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Autore: oOLeylaOo    13/01/2008    2 recensioni
Fanfiction su sweep, la serie di Cate Tiernan. La storia è ambientata dopo l'ultimo libro uscito in italia. Visto che sto scrivendo anche un altra storia l'aggiornamento sarà un pò lento! Scusate in anticipo.
Genere: Generale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

-Fratello-

 

@Morgan@

Parcheggiai la mia auto nel famigliare vialetto circondato dagli alberi, spensi il motore e liberai i sensi, fissando la casa di legno davanti a me... Hunter era all'interno insieme ad altre due persone: Sky e una strega, ne ero sicura, che non conoscevo. Una strega abbastanza potente.
Scesi con una punta di nervosismo dall'auto quando Hunter aprì la porta e mi venne incontro. Indossava solo un paio di jeans sbiaditi e una maglia sbracciata che rivelava i muscoli delle braccia ed era abbastanza aderente da mostrare anche quelli del torace. Ci incontrammo sulle scale e lui mi prese per mano sorridendo.
-Benvenuta.- salutò con in suo solito accento inglese, il suo tono dolce mi diede un brivido ormai famigliare. Solo in quel momento mi accorsi di quando mi era mancato e di quando ero stata in pena per lui.
-Ben tornato.- dissi io con un sorriso che mi andava da un orecchio all'altro, fissandolo nei suo bellissimi occhi verde mare. Quando si abbassò a baciarmi toccai il cielo con un dito e mi persi in quel bacio come mai prima di quel momento.
Ci separammo di mala voglia, o meglio io mi allontanai da lui di mala voglia, perchè percepimmo che Sky stava venendo a chiamarci. Sempre mano nella mano ci dirigemmo alla porta di casa, quando Sky si affacciò mi sorrise e mi fece cenno di entrare.
La stanza era la solita: il famigliare camino in un angolo, il comodo divano e la poltrona sulla quale era seduto un uomo che non avevo mai visto ma che si era alzato appena ero entrata nella stanza. Era alto, sulla trentina, con i capelli castano chiaro lunghi fino alle spalle e gli occhi grigi, di corporatura media. Mi sorrise in modo forzato e cordiale.
–Buona sera– esordì con accento inglese. -Tu devi essere la famosa Morgan Riordan.-disse facendo un paio di passi avanti e tendendomi la mano. -Io sono Christian Soler, piacere di conoscerti.-
– Piacere mio.– sorrisi stringendo la mano, aveva una stretta ferrea e decisa.
–Ti va un pò di tè?– domandò cortesemente Sky. Avevo come la sensazione che qualcosa non andasse.
– No, grazie, non è il mio genere. – declinai e sentii Hunter storcere il naso in segno di disapprovazione: sapevo che per lui la mia bibita preferita, la diet coke, era una schifezza, ma ognuno ha i suoi gusti.
–Devi sapere una cosa. – esordì improvvisamente Hunter, i suoi occhi rivelavano un certo nervosismo.
–Piano Neal.– lo fermò Soler mi fece cenno di accomodarmi sul divano.
Mi misi seduta ma continuai a fissarlo in cagnesco: che accidenti stava succedendo?
–Morgan io non sono affatto sicuro che coinvolgerti ulteriormente in questa faccenda sia una buona idea..– iniziò con voce gentile ma ferma. –Ma qualcuno...– e così dicendo fissò il mio ragazzo – Non è molto d'accordo con me.–
–Morgan ha il diritto di sapere!– intervenne lui, alle mie spalle.
Soler sospirò piuttosto stancamente. – Sembra tu conosca abbastanza bene in gruppo di Amiranth–
Sussultai al sentire pronunciare quel nome, e fui attraversata da un brivido davvero molto spiacevole. I ricordi era impossibile scancellarli, a volte mi svegliavo ancora di notte spaventata dopo aver sognato il giorno in cui mi avevano catturata, il rito a cui ero stata sottoposta. Ricordavo ancora con chiarezza, nonostante fossero trascorsi diversi mesi, il dolore e la paura, la sensazione di morire e così facendo di tradire almeno un pò mia madre che aveva dato la vita per proteggermi da Amiranth.
Il ricordo di Ciaran era quello più vivido ovviamente, impresso nella mia mente a fuoco, come una ferita pericolosa e non ancora rimarginata. Odiavo quell'uomo, l'uomo di cui avevo gli occhi, l'uomo a cui dovevo metà della mia discendenza di strega, l'uomo che aveva tentato di uccidermi, il mio padre biologico. Eppure persino la definizione "essere umano" stonava se accostata al suo nome!
–Lo conosco.– fu tutto ciò che riuscii a dire mantenendo un tono di voce fermo.
Lui si guardò un attimo intono prima di continuare. – Sembrerebbe che un ex membro del gruppo si stia dirigendo qui.– proseguì con calma.
Alzai gli occhi fissi sulle mie mani intrecciate per incontrare quelli della strega che mi stava davanti. – Un ex- membro? Chi?–
Hunter mi mise una mano sulla spalla costringendomi a voltarmi verso di lui, quando i nostri sguardi si incrociarono lui parlò molto lentamente fissandomi sempre con preoccupazione. – Morgan ...– esitò un attimo prima di proseguire –Si tratta di Killian–
– Killian. – ripetei, nella mia bocca quel nome suonava strano e aveva un che di particolare. Suonava un pò come una domanda. Killian stava venendo a Window's vale... Killian il figlio di Ciaran ... Killian il mio fratellastro... Killian, l'ex-membro della congrega Amiranth. Mi massaggiai piano le tempie.
– Perché sta venendo qui? – domandai in preda all’confusione.
I tre si scambiarono uno sguardo veloce.
– Non lo sappiamo ancora. – mi rispose Hunter stringendomi una mano, la sua mano era calda e mi trasmetteva una sensazione rassicurante. Mi chiesi perché non poteva esserci mai pace. Perché dovevamo sempre trovarci in mezzo a quelle assurde situazioni? Hunter aveva già rischiato più volte di morire, non volevo che accadesse di nuovo.
– E il resto della congrega? – domandai con la gola secca per il nervosismo.
– Non sappiamo dove sia. – disse Soler.
Chiusi gli occhi e ispirai forte: e pensare che avevo sperato in un incontro un po’ più romantico.

 

  
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