'auto lui aprì lo sportello dei sedili posteriori e mi appoggio li, delicatamente.
Ci guardammo intensamente negli occhi per pochi secondi senza dire nulla mentre mamma entro' in auto.
Lui distolse lo sguardo e ando' a sedersi al posto del passeggiero vicino l'auto.
Nel tragitto nessuno dei due disse nulla tranne la mamma che mi chiedeva ogni cinque secondi come stavo.


In ospedale dopo 2 ore....

-La ragazza deve stare nel letto per una settimana, ha preso una bella botta dalle scali e ci è mancato poco che non si è rotta qualche costola o che non ha abbia avuto un trauma cranico. - Disse il dottore con tono serio ad Austin e a mia madre mentre, io, ero ancora sdraiata su una barella dove mi era stata fatta una flebo e dove avevo riposato in quelle due ore.
Loro annuirono, filmarono qualche carta e dopo tornarmmo a casa.
In macchina il viaggio dall'ospedale a casa era silenzioso, nessuno aveva detto nulla.
Arrivati a casa mamma prima di scendere ordino' ad Austin di portarmi in camera mia e così fece.
Mi prese in braccio come una neonata e mi porto' in camera mia, mi poggio' sul letto e mi accese la tv, ordine di mamma.
Prima di uscire ci fissammo negli occhi per qualche secondo..
i miei erano pieni di odio, i suoi erano freddi, non trasmettevano niente e tutto questo mi faceva venire la pelle d'oca.
Chiuse la porta e scese al piano di sotto.
Lo stavo odiando con tutta me stessa, mi aveva quasi uccisa, era un mostro. Lo odiavo da impazzire in quel momento
non so perchè ancora non avevo raccontato nulla a mamma, ma forse piu' per lei, non volevo che stesse male nel scoprire che aveva
un figlio così violento con sua sorella.


Le ore passarono, era ora di cena.
Mamma aveva preso delle pizze e io mangiai la mia in camera
avevo parlato ad Alex,Jazmin e Justin di cio' che mi era accaduto e mi avevano creduto, tranne Justin
Lui sapeva, lui sapeva che stavo mentendo e voleva dare una lezione ad Austin ma sa che io non l' avrei accettato e non lo avrebbe fatto per me.

Dopo un pò la porta si aprii ed entro' Austin con una chitarra, nessuno dei due disse nulla.
Chiuse la porta e venne a sedersi vicino a me sul letto
-La mamma ha detto che devo stare qui con te, quindi non disturbarmi.- disse con tono serio, annuii senza dire nulla.
Non volevo parlare con lui, no dopo cio' che mi aveva fatto.
Inizio' ad accordare la sua chitarra mentre, con fativa e qualche smorfia di dolore, mi spostai dall'altro lato del letto lasciandogli il giusto spazio.
Iniziai a guardare la tv finendo la pizza che avevo rimasto prima, lui senza chiedermi il permesso ne prese un pezzo, ma non dissi nulla perchè :
1- non avevo voglia di parlargli
2- lo stavo odiando
3- non lo sopporto piu'
4- non volevo che mi picchiasse di nuovo.

E mentre pensavo a tutte ste cavolate senti' un suono famigliare, stava suonando la canzone dell'altro giorno, quella dove io l' avevo sorpreso e dopo abbiamo avuto il nostro primo abbraccio, gia', quell'abbraccio che mi aveva mandato in confusione ma che oggi mi ero ricreduta..
sara' stato un momento di debolezza.
Suonava solo la base da piu' di 15 minuti, finiva quella base e la ripeteva sempre, non ne potevo piu'.
Avevo voglia di sentire la sua voce
Avevo voglia di sentirlo cantare
e non so' il perchè.
-Me la canti?.- dissi sottovoce guardandomi le mani imbarazzata. Forse non mi aveva sentito.
-Mm?.- disse lui capendo che avevo aperto bocca, presi un bel respiro e guardai verso la mia finestra evitando il suo sguardo -Ho detto se mi cantavi la canzone dell'altra volta.- abbassai il viso ormai rosso, ero imbarazzata al massimo anche se non ne avevo il motivo.
Lui annuii e inizio' a suonare cantanto quella dolce canzone, aveva una voce stupenda, quando cantava non sembrava lui, non credevo avesse questo talento.
-Come si chiama la canzone?.- dissi guardandomi le mani.
Lui sospiro' e mi guardò con un espressione strana,come se fosse..timido? impossibile.
-Shawty Shawty- disse schiarendosi la voce, lo guardai e notai che era imbarazzato, era tenero.
Non avevo mai notato questo lato di lui, non è solo un violento al quanto vedo.
-Ah..ehm..bella canzone.- dissi torturando le mie mani guardando altrove.
-Dici davvero?.- disse lui con uno strano tono di 'gioia'. Austin felice? scherziamo?
-Si mi piace.- dissi mordicchiandomi il labbro imbarazzata mentre cercavo di non guardarlo.
Lui sorrise, era la prima volta che lo vedevo sorridere per causa mia, aveva un sorriso stupendo.
I suoi occhi emanevano una luce strana ma forse era solo preso dal momento.
-Grazie.- disse grattandosi la testa in segno di imbarazzo.
Ridacchiai e tornai a vedere la tv.
Quella serata era passata tra lui che suonava e io che cercavo di guardare la tv
era strano il suo comportamento,ma appena sarei tornata a stare bene gia' sapevo che lui sarebbe ritornato quello di prima.
FREDDO,VIOLENTO E CATTIVO.
   
 
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