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Autore: silviayuna    12/01/2008    4 recensioni
Umi Ryuzaki è una ragazza ricca e famosa...Ma a lei non piace molto la sua vita. Desidera solo essere una ragazza normale. E forse ci riuscirà, conoscendo un ragazzo speciale. E' la mia prima ff su Rayearth, siate clementi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ascot, Umi Ryuzaki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Umi ne aveva parlato anche con Clef e Matsuo. Anche quest’ultima era di famiglia benestante ma i suoi genitori non la costringevano di certo a fidanzarsi con qualcuno, nonostante avesse già vent’anni. Ora, con l’arrivo di Clef, non poterono che sostenere le idee della figlia. Per questo potevano essere di grande aiuto ai ragazzi.

I ragazzi decisero che ne avrebbero parlato con i rispettivi genitori durante l’ultima settimana che rimaneva loro. Se non sarebbe successo niente, avrebbero tentato il tutto per tutto al momento del fidanzamento.

Umi cercò invano di convincere i suoi genitori che Clef non era il ragazzo giusto per lei. Ma loro non volevano ascoltarla. Ogni giorno dopo aver litigato, la ragazza correva da Ascot e si sfogava. Lui la consolava e, insieme a Caldina, cercava di tirarle su il morale.

Quando arrivò il giorno stabilito Umi era stravolta. Il suo viso era ancora rigato dalle lacrime, quando la sua cameriera venne a chiamarla per la cerimonia. Alla festa erano state invitate alcune famiglie importanti, tra cui quella di Matsuo. La cameriera aiutò la ragazza ad indossare il vestito azzurro che i genitori le avevano comprato per l’occasione. Un messaggio sembrò risvegliare la speranza in Umi. Appena lo lesse sorrise. Era di Ascot. “Se volessi scappare durante la cerimonia, il tuo autista preferito è qua fuori che ti aspetta”.

- Contaci, appena posso ci verrò- disse lei ad alta voce, come per rispondergli.

- Signorina! E’ ora di andare- la esortò la cameriera.

- Arrivo...- rispose lei asciugandosi il viso.

Fuori dalla sua stanza la stavano aspettando due maggiordomi vestiti elegantemente. La misero tra loro e si avviarono verso la sala delle cerimonie. Arrivata nella stanza enorme, fu accolta da un applauso. Una morsa la prese allo stomaco, mentre altre lacrime le scendevano sulle guance. La gente intorno le prendeva come lacrime di felicità, ma in realtà non avevano niente a che fare con quella cosa.

Vide i suoi genitori accanto a quelli di Clef. Lui non c’era.

Appena raggiunti i famigliari vide un cameriere che parlava con quelli di Clef. Subito la madre di Umi volle sapere cosa stava succedendo e l’altra prontamente le rispose.

- Mi dispiace cara, la festa è da annullare. Il mio Clef è appena stato male. Rimanderemo il fidanzamento a questa sera-

La madre di Umi non poté far altro che annuire. Gli ospiti furono avvisati e, dopo qualche mormorio di disprezzo e di mala organizzazione, furono invitati a visitare la casa in compagnia del padrone di casa. Umi tirò un sospiro di sollievo. La sua morte era rinviata solo di qualche ora. La madre minacciò Umi che, se fosse uscita di casa, non avrebbe mai più fatto scherma.

Lei corse in camera sua e inviò un messaggio ad Ascot. “La cerimonia è stata rinviata a stasera, ma non posso uscire. Mi aspetterai lo stesso caso mai volessi scappare?”. La risposta arrivò velocemente: “Ti aspetterò per tutta la vita, se proprio devo”.

Umi si gettò sul letto. Solo in quel momento si accorse che il sentimento che provava per Ascot era qualcosa di più di sola amicizia. Si era innamorata di lui, nonostante fosse solamente una settimana che si conoscevano. Ma sentiva che quella era una cosa importante, che non poteva lasciar perdere. Doveva salvare la sua vita, in qualche modo, e quella sera aveva l’ultima opportunità.

Il pomeriggio passò più velocemente del previsto. Umi e Clef non si videro ma lui le mandò un messaggio con scritto che aveva trovato l’idea giusta per quella sera. Umi lanciò un grido di felicità. Ma proprio in quel momento arrivò la governante che la invitò ad andare a cenare e a prepararsi. La ragazza fece quello che le era stato ordinato senza discutere. Ogni tanto guardava fuori dalla finestra per vedere se Ascot fosse nei dintorni, ma non vide mai nessuno.

Alla fine arrivò l’ora del ricevimento. Umi entrò per prima, non voleva farsi vedere dagli invitati. Si mise in un angolo aspettando che gli altri entrassero, per poi raggiungere Clef che era arrivato in quel momento.

- Ehi!- gli bisbigliò la ragazza, cercando di farsi sentire da meno gente possibile.

Lui si girò e, appena la vide, mise un dito sulle labbra per dirle di stare zitta.

- Dopo vedrai...- le sussurrò. Umi annuì, per poi tornare nella sua postazione iniziale, lontana dagli occhi indiscreti della gente.

Solo quando le rispettive famiglie dei futuri fidanzati entrarono nel salone dovette raggiungerli per dare inizio alla cerimonia.

- Signore e signori!- iniziò a parlare il padre di Umi – Vi chiediamo scusa per l’imprevisto, ma ora il giovane Clef sta molto meglio-

- Come ben sapete oggi siamo qui riuniti per ufficializzare il fidanzamento tra i nostri figli- continuò l’uomo.

- No, non succederà questa cosa-

La folla ammutolì. A parlare era stato il ragazzo che doveva fidanzarsi con Umi.

- Ma, piccolo caro...- iniziò sua mamma avvicinandosi a lui.

- No, mamma. Non puoi volere che io mi fidanzi con una ragazza che non mi piace- la interruppe Clef.

- Noi credevamo che...- La donna cercò di nuovo di parlare.

- Voi credevate ma senza sapere niente! Non siamo più nel Medioevo, i fidanzamenti e i matrimoni combinati non sono più possibili. E se anche me lo doveste imporre io mi rifiuterei e me ne andrei di casa. Dovete pensare anche a noi, a quello che no pensiamo di questa cosa-

Le due madri avevano le lacrime agli occhi. I due padri, invece, annuivano dopo aver sentito le ultime parole di Clef.

Gli invitati iniziarono ad applaudire, anche se alcuni non avevano capito cosa stesse realmente succedendo.

Umi si guardò intorno: nessuno sembrava prestare la sua attenzione a lei. Ne approfittò per sgattaiolare fuori dalla stanza. Corse più velocemente possibile all’entrata della villa, convinta che Ascot la stesse aspettando lì fuori. Appena uscita non vide nessuno. Si fermò sulla porta e le lacrime iniziarono a bagnarle il viso. Il ragazzo non c’era: forse si era stufato di aspettare e se n’era andato a casa.

Scese lentamente le scale, per poi sedersi sull’ultimo gradino.

- Davvero credevi che non ti avessi aspettato?-

Una voce maschile la raggiunse alle spalle. Lei si girò, velocemente, e vide una figura che aspettava in cima alla scalinata.

- Ascot!!- gridò Umi, prima di alzarsi in piedi e correre verso di lui. Arrivata in cima si buttò tra le sue braccia. Lui la afferrò, alzandola in aria. Quando la rimise a terra lei si alzò in punta di piedi, fino a che i loro visi non erano l’uno vicino all’altro. Umi avvicinò una mano al viso di Ascot e gli alzò la frangia. I suoi occhi verdi splendevano di felicità.

- Lo sai una cosa? Sei davvero bello quando sorridi...- disse la ragazza arrossendo. Lui non disse niente. Si avvicinò solo a lei, lasciando che i loro nasi si sfiorassero per qualche secondo, prima di appoggiare le sue labbra calde su quelle di Umi. Lei sgranò gli occhi per lo stupore, prima di lasciarsi andare a quel bacio che ormai sentiva di desiderare da un po’ di tempo. Finalmente sentì di aver raggiunto il suo obiettivo: vivere una vita normale, con dei veri amici e, soprattutto, il ragazzo che amava.

Evvai!!! Sono riuscita a postare anche l’ultimo capitolo... Ok forse era un po’ corta e questo finale non c’entra molto con il resto della storia, ma volevo che anche Clef (nonostante non lo sopporti molto quando è nei paraggi di Umi) avesse una bella parte...Alla fine tutto è bene quel che finisce bene! E anche Umi, dopo 17 anni, è riuscita ad avere un giorno di vita normale...e chissà! Magari anche il resto sarà secondo i suoi piani... Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito!! ^^

Bacioni Silvia

  
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