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Autore: _ClAkRi_    29/06/2013    2 recensioni
Eccoci di nuovo qui con la nostra seconda storia, è il continuo di "è bastato un solo sguardo", per capire questa non è necessario leggere la prima, però per una migliore comprensione sarebbe meglio.
In questa storia, i protagonisti sono Sofia, ormai diciottenne, ancora innamorata del suo tenente preferito e Bart che si ritrova a pensare a lei senza nemmeno renderse conto o forse non ha mai smesso di pensarci da quel quasi bacio?
Ma ci saranno anche Lucia e Orlando, alle prese con non pochi problemi...
Insomma nuove avventure, amori, disavventure... per una storia con molti colpi di scena tutti da scoprire.
Fateci sapere cosa ne pensate.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dopo non avendo ancora una volta trovato nessuna risposta da parte di Isabella, si fa coraggio e si reca a Ris, vuole chiarire, parlare con la sua amica, capire se ha detto o fatto qualcosa di cui non si è resa conto, se in qualche modo l’ha ferita. Vuole parlare con lei, anche a costo di incontrare Bart, ma la sua amicizia con Isabella è più importante di tutto in questo momento.
Sofia dopo scuola come non faceva da un po’ di tempo, si reca a Ris.
Non appena entra, quasi il destino volesse farglielo a posta, si ritrova davanti a sé Bart, il suo Bart, per fortuna è insieme a Ghiro.
«Sapevo che l’amore prima o poi avrebbe trionfato.» dice vedendo la sua nipotina di nuovo tra loro al Ris, pensando che sia andata per chiarire con Bart e fare finalmente la pace, lui è sempre stato contrario alla loro relazione, o meglio ha tenuto sotto controllo Bart per evitare che la sua piccola Sofia soffrisse, ma ha visto in quei giorni un Bart completamente stravolto, triste e demoralizzato e ha capito che il sentimento che lo lega a lei è davvero sincero.
Bart vedendola sente riaffiorare la speranza, anche se lei ancora non gli ha rivolto la parola e nemmeno l’ha guardato negli occhi.
«Ma quale amore e amore! Sono qui per Isabella, piuttosto mi sai dire dove sta?» risponde prontamente, ma non è riuscita a non diventare rossa d’imbarazzo a quello che ha detto il suo zietto, infondo lei sa bene che ciò che la lega a Bart è amore e che in quel momento vorrebbe tanto stringerlo forte a sé, baciarlo...
«credo che sia andata a prendere un caffè, la trovi là.» risponde Bart al posto di Ghiro.
«Grazie.» dice semplicemente e alzando di poco lo sguardo verso di lui, non riesce a guardarlo negli occhi.
Sofia subito dopo si allontana, lasciando un Bart seriamente dispiaciuto perché fino all’ultimo sperava che lei fosse al Ris per lui, ma si è solo illuso, ormai forse è davvero finita tra loro, Isabella che ancora spera nel contrario e cerca di incoraggiarlo, si sta sbagliando.
Arrivata alle macchinette, vede uscire Isabella e prontamente chiude la porta per non farla andare via, deve parlare con lei assolutamente.
«Isy, perché mi eviti? È chiaro che è così.» chiede senza troppi giri di parole.
«Io... io non ti sto evitando Sofia, ho solo avuto molto da lavorare e mi sono dedicata un po’ alla mia piccola, visto che ultimamente sono sempre a lavoro e sta più con la vicina che con me.» risponde semplicemente, cercando di rimanere ferma con la voce, ha paura di contraddirsi e il senso di colpa nell’ averla a pochi passi da lei è aumentato.
«Non rispondi più alle mie chiamate, ai miei messaggi, possibile che non hai trovato 5 minuti per scrivermi?» ribatte Sofia ancora più sospettosa.
«Certo Sof, non c’è altro che ti nascondo e lo sai... sei l’unica che sa di Gaia, quindi come potrei nasconderti qualcosa?» cerca di giustificarsi così, ma il senso di colpa la sta divorando, non può continuare a mentirle così, non ci riesce, non è nella sua natura mentire in questo modo a un’amica e Sofia per lei è questo, una delle sue più care amiche, nonostante la differenza d’età, ma ha capito subito che lei è una ragazza un po’ fuori dal comune, diversa da tutte le sue coetanee, una ragazza molto matura per l’età che ha, forse perché proprio come lei è cresciuta senza un papà e quindi si sono ritrovate a capirsi al volo, anche lei è cresciuta senza genitori.
«Io spero solo che non ho fatto qualcosa che ti abbia ferita, se non vengo più al Ris non vuol dire che non tenga a te, anzi penso proprio che tornerò come prima, alla fine non mi posso far condizionare da Bart, non provo più nulla per lui, quindi non c’è motivo che io non venga... Giusto?» guardandola negli occhi e sorridendo, decide di credere a ciò che le sta dicendo, non ha motivo la sua Isy di dirle una cosa per un’altra e poi in amicizia la fiducia è alla base di tutto e lei si fida.
Isabella la guarda a sua volta, Sofia continua con la storia che non prova più nulla per Bart e questo in un certo senso la fa quasi sentire più leggera, ma non è così, lei sa che non è così e forse l’ha detto solo per dimostrare agli altri che ciò che ha sostenuto nell’ultimo periodo riguardo i suoi sentimenti per Bart è la verità.
«Giusto, fai bene. Comunque non hai fatto nulla Sof, davvero.» risponde avvicinandosi a lei per abbracciarla, deve essere il più naturale possibile, non può rovinare ulteriormente la sua amicizia con lei, anche se non sa nulla di quello che è successo con Bart, ma sa bene che se lo scoprirà, non le vorrà più rivolgere la parola, perché anche se non prova più niente come dice, da sempre fastidio, perché da un’amica ci si aspetta sempre che ci sia la massima sincerità.
Sofia felice e più tranquilla, ricambia a sua volta l’abbraccio e poi le chiede di Gaia, come sta e che appena è un po’ più libera, di uscire tutte insieme che sente la mancanza della piccolina.
Finalmente si sente più serena, è felice che Isabella non ce l’abbia con lei e torna a casa con il sorriso sulle labbra, almeno per quanto riguarda una cosa.
 
Il giorno seguente, si alza di buon’ora come non succedeva da tempo e va a scuola, quel pomeriggio vuole tornare a Ris e stare un po’ di tempo con suo zio Ghiro, con Flavia, Costanza e Isabella, come ha sempre fatto, anche a costo di vedere Bart, non le importa, vuole evitarlo o fare finta che non esista, non vuole privarsi di andare a trovare la sua seconda famiglia, anche se non sa che l’aspetta una spiacevole notizia che le sconvolgerà la giornata e la vita.
Prima di entrare in classe viene fermata dal suo compagno di scuola, colui che non ha mai smesso di guardarla e che ultimamente sta venendo a scuola solo per vedere lei.
«Sofia aspetta.» la ferma per un braccio e la fa girare verso di se.
«Davide mi hai fatto prendere un colpo» dice voltandosi per guardarlo, era sopra pensiero e non si è subito resa conto che qualcuno la stava chiamando.
Sofia lo conosce bene Davide, conosce la sua reputazione e il suo carattere ribelle, dentro l’istituto lo conoscono tutti ragazzi e professori.
«Scusami, non volevo... ti ho fermata per chiederti se ti va di uscire con me stasera?» chiede con più gentilezza, ma mantenendo il suo tono spavaldo di sempre.
«Mi dispiace, ma stasera non posso. In realtà non so se voglio uscire con te.» dice spontaneamente non riuscendo come al suo solito a non essere così diretta, ma sorprendendosi per il suo tono gentile e per averle chiesto scusa, non l’aveva mai fatto con nessuno, ma forse è semplicemente la sua tattica per farla cadere ai suoi piedi.
«Se cambi idea questo è il mio numero.» le dice mettendole un foglietto nella mano e poi allontanandosi da lei con un sorriso spavaldo.
Sofia si infila il foglietto in tasca senza nemmeno rendersene conto e si avvia in classe, dimenticandosi pochi istanti dopo ciò che è accaduto.
La giornata a scuola passa in fretta, senza niente di importante, solo qualche interrogazione a cui Sofia è riuscita a cavarsela egregiamente nonostante non avesse studiato molto, per via della situazione che sta vivendo da quando si è lasciata con Bart, ha un po’ trascurato lo studio e deve rimettersi in riga come prima.
Non appena arriva al Ris, si avvicina alle macchinette, si prende qualcosa da mangiare e corre dal suo zietto preferito per dividerla con lui.
Mentre Isabella che ancora una volta si ritrova a essere compagnia di laboratorio di Bart, si allontana ulteriormente da lui, anche se stanno solo lavorando, non appena vede entrare Sofia, Bart se ne accorge e la guarda non capendo.
«C’è Sofia! È appena entrata al Ris e ora sta da Ghiro.» dice indicandola.
Bart alza lo sguardo verso la sua principessa e la vede, è bellissima. L’ha vista solo ieri, ma già sente la sua mancanza, ed è felice che lei si tornata a frequentare i laboratori, però questo lo fa stare anche male, perché una volta sarebbe corsa da lui, lo avrebbe avvisato che sarebbe passata, ora no... ora è tutto diverso e deve accettare la realtà.
«Si ma tanto non è qui per me, non so nemmeno se prevale la felicità di vederla o il dolore di non poterla stringere a me. Forse preferivo che non venisse.» dice amareggiato continuando a guardarla, mentre ride e scherza in compagnia di Ghiro, lui che può godere dei suoi meravigliosi sorrisi e può guardarla negli occhi, darebbe qualsiasi cosa per essere al suo posto, ma non può avvicinarsi purtroppo, sono al Ris e rischia di far capire a tutti i suoi sentimenti e poi non è più certo che Sofia provi lo stesso sentimento.
«Bart non è vero che Sofia non prova più nulla per te, non pensare questo.» intuendo i suoi pensieri e poi nelle sue parole c’era un tono triste.
«Non ne sono più così convinto.. comunque non parliamone dai! Piuttosto ci vediamo stasera?» dice avvicinandosi un po’ a lei e guardandola sorridendo.
«Baaaart! Dai smettila, prima di tutto siamo al Ris e poi Sofia...» sta per dire ma Bart scuote la testa e la interrompe.
Nessuno dei due si accorge che proprio la persona che non dovrebbe saperlo, sta passando in quel momento e ha sentito tutto. Sofia ha visto Isabella in laboratorio e si è recata da lei per andarla a salutare, ma avvicinandosi ha sentito che veniva nominata.
«Tu rispondimi di si e io non insisto più. Allora vieni da me?» ripete.
«Si certo, ci vediamo stasera.» dice guardandolo negli occhi.
Sofia si sente morire a quelle parole e ai loro sguardi complici, conosce perfettamente quello sguardo di Bart, conosce talmente bene lui che sa a memoria ogni suo gesto, movimento degli occhi e tono di voce: tra loro c’è qualcosa, è successo qualcosa, è certa.
Senza farsi vedere, corre a salutare la sua mamma e il suo papà e poi scappa via, troppo triste, arrabbiata e delusa per continuare a stare al Ris, se sapeva che il suo Bart l’avesse dimenticata così in fretta, non si sarebbe fatta problemi a tornarci prima e lei che per tutto questo tempo si è sentita in colpa per come l’aveva trattato e lui invece l’ha subito rimpiazzata e con Isabella, colei che considerava una sua carissima amica e di cui si fidava ciecamente, ecco perché la evitava... Ora Sofia capisce molte cose.
Però prima di fare qualsiasi cosa, vuole accettarsi davvero che tra loro ci sia qualcosa, vuole beccarli sul fatto, andrà sotto casa di Bart l’indomani, prima di entrare a scuola.
Non chiude occhio tutta la notte ripensando alle parole che ha sentito tra loro, proprio ora che stava un po’ riacquistando la sua serenità, ecco che il suo cuore si ritrova di nuovo spezzato in mille pezzi e stavolta non per colpa di altri, ma proprio di colui che considera l’amore della sua vita.
Come stabilito, la mattina si alza molto presto, lascia un biglietto ai suoi genitori che è uscita presto per ripassare per un compito con una sua compagnia di classe ed esce, andando sotto casa del suo Bart, anche se forse non può più considerarlo tale.
Sa bene gli orari in cui esce, molto spesso si è fermata a dormire da lui e poi l’ha accompagnata sotto scuola. Sicuramente lui uscirà alla solita ora, solo che con Isabella non avranno di certo dormito abbracciati, ma... Sofia al solo pensiero sente le lacrime premere per uscire e cerca di ricacciarle dentro, non vuole farsi vedere debole, non vuole far vedere che sta piangendo a causa loro.
Poco dopo Bart e Isabella escono dal portone parlando come se niente fosse, senza accorgersi di Sofia che è pochi centimetri.
«Complimenti! Davvero vi meritate un applauso tutti e due.» dice spuntando da dietro l’albero in cui si trova e parandosi davanti ai due.
«Sofia aspetta non è come credi, io posso...» prova a dire Bart, non appena l’ha vista davanti a sé e pronunciare quelle parole, ha capito subito che lei sa tutto.
«Puoi cosa? Spiegarmi? No non sprecare fiato, ho capito benissimo... Ho capito che sei un bugiardo, ecco cosa ho capito! Si ti ho lasciato io, ma tu... tu ci hai messo meno di una settimana a rimpiazzarmi, è così che mi amavi eh? Mi fai schifo! E mi fai schifo anche tu che ti credevo mia amica e invece sei saltata subito addosso a Bart non appena l’ho lasciato, mentre continuavi a fare l’amica... Mi avete ingannata! Non voglio più vedervi!» dice urlando e non riuscendo più a trattenere le lacrime di dolore che prova, sta piangendo come non credeva possibile, si sente a pezzi, talmente ferita che forse se adesso le sparassero, sentirebbe meno male.
Senza aggiungere altro, si allontana da loro, non vuole dargli la soddisfazione di piangere, ma Bart la raggiunge e la ferma per il braccio.
«Tra me e Isabella non c’è nulla, è solo...»
«Non mi interessa sapere i dettagli, riesco perfettamente a immaginarlo e ora lasciami! Vattene via!» liberandosi dalla sua presa.
Bart però l’afferra di nuovo per la vita e la bacia, Sofia sente il cuore batterle forte a quel contatto con le sue labbra, è da troppo tempo che non sentiva le morbide labbra di Bart su di sé, vorrebbe approfondire quel contatto, lo vorrebbe con  tutto il cuore, ma non può, non poteva prima e adesso che ha scoperto di lui e Isabella ancora meno.
Sofia lo colpisce al viso con uno schiaffo e scappa via, l’ha colpito con tutta la forza che possiede, tanto che Bart si porta la mano sulla guancia dal forte dolore, ma forse la ferità più profonda la prova nel cuore, nel sapere che ha ferito la persona più importante della sua vita, solo adesso si rende conto dello sbaglio che hanno commesso.
Isabella ha assistito a tutta la scena con le lacrime agli occhi, Sofia non doveva venirlo a sapere così, sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, per questo non voleva che tra lei e Bart iniziasse, nonostante l’attrazione fisica che provano l’uno per l’altra, sapeva che Sofia l’avrebbe presa così, ma come darle torto? Sa altrettanto bene che adesso non vorrà più vederla e che la loro amicizia è persa per sempre.
Sofia si mette alla guida del suo motorino e arriva sotto scuola ancora in lacrime, è sconvolta, non riesce a crederci che Bart, il suo Bart sia stato capace di una cosa del genere, non sa cosa ci sia tra loro, se sia solo divertimento o altro, ma nemmeno vuole saperlo, si sente troppo ferita e delusa. Ferita e delusa da due delle persone più importanti della sua vita e non vuole più sentire parlare di loro.
«Sofia che è successo? Perché piangi?» Davide vedendola arrivare con gli occhi arrossati e gonfi, si avvicina a lei, in realtà si è avvicinato per cercare di convincerla a uscire insieme, non ha intenzione di demordere finché non dirà si, non è abituato a prendere un rifiuto con le ragazze, di solito tutte cadono ai suoi piedi come se niente fosse, tutte tranne Sofia ed è anche per questo che la vuole a ogni costo.
«Niente... Non sto piangendo!» dice guardandolo seria, non ha intenzione di dare spiegazioni a lui e poi ultimamente se lo ritrova un po’ troppo spesso intorno e non riesce a capirne il motivo, o meglio lo intuisce perfettamente, ma non le interessa.
Però subito dopo senza nemmeno rendersene conto, si ritrova a dire qualcosa di cui non si credeva capace.
«Non mi va di entrare oggi, ti va di andare a fare un giro?» propone Sofia a Davide.
Davide sorride compiaciuto e accetta più che volentieri, non desiderava altro, così potrà insistere e convincerla ad uscire con lui anche quella sera.
Camminano per Roma, girando senza una meta precisa, scherzando e ridendo, ritrovandosi a parlare di tutto, Sofia gli ha perfino confidato perché stava piangendo e della sua storia con Bart senza rendersene conto.
«Sofia non ti meritano, credimi! So che adesso ci stai male... ma con il tempo tutto passa e poi per ogni delusione c’è un rimedio infallibile.» dice guardandola negli occhi.
«Sarebbe?» chiede Sofia guardandolo a sua volta, sa già che ne sta per dire una delle sue, in quelle poche ore che è stata accanto a lui, ha già imparato a conoscerlo.
«Uscire con un amico... Per esempio con me! Ti porto in un locale molto carino che conosco, ci sono i miei amici a cui sicuramente starai molto simpatica, ti offro qualcosa da bere, ti diverti e soprattutto ti distrai non pensando a quei due cretini che non sanno cosa si perdono! Alla faccia loro ti diverti stasera!»
«Non avevo dubbi che mi dicessi di uscire con te...» ribatte scuotendo la testa e ridendo di gusto, ha centrato in pieno il suo rimedio, però ha imparato a conoscerlo meglio e anche se una parte di sé vorrebbe dire no e passare la serata a casa a piangere, l’altra vuole divertirsi, fare nuove amicizie e dimenticare. È combattuta, ma alla fine prevale la voglia di uscire e divertirsi, infondo ha solo 18 anni ed è questo che deve fare divertirsi.
«Accetto di uscire con te, mi va proprio di uscire a divertirmi e conoscere i tuoi amici.» sorridendo.
«Così mi piaci! Hai 18 anni e devi goderti la vita, di ragazzi al mondo ne esistono tanti, non ne vale la pena di piangere per uno come il tuo ex.»
Sofia gli da ragione e sorride, non vede l’ora di passare una serata diversa.
Dopo la mattinata Sofia va subito a casa per iniziare a prepararsi. Vuole vestirsi carina per la serata, opta per un jeans e una camicetta in cui lascia slacciati i primi tre bottoni, è stato fatto di proposito, le scarpe con il tacco, ma non troppo perché vuole essere comoda allo stesso tempo, tanto che Orlando quando la vede scendere così, la guarda contrariato.
«Signorina, dove credi di andare vestita così?» chiede guardandola, lui e Lucia sono seduti in salotto, hanno appena finito di sparecchiare e la vedono scendere, Orlando è stato contrario a quella uscita fin dall’inizio, ma poi ha accettato sapendo che alla sua Sofia avrebbe fatto bene, visto che ultimamente l’ha vista molto giù di morale.
«Perché che ho che non va?» fa finta di non capire e lo guarda divertita.
«Ti faccio notare che la camicetta comprende altri 3 bottoni...» ribatte, ricevendo un pizzicotto da parte di Lucia e una risata da Sofia che esce senza aggiungere una parola.
Non appena lei e Davide arrivano al locale, si presenta ai suoi amici e subito inizia a chiacchierare come se li conoscesse da sempre, infondo è sempre stata una ragazza molto socievole e senza problemi di socializzazione, non si può dire lo stesso dell’alcool però. Non è abituata a bere alcolici e quindi dopo il primo cocktail, già sente la testa girare, però si sta divertendo da morire, sta ballando, ridendo e scherzando con tutti e senza sosta continua a bere, non rendendosi conto che non è quasi più padrona delle sue azioni.
«Sofia ti stai divertendo?» le chiede Davide mentre sono vicinissimi a ballare, lui le stringe i fianchi e la guarda incantato, quella sera Sofia è di una bellezza strabiliante e lui è ancora più attratto da lei.
«Da morire, grazie Davide per avermi convinta a venire, se non fosse stato per te starei a casa a piangere per quel deficiente che non mi merita.» risponde senza minimamente pensare a quello che sta dicendo, è l’effetto dell’alcool che la fa parlare a sproposito e fare gesti che non avrebbe mai fatto, come stringersi ancora di più al suo nuovo amico e ballare stretta a lui.
«Mi offri un altro cocktail? L’ultimo che abbiamo preso era buonissimo...» sussurra Sofia all’orecchio del suo amico, lui la prende per mano e la conduce verso il bancone ordinandone  altri due. Lo bevono tutto in una volta, scoppiando a ridere subito dopo.
A fine serata, quando è ora di tornare a casa Sofia è completamente ubriaca, parla da sola, dice cose senza senso e ride senza un motivo, dando corda a tutto quello che dice Davide, non rendendosi conto.
«Certo che ci vediamo anche domani, puoi contarci! Stasera mi sono troppo divertita, non passo una serata così bella da non so nemmeno io quanto, credo che mai in vita mia mi sia divertita così.» gli dice una volta arrivati sotto casa e lui l’ha fatta appoggiare al muretto davanti casa sua e la guarda negli occhi.
«Ne sono contento, anch’io con te sono stato benissimo e inoltre ti trovo incredibilmente bella.» avvicinandosi sempre di più a lei e colmando la distanza che li divide.
Sofia non ne capisce nulla, non riesce a capire cosa sta succedendo esattamente, sente solo le labbra del suo amico sulle sue e a sua volta socchiude le sue in modo da approfondire quel contatto.
«Ora devo andare, sono le 5 di mattina, i miei mi uccidono...» ridendo di gusto e separandosi da lui, sa bene che l’ha baciato, ma in quel momento non se ne rende conto pienamente, o semplicemente non vuole dare peso alla cosa, vuole divertirsi e basta, smettendo di essere la brava ragazza che è sempre stata, è stufa di esserlo e finalmente adesso che si è divertita come probabilmente non è mai accaduto, non vuole tornare a essere la Sofia di prima, Davide ha ragione ha solo 18 anni e deve fare ciò che vuole, divertirsi e fregarsene di tutto il resto, se non si diverte ora non potrà più farlo.
Rientra in casa cercando di non fare rumore, se i suoi scoprono che non è rientrata si dovrà subire una lunga paternale, ma non ci riesce molto, prima non riesce a infilare la chiave nella serratura, così passa almeno mezz’ora a tirare la porta per cercare di aprirla, una volta entrata per sbaglio la fa sbattere e scoppia a ridere da sola per quel piccolo errore e nell’accendere la luce, urta la mensola con i libri e li fa cadere tutti a terra.
Lucia e Orlando che hanno aspettato svegli tutta la notte il rientro di Sofia, sono sul divano e non appena lei accende la luce, le si parano davanti. In realtà si sono appisolati verso le due, ma poi Orlando si è alzato di soprassalto all’improvviso per controllare se Sofia era rientrata, ma niente e ha svegliato Lucia e sono rimasti svegli a vedere il tempo scorrere, senza nessuna traccia di Sofia che nemmeno ha risposto al telefono.
«Ti sembra questo l’ora di rientrare? Ti rendi conto di che ore sono Sofia? Le 5 del mattino, per giunta senza la ben che minima chiamata, ci siamo preoccupati, il tuo cellulare squillava a vuoto. Per giusta rientri completamente ubriaca» la rimprovera Orlando, non vedendola rientrare si è seriamente spaventato, credendo che le fosse successo qualcosa, specie perché non rispondeva.
«Ero in discoteca a divertirmi con dei miei amici, non l’ho sentito, mica l’ho fatto a posta e non sono ubriaca, ho solo bevuto 2 – 3 bicchieri, nulla di più.» ribatte Sofia, mentre intanto l’effetto dell’alcool le sta facendo girare la testa e venire il mal di stomaco.
«Non è una giustificazione. Inoltre signorina non credere che non andrai a scuola, ci vai lo stesso e anche di corsa, sappilo!» continua a rimproverarla suo papà.
«Che palle!» sbuffa guardando i suoi genitori negli occhi.
«Sofia non dire parolacce.» interviene Lucia, è arrabbiata, non si è mai comportata così Sofia, ha sempre avvisato quando tardava per rientrare e soprattutto non ha mai fatto così tardi in vita sua, per giunta dopo aver bevuto, si sono accorti subito che è ubriaca.
Sofia sta per replicare, ma non ci riesce perché deve correre in bagno, sale le scale di corsa, ma non fa in tempo ad arrivare che rimette alla fine delle scale e subito dopo si appoggia allo corrimano, non riuscendo a stare in piedi. Orlando si precipita al suo fianco e l’aiuta ad andare in camera, mentre Lucia va a preparare un caffè amaro, aiuta a far passare un po’ la sbornia e a pulire il pavimento.
Lucia le porta il caffè amaro, l’aiuta a mettersi il pigiama e poi Sofia si addormenta, non capendo più niente, solo con il forte bisogno di dormire.

  
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