3. Black and cold
Erano ormai due fottutissime
settimane che Waynne non si faceva viva. Dopo la sera del concerto era sparita.
E questa cosa logorava Gerard dall’interno.
Sentiva spesso la sua amica Sheridan, ma quando le chiedeva di Waynne cambiava
misteriosamente argomento. Ma la cosa che più il bel moro non capiva era il
perché. Perché era finito in quella situazione? E soprattutto: come aveva
fatto?
E pensare che esattamente due settimane fa Sheridan portò la sua amica in quel
negozio.
Nel suo negozio.
I Fumetti che aveva fatto cadere erano ancora accatastati sul bancone. Per un
motivo o per un altro, Gerard, non aveva ancora trovato il tempo di metterli in
ordine. O forse in realtà non voleva. Quando li guardava gli veniva da
sorridere. Waynne si era fatta proprio male! Erano fumetti da circa ottanta
pagine l’uno e, gliene erano caduti diversi in testa. Solo che non riusciva a
non sorridere nel rivedere, nella sua mente, la faccia dolorante della ragazza.
Il campanello trillò, simbolo che qualcuno era entrato nel negozio.
-Gee, cazzo, ma allora sei vivo! – era appena entrato uno dei suoi migliori
amici, Frank.
-Si, sono vivo come al solito. Perché?- rispose distratto, come se poco gli
importasse di esistere in quel momento.
-Bhe, è dalla sera del concerto che non ti fai più vedere alle prove, ci
eravamo preoccupati!
-Sto bene, sto bene. Ho solo avuto molto da fare con il negozio
-Mikey ci ha dato un’altra versione della storia – sorrise Frank. Gerard era
una persona molto chiusa, distaccata. Era
emotivamente costipato. [cit]
-Mikey deve imparare a farsi gli affari suoi. – Rispose scontroso. Per quanto
non volesse ammetterlo, Waynne gli aveva stravolto la vita.
Sentiva una sensazione di incompletezza, che prima non aveva mai avuto.
-Oggi esce alle 2.50 PM, l’università è a 10 minuti da qui. Che ti costa andare
a trovarla?
-Come fai a sapere che esce a quell’ora? Non dirmi che… Dio. Solo da me è
sparita?!- Sentiva freddo. Non che la giornata fosse particolarmente calda, ma non
era il motivo della sua sensazione. -Forse è meglio che vada a trovarla. Che
facoltà frequenta?- continuò Gerard mentre rovistava nella pila di fumetti che
proprio Waynne aveva fatto cadere.
-Ingegneria informatica- Rispose con calma Frank
-Eccoti. Bene – Gerard si voltò verso il suo amico – vado a scusarmi con lei.
Sventolò il sesto volume di Deadpool sorridente e cacciò dal negozio il suo
adorato amico.
Chiuso per motivi personali
La bella grafia, in nero, di Gerard spiccava su di un foglio bianco.
-Ma ‘motivi personali’ sono un valido argomento di chiusura del negozio?- si
chiedeva perplesso mentre avviava il motore della sua Ford Thunderbird grigio
metallizzata, regalatagli da sua nonna Elena per aver concluso l’accademia
delle belle arti con il massimo dei voti.
Infondo se l’era meritata. Però ripensandoci gli dispiaceva che la sua adorata
nonna avesse speso tutti quei soldi per lui.
Accese la radio, con il cuore a mille.
It’s Only Love – The Beatles.
Pensò che la radio, o forse il mondo, in quel momento ce l’avessero con lui.
Dopo pochi minuti intravide l’ateneo, si appostò all’uscita e scese dalla
macchina. Erano le 2.40 PM quando arrivò. Avrebbe dovuto aspettare altri dieci
minuti, i quali l’avrebbero logorato dall’interno. Non era particolarmente fan
dell’aspettare le persone, anche se in questo caso era ‘colpa’ sua. Era arrivato
troppo presto e, ripensandoci, non aveva nemmeno il numero di telefono di
Waynne per poterla avvisare. Magari sarebbe uscita qualche minuto prima. Magari.
Ma non era del tutto Certo.
Finalmente iniziarono ad uscire le persone. Il bel moro dagli occhi verdi si
alzò in punta di piedi per poter scorgere la bella ragazza che stava aspettando.
Eccola. Il colore dei suoi capelli era inconfondibile. Nero corvino. Quel nero
che faceva risaltare la sua bella pelle bianca, ma non cadaverica. Bianca
lucente, come il significato del suo nome. Gerard fece un passo, poi tornare
indietro.
Stringeva ancora fra le mani il fumetto. Era troppo timido per andare da lei,
ma infine si decise, prese coraggio e si avvicinò verso l’enorme cancello fatto
in ferro battuto.
Waynne sorrideva ai suoi compagni di corso, infine si strinse fra le braccia di
un ragazzo alto, biondino con gli occhi color nocciola. Chi diavolo era questo? Mentre erano abbracciati la ragazza aprì
gli occhi e notò Gerard, si sciolse dall’abbraccio e lo raggiunse a passo
calmo.
-Ciao Gerard – Disse lei fredda. Questa cosa gli spezzò il cuore
-Tieni- rispose lui con un filo di voce mentre le porgeva il sesto volume di Deadpool.
Vide la ragazza afferrarlo.
-T..ti sei ricordato- gli sorrise lei
-Bhe, si, avevi preso il quinto volume due settimane fa. Perché non sei più
tornata?- Gerard era sicuro di aver visto Waynne arrossire.
-Bhe, vedi.. Perché..
-Luce! – Il biondino di prima corse in contro ai due ragazzi e questa cosa a
Gerard non piaceva.
-Scusa, arrivo subito- arrossì lei. Quel biondino la abbracciò nuovamente e le
diede un bacio sulla fronte scostandole delicatamente i capelli infine la
lasciò andare.
Gerard era rimasto li ad aspettarla, stupito, arrabbiato con se stesso.
Furioso. Ma quella rabbia pareva scemare ad ogni passo che Waynne faceva verso
di lui.
-Hai bisogno di un passaggio? – Chiese lui cercando di essere il più distaccato
possibile
-Emh, s..se non ti dispiace ne approfitterei, il bus passa fra quaranta minuti
e ecco io… - si guardò le scarpe. Questo gli fece molta tenerezza.
-Dai, salta su. Dove abiti? – la vide sorridere. Con la scusa Gerard avrebbe
scoperto anche dove abitava, non sapeva perché ma questo gli faceva battere
fortissimo il cuore.
-In Dover Road, all’angolo con Hurry Road!-
-Caspita ma ci vuole un sacco per arrivare, dai, cercherò di fare in fretta.
Quel che Gerard non sapeva era che Waynne non voleva che facesse in fretta, voleva
passare del tempo con lui.
ὼ ὼ
ὼ ὼ
-No, bhe, Gee, cioè se vuoi possiamo andare a mangiare
un boccone prima!- mi guardavo e torturavo le mani nervosa. Come se, come se
avessi detto una brutta cosa. Gerard guardava fisso la strada, senza cambiare
espressione. Sentivo una strana tensione nell’aria.
-Si, perché no- Lo vidi sorridere, e sorrisi anche io.
Poco dopo sentii squillare il suo telefono.
Nonna.
-Gee, è tua nonna – Gli dissi. Mi sembrava la cosa più dolce del mondo
-Ti spiacerebbe rispondere? Non vorrei fare qualche strano incidente
-o..okay, ma io mi vergogno
-Non ti mangia mica mia nonna – sorrise, infine appoggiò una mano sulla mia
gamba facendomi rabbrividire.
-Pronto..? S..sono Waynne, Gerard sta guidando
-oh, Waynne, io ti conosco! Gerard mi ha
parlato tanto di te. – Arrossii
-D..Davvero? Non me l’aveva mai detto!
-Owh, bhe, lo richiamo più tardi. Puoi
dirgli solo che stasera aspetto Mikey e lui a cena?
-Certo!
-Grazie mille Waynne. Mi ha fatto piacere
parlare con te. Spero di averti presto a cena. Adesso devo andare, un bacione.
E dai un bacio da parte mia anche a Gee- Chiuse la chiamata. Sua nonna
aveva una bella voce, sveglia, arzilla.
-E così… tua nonna sa chi sono- Volevo stuzzicarlo
-Si, le parlo dei miei amici. – Mi si spezzò il cuore, amici.
-Senti Gerard, mi è venuto un gran mal di testa. Mi accompagneresti a casa?
-Non ti va di pranzare con me?
-Non ho fame, e poi viene Phil dopo. E devo studiare, il mese prossimo ho l’esame
di Campi Elettromagnetici e non mi va di arrivare impreparata.
-Phil. –si voltò verso di me con aria buia. – il tuo ragazzo immagino.
-Cos.. ?! Sai chi è Phil? Il ragazzo dal quale mi hai ‘salvato’ la sera del
concerto. Si, proprio lui. Non che io mi ricordi cosa sia realmente successo!
Ma due giorni fa mi ha chiamata dicendomi che IO, si proprio IO gli avevo
lasciato il mio numero e che poi un pazzo mi aveva trascinato via da lui.-
Silenzio. Aumentò solo la velocità.
-E mi ha detto che gli fa piacere uscire con me. Erano mesi che cercava di
chiedermi il numero e io arrivo completamente ubriaca e glielo lascio.
-Scendi- la sua voce glaciale mi fece rabbrividire.
-Co..come..?
-Sei arrivata, scendi.
-Ah, approposito, tua nonna ti aspetta a cena con Mikey, questa sera.- non
rispose.
Scesi dalla macchina, il tempo di prendere la borsa e chiudere la portiera che
Gerard fece inversione di marcia e sfrecciò via, veloce come la luce.
Salii in casa, con le lacrime agli occhi. Presi il telefono e chiamai la prima
persona che mi venisse in mente. Ovviamente, lei.
-Pronto, Sheridan – iniziai a singhiozzare
-arrivo subito- si limitò a dire.
Mi misi sul divano, lanciai la borsa piena di libri che colpì un vaso
rompendolo. Dopo circa quaranta minuti sentii il campanello.
ὼ ὼ
ὼ ὼ
-E’ aperto- urlai. Entrò la mia migliore amica seguita da: Frank, Ray e due
enormi e fumanti pizze. Mi alzai dal divano e mi lanciai fra le braccia di Sher.
Poi seguirono le braccia di Frank e di Ray.
-Waynne, ho visto che hai sia la playstation 3 che il nintendo 64. E fra i
giochi hai Mario Kart! Ti sfido. –Disse Ray mentre mangiava una fetta di pizza.
-Oh, non tu non sai contro chi ti stai mettendo. Sono la REGINA di Mario Kart-
Enfatizzai la parola regina.
-Staremo a vedere.- replicò lui
Ci sistemammo a dovere. Ovviamente sul pavimento. Mentre Frank e Sher si misero
sul divano per tifare.
-Yoshi è mio! – dissi
-Io scelgo Wario invece!
-Si perché sei un ciccione- scoppiò a ridere Frank
-ehi! Non è vero!- rispose Ray
ὼ ὼ ὼ ὼ
Sia Sher che Frank urlavano il mio nome per tifo.
-Ehi, Frank, da che parte stai! Pensavo fossimo amici!- Disse Ray
-Tu non sei carino come Waynne- Rispose lui
-Anche io so essere carino, vuoi vedere?- si voltò verso Frank
-Ray, non ti distrarre.- dissi acida
-Ma io…
-Ed un’altra vittoria per me! A quanto siamo? Tipo mille a zero?- scoppiai a ridere
-Non esagerare! Ne avrai vinte quattro!
-Eh, hai detto niente! Quattro sono tante, caro il mio scarsone
-Cioè- si voltò verso gli altri due- non solo io la faccio vincere, lei mi
denigra pure? Sono offeso!
-Ray, tesoro, non ci crede nessuno che tu hai fatto vincere Luce. Quando è
nata, è nata con il joystick in mano. – Disse Sheridan
Rimasi per ore fra le sue braccia piangendo. Ero stata stupida, avevo ferito Gerard. E mi sentivo male. Al freddo e al buio.
Gerard.
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scusate, lo so. Sono una persona orribile ç_ç Ma giuro che non vi ho abbandonate! Vi pensavo sempre e pensavo al fatto che
prima o poi mi avreste odiata perché non ho pstato per tanto tempo. E bho, spero mi perdoniate ç_ç ho avuto un sacco da fare.
Poi è venuta a trovarmi la mia migliore amica (*^*) poi ho avuto da fare con il mio compleanno ho studiato e ho lasciato passare troppo tempo.
vi prego, PERDONO ç___ç
-Waynne