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Autore: Aishwarya_F    30/06/2013    0 recensioni
è tempo di ricostruire, dal fondo di una fossa fin su in cima. non tirarti indietro.
è tempo di iniziare, vero?
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                        It's time

Cap.5      Sconosciuti 
 
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Era inutile continuare ad urlare. Nessuno mi avrebbe sentita, nessuno mi avrebbe aiutata. Una forte fitta di dolere mi attraversò di colpo, dalla nuca lungo la schiena. Istintivamente chiusi gli occhi e ormai sulla soglia, per l’ennesima volta, desiderai con tutta me stessa di morire.
Due forti braccia mi presero.
Tutto intono a me iniziò a muoversi finché il sogno svanì e io ripiombai nel buoi.
 
< Hai ancora mal di testa? > la voce del dottore era sottile e impercettibile.
< no. Non più. > risposi. Scrisse qualcosa sulla cartellina e la diede all’infermiera sulla porta. Poi prese la sedia e si accostò al lettino dove ero seduta.
< sembra che ti ricordi gran parte di quello che è successo quella sera. > constatò. Annuii.
< bene. > sentenziò voltandosi verso le lastre vicino alla parete. < anche la TAC non mostra niente di anomalo. Credete sia opportuno fare qualche incontro con la psicologa? > chiese più a mia madre che a me.
< no. > mi affrettai a rispondere. Con la coda dell’occhio notai mia madre, che preoccupata mi fissava. Mi voltai e le sorrisi tranquillizzandola. < non ho bisogno di alcun incontro. >
Il dottore sospirando acconsentì. < detto questo, potete anche andare. Torna tra qualche mese per un ulteriore controllo. > detto questo si alzò, ci strinse la mano e a passo lento uscì dalla stanza.
 
 < Sei sicura di non voler rivedere la Dottoressa. > entrò in aiuto e chiuse la portiera. L’aria fredda di fine ottobre si faceva sentire oltre gli strati di lana. Mi strinsi nel giubbino e affondai il viso nel’enorme sciarpa.
< sicurissima. Sto bene. > biascicai fissando le gocce di pioggia sul finestrino.
La sentii sospirare e girarsi verso di me. < ti voglio bene. > mormorò. Nonostante l’impedimento dei pesanti giubbini, l’abbracciai di scatto grata di averla. Aveva affrontato tutta quella situazione con una forza da fare invidia, e non potevo non ringraziarla.
 
- Esci anche questa sera con Logan? – Michael giocherellava con le matite sulla scrivania mentre mi allacciavo le scarpe.
- Sei geloso? – lo stuzzicai. – Comunque si, passa a prendermi alle 9. Vieni con noi? – gli chiesi guardandolo.
- No. Vi lascio da soli. – mugugnò con un sorrisetto divertito.
- troppo gentile. – scherzai. Presi la felpa dall’armadio e la infilai. Mi avvicinai allo specchio fissando la figura riflessa. cercai di sistemare un riccio ribelle sulla fronte, ma tenendo conto di tutta l’umidità che avrei trovato una volta uscita, persi completamente le speranze.
- Una felpa? – mi accusò.
- Andiamo semplicemente al cinema, non c’è bisogno dell’abito lungo. – mi giustificai. Il cellulare squillo sulla mensola e Michael lo raggiunse prima che potessi prenderlo.
- fammi leggere il messaggio Michael. – dissi avvicinandomi pensando fosse di Logan.
- non è Logan. – rispose guardando lo schermo. – è una notifica da twitter. Non sapevo le avessi attive con il profilo di Liam. –
- lo fece lui quando mi iscrisse. – biascicai prendendo il cellulare dalle sue mani.
- e tu non l’hai annullato. – mi stuzzicò. In risposta lo ignorai semplicemente fingendomi troppo interessata al mio aspetto. – Mi racconterai mai cosa è successo tra di voi, di nuovo? -  era determinato ad arrivare alla verità, ma non gli avrei raccontato il mio sfogo.
- divergenze. – mi limitai a rispondere.
 
 
Terminato il film mi alzai facendo scrollare le briciole di pop corn.
< li mangi quelli? > fissai quello che restava del cartone un tempo pieno di stuzzichini.
< no. Prendili pure. > Afferrò la scatola e iniziò a divorarla facendomi scoppiare a ridere. < ma come fai a mangiare così tanto. > lo presi in giro.
< sono giovane e devo crescere, ho bisogno di cibo. > scherzò
< si. Come no! > annuii infilandomi il giubbino.
< andiamo. > sentenziò avvolgendo un braccio intorno alla mia vita e scortandomi fuori. Con ormai l’inverno alle porte e l’ora tardi, l’aria era freddissima. Notando che stavo tremando, in modo impercettibile, fece presa sulla spalla e mi accostò a lui.
< grazie. > sussurrai pentendomi di non aver portato la sciarpa.
< volevo portarti al luna park, ma non credo sia un’ottima idea. > disse avviandoci verso l’auto.
< se mi vuoi un minimo di bene, non lo fare. > lo supplicai ridendo.
< fregato. > biascicò. Arrivammo al parcheggio ed entrammo in auto. In pochi secondi il veicolo si scaldò facendomi finalmente rilassare.
< sono uscita con Julie dopo scuola. > dissi per avviare il discorso.
< davvero? > rispose poco curioso.
< si. Chiede ancora come faccia ad uscire con te. >
< semplice. > disse parcheggiando di fronte casa. < hai ottimi gusti in fatto di ragazzi. >
Ammiravo l’umorismo di Logan. Aveva sempre la battuta pronta e negli ultimi tempi questa caratteristica mi aveva aiutato tantissimo. Spense il motore e si voltò verso di me. Quel blu, inaspettatamente ora più intenso, dei suoi occhi mi metteva sempre una certa agitazione.
La radio stava trasmettendo una melodia di chitarra.
Col pollice iniziò a delineare il profilo del mio volto, mentre il suo si faceva sempre più vicino. Fui invasa da una serie di emozioni. Troppo incasinate per capirle. Così mi limitai a lasciarmi andare.
Le nostre labbra si unirono in un bacio prima leggero, poi sempre più insistente. Intrecciai la mano nei suoi capelli attirandolo a me mentre appariva un sorriso sul suo volto. Dopo un infinto secondo ci staccammo e mi persi in quel profondo blu.
< ed io ho ottimi gusti in fatto di ragazze. > bisbigliò. Sorrisi e gli scoccai un bacio sulla guancia.
< ci vediamo domani. > dissi a poca distanza dal suo viso.
In radio una serie di voci si alternavano in una lieve sinfonia.
< A domani. > rispose sfoggiando uno dei suoi sorrisi.
 Mi ipnotizzai per un attimo ammirando ciò che avevo di fronte mentre una parte di me, ascoltava distrattamente la melodia.
Nel momento in cui scesi dall’auto, come un lampo, mi arrivò quella voce.
E non ci misi molto a capire di chi fosse.
Sola nella mia stanza ripensai a quella serata. Logan si stava sempre più avvicinando e il nostro rapporto da una semplice amicizia, stava diventando qualcosa di più. Non potevo non esserne felice, considerato che avevo passato l’ultimo anno in completa solitudine.Sentivo di provare qualcosa per lui, eppure ogni volta che stavamo insieme, un’inaspettata insicurezza mi prendeva.
I pensieri stavano andando a mille all’ora. presi il cellulare e mi stesi sul letto. Dovevo togliermi quel dubbio.
Digitai semplicemente ‘ One Direction’ nella barra di YouTube e subito  fu chiaro.
Gli accordi si susseguivano leggeri uno dopo l’altro e io lentamente mi persi nelle parole più belle che avessi mai sentito.
Chiusi gli occhi e ascoltai la canzone  una volta,poi un’altra, mentre le lacrime scendevano silenziose su ogni accento.
 
 
La sveglia suonò sul comodino.
A fatica aprii gli occhi e fissai per un attimo il cielo grigio fuori la finestra. Avevo dormito malissimo e il collo iniziava a risentirne. Mentre cercavo di massaggiarlo, la mia attenzione cadde sul cellulare semi nascosto dalle coperte. La schermata era ancora aperta sulla pagina di youtube. Lessi il titolo della canzone e tornai alla Home. Istintivamente aprii l’icona di Twitter. Le menzioni erano piene di profili che chiedevano di ricambiare il follow. Sorrisi, pensando che qualche mese prima anche io facevo la stessa cosa, ma fui catturata soprattutto da una serie di tweet nella timeline. Tutti parlavano della loro nuova canzone, di quanto fosse bella. Ancora una volta erano riusciti a mandare in tilt l’intero social.
Senza pensarci troppo, andai sul loro profilo e mi congratulai.
 “Little things” aveva qualcosa di particolare, di speciale.
Rimasi per qualche secondo a fissare lo schermo nero del cellulare, in attesa. Imbarazzata al pensiero che avrebbe potuto rispondermi, riposi il cellulare sulla scrivania e andai sotto la doccia, desiderosa di dimenticare e lasciar correre quelle sensazioni pronta per un nuovo giorno di scuola.
 
 
- Francy nei prossimi giorni non sarò molto presente. –
- Perché? – chiesi allarmata distogliendo lo sguardo dalla strada. Avevamo passato gli ultimi giorni sempre insieme, più del solito, eccetto le occasioni in cui uscivo con Logan.
- nulla di preoccupante. – cercò di tranquillizzarmi. -  devo semplicemente fare compagnia… a una persona.- pronunciò quelle ultime parole a fatica e conoscendo già la risposta, non chiesi chi fosse quella persona.
Il suono del cellulare ci salvò dalla situazione diventata pesante per entrambi.
Lo prese dallo zaino e lesse il messaggio.
- se è Logan non rispondere, siamo quasi arrivati. – dissi imboccando la stradina per la scuola.
- ancora una volta, non è Logan. – disse divertito. – Liam ti ha risposto su twitter. Non sapevo gli avessi scritto. – sentenziò sbalordito.
- infatti non gli ho scritto. – risposi.
-allora chi si è congratulato? Logan non credo proprio. – scherzò. – è stato un bel gesto comunque. E ti ringrazia. -  Sentivo il suo sguardo addosso  aspettando una mia reazione.
- ti manca. – disse non distogliendo lo sguardo. Non era una domanda, si stava convincendo di quella cosa.
- ci sono abituata. – mormorai levando il sorriso di poco prima.
- è diverso. – sibilò. Parcheggiai l’auto nel cortile della scuola e gli tolsi il cellulare delle mani, ignorandolo. – perché ti senti in colpa? – chiese all’improvviso. Lo guardai di scatto. Non ebbi il tempo di ribattere che si volatilizzò.
Provai un senso di vuoto, di inquietudine. Era riuscito a fare ordine, ancora prima di me, in quel miscuglio di emozioni che avevo dentro. A trovare il motivo di tutto. Le cose erano chiare adesso, il punto era rispondere alla domanda.
Un suono sordo vicino al finestrino mi fece sobbalzare. Presi lo zaino e uscii.
< Scusa, non volevo spaventarti. >
< tranquillo. Non mi hai spaventata, ero solo sopra pensiero. > risposi scoccandogli un bacio sulla guancia guadagnandomi uno dei suoi sorrisi. Avvolse un braccio intorno alle mie spalle e ci avviammo all’entrata. Le nuvole, che ormai ricoprivano Wolverhampton da giorni, iniziarono a far scendere una leggere pioggia. 
< ho letto il tweet che hai scritto a Liam. > disse sistemandosi il cappuccio.
< che ho scritto ai One Direction > puntualizzai. < hai twitter? > chiesi cercando di non avviare il discorso verso quel’argomento.
< si, ti seguo anche. > mugugnò.
< scusa. Non me ne sono accorta. Arrivano tante notifiche. > cercai di giustificarmi. < dopo ricambio. > gli sorrisi rompendo quell’atmosfera di tensione che stranamente si era creata.
< comunque ho visto che lui ti ha risposto. > continuò imperterrito nel discorso.
< mi ha ringraziata semplicemente. > risposi cercando di capire dove volesse arrivare.
< si, mi sembra logico. > sospirò.
< Logan. > lo fermai guardandolo negli occhi. < Liam è il mio migliore amico – o almeno lo era -  e questa cosa non cambierà. >
< e io invece cosa sono? > chiese mettendosi sulla difensiva.
< ma che domanda è? >
< è solo che in alcuni momenti sei … > sembrò cercare la parola giusta. < distante. >
Fui sorpresa da quella rivelazione. Sembrava che tutti intorno a me, avessero colto qualcosa che io ancora non avevo scoperto. Un’altra Francesca che mi era ancora sconosciuta.
Gli misi una mano dietro la schiena e lo attirai a me.
< tu invece sei il mio ragazzo. > provai a convincerlo,  prima di baciarlo.
L’iniziale stupore lasciò spazio a un altro dei suoi meravigliosi sorrisi e io mi persi definitivamente nel blu dei suoi occhi.
 
 
Il pomeriggio sembrava non finire più. Logan aveva dei corsi a scuola e Michael era impegnato con l’altra persona, così decisi di passare dal vecchio Ms. Down a farmi consigliare un po’ di film.
Il cellulare iniziò a squillare nella tasca posteriore del jeans. Riposi i cofanetti dei DVD nel sedile di fianco e lo presi. Sulla schermata usciva “sconosciuto”. Pensando a chi potesse essere, risposi.
< pronto. >
< ciao, sei Francesca, l’amica di Liam? > la voce era sottile ma non del tutto sconosciuta.
< si, chi parla? > bofonchiai sulla difensiva.
< Sono Niall Horan. Scusami se ti disturbo ma ho bisogno del tuo aiuto. > 
 
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Ciaoo!
Per problemi tecnici  (la mia fantasia era andata in vacanza!)  posto ora questo capitolo. Spero soddisfi le vostre aspettative e come sempre, non vi risparmiate nel dirmi cosa ne pensate.  In questo e nel prossimo cap. entriamo nel vivo della storia e si inizierà a capire di più su Michael, Francesca e Liam.  
Per chi pensava ‘ ma dove sono gli altri 4? ‘ sono felice di dire che entreranno in gioco anche i nostri carissimi amici.
Grazie grazie grazie per le tante visualizzazioni e per i commenti. Siete sempre dolcissimi!
Posto il mio account
Twitter  seguitemi, ricambio subito subito subito.
 see you soon. Ciaooo

  

  
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